Il calcio estivo ha una valenza limitata. Serve per interrompere l’astinenza, mettere energie nelle gambe, imparare a conoscersi o, in altri casi, spolverare certe intese. A volte, però, anche da una serata americana in una gara priva di particolari stimoli, possono arrivare segnali importantissimi. E questi segnali sono ancora più preziosi se a lanciarli è un Principe. Perché contro il PSG, tra le note positive, campeggia senza dubbio la prestazione di Claudio Marchisio. Ruolo (quasi) inedito, doppietta che mancava da tempo e la sensazione che i problemi siano davvero alle spalle, una volta per tutte.

CAMBIAMENTO
Allegri ha scelto di costruire una Juventus basata su un centrocampo di posizione. Con giocatori pronti a intercettare le linee di passaggio avversarie, più che andare al contrasto. Capaci di far girar palla, anziché portarla. Capaci di muoversi senza pallone, invece che con la sfera al piede. I risultati sono stati eccellenti, in termini di ordine, costruzione di gioco, ripartenze. Ma di fronte a un avversario, il Real, che nel secondo tempo della finale Champions ha messo in discussione tutte le certezze bianconere, avere un uomo di gamba a centrocampo, avrebbe potuto cambiare il destino di una serata poi diventata drammatica.
È forse per questo che sorgono dei dubbi su alcune possibili scelte di mercato sul centrocampo ventilate negli ultimi mesi, come N’Zonzi o Matic. Perché rappresentano esattamente la continuità rispetto a un’idea di gioco efficace, ma non offrono un’alternativa per quelle serate difficili.
L’UOMO GIUSTO
E se fosse Claudio Marchisio l’uomo in grado di far volare il centrocampo della Juventus? La doppietta in amichevole contro il Psg, ottima prestazione di tutta la squadra, sembra quasi una proposta. Emre Can, vicino al rinnovo con il Liverpool, avrà pure gran forza fisica, Matuidi sarà anche un profilo di esperienza, ma forse il top player del centrocampo bianconero è già in casa. Da sempre. Marchisio sembra essere tornare il centrocampista che a Torino conoscono bene, quello pre-infortunio.
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Nella penultima amichevole di quelle finora giocate, in quella contro il PSG ha spiegato le ali proprio di fronte all’obiettivo Matuidi (le sue quotazioni sono in ascesa) giocando una partita di altissimo livello, sacrificio e professionalità.
Un curioso siparietto si è verificato attraverso i social network, su Instagram con precisione. Il centrocampista bianconero posta una foto scrivendo: “Fly, fly, fly”. Che sembra quasi un avviso ai naviganti.
SPICCARE IL VOLO
Il volo di Matuidi alla Juventus non è ancora iniziato, non escludiamo che potrebbe anche non partire mai, mentre Marchisio sembra già planare alto: i giornali spagnoli hanno parlato di gol “della giustizia”, raccontando il suo rigore contro il Psg. E giustizia sarebbe fatta se Marchisio si prendesse finalmente la leadership di un centrocampo da troppi anni orfano di un volto carismatico. Dopo la partenza duplice di Pirlo e Vidal, sulla mediana si è sempre andati alla ricerca di una soluzione che aggiungesse forza ed energia, tutto quello che il numero 8 bianconero ha saputo garantire contro le stelle strapagate del Psg.
Intanto ha incollato due francobolli sulla fronte del Psg degli sceicchi proprio lui che di francobolli è grande appassionato. Li colleziona, come i campionati alla Juventus e le casacche indossate fino ad ora. Veste la maglia bianconera da quando ha 7 anni, la sua prima doppietta risale al 2011. Contro il Milan fresco di scudetto, che oggi è lo vera sfidante della Vecchia Signora, con Bonucci grande amico ed ex bianconero.

Pensare che il mercato della Juve si chiuda senza l’arrivo di nessun centrocampista è davvero difficile, soprattutto in questa fase delicata di precampionato. Ma arrivati a questo punto, è lecito pensarlo.
Non ce ne voglia Matuidi: potrebbe essere Marchisio il vero top player del centrocampo bianconero. In volo, in ascesa continua, con la voglia matta di un ragazzino, lo stesso ragazzino che quella maglia con quei colori non se l’è mai tolta. E allora fly, fly, fly: più che un post su Instagram, sembra quasi un obbligo. Verso il settimo scudetto, e oltre. Fino alla fine, fino alla Champions.