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Quanto valgono le big italiane?

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Quanto valgono le big italiane?

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Nella giornata di oggi Transfermarkt, noto sito calcistico che si occupa di trasferimenti, statistiche e informazioni sulle valutazioni del mercato, ha stilato la lista dei cinquanta club con la rosa più costosa tra tutti i campionati.
Fra di essi vi sono diverse italiane, tra cui una che sorprende più di tutte.

Fonte immagine: account Instagram di Transfermarkt

TOP 10 DA URLO

Al primo posto non possono che esserci i Blancos del Real Madrid con un valore di 1,34 miliardi di euro, avvalorato sicuramente dai recenti arrivi di Hazard, Mendy e Jovic su tutti.
Il Madrid partirà questa stagione con nuovi stimoli e con la consapevolezza di avere una rosa dal valore totale.

Tra le altre che superano il miliardo si posizionano nell’ordine, Manchester City, Barcellona e Liverpool.

Molto sorprendente il piazzamento del Tottenham, che chiude sesto con 882 milioni di euro.

La Juventus invece si piazza al nono posto con un valore complessivo di 820 milioni che però i possibili arrivi di De Ligt e forse Pogba potrebbero alzare notevolmente.

Fonte immagine: account Instagram di Transfermarkt

UNA SECONDA FASCIA PIENA DI SORPRESE

Sicuramente tra tutte le squadre presenti nelle posizioni che vanno dalla undici alla venti, quella che più lascia con la bocca aperta non può che essere il Bayern Monaco. I bavaresi infatti sono i primi della seconda classe, con un valore comunque di 757 milioni e mezzo di euro, ma rimanendo comunque fuori dalla top 10.
Dietro di loro ci sono i rivali storici del Borussia Dortmund, fermi a 722 milioni di euro nonostante le recenti aggiunte di Schulz e Hazard.
Una Bundesliga che quindi esce pienamente ridimensionata dall’analisi di Transfermarkt, anche se il mercato è ancora molto lungo e le cose potrebbero cambiare.

La regina però di questa urna non può che essere la Serie A, con la presenza di tre squadre cardine del nostro campionato: Napoli, Inter e Milan.
I partenopei si sono piazzati al tredicesimo posto con un valore di 676 milioni di euro, che potrebbero essere aggiornati in caso del tanto atteso arrivo di James Rodriguez nella città campana.
Il derby della Madonnina invece lo porta a casa l’Inter (15° con 536 milioni) per una posizione di vantaggio sui cugini del Milan (sedicesimi con 481 milioni di euro).
Nonostante ciò il mercato delle due squadre non è ancora finito, con in particolar modo i nerazzurri che potrebbero mettere a segno ancora ottimi colpi come Dzeko, Barella o Lukaku.

A chiudere la classifica ci sono l’Arsenal (14° con 582 milioni) e invece più giù Everton, Lipsia, Valencia ed Ajax. I lancieri però potrebbero perdere notevole peso con la partenza di De Ligt o altre stelle della loro rosa.

Fonte immagine: account Instagram di Transfermarkt

TUTTO IL RESTO E LE ITALIANE

Tra i piazzamenti più sorprendenti di questa classifica sul valore di mercato sicuramente vi è quello del Leicester City, che ottiene un’ottima venticinquesima posizione con 379 milioni e mezzo di euro.
Le Foxes però non sono le uniche a stupire dalla Premier League visto anche l’arrivo al 28° posto del Bournemouth, promossa solamente quattro anni fa dalla Championship e già pronta a stare tra club di grande caratura.

Le italiane invece risultano onnipresenti nella classifica di Transfermarkt, a partire dalla Roma che si piazza al 24° posto grazie ai suoi 394 milioni di euro, che però potrebbero variare viste le turbolente mosse di mercato dei giallorossi.

Fonte immagine: account Instagram di Transfermarkt

Tra la 30esima e la 40esima posizione figurano Lazio (34° posto con 284milioni di euro), Atalanta (36° posto con 273 milioni) e soprattutto Fiorentina (40° posto con 240 milioni), che nonostante la stagione disastrosa vede ancora un valore alto per la sua rosa.

Fonte immagine: account Instagram di Transfermarkt

Nelle ultime dieci piazze invece sorprende la presenza così in basso di Marsiglia e Eintracht Francoforte, 44esima e 47esimo.
A chiudere la top 50 il Celta Vigo con 214 milioni di valore complessivo.

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[LIVE] Il sorteggio per i gironi della fase finale di Euro2024

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SORTEGGIO GIRONI EURO2024 – Ci siamo, oggi è il giorno che tutti aspettavamo. All’Elbphilharmonie di Amburgo, in Germania, Paese ospitante di questa rassegna continentale, verranno sorteggiati i gironi della fase finale di Euro2024. L’Italia torna in una grande manifestazione e torna da campione in carica, dopo la gloriosa estate di Euro2020 e la notte di Wembley. Per questa edizione, però, complice un girone di qualificazione non entusiasmante, siamo stati inseriti in quarta fascia: il nostro sorteggio, dunque, non sarà tra i più fortunati di sempre.

Queste le quattro fasce in cui sono state suddivise le squadre:

Fascia 1: Germania (paese ospitante), Portogallo, Francia, Spagna, Belgio, Inghilterra;

Fascia 2: Ungheria, Turchia, Romania, Danimarca, Albania, Austria;

Fascia 3: Paesi Bassi, Scozia, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca

Fascia 4: ITALIA, Serbia, Svizzera, vincitore spareggio A, vincitore spareggio B, vincitore spareggio C

 

 

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Finale Mondiale U17, la Germania batte la Francia ai rigori! Il resoconto e i tre talenti (più uno) da tenere d’occhio per il futuro

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Finale Mondiale U17

MONDIALE U17 GERMANIA-FRANCIA – Con la vittoria della Germania sulla Francia 4-3 ai rigori si chiude il percorso del Mondiale Under 17 giocato in Indonesia. Dopo 52 partite in cui i migliori talenti della nuova generazione si sono messi in mostra, è arrivato il momento di tirare le somme.

MONDIALE U17, IL RESOCONTO

Nel pronostico Argentina e Brasile partivano favoritissime, mentre poco più in basso c’erano Francia e Spagna (senza Yamal, integrato in prima squadra con il Barcellona). Nei gironi nessuna sorpresa: le principali candidate al titolo passano. Nei quarti di finale i primi responsi decisivi: la Germania batte 1-0 la Spagna con rigore di Brunner e accede alle semifinali, mentre il Brasile viene spazzato via dall’Argentina per 3-0, grazie ad una prestazione monstre di Echeverri (tripletta). Le semifinali regalano un match spettacolare, Argentina-Germania finisce 3-3 nei tempi regolamentari e, ai rigori, passano i tedeschi. Alla Francia è bastato un gol in più del Mali, siglato da Bouneb, nel 2-1 finale.

MONDIALE U17, GERMANIA-FRANCIA: LA PARTITA

La partita comincia e la Germania inizia a dettare il ritmo. Al 29′ arriva un contatto da rigore a favore dei tedeschi, con il bomber Paris Brunner che realizza il tiro dal dischetto (sbaglierà quello alla lotteria dopo i tempi regolamentari) aprendo le marcature, spiazzando il portiere della Francia Paul Argney. Il match, nonostante qualche sprazzo francese, rimane nelle mani della Germania. La prima frazione termina 1-0.

Al rientro in campo non sembra essere cambiato nulla: al 51′ all’ennesima azione pericolosa dei bianconeri a trovare il gol è il capitano Noah Darvich, che porta in vantaggio i suoi di due lunghezze. E pensare che in tutte le fasi del Mondiale la Francia aveva subito solamente un gol, contro il Mali in semifinale (che ha vinto la gara per il 3/4 posto contro l’Argentina per 3-0). Alla formazione francese scatta un allarme: vogliono lanciare un segnale forte e dire che ancora non è finita. Lo farà Bouabre due minuti dopo il gol di Darvich con un tiro rasoterra incrociato, che batte Heide e riaccende le speranze dei Bleu. Da speranza al concreto: Amougou pareggia e porta il risultato sul 2-2. Niente supplementari, si va ai rigori. L’errore decisivo è di Gomis, francese, che regala il match point a Kabar, infallibile dal dischetto. Ha la meglio, dunque, la Germania, che vince la competizione per la prima volta dalla sua inaugurazione, 1985.

MONDIALE U17, I TALENTI DA SEGUIRE

In questa speciale carrellata di talento non possiamo non partire da Paris Brunner. Può svolgere tutti i ruoli dell’attacco ed è semplicemente letale. Non a caso è tesserato con il Borussia Dortmund. La squadra tedesca lo ha notato nel 2020 e lo ha portato nelle proprie mura, dal Bochum. Classe 2006, in questa edizione del Mondiale ha dominato con 5 gol e 1 assist in 7 partite. Oltre ai meri numeri, che sempre contano, è stato fondamentale il suo apporto alla manovra. È un calciatore molto rapido dotato di una buona resistenza e buona finalizzazione. Leggermente egoista nella trequarti offensiva, delle volte la scelta di tirare invece che passarla al compagno, e viceversa, non ha dato i suoi frutti. Ne sentiremo sicuramente parlare in futuro, così come il suo connazionale Darvich, di proprietà del Barcellona.

Un altro calciatore da aggiungere al taccuino è sicuramente Ibrahima Diarra. Classe 2006 di dicembre, lo si nota subito in mezzo al campo perché ha semplicemente un passo diverso da quello degli altri. Classico trequartista che può trasformarsi senza problemi in una mezzala, in 7 partite di Mondiale con il Mali ha segnato 5 gol e servito 4 assist. Su di lui si cominciava a parlare dell’interesse del Barcellona. Gioca in patria nell’Academie Africa Foot.

Il terzo calciatore da tenere d’occhio parla argentino. Oltre ad Augustin Roberto, Echeverri e Valentino Acuna (adesso finiti nel mainstream) consigliamo la visione più da vicino di Subiabre. Ha registrato un gol e un assist in 6 presenze ma, discostandoci dai numeri, la sua qualità rimane sopraffina. Classe 2007, ala destra, è di proprietà del River Plate.

Un calciatore che ha lasciato un buon ricordo in questo torneo è Rento Takaoka. Con le sue prestazioni si è caricato il “suo” Giappone sulle spalle, trascinandolo agli ottavi, persi contro la Spagna. 4 gol in 4 partite per il centrale offensivo, anche punta all’occorrenza. Rapidità di gioco e lavoro senza palla le sue caratteristiche principali.

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Baggio e quel ricordo indelebile: “Volevo sotterrarmi!”

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Roberto Baggio, uno dei pochi giocatori mondiali che non hanno bisogno di introduzioni, è tornato a parlare di quella notte fatale di USA ’94. Il divin codinointervistato dal Corriere della Sera, ha parlato dell’unica partita che vorrebbe rigiocare in tutta la sua carriera: ItaliaBrasile del 1994. Come biasimarlo, era la partita che sognava fin da piccolo, è la partita che sogna ogni bambino italiano appassionato di calcio e lui l’ha giocata. Nei ricordi di quei giocatori allenati da Arrigo Sacchi nel 94′ c’era la finale del Mondiale del 1970, BrasileItalia, terminata 4-1 per la Seleção.

FINALE MONDIALI 1994

L’Italia è arrivata stanca alla finale di Pasadena, dal momento che aveva giocato 30′ in più dei brasiliani in semifinale contro la Nigeria, essendo andati ai supplementari. Sfiniti dal caldo, sono riusciti comunque a portare la finale ai rigori, poi tutti sanno com’è andata. Rigore alto di Baggio e il Brasile alza la quarta coppa del Mondo, la prima senza Pelé. Il fenomeno italiano ha raccontato questo esatto momento e la parte antecedente durante l’intervista e dalle sue parole si può notare come ciò pesi ancora molto sulla sua coscienza.

L’INTERVISTA A BAGGIO

FINALE – “Quale partita rigiocherei? La finale dei mondiali del 1994 a Pasadena, Italia-Brasile. Non la posso dimenticare. Quella sì vorrei rigiocarla. Siamo arrivati un po’ cotti, avevamo fatto i supplementari con la Nigeria e mezz’ora in più, a quelle temperature, ti stronca. Se fossimo stati più lucidi forse sarebbe stata un’altra partita.”

RIGORE – “Cosa ho pensato dopo l’errore dal dischetto? Cercavo un badile, mi volevo sotterrare, ca*zo. Mamma mia, mamma mia. Non si possono cancellare cose così. Quella partita, proprio Italia-Brasile, l’avevo sognata e immaginata tante volte quando ero bambino. Avevo tre anni ma la sconfitta del 1970 non riuscivo a dimenticarla. Volevo vendicare Riva e gli altri. Era il mio sogno, davvero. E quando è finita così mi è crollato il mondo addosso”.

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Al-Nassr, i tifosi del Al-Hilal stuzzicano Ronaldo: la sua reazione

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Al Nassr Messi Ronaldo

Cristiano Ronaldo ha reagito con stile alle provocazioni dei tifosi dell’Al-Hilal, che ha battuto per 3-0 il suo Al-Nassr con gol di Milinkovic-Savic e doppietta di Mitrovic.

Come riporta Nicolò Schira su X, il fuoriclasse portoghese ha rivolto ironicamente dei baci ai tifosi avversari che lo stavano provocando con cori a favore di Messi, dimostrandosi particolarmente ironico e mostrando ancora di non essere indifferente al nome del suo grande rivale argentino.

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