Futuro e Juventus. Se si pensa a queste due parole il primo pensiero va indubbiamente a Paulo Dybala, Matthijs De Ligt o Manuel Locatelli. Ma a giudicare dalle sole energie che la società bianconera ha investito per aggiudicarsi Matìas Soulé, il binomio ricade anche sulle spalle di quest’ultimo.
Andrea Agnelli e Pavel Nedved sono riusciti a portare a Torino un talento cristallino che fino a gennaio 2020 era di proprietà del Velez, battendo di gran lunga la concorrenza di Real Madrid e Bayern Monaco. Sfruttando una norma che permette ai minorenni di liberarsi a parametro zero quando i genitori si spostano per lavoro, Soulé arriva in Italia approdando così in uno dei panorami calcistici più ambiti dai giovani calciatori, vale a dire l’Europa. Appena diciotto anni per il ragazzo nato a Mar de Plata che, nonostante la tenera età, è già sulla bocca di tutti.
ALLA SCOPERTA DEL BABY TALENTO JUVENTINO
Nato in Argentina e militato nell’Under 20 del Velez sino ai sedici anni, Matìas Soulé ha attirato l’attenzione di svariati top club europei. Tra cui anche la Juventus, che grazie all’aiuto di Paulo Dybala è riuscita a strappare il suo cartellino alle dirette contendenti. Non a caso il nome del numero dieci della Vecchia Signora viene fuori in questo contesto, perché nel giovane e promettente Matìas è stato già individuato il successore dell’ex Palermo.
Come anticipato in precedenza, la Juve è riuscita ad ottenere le prestazioni del giocatore avendo la meglio su alcuni top club europei, seppur il nuovo beniamino dell’Under 23 non abbia ancora esordito in prima squadra.
In Italia, purtroppo, a buttare nella mischia un ragazzino ci si pensa due volte. Ma più che mischia basterebbero delle convocazioni, sprazzi di partita e così fino al raggiungimento della maturità di cui l’allenatore ha bisogno per stare sereno. Però no. Nei campionati italiani c’è la paura di bruciare il giocatore, di essere ricoperti dalle critiche e si finisce sempre per scegliere la strada meno trafficata. Eppure qualche anno fa Massimiliano Allegri fece esordire Moise Kean in Serie A a soli sedici anni, designandolo come primo duemila ad arrivare nel massimo campionato italiano.
Per Soulé, invece, dopo quasi due anni trascorsi in Primavera è arrivato la scorsa estate il passaggio in Serie C. Fino a questo momento, in un totale di 1122 minuti l’argentino è riuscito a siglare quattro reti e mettere a referto un assist: bottino niente male per un esordiente.
LA CHIAMATA DI SCALONI
Dopo la Juve – dove tra l’altro ha esordito con la prima squadra in occasione delle amichevoli estive – l’atleta ha incredibilmente stregato anche il tecnico dell’Argentina Lionel Scaloni. Le prestazioni di livello offerte ai bianconeri finora hanno suscitato l’interesse dell’allenatore che, in occasione delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, ha deciso di inserirlo nella lista dei convocati.
Una chiamata del tutto inaspettata per Matìas Soulé, che nel giro di pochi mesi ha dato una svolta alla sua carriera. Prima il trasferimento in Serie C e successivamente la convocazione in Nazionale al fianco di Messi, Di Maria e lo stesso Dybala. Sfortunatamente per lui, però, l’esordio non è arrivato durante le gare contro Uruguay e Brasile, ma nulla esclude che ciò non possa succedere in un secondo momento. E chissà che non sia proprio lui a guidare la Selección in Qatar il prossimo inverno.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Il gioiello che la Juventus ha tra le mani sembra essere davvero qualcosa di raro, di speciale. L’estro di Suolé sta facendo impazzire letteralmente tutti, che combinato alle grandi doti tecniche in suo possesso sembrerebbe avere tutte le carte in regola per lasciare il segno nel mondo del calcio.
L’attaccante classe 2003, bravo nello stretto e a servire i compagni, viene ora impiegato nella posizione di esterno destro. Abile a rientrare e a disegnare traiettorie precise e potenti spesso viene schierato anche in posizione di trequartista. Per via della corporatura esile, ed ovviamente anche per le caratteristiche di gioco, il numero 10 della Juventus Under 23 per gli argentini viene definito l’erede di Angel Di Maria. Accostamento non da poco, insomma.
“Cerco di fare la differenza con il cambio di ritmo”
Ha dichiarato di recente il giocatore in una intervista. Inoltre sta lavorando tanto in palestra
“Perché devo rinforzarmi perché tra prima squadra e Under 23 non sarà lo stesso”
Ammette in seguito.
MA SARÀ DAVVERO PRONTO PER ALLEGRI?
Utilizzato da Massimiliano Allegri nel corso delle partite pre campionato, Suolé ha lasciato una buona impressione nell’ambiente della prima squadra. Prestazioni sufficienti e un gol messo a segno hanno convito il tecnico bianconero, ma non troppo evidentemente. Perché, oltre ai pochi minuti di inizio stagione, Matìas non è stato ancora impiegato in una gara ufficiale nonostante il poco rendimento degli attaccanti juventini.
Ha parlato così l’ex allenatore del Milan in merito alla situazione:
“Soulé è un ragazzo bravo, però lasciamolo tranquillo. Altrimenti facciamo il solito errore che dopo tre partite diventano fenomeni, la maturità arriva a 25-26 anni. Poi ci sono le eccezioni, ma lasciamogli fare il suo percorso, dall’Under 23 passando anche per la Serie B se necessario, come abbiamo fatto con Fagioli e Ranocchia. Stanno giocando tutte le domeniche invece di perdere un altro anno”.
Un pensiero chiaro e trasparente quello che Allegri ha voluto trasmettere al giocatore e non solo. Il debutto ufficiale sembra non essere proprio dietro l’angolo, anzi. Il percorso potrebbe essere più lungo del previsto e vederlo al fianco di Dybala & Co. diventa ora un’incognita.