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Messi, notte storica col PSG. Ultimo show per Mbappé?

Calcio e dintorni

Messi, notte storica col PSG. Ultimo show per Mbappé?

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E’ una notte che è destinata a rimanere nella storia: dopo diciassette anni in maglia Barcellona, Messi gioca la sua prima partita al PSG.

Per una notte Reims, città nel nord della Francia, diventa il centro dell’universo calcistico, con l’attenzione delle televisioni e dei tifosi di tutto il mondo concentrata sullo Stadio Auguste Delaune. Dovrebbe essere la serata dove Messi è il protagonista assoluto, ma Pochettino aumenta l’hype e l’attesa, lasciando inizialmente in panchina il fenomeno suo connazionale.
A partire dall’inizio è il tridente Neymar-Mbappé-Di Maria che definire da sogno è un eufemismo.

 

L’ULTIMO BALLO DI KYLIAN?

A prendersi la scena in uno stadio strapieno è proprio Kylian Mbappé. Il campione francese scende in campo in quella che potrebbe essere la sua ultima partita con la maglia dei parigini.
Il numero 7, sordo alle sirene di mercato, gioca una partita da vero campione e sblocca il risultato al 15′ con un colpo di testa apparecchiato da un assist al bacio del Fideo.
I successi del PSG di quest’anno passeranno anche dai piedi dell’ex Real Madrid, giunto al suo sesto anno con Les Parisiens.

Nel primo tempo Messi fa da spettatore e guarda il suo PSG dominare la partita, pressando alto e recuperando tanti palloni anche grazie a Wijnaldum.

L’unica grande occasione per il Reims la crea Cassama al 41′, quando vede Navas fuori dai pali e cerca l’eurogol, provando un bel destro all’angolino che lascia interdetto il portiere costaricano.

Nel secondo tempo Munetsi segna dopo un’uscita imprudente di Navas ma il fuorigioco visto dal VAR gli impedisce di finire nel tabellino di una notte storica.

 

E’ L’ORA DI FARE LA STORIA

Al 56′ il numero 30 del PSG si alza dalla panchina per riscaldarsi, incendiando gli animi degli spettatori che lo accolgono all’urlo di “Messi, Messi” nonostante La Pulga non giochi in casa.

Al 63′ Hakimi scappa via sulla fascia destra e serve a Mbappé l’assist del 2-0.
Se quella di stasera è stata l’ultima partita del parigino nel dream-team della capitale, l’addio è reso più dolce dalla brillante doppietta che regala 3 punti ai suoi.

Alle ore 10 e 10 minuti Pochettino decide di aggiungere un po’ di simbolismo ad una notte già memorabile, mandando in campo Leo Messi.
L’argentino prende il posto in campo dell’amico di sempre Neymar e per la prima volta in carriera, il Diez per antonomasia entra nel rettangolo di gioco senza indossare una maglia blaugrana.

TANDEM DA URLO

I ventiquattro minuti giocati da Messi sono perlopiù una presentazione sul palcoscenico francese.
L’attaccante non è nella sua migliore forma dopo la pausa estiva e avrà bisogno di qualche sessione di allenamento per ambientarsi coi nuovi compagni.
Nonostante questo c’è sintonia con Mbappé e un paio di scambio veloci tra i due mettono in pericolo la difesa dello Stade de Reims.
Per il resto La Pulce mette nelle gambe minuti preziosi, toccando 26 palloni in totale e registrando un invidiabile 95,2% di passaggi precisi. I tre falli subiti in 25 minuti fanno già intendere come i difensori della Ligue 1 cercheranno in tutti i modi di mettere in difficoltà il nuovo arrivato.

Dopo aver messo in vetrina il diamante più pregiato, Al-Khelaïfi e Leonardo si godono dalla tribuna VIP la vittoria per 2-0 del loro PSG che vola a punteggio pieno . Dopo quattro giornate di campionato la squadra dei sogni di Pochettino arriva alla sosta con 12 punti, 12 gol fatti e 5 subiti.
Il rullo compressore potrebbe perdere un pezzo fondamentale, ma con Messi in squadra l’unico limite è il cielo, e, forse, neanche quello.

 

Immagine in evidenza da: Licenze Google Creative Commons

 

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Gabigol sospeso per due anni: “Mai fatto uso di sostanze proibite”

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Gabigol

Nelle ultime ore la notizia che Gabigol sia stato sospeso per frode nei test antidoping ha fatto il giro del mondo. Un’indiscrezione che se fosse confermata avrebbe del clamoroso.

Intanto il calciatore brasiliano classe 1996 di proprietà del Flamengo è stato sospeso dall’attività per ben 2 anni dal Tribunale Sportivo Antidoping. Inflitta una pena che terminerà l’8 aprile del 2025 visto che l’episodio incriminante sarebbe avvenuto circa un anno fa.

Gabriel Barbosa dal canto suo non ci sta. L’ex Inter infatti sul proprio profilo X ha pubblicato un messaggio riguardo quanto accaduto in questi giorni. Ecco cosa ha detto:

LE PAROLE DI GABIGOL – “Vorrei pronunciare e chiarire sulle cose che sono uscite oggi, sul fatto che sarei stato sospeso per una tentata frode all’esame antidoping. Nonostante il rispetto che ho verso la giustizia, ribadisco che mai abbia tentato di ostruire o ingannare qualsiasi tipo di esame e confido di poter dimostrare la mia innocenza nelle prossime istanze. Fin dall’inizio della mia carriera ho sempre rispettato le regole del gioco e non ho mai fatto uso di sostanze proibite. Sono deluso dall’esito del procedimento ma continuerò a collaborare con le autorità sportive. Sono convinto che la mia innocenza sarà provata e ripristinata. Grazie a tutti per il sostegno in questo periodo difficile”.

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Shock Di Maria dall’Argentina: El Fideo e famiglia minacciati di morte

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di maria

Angel Di Maria e la sua famiglia sarebbero stati minacciati in questi giorni in cui il calciatore si trova in ritiro con la Seleccion Argentina. Minacce di morte con tanto di messaggio lasciato sulla porta della sua abitazione a Funes, vicino a Rosario.

Secondo quanto riportato dal giornale Infobae, il contenuto del messaggio è il seguente: “Di’ a tuo figlio Ángel di non tornare a Rosario perché altrimenti uccideremo un membro della famiglia. Nemmeno Pullaro (governatore della regione di Santa Fè, ndr) vi salverà. Noi non lanciamo carte ma piombo e persone morte”.

A questa vicenda il Clarìn aggiunge che la minaccia sarebbe stata recapitata intorno alle 2:30 del mattino e nella zona sembra si siano sentiti addirittura quattro spari. Inoltre, il contenuto dell’avviso di intimidazione non è stato confermato dalle autorità competenti per evitare di promuovere i gesti di queste persone.

La minaccia, secondo quanto trapela, potrebbe anche essere un tentativo di impedire a Di Maria di tornare a giocare nel Rosario Central. Squadra in cui il Fideo è cresciuto e con la quale ha esordito da professionista nella stagione 2005.

Un episodio orribile che era già accaduto lo scorso anno anche a Lionel Messi, anch’esso vittima di una minaccia intimidatoria.

 

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Antonello sul tema stadio: “Rozzano il futuro, San Siro fermo agli anni ’80”

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Mercato Inter

Alessandro Antonelloamministratore delegato dell’Inter, ha parlato del tema stadio ad un evento organizzato dallo studio legale ADVANT Nctm. L’AD durante la tavola rotonda “Impianti ed infrastrutture sportive: attori e processi – L’esperienza delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026”, ha analizzato la situazione dei vari progetti per il nuovo stadio, sottolineando come nel 2019 era stato presentato un piano che si interpellava alla legge sugli stadi. Successivamente l’AD dei nerazzurri ha parlato di San Siro e del fatto che sia fermo agli anni ’80 per le sue emissioni. Infine ha concluso affermando che l’Inter sta lavorando su Rozzano, definendolo come piano effettivo.

LE PAROLE

PROGETTO – Nel 2019 è stato presentato il progetto che si interpellava alla legge sugli stadi ma dopo cinque anni i due club si trovano ad attendere un interesse pubblico dall’amministrazione comunale visto che si sono inserite dialettiche che hanno allungato i tempi, come ad esempio la sovrintendenza”.

SAN SIRO – “C’è anche un obiettivo ambientale. San Siro ora è alimentato da una centrale termica produttrice di CO2. Siamo ben lontani all’essere vicini al pareggio di emissioni richieste e siamo fermi agli anni ’80“.

ROZZANO – “Noi stiamo lavorando su Rozzano che è il piano effettivo su cui ci siamo impegnati e per cui stiamo discutendo con la proprietà Cabassi. Abbiamo una opzione fino a fine aprile e su quello ci concentriamo, lavoreremo anche per una proroga. Rimaniamo in attesa della proposta di WeBuild che arriverà non prima di giugno quindi oggi non ci sono alternative se non continuare a lavorare su Rozzano”

 

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Marotta chiaro sul futuro: “Ecco cosa farò a fine contratto”

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Beppe Marotta, dirigente dell'Inter, Serie A, Champions League, Coppa Italia

Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter, ha parlato del proprio futuro alla Sala Montanari di Varese. L’AD dei nerazzurri ha confermato, come già detto più volte, che l’Inter sarà la sua ultima avventura da dirigente sportivo. Tuttavia oggi ha parlato con più chiarezza di ciò che farà: occuparsi solamente dei giovani. Marotta è ancora legato all’Inter e lo sarà fino al 30 giugno del 2027, quando il suo contratto andrà in scadenza e lascerà il suo impegno.

In particolare, si batterà per rendere lo sport gratuito, dal momento che considera sbagliato far pagare i giovani per fare sport. In questo modo verrebbero coinvolte anche le famiglie meno abbienti, dove si celano i campioni, che magari non emergono perché oscurati da chi può permettersi di allenarsi con grandi squadre fin da bambini.

LE PAROLE

INTER – “Quando terminerà il mio contratto con l’Inter e lascerò il club, mi occuperò solo dei giovani”.

GIOVANI – “Il settore giovanile è il patrimonio più grande di una società, soprattutto dal punto di vista umano. Sono sempre più convinto che far pagare lo sport ai giovani sia sbagliato: dovrebbe essere gratuito, perché così si riuscirebbero a coinvolgere anche le famiglie povere, quelle in cui si nascondono i campioni, come accadeva una volta”.

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Giovani per il futuro

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