Perdendo in casa 1-0 contro la Juventus nel Derby d’Italia, l’Inter ha subito la sua nona sconfitta in campionato in questa stagione. Un record in negativo, visto che solamente nella stagione 1994/1995 con undici sconfitte e nel 2011/2012 con dieci i nerazzurri avevano fatto peggio dopo 27 gare di Serie A.
Un dato che la dice lunga sul momento e che racconta la stagione in campionato dell’Inter. Inzaghi non ha saputo tenere il ritmo dello scorso anno, quando la stessa Inter con Milan e Napoli per grande parte della stagione ha saputo tenere la testa della Serie A. Nonostante il grande rinforzo come Lukaku (che ha deluso le aspettative anche con parecchi infortuni che non hanno permesso al belga di trovare la forma) e un lavoro tecnico tattico con il 3-5-2 portato avanti, come altre squadre in cima alla classifica per la zona Champions, la squadra non ha trovato la giusta continuità per competere contro un Napoli stratosferico (da sottolineare che l’Inter ha comunque battuto i partenopei nello scorso gennaio a San Siro).
LE DEBOLEZZE
Mentre l’anno scorso l’Inter ha mostrato per lunghi tratti un ottimo gioco in grado di mettere in difficoltà anche un Liverpool finalista di Champions League ad Anfield (vittoria per 1-0 con super gol di Lautaro ma mancato passaggio del turno), già da inizio anno si è vista una squadra più prevedibile e con poche sicurezze. La difesa è stato il primo grande problema.
La difesa Skriniar – De Vrij – Bastoni ha iniziato a scricchiolare, vedendo l’entrata nei titolari di Acerbi spesso al posto dell’olandese. Lo slovacco si è rivelato il più sicuro del reparto, ma la vicenda rinnovo ha un po’ macchiato la sua stagione e quello che poteva rappresentare il futuro come capitano. Il più giovane dei tre, Bastoni, ha invece iniziato l’anno con distrazioni e talvolta poca lucidità, crescendo comunque di prestazioni.
Dumfries continua a non convincere. L’esterno olandese che è chiamato spesso alla fase difensiva nella difesa a 5 nel momento di arretrare non ha mai dato sicurezza. Errori di concentrazione, marcature e semplici giocate che hanno cambiato in negativo alcuni momenti dei match.
A centrocampo l’assenza del miglior Brozovic ha condizionato gran parte della stagione e continuerà probabilmente a portare problemi. La visione e l’esperienza del giocatore croato hanno rallentato la manovra nerazzurra, spesso rapida nel gioco verticale e nell’utilizzo degli esterni.
“Abbiamo fatto tante partite contro la Juve, sapevamo che sarebbero ripartiti. Siamo stati bravi, i ragazzi a fine primo tempo hanno visto cosa era successo ma sono rimasti nella gara. Questa sconfitta ci rallenta in classifica e ci fa fare un passo indietro nella corsa Champions”.
Simone Inzaghi, post Inter-Juventus
DOVE RIPARTIRE
Non sono comunque mancate le sicurezze ed i lati positivi che porteranno la squadra nerazzurra a vivere un movimentato finale di stagione. A partire dal portiere, Onana si è dimostarto un ottimo portiere visto anche l’acquisito a parametro zero che non ha impegnato le casse della società. Darmian e Dimarco sono le vere sorprese della stagione partendo dalla difesa. Il primo si è ritrovato ad essere un uomo fondamentale per Inzaghi e la squadra, quasi da veterano e leader dello spogliatoio.
“Una sconfitta che fa male, ci tenevamo molto a fare bene contro la Juve che sicuramente ha fatto una buona partita e noi potevamo fare meglio. Ci prendiamo la responsabilità di questa sconfitta come facciamo per tutte le altre in questo campionato. Dobbiamo migliorare perché nove sconfitte sono tante per una squadra come la nostra. Dopo la sosta torneremo a lavorare e cercheremo di riprenderci nel migliore dei modi”.
Matteo Darmian, post Inter-Juventus
Federico Dimarco si è preso con grande sicurezza la fascia sinistra, mostrando grande qualità e corsa. Una vera scoperta, date le difficoltà del ragazzo classe 1997. A centrocampo, Barella nonostante il solito nervosismo è un giocatore chiave per Inzaghi. Quantità e qualità in diversi momenti della stagione, soprattutto nel primo, sono stati determinanti. Hakan Calhanoglu invece è l’altro uomo di fiducia dell’ex tecnico della Lazio. Mezzala o regista, il turco ha dimostrato di saper state bene in campo, risultando il più delle volte tra i più positivi.
In attacco, Lautaro è il grande attaccante di questa Inter. Se con l’arrivo di Lukaku si pensava ad un suo calo, il Toro si è invece preso le responsabilità di trascinatore, indossando anche nell’ultimo periodo la fascia di capitano. Potrebbe essere mancato in alcuni big match, ma un goleador con le sua caratteristiche non è quel giocatore che può inventare la giocata o saltare l’uomo. Cosa che invece ha dimostrato il jolly Henrikh Mkhitaryan. L’armeno arrivato dalla Roma quasi da giocatore in chiave tattica difficile da collocare, si è ritagliato un ottimo spazio nei tre di centrocampo.
L’Inter ha comunque tutte le possibilità di chiudere la stagione in maniera positiva vista la permanenza ai quarti di Champions League e la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus tra andata e ritorno. Dopo la Supercoppa Italiana, Inzaghi dovrà trovare il modo di far convincere tifosi e società per continuare questo progetto.