In Premier League, fin dalla prima giornata, una squadra ha saputo stupire in positivo per l’unione di squadra ed il bel gioco sviluppato. L’Arsenal di Mikel Arteta è ancora in testa alla classifica del campionato giornata dopo giornata, anche dopo questo mondiale, abbiamo visto come la musica non sia cambiata. I Gunners continuano a regalare spettacolo e a segnare: nelle due ultime due partite 3-1 contro il West Ham in casa e 4-2 contro il Brighton di De Zerbi al Falmer Stadium. Fra tutti, c’è un giocatore che ha saputo confermarsi fra i tanti, sia però per il valore in campo sia per il suo essere leader nonostante la giovane età.
Martin Odegaard, a soli 24 anni, è stato scelto come capitano del club ed ogni partita nella quale il norvegese gioca riesce sempre a far esaltare il tifoso per qualche colpo di genio. in molti tifosi della squadra londinese, lo stile ed il gioco di Odegaard ricordano l’ultimo Mesut Ozil, in grado di fornire nella stagione 2015/2016 la bellezza di 19 assist ( record con l’Arsenal ). Inoltre, i due hanno il particolare legame dettato dal passato.
Oltre ad essere capitano della sua nazionale, la Norvegia dove condivide quindi lo spogliatoio con un’altra star della Premier League come Erling Haaland, da quest’anno assume il peso di portare una fascia abbastanza discussa, visto che precedentemente era al braccio del compagno di squadra Xhaka ma per motivi disciplinari, come successo anche per Aubameyang, Arteta ha deciso di affidarsi al suo numero 8.
UN PREDESTINATO
Il nome di Martin Odegaard, per i più appassionati, si può dire che sia quasi una vecchia conoscenza. Il suo cognome infatti è stato per tanti anni affiancato ad un club spagnolo, forse il più conosciuto in tutto il mondo se non quello più titolato: il Real Madrid. Nell’ormai lontano 2015, i Blancos acquistano il ragazzo a soli 16 anni dallo Stromsgodset, considerato al tempo come il nuovo Messi, uno dei tanti che si sono sentiti in questi anni. Mancino, abile nel dribbling e stessa fantasia nelle giocate. Per lui a Madrid però non resterà che l’attesa. Viene spedito per due anni consecutivi in Olanda all’Heerenveen prima e al Vitesse poi. Successivamente testa le sue qualità nel 2019/2020 con la maglia della Real Sociedad dove mostra il suo potenziale, ma ancora tutto un talento da lavorare come un diamante da scolpire.
La stagione alla Sociedad, dove registra anche 4 gol, gli vale la grande occasione, infatti per la prima volta il Real Madrid decide di non cederlo in prestito ma di metterlo alla prova definitiva. Anche qua però arriverà un’altra delusione: le sue presenze nella prima parte di stagione saranno solamente 7.
Così ecco che nel gennaio del 2021 si presenta l’occasione che per oggi e sino a questo momento ha svoltato la sua carriera: l’Arsenal di Arteta si interessa al ragazzo, che si muove momentaneamente in prestito per 6 mesi.
In futuro, verranno poi rilasciate delle dichiarazioni dall’allenatore dell’epoca al momento dell’acquisto, Carlo Ancelotti che faranno capire quanto al Real Madrid del potenziale di Odegaard forse non c’era così tanto interesse:
“Quando Fiorentino Perez compra un norvegese, devi accettarlo. Aveva deciso addirittura che avrebbe giocato con la prima squadra per public relations. In futuro potrà diventare il migliore di tutti ma non m’interessa. In realtà è stato acquistato solo per far colpo sui media”.
NEL MOMENTO GIUSTO
Odegaard arriva nel momento in cui Ozil chiude definitivamente la sua avventura all’Arsenal, dopo alcuni conflitti creati fra ambiente e calciatore, che approderà al Fenerbahce a parametro zero dopo la rescissione con i Gunners. Le cose però anche a Londra inizialmente non vanno come previsto. In un mix fra potenziali stelle e giovani l’Arsenal attraversa uno dei periodi più difficili e fra annunci della Super Lega e contestazioni dei tifosi l’Arsenal chiuderà in ottava posizione senza nessuna qualificazione in coppe europee.
Ma l’allenatore e la società credono realmente nelle potenzialità del ragazzo. Bloccato ancora dai tanti campioni del Madrid, Odegaard lascia definitivamente la capitale spagnola per 35 milioni di euro. Ancora una volta è l’Arsenal ad aspettarlo.
Dopo un inizio di stagione disastroso con 3 sconfitte e zero gol fatti, tutti vengono messi in discussione. Arteta trova però la giusta direzione e con i tanti giovani prova a costruire quel progetto o quella visione che sarà l’Arsenal di oggi ( con diversi interpreti solamente per il 9, oggi Gabriel Jesus ): a destra Bukayo Saka, a sinistra Martinelli ed al centro proprio lui, Martin Odegaard.
I giovani finalmente trovano le loro sicurezze ma data ancora la loro inesperienza commettono degli errori che costano cara la non qualificazione in Champions League.
Parlando invece dei singoli, Odegaard è stato scelto come secondo miglior giocatore della stagione, confermando quelle che erano le potenzialità del ragazzo. E già nella passata stagione, si vociferava di una possibile candidatura come capitano della squadra:
“Martin ha tutte le qualità per essere un capitano, assolutamente. Ho parlato con l’allenatore della sua nazionale, Stale Solbakken, tutti ne parlano molto bene. I compagni lo adorano, per lui è un ruolo naturale. Sono certo che arriverà il momento”.
LEADER
Diventare a soli 24 anni capitano di un club così importante nel campionato più seguito al mondo richiede pressioni differenti, che a quanto pare, nella testa del numero 8 non sembrano pesare. Anzi, quella fascia al braccio sembra averli portato maggiori stimoli. A metà stagione ha realizzato gli esatti numero della scorsa stagione: 7 gol e 5 assist. Uno a testa nella scorsa partita di Premier League contro il Brighton. Prima il gol del 2-0, un sinistro di contro balzo.
Poi l’apertura splendida per Martinelli. Le sue giocate aprono spazio e disorientano gli avversari. L’Arsenal non è Arsenal senza il suo capitano.
“Penso che fisicamente possa ancora migliorare in molte aree. Il modo in cui tocca la palla e dribbla gli avversari, il suo cross e la sua visione possono ancora essere migliori. È ancora qualcuno che viene da un processo di sviluppo molto specifico e ora è in un posto in cui è un giocatore molto importante. È il nostro capitano e può ancora crescere molto. Speravo che potesse mostrare il talento che ha. Il suo atteggiamento, la sua volontà di imparare e la sua applicazione sono sempre incredibili”.
Arteta dopo la partita fra Arsenal e Brighton