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Mihajlović ha cambiato il Bologna, in meglio

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Mihajlović ha cambiato il Bologna, in meglio

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Il 28 gennaio scorso il Bologna ha deciso di esonerare Pippo Inzaghi, che fino a quel momento aveva conquistato 14 punti in 21 partite. La società ha deciso di rimpiazzarlo con Siniša Mihajlović, affidando all’ex-Torino tutte le speranze di salvezza. Per il serbo si è trattato di un ritorno, perché Mihajlović aveva già allenato il Bologna, nella stagione 2008/09, un’avventura non proprio felicissima che ad aprile culminò con un esonero. Era la prima esperienza in panchina di Siniša.

Il Mihajlović-bis non parte benissimo, con il tecnico che nella conferenza stampa di presentazione commette una gaffe:

Bologna è una città bellissima, come voi romagnoli sapete bene

Guai a confondere i bolognesi, che sono fieri di essere emiliani, con i romagnoli. I tifosi, ovviamente, si sono poi subito scatenati sul web, rivendicando le proprie origini. Gli stessi tifosi hanno perdonato Siniša, che in poche partite ha cambiato il Bologna, facendo uscire i felsinei per la prima volta in questo campionato dalla zona retrocessione.

MODULO, INTERPRETI E PRINCIPI

Innanzitutto, analizziamo i risultati che ha portato Mihajlović: in 8 partite sono arrivati 13 punti (4 vittorie e 1 pareggio), con 11 gol segnati e 9 subiti. In questa striscia di match il Bologna ha giocato anche contro 3 big, ovvero Inter, Roma e Juventus.

Mihajlović ha esordito contro i nerazzurri, sbancando San Siro con un 1-0 siglato da Santander. Contro Roma e Juventus sono arrivate due sconfitte di misura – rispettivamente 2-1 e 0-1 – caratterizzate però da ottime prestazioni. L’ex-Torino ha migliorato la squadra, disputando ottime prestazioni anche contro le big del nostro campionato.

Il tecnico serbo ha cambiato sistema di gioco, passando dal 3-5-2 utilizzato da Inzaghi ad un 4-3-3 più offensivo. Con Inzaghi il Bologna eseguiva lunghe fasi di difesa posizionale – non eseguite granché bene – affidandosi ai lanci lunghi e cross verso Santander, il maggior catalizzatore di palloni. Mihajlović ha dato un atteggiamento più propositivo in fase di possesso, sfruttando anche le connessioni createsi tra i giocatori più tecnici della squadra.

Le connessioni tra i 3 giocatori più tecnici della squadra: Soriano può allargare verso Orsolini, ma verticalizza verso Sansone. L’ex-Sassuolo con un colpo di tacco geniale serve Palacio alle proprie spalle, che però si fa neutralizzare la conclusione da Consigli

Quello che sorprende è che, dalla prima partita con l’Inter, Siniša ha cambiato spesso gli interpreti offensivi, facendoli girare e scegliendo il tridente migliore in base alla partita. Come attaccante centrale si sono alternati prima Destro e Santander, mentre nelle ultime due giornate ha giocato Palacio in quel ruolo. Sugli esterni hanno giocato Edera, Sansone e Orsolini.

La difesa del Bologna ha giovato del passaggio alla linea a 4, anche se i problemi difensivi ci sono ancora, ma sono più di natura strutturale. I due terzini mandati in campo in queste prime 8 partite sono sempre stati Dijks e Mbaye, con il primo a sinistra e il secondo a destra. Due laterali che hanno nella corsa e nella fase offensiva le loro armi migliori, eppure nel 3-5-2 di Inzaghi parevano spesso spaesati e confusionari.

In mezzo al campo Mihajlović è riuscito a ritagliare un ruolo perfetto a Soriano: l’ex-Toro agisce qualche metro più avanti rispetto agli altri due centrocampisti, liberato da compiti in fase di non possesso e designato come uno dei primi portatori di pressing. I due centrocampisti si alternano tra Poli, Pulgar e Dzemaili: nelle prime 4 partite hanno giocato Poli e Pulgar, poi anche Dzemaili è entrato nelle rotazioni. Siniša li sceglie in base all’avversario e al tipo di partita che deve fare.

Soriano va in pressing su Rincon, che perde tempo e si fa scippare la palla. Palacio e Orsolini si buttano subito in avanti, con Soriano che conduce la transizione centralmente. Arrivato sulla trequarti serve Orsolini sulla destra che sigla il terzo gol del Bologna.

LA CHIAVE DI VOLTA È L’ATTACCO

Nelle ultime 3 partite il Bologna ha fatto bottino pieno, vincendo contro Cagliari, Torino e Sassuolo, segnando 7 gol. Mihajlović è riuscito ad inserire in maniera perfetta Sansone, acquisto importante dell’ultimo mercato invernale, facendolo giocare a sinistra. A destra Orsolini sta dando grandi segni di maturità e nel ruolo di esterno è risultato spesso decisivo. Palacio, da quando è arrivato Siniša, sembra rinato ed è il vero leader tecnico della squadra.

Dzemaili ha appena ricevuto da Soriano, che si è subito inserito in area di rigore. Lo svizzero può appoggiare per Poli, che chiede con insistenza la palla, e invece allarga sulla destra e trova Orsolini completamente libero. L’esterno rossoblu mette in mezzo, Palacio si smarca benissimo e mette la palla in porta da pochi metri.

È molto interessante analizzare gli xG, secondo il modello di Understat, per capire la reale produzione offensiva della squadra: da quando in panchina è arrivato Mihajlović il Bologna è terzo per NPxG prodotti (12.42) dietro solo a Napoli (14.44) ed Atalanta (14.20). Ma anche la fase difensiva è migliorata, con la squadra che nello stesso periodo è sesta per NPxGA (7.63). Soltanto Genoa, Lazio, Inter, Juventus e Napoli hanno concesso di meno.

I miglioramenti da quando è arrivato Siniša Mihajlović sono evidenti, il Bologna è completamente una squadra diversa. Contro gli avversari dello stesso livello se la gioca a viso aperto e non rintanata nella propria metà campo come prima. Adesso c’è più organizzazione, il pressing è eseguito in maniera migliore e qualche volta viene rischiata anche l’uscita con la palla da dietro. C’è meno ricorrenza al crossing game e tutti gli interpreti offensivi sono protagonisti. Prima il Bologna era una squadra molto più monodimensionale, adesso non è così e i meriti vanno tutti attribuiti a Mihajlović.

La lotta per non retrocedere in Serie A è ancora aperta, se Siniša continuerà così la salvezza non sembra più un miracolo come qualche mese fa. I risultati e quello che la squadra ha fatto vedere in campo in queste prime 8 partite lo testimoniano. Mihajlović è tornato in grande stile.

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Coppa Italia

Pronostico Fiorentina-Parma, statistiche e consigli per la partita

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Pronostico Fiorentina-Parma

PRONOSTICO FIORENTINA-PARMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Mercoledì 6 dicembre, alle ore 21:00, la Fiorentina incontra il Parma per gli ottavi di finale di Coppa Italia, in un match che può nascondere insidie. Scopriamo, dunque, il pronostico per la partita insieme a qualche statistica e qualche consiglio per gli scommettitori.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Partiamo dai padroni di casa. La Fiorentina ha vissuto tanti alti e bassi nell’ultimo periodo, con alcune cadute evitabili, come contro l’Empoli, ma anche vittorie prestigiose, come quella di Napoli. La squadra di Italiano si è imposta nel corso dell’ultima giornata per 3-0 contro la Salernitana e ha preparato al meglio la partita di Coppa Italia. Vedremo se la preparazione sarà ripagata anche dal verdetto del campo.

Il Parma viene da sei vittorie in otto partite nell’ultimo mese. Gli uomini di Pecchia procedono spediti verso la risalita nel massimo campionato e si trovano, ad oggi, a pari punti – 33 – col Venezia. Gli emiliani stanno facendo molto bene e ora sognano anche i quarti di finale di Coppa Italia, un risultato che sarebbe importantissimo per il loro morale. In mezzo c’è la Viola, che avrà tutte le intenzioni di battere i crociati.

IL PRONOSTICO DI FIORENTINA-PARMA

Per quanto sulla carta l’esito sembri scontato e i pronostici siano tutti a favore della Fiorentina, spesso la Coppa Italia ha regalato sorprese. Attenzione, dunque, al Parma, che vorrà fare uno scherzetto agli avversari. Per questo, non consigliamo alcun segno fisso, bensì una giocata sul numero complessivo di gol. Il pronostico che potrebbe essere meno rischioso e pagare di più è il MULTIGOL CASA 2-4, in quota 1.62. Benché l’esito finale non sia scontato, la Viola, infatti, potrebbe andare a segno più volte, data la tendenza dei giocatori di Italiano a tenere palla. In alternativa, anche il segno GOL, quotato, invece, 1.75 sui principali bookmakers, potrebbe essere fruttuoso, dato che entrambe le squadre sono decisamente inclini al gol.

PROBABILI FORMAZIONI

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Kayode, Martinez, Ranieri, Parisi; Mandragora, M.Lopez; Ikone, Barak, Sottil; Nzola. All. Italiano

Parma (4-3-2-1): Chichizola; Delprato, Osorio, Circati, Di Chiara; Bernabé, Hernani, Estevez; Mihaila, Man; Benedyczak. All. Pecchia

 

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ESCLUSIVA – L’agente di Ikwuemesi: “Si sta adattando alla Serie A, la Salernitana sta lavorando nella giusta direzione”

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La Salernitana sta affrontando un periodo delicato, in piena lotta per la permanenza in Serie A. Nell’ultima giornata di campionato, i granata sono usciti sconfitti dal Franchi perdendo 3-0 contro la Fiorentina. Nonostante la sconfitta anche abbastanza netta, però, i campani sono reduci da un momento anche abbastanza positivo. A risollevare il morale infatti sono il pareggio preziosissimo in casa del Sassuolo e, soprattutto, la prima vittoria in campionato arrivata all’Arechi contro la Lazio.

Uno dei volti di quest’ultimo periodo in casa Salernitana, è sicuramente Chukwubuikem Ikwuemesi. Arrivato quest’estate dagli sloveni del Celje, l’attaccante nigeriano sotto la gestione Inzaghi sta trovando spazio ed anche i primi gol della sua avventura italiana. Per scoprirne di più sul classe 2001, noi della redazione di Numero Diez abbiamo intervistato Thaddeus Kennedy Idama, agente del calciatore facente parte del KCG Sporting Management.

Di seguito, la nostra intervista ESCLUSIVA.

L’INTERVISTA ESCLUSIVA A THADDEUS KENNEDY IDAMA, AGENTE DI IKWUEMESI

Parto chiedendole la sua opinione sul momento attuale di Ikwuemesi alla Salernitana.

“Sta provando a dare il massimo. Essendo calciatore giovane, che proviene da un campionato non molto noto in Europa, sta cercando di adattarsi. Credo farà meglio sul lungo termine”.

Crede che la Salernitana riuscirà a centrare l’obiettivo salvezza?

“Siamo in attesa di scoprirlo, perché la Salernitana è una buona squadra, staff e dirigenti hanno il compito di gestire la situazione e lo stanno facendo molto bene. Il club non sta ottenendo il miglior risultato, ma spetta all’organismo che lo rappresenta fare la cosa giusta. Credo siano nella giusta direzione“.

Di recente Ikwuemesi ha segnato il suo primo gol in Serie A, contro il Sassuolo. Quali sono state le sensazioni a riguardo?

È stato un bel momento. A Sassuolo erano partiti molto bene, andando in vantaggio per 0-2. È stato comunque un buon risultato per la squadra. È un momento in cui hanno ripreso il controllo e hanno realizzato di poter tornare ad una situazione normale. Io so che chi è ai vertici della società sta facendo molto per assicurarsi di mettere i calciatori sulla buona strada. Poi vincere le partite (contro la Lazio, n.d.r.) è un sollievo per la squadra“.

Con l’arrivo di Inzaghi in panchina sembrerebbe esserci stata una svolta: 5 presenze da titolare e 2 gol in 7 partite. Com’è il rapporto con il tecnico granata?

“Gli dico che dipende tutto dall’impostazione professionale. Il ragazzo è un professionista e conosce i suoi obblighi in campo. L’allenatore è stato un professionista di altissimo livello da calciatore. Sono contento perché metterà Ikwuemesi nelle condizioni migliori e lo preparerà per le partite. Inzaghi è stato un giocatore di punta, un top player. Quando giocava, ai suoi tempi, io tifavo la Juventus e lo guardavo tanto. L’ho guardato tanto all’Atalanta quando ha segnato 15 gol in Serie A prima di trasferirsi alla Juventus. Quindi lo conosco molto bene. Quando un’ex attaccante allena il tuo calciatore, che è anche lui un attaccante, secondo me è una cosa positiva. Sono felice di vedere Inzaghi fare le cose giuste da allenatore. Poi il calciatore ha l’obbligo di rispettarlo. È questa la sua responsabilità quando scende in campo”.

Tornando invece alla trattativa che ha portato Ikwuemesi alla Salernitana: com’è nata? Ci sono retroscena?

“Per me non c’è stato nessun aspetto negativo. Eravamo tutti d’accordo nel fargli accettare questa nuova sfida. Sapevamo che non sarebbe stato facile, ma quando un giocatore focalizza la mente su qualcosa è possibile. Quindi io penso che abbia deciso di andare in Serie A e noi, dopo, siamo andati a cogliere la sfida. Sapevamo che fosse  piuttosto impegnativa, ma finora tutto bene. Si abituerà a questa situazione e, a lungo termine, otterrà risultati”.

Qual è invece il sogno per il futuro?

“Ogni giocatore ha un sogno per il futuro. Noi li lasciamo a loro. Lui ha l’ambizione di diventare un top player, di giocare club famosi. Al momento siamo concentrati prima sulla Salernitana, e poi dopo lui pensa al suo meglio. Poi lasciamo che il futuro svolga il suo ruolo”. 

Fonte immagine in evidenza: profilo Instagram kcg_project

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Thauvin torna protagonista e si confessa: “Andai a giocare in Messico perché soffrivo di depressione”

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Thauvin

Un gol e un assist nelle ultime due partite per Florian Thauvin, indubbiamente uno degli uomini di maggior classe e talento a disposizione di Cioffi. La missione salvezza, in questa stagione, non sembra scontata come in altre annate per l’Udinese, che dovrà affidarsi anche (e non poco) al sinistro del francese, campione del mondo nel 2018. Neanche il più grande trionfo immaginabile nella carriera di un calciatore può però colmare i demoni interiori di una persona, come ammesso da Thauvin nel corso di un’intervista a Canal+.

DEPRESSIONE – Tre mesi prima di lasciare l’Olympique Marsiglia andai da una persona specializzata su consiglio di alcuni amici, che mi ascoltò e mi fece scoppiare a piangere. In quel momento capii di non stare bene. Ero nella fase iniziale ma già accertata di depressione. Per quello poi decisi di andare in Messico, per stare più tranquillo e avere meno pressioni nel giocare da parte di tifosi e media”.

UN PASSO INDIETRO – “Atleticamente mi sentivo al meglio, ma dal punto di vista mentale ero a pezzi. Quando questa persona mi ha fatto rendere conto della mia situazione, ho deciso che era meglio fare un passo indietro per la mia serenità. Per questo poi scelsi di andare a giocare al Tigres, in Messico”.

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Flash News

Furia De Laurentiis dopo Napoli-Inter: telefonate alla Federcalcio per protestare

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De Laurentiis

Il Napoli, dopo un inizio di campionato altalenante e l’esonero di Garcia, ci si aspettava un cambio di rotta imminente. Occasione sfumata nel match di ieri giocato al Maradona contro l’Inter, perdendo per 3-0. Tuttavia secondo quanto riportato da Il Mattino, De Laurentiis sembrerebbe essersi infuriato al punto da chiamare la Federcalcio e l’AIA per protestare, riguardo la direzione gara con i nerazzurri. La scelta di non far presentare Mazzarri ai microfoni, prediligendo silenzio totale, sarebbe stata proprio la sua, dopo aver accerchiato il direttore di gara nel tunnel per cercare di ottenere delle spiegazioni, invano.

Gli episodi che avrebbero scatenato l’ira del patron partenopeo sarebbero due. Il primo per un mancato rigore concesso per un presunto fallo di Acerbi su Osimhen. Il secondo a causa della decisione di non annullare il primo gol di Calhanoglu per un fallo in precedenza di Lautaro su Lobotka.

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