Che botta! Nelle ultime cinque partite disputate, il Milan pare essere sprofondato nel baratro: due pareggi (con Roma e Lecce in campionato), tre sconfitte (con l’Inter in Supercoppa, con Torino in Coppa Italia e col Sassuolo in campionato). Insomma, non c’è limite alla scelleratezza e tornare, almeno in tempi brevi, alla “normalità” pare assai difficile. Ma cosa è successo a Stefano Pioli e ai suoi ragazzi? Francamente è difficile poterlo dire così, senza il necessario supporto di dati oggettivi perchè fino all’inizio del Mondiale, metà dello scorso novembre 2022, i rossoneri erano letteralmente avvinghiati al Napoli e pareva non volessero mollare la presa – solo tre i punti di differenza, quelli dati dallo scontro diretto -, poi, alla ripresa delle ostilità, il disastro. Il Napoli in continua crescita e progressione di gioco oltreché di punti, il Milan, suo malgrado, scaraventato a distanza siderale dalla vetta e riassorbito pure dal resto della truppa.
L’OBIETTIVO ORA E’ UN ALTRO
C’è chi, guardando la classifica, ancora non crede ai propri occhi e non si da pace nel vedere il Milan campione d’Italia in carica letteralmente sulle gambe, incapace di ritrovare la via maestra. Purtroppo, invece, serve farsene una ragione e guardare in faccia alla realtà; la banda-Pioli, già solo a metà campionato s’è, di fatto, scucita lo scudetto dalle maglie, e pare abbia messo un punto esclamativo sul proprio futuro; fuori da tutto con l’obiettivo da perseguire – ammesso che ci si riesca – di puntare solo al raggiungimento del quarto posto in classifica e quindi all’entrata diretta in Champions League. Obiettivo minimo, d’accordo, ma non raggiungerlo vorrebbe dire stagione fallimentare e probabile ricostruzione cui, ancora una volta, mettere mano. Per capirci, una sorta di… ritorno al passato!
Ma non si può comunque abdicare tanto impunemente senza neppure tentare una sorta di rinascita quantomeno morale, perchè parlare ancora di scudetto, nelle condizioni attuali, è come minimo disdicevole. Inoltre, ci sono ancora i tifosi cui rendere merito, c’è ancora – lo ripeto – un traguardo da raggiungere e soprattutto c’è il blasone da mantenere assolutamente inalterato. Quindi, non facciamoci prendere dal panico e proviamo a reagire con volontà, qualità, e determinazione, doti queste che abbiamo sempre saputo, in altri tempi anche recenti, mettere a disposizione e che ci hanno garantito non poche soddisfazioni. Diamoci pertanto un sveglia, vivacchiare sulle proprie disgrazie mi pare assai poco producente e lasciare sul campo calde lacrime ancora meno. Il Milan non può permettersi di piangersi addosso, rialziamo la testa e basta mugugni…