Il Marocco, uscito vincitore dal Gruppo F, supera per la seconda volta nella sua storia il girone e centra la fase a eliminazione diretta della competizione. La Nazionale magrebina, agli ottavi di finale della Coppa del mondo, batte la Spagna e si conferma la rivelazione del torneo.
LA PARTITA
Alla vigilia della sfida con le Furie Rosse, Walid Regragui, il mister del Marocco, aveva espresso un giudizio critico nei confronti della Roja:
“Hanno un possesso palla che danneggia l’avversario, ma anche il pubblico”.
Per i leoni dell’atlante si trattava, dopo le partite del girone, di una quarta finale. Le Furie Rosse sono vittima del gioco della Nazionale marocchina, la quale si arrocca in difesa a protezione della porta di Bounou. La Spagna ha tenuto il piglio del gioco, ma non è riuscita a impensierire l’estremo difensore del Marocco.
La partita è proseguita sino ai tempi supplementari. Il neoentrato Sarabia, a tempo quasi scaduto, impatta la palla con il piede debole e scheggia il palo lontano.
Al triplice fischio è tempo dei tiri dal dischetto. La Spagna ha l’incubo dei calci di rigore da quando, in semifinale degli Europei, esce sconfitta contro gli azzurri. Prima di Qatar 2022, il commissario tecnico della Nazionale iberica ha dichiarato:
“Ho detto ai miei calciatori di arrivare al Mondiale con mille rigori calciati in allenamento. Non sono una lotteria, si tratta di bravura”.
I rigori li sbaglia chi ha il coraggio di tirarli: le sostituzioni non sono efficaci e gli specialisti non sono riusciti a segnare.
Prima della Coppa del Mondo, Samuel Eto’o ha predetto, in modo sorprendente, che il Marocco avrebbe vinto la partita degli ottavi di finale contro la Spagna. La Nazionale magrebina, grazie alle prodezze dei propri giocatori, è riuscita in un’impresa.
I PROTAGONISTI
Ad agosto 2021 Walid Regragui viene nominato allenatore del Wydad Casablanca e a fine stagione vince, diventando il secondo coach marocchino ad alzare questo trofeo, la finale di CAF Champions League.
L’anno seguente diviene, in sostituzione di Vahid Halilhodzic, mister del Marocco, con cui centra, per la prima volta della sua storia, i quarti di finale del Mondiale.
Yassine Bounou, all’esordio della competizione, dopo avere cantato l’inno nazionale, avverte delle vertigini e si deve accomodare in panchina.
Una persona emotiva, eppure dai tiri dagli undici metri ha mantenuto il sangue freddo. Le sue prestazioni al Mondiale non sono una sorpresa, bensì una conferma. Due parate decisive che determinano la vittoria della sua Nazionale.
Il portiere viene acquistato dal Sevilla nell’estate del 2019. Parte alle spalle di Vaclik, il quale registra quindici clean sheet stagionali. Il 6 luglio del 2020 l’estremo difensore ceco si infortuna al ginocchio.
Bounou indossa i guantoni, vince l’Europa League contro l’Inter e, a fine stagione, registra 512’ di imbattibilità. Nella scorsa stagione ottiene il premio Zamora come miglior portiere de La Liga.
Nayef Aguerd ha disputato una gara attenta e ha difeso la porta in modo impeccabile. Achraf Hakimi ha giocato un’ottima partita, culminata con il rigore segnato con il cucchiaio. E dire che Antonio Conte non si fidava del suo tiro dal dischetto:
“L’importante è che non tiri i rigori, da lontano ha delle capacità importanti, ma se dovessimo giocarci qualcosa devono sparire tutti prima che tiri lui. È veramente scarso, peggio di me quando giocavo”.
Hakim Ziyech, per le sue doti da fuoriclasse, è la stella della squadra. A settembre 2021 la stella del Marocco viene escluso per le due gare contro Sudan e Guinea, dal commissario tecnico Vahid Halilhodzic, a causa di un comportamento inaccettabile:
“Hakim è arrivato in ritardo, poi si è rifiutato di entrare in campo. La Nazionale viene prima di tutto”.
Il centrocampista del Chelsea sta attraversando un periodo complicato nel club londinese, ma ha saputo trascinare la sua Nazionale alla vittoria.
Sofyan Amrabat, è stato autore di una prestazione sublime, giganteggiando in mezzo al campo. Il centrocampista della Fiorentina, nonostante gli acciacchi fisici, ha saputo neutralizzare le azioni delle Furie Rosse:
“Mi chiedevo se potevo giocare questa partita, ieri sera sono stato sveglio fino alle 3 del mattino con il fisioterapista, ho dovuto fare anche un’iniezione prima della partita. Non potevo abbandonare i ragazzi e il mio Paese”.
L’OMAGGIO
Dopo la storica qualificazione contro la Spagna la Nazionale marocchina ha reso omaggio ad Abdelhak Nouri. L’8 luglio del 2017, in occasione di un match amichevole tra Ajax e Werder Brema, il suo cuore si ferma.
Il talento dei Lancieri è rimasto in coma per tre anni fino a che nel 2020 è potuto tornare a casa. Di recente, Il fratello ha dichiarato:
“Ha capito dov’è, a volte si commuove e spesso sorride, nei giorni buoni riusciamo a parlare”.
La squadra di Amsterdam ha ritirato, in suo onore, la maglia numero 34. Una storia di coraggio del gioiello dell’Ajax, con cui i compatrioti e compagni di squadra hanno voluto condividere il successo della Nazionale magrebina. L’ennesima storia che abbiamo il piacere di raccontare.