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Memphis Depay, un Diez in rampa di lancio

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Memphis Depay, un Diez in rampa di lancio

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Durante questa pausa per le gare di qualificazione a EURO 2020, gli appassionati di calcio hanno la possibilità di vedere all’opera numerosi giocatori che militano nei campionati esteri. Una delle squadre più interessanti da questo punto di vista è sicuramente l’Olanda, ricca di giovani talenti inseguiti da mezza Europa. Una delle stelle più brillanti della selezione Orange è senza ombra di dubbio Memphis Depay, che, non a caso, veste la maglia numero 10. Dopo i primi anni al PSV e l’esperienza fallimentare a Manchester, Memphis sembra aver trovato la sua dimensione in Francia, senza dimenticare gli exploit con la nazionale. A 25 anni, Depay sembra aver raggiunto la maturità per il definitivo salto nel calcio che conta.

GLI INIZI AL PSV

Come detto, la carriera di Depay inizia con la maglia del PSV. Dopo qualche esperienza in squadre minori, il club di Eindhoven lo aggrega alle giovanili all’età di 12 anni. Curioso l’aneddoto del nonno, grande tifoso dell’Ajax, che per il bene del nipote gli consigliò comunque di scegliere gli storici rivali del PSV. Nel settembre del 2011 fa il suo esordio con la prima squadra, pur essendo ancora di fatto un giocatore della primavera. A marzo del 2012 arriva la prima rete tra i professionisti e a giugno dello stesso anno viene definitivamente inserito in rosa, firmando il suo primo contratto. La stagione seguente è molto positiva per Memphis. Per cominciare gioca la sua prima partita internazionale, con tanto di goal, nelle fasi preliminari della Champions League. Trova molto spazio e colleziona 43 presenze, contribuendo alla qualificazione alla Champions con 12 goal e 8 assist in Eredivisie. Questi numeri gli valgono la convocazione in nazionale per i mondiali del 2014 e l’attenzioni di molti top club europei, tra cui il Manchester United di Van Gaal, c.t. olandese in Brasile. Depay decide però di restare un altro anno in Olanda e la sua scelta è premiata. Nel 2014-2015 infatti, Memphis incrementa notevolmente il suo bottino e raggiunge quota 22 reti, che gli valgono il titolo di capocannoniere. Si rivela giocatore chiave per la vittoria del titolo nazionale del PSV, ma questa volta cede alle lusinghe dei Red Devils e si trasferisce in Premier League per 25 milioni di sterline (circa 30 milioni di euro).

IL CROLLO E LA RINASCITA

Questa volta Louis Van Gaal è accontentato e può coccolarsi il suo nuovo gioiellino. Depay gode quindi della stima dell’allenatore e del supporto dei tifosi, stregati dalle sue prime gare con la nuova maglia. Maglia che per altro non è affatto una qualsiasi. Non si tratta della Diez, ma della 7, che nella tradizione dello United è quasi un oggetto di culto. Dopo l’addio di Cristiano Ronaldo, sembra che finalmente Memphis possa spezzare la maledizione che ha colpito, nell’ordine, Owen, Valencia e Di Maria.

Purtroppo, si tratta solo di un’illusione e pian piano l’olandese finisce ai margini del progetto. A detta sua, il calendario fitto della Premier non gli consente di esprimere al meglio il suo potenziale e infatti, a gennaio della stagione seguente decide di cambiare aria. Dopo solo 56 presenze e 7 goal, Depay sbarca in Ligue 1, al Lione. I francesi sborsano circa 20 milioni di euro per l’esterno, un’operazione molto coraggiosa visto il rendimento del ragazzo. Operazione che però si rivela un affare, vista la netta ripresa sia in termini realizzativi che di prestazioni da parte dell’esterno. Con il Lione Memphis si è ritrovato realizzando 35 reti e fornendo 39 assist in 106 apparizioni. Quest’anno sta segnando con meno frequenza rispetto alla passata stagione ma con un’eccezione: la nazionale. Nelle ultime 15 partite disputate con la maglia Orange infatti, ha marcato 11 volte con 5 passaggi vincenti per i compagni. Probabilmente quella 10 sulle spalle esalta particolarmente le sue qualità.

CARATTERISTICHE

Ma quali sono effettivamente queste qualità? Assolutamente quelle del Diez, forse uno di quelli un po’ altalenanti, ma comunque capace di grandi giocate. Genio e sregolatezza. Depay è infatti un giocatore molto rapido e veloce, con un’ottima tecnica e grandi doti di dribbling. Il suo piede preferito è il destro, ma solitamente gioca a sinistra, in maniera tale da rientrare e tentare il tiro, altra sua buona dote. Tuttavia, è un giocatore abbastanza duttile e può giocare anche a destra, da seconda punta o da falso nove, come ad esempio fa spesso con l’Olanda. Come detto, a volte pecca un po’ per la sua incostanza, ma è un giocatore che è in grado di fare la differenza quando è in giornata. A volte si avventura in giocate troppo ricercate, ma spesso riesce a portarle a termine visto il suo ampio repertorio.

Sia con il club che con la nazionale è uno dei punti di riferimento più importanti, a dimostrazione del fatto che la parentesi inglese è ormai superata e che forse adesso Memphis è davvero un giocatore pronto. Per sua stessa ammissione, quest’estate il ragazzo spera nella chiamata di una big del calcio. In Italia il Milan sembra una delle squadre più interessate, ma sicuramente non sarà facile convincere il ragazzo che dopo la 10 dell’Olanda vuole dimostrare di meritarsi anche quella di un top club europeo.

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Chi è Rokas Pukstas, il nuovo talento del calcio americano

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Chi è Rokas Pukstas

CHI È ROKAS PUKSTAS, IL NUOVO TALENTO DEL CALCIO AMERICANO – Tra le nuove frontiere del calcio ci sono gli Stati Uniti. Gli USA negli ultimi anni stanno alimentando il palcoscenico del calcio europeo con numerosi profili. Tra i campionati maggiormente affollati c’è la Serie A, in cui militano Christian Pulisic, Timothy Weah, Weston McKennie e Yunus Musah. A questi negli scorsi mesi si sarebbe potuto aggiungere anche il giovane Rokas Pukstas, che era finito nel mirino di alcuni club del campionato nostrano come Roma e Milan.

CHI È ROKAS PUKSTAS: CARRIERA

Rokas Pukstas è nato il 25 agosto 2004 a Stillwater, in Okahoma, negli Stati Uniti. Oltre a quella statunitense, gode anche della nazionalità lituana: suo padre Mindaugas ha rappresentato la Lituania nelle Olimpiadi del 2004. Cresciuto calcisticamente negli Stati Uniti, durante la sua formazione ha fatto anche un’esperienza nella Barça Academy, in Arizona. Il suo approdo in Europa è avvenuto nel settembre 2020 durante il periodo del Covid. Vari i club che avrebbero voluto accaparrarselo, ma la sua scelta è ricaduta sull’Hadjuk Spalato.

Il club croato è rinomato per essere uno dei settori giovanili migliori del Vecchio Continente. In Croazia Pukstas si è messo in mostra prima nelle giovanili dello Spalato con cui ha realizzato 13 reti e due assist in 32 partite. Durante la scorsa stagione si è fatto conoscere anche dal Milan, contro cui ha realizzato una rete nella semifinale di Youth League. Sempre durante la scorsa annata è arrivato anche il debutto in prima squadra con cui ha realizzato finora 7 reti e tre assist in 36 presenze.

CHI È ROKAS PUKSTAS: NAZIONALE

Con gli USA, invece, finora è arrivato fino alla nazionale U20, con cui ha finora giocato 12 partite in cui ha realizzato due reti. Una di queste è arrivata durante l’ultimo Mondiale di categoria, dove gli Stati Uniti sono stati eliminati ai quarti di finale contro l’Uruguay: Pukstas ha segnato una rete nella gara degli ottavi contro la Nuova Zelanda.

CHI È ROKAS PUKSTAS: CARATTERISTICHE TECNICHE

Alto 181 cm, Rokas Pukstas può occupare varie posizioni in campo: mediano, trequartista, centrale di centrocampo e anche ala destra. Il primo è il ruolo prediletto. Il classe 2004 è un centrocampista box to box con un grande senso del gol e tempismo negli inserimenti. Caratteristiche per cui in molti lo paragonano a Mario Pasalic.

Fonte immagine di copertina: profilo Instagram Rokas Pukstas

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Chi è Joao Neves, l’ultimo protagonista del derby de Lisboa

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Chi è Joao Neves

CHI È JOAO NEVES – Nell’ultimo turno del campionato portoghese è andato in atto il derby de Lisboa, la classica sfida tra Benfica e Sporting. Gli ospiti sembravano avere la partita in mano grazie alla rete di Gyokeres, ma nel finale succede di tutto. Il Benfica, infatti, trova due gol negli ultimissimi minuti di recupero, con Joao Neves e Tengstedt. Oggi parleremo del centrocampista portoghese, l’ultimo gioiello delle Aquile.

CHI È JOAO NEVES: DAL BENFICA AL BENFICA

Joao Neves nasce il 27 settembre 2004 a Tavira, comune portoghese nei pressi di Faro. I primi passi sul campo li compie proprio nel club del suo paese ma nel 2016 – a poco più di 12 anni – viene subito preso in carico dal settore giovanile del Benfica. L’ingresso in prima squadra arriva nel 2022, con l’esordio in campo il 30 dicembre, dove entra nel finale contro il Braga. Il debutto in Champions arriva, invece, pochi mesi dopo contro il Bruges. Joao Neves inizia ad avere sempre più spazio grazie, anche, alla partenza nel mercato invernale di Enzo Fernandez, che lascia scoperto un posto a centrocampo. Oggi il portoghese è uno dei pilastri della squadra nonostante la giovane età, complice soprattutto la grande fiducia che il club ha riposto in lui.

CHI È JOAO NEVES: CARATTERISTICHE

Joao Neves è alto 1,74 m e gioca davanti alla difesa, solitamente in coppia con Florentino o Kokcu. Il portoghese è uno che vuole sempre la palla, trova sempre gli spazi giusti e, soprattutto, abile in fase di palleggio, coinvolgendo tutti i reparti. Non è uno che entra sempre nel tabellino dei marcatori, ma gli unici due gol realizzati in prima squadra sono entrambi pesanti, poiché realizzati contro lo Sporting. Il primo è arrivato nell’ultimo derby della scorsa stagione, che è valso il pareggio al 94′. Il secondo, come già detto, è arrivato in circostanze abbastanza simili, sempre durante il derby de Lisboa e sempre a fine partita. Oggi Joao Neves è, sicuramente, uno dei prospetti più interessanti in Europa, su cui pare abbia già messo gli occhi il Manchester United. Il Benfica, però, è sempre bottega cara, come dimostra la lunga trattativa per cedere Enzo al Chelsea.

 

Immagine di copertina: joao_neves87 (Instagram)

 

 

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Chi è Pietro Comuzzo, il 2005 viola che ha esordito con Italiano

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Pietro Comuzzo

CHI È PIETRO COMUZZO, IL 2005 VIOLA CHE HA ESORDITO CON ITALIANO – Classe 2005 ma già presenze europee e in Serie A. Pietro Comuzzo ha scalato le gerarchie della Fiorentina e di Vincenzo Italiano, ritagliandosi qualche minuto in campionato e giocando gran parte del match di Conference League, vinto dai toscani per 6-0 contro il Cukaricki. Il giovane classe 2005 ha sorpreso i tifosi, gli addetti ai lavori, e lo stesso allenatore ex Spezia tanto da schierarlo per 82′, seppur dovuto entrare per l’emergenza causata dall’infortunio di Kayode.

CHI È PIETRO COMUZZO

Giovanissimo terzino, nasce a San Daniele del Friuli e inizia a calcare i primi campi da calcio prima al Tricesimo e poi nelle prestigiose giovanili dell’Udinese. Gli bastano un paio di anni per trovare poi spazio nella primavera della Fiorentina dal 2019. Diventa tra i prospetti più importanti della sua età, giocando per l’U17 dei viola e, nel frattempo, venendo convocato dalla Nazionale U17. Accumula esperienza e scala le gerarchie sia del club sia della Nazionale. Nella passata stagione grandi coinvolgimento nel campionato primavera dei toscani, in cui Comuzzo ha raccolto 30 presenze con oltre 2200′ giocati, tutti da difensore centrale. Nella Nazionale invece viene convocato dall’U18, giocando da titolare due partite contro Francia e Romania.

L’ESORDIO IN CAMPIONATO E IN CONFERENCE

Le ottime prestazioni lo portano ad essere osservato attentamente dalla prima squadra e da Vincenzo Italiano. L’occasione arriva l’8 ottobre: sul 3-1 per i viola, nella sorprendente vittoria contro il Napoli, arriva la possibilità di scendere in campo per il classe 2005. Solo un 1′ per lui, ma la grande emozione e occasione di poter calcare i campi di Serie A, e non sarebbe stata l’ultima. La grande responsabilità arriva in Conference League, dopo l’infortunio di Kayode, Italiano sceglie lui nel ruolo di terzino destro per sostituirlo. Partita di grande sostanza e sicurezza, esordio europeo che non ha mostrato alcun limite di inesperienza e paura negli occhi del difensore.

Comuzzo si è fatto trovare pronto, e Italiano ha deciso così di dargli un altro piccolo assaggio di campionato, nella vittoria dei toscani contro il Bologna, in cui Comuzzo ha giocato un’altra manciata di minuti. 

                                                                                                                                                   foto copertina: Profilo Instagram ufficiale – Pietro Comuzzo

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Chi è Lloyd Kelly, il difensore che piace a Milan e Juventus

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Chi è Lloyd Kelly

CHI È LLOYD KELLY, IL DIFENSORE CHE PIACE A MILAN E JUVENTUS – Lloyd Kelly, centrale classe 1995 del Bournemouth, è nel mirino di Milan e Juventus. I rossoneri e i bianconeri hanno trovato nell’inglese il profilo ideale per rinforzare il reparto difensivo, considerando anche il contratto in scadenza nel giugno del 2024. Se il Milan ha già visionato il ragazzo, nella decima giornata di Premier League contro il Burnley, mentre la Juventus crede che il ragazzo, 25 anni appena compiuti, sia perfetto per caratteristiche fisiche (190 cm x 86 kg) e per caratteristiche tecniche, data la grande aggressività in fase di pressing.

CHI È LLOYD KELLY

Nato a Bristol il 6 ottobre 1998, Lloyd Kelly è cresciuto nel settore giovanile della squadra della sua città, il Bristol City. Attraversa tutta la sua crescita, umana e calcistica, nella squadra di Bristol scalando le gerarchie anno dopo anno fino ad avere la sua chance nel 2017. Nell’agosto del 2017, infatti, allora 19enne, fa il suo esordio in prima squadra nel match di Coppa di Lega vinto dal Bristol City contro il Plymouth per 5-0.

Dopo aver avuto poco spazio torna a giocare con la prima squadra solo nella seconda parte di stagione. Nella 24ª giornata arriva anche la prima rete entrando al 90′ e riuscendo a segnare nel giro di 180 secondi. La rete è il preludio di una annata da protagonista, vissuta nella stagione seguente in cui Kelly accumula 34 presenze totali. Divenuto pilastro del Bristol City, l’anno dopo arriva l’offerta del Bournemouth.

L’ARRIVO AL BOURNEMOUTH

Il primo anno nella formazione rossonera è molto sfortunato, con Lloyd Kelly costretto a saltare quasi interamente la stagione per un grave infortunio ai legamenti, con diverse ricadute fisiche poi per problemi muscolari. Le uniche presenze stagionali, 8, sono tutte da titolare e arrivano nelle ultime 8 giornate di campionato. L’annata successiva, quella 2020/21, è invece più fortunata con Kelly sempre o quasi tra gli 11 titolari: durante la stagione trova anche un gol e 4 assist.

Gli assist sono anche favoriti dal ruolo di terzino sinistro in cui viene talvolta impiegato: la sua duttilità infatti permette al mister di schierarlo durante la stagione sia come centrale di difesa sia, all’occorrenza, come terzino sinistro. Il Bournemouth crede in lui e, nel 2021/22, gli concede anche la fascia di capitano. Da qui in poi sempre prestazioni di livello per il nativo di Bristol, con gli occhi delle big di Premier e non solo su di lui.

MILAN E JUVENTUS SU DI LUI, MA NON SOLO

Nella scorsa estate è piombato su Kelly il Liverpool di Jurgen Kloop, pronto a spendere fino a 20 milioni per arrivare ad acquistarlo. Adesso è arrivato l’interesse delle italiane Milan e Juventus, con il Bournemouth che cercherà in tutti i modi di riuscire a tenersi stretto il centrale e capitano della propria squadra. 

foto immagine di copertina: Profilo Instagram ufficiale Lloyd Kelly

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