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Milan, evoluzione argentina

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Milan, evoluzione argentina

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Tra l’euforia rossonera e la quasi indifferenza bianconera: è li che si insinua l’approdo di Higuain al Milan. Una trattativa lunga, ponderata e studiata a fondo da entrambe le società, per poi essere approvata da ambedue gli allenatori. L’argentino cambia città, regione e compagni di gioco, senza cambiare campionato: come si adatterà nel nuovo Milan? Che ruolo ricoprirà? E soprattutto, in che modulo?

PRIORITA’

La Juventus, che anno dopo anno riesce ad alzare la qualità di una rosa già tra le grandi d’Europa, si è convinta che fosse necessario salire l’ultimo gradino anche nel ruolo del centravanti, prendendo il migliore al mondo: Cristiano Ronaldo, che è ben presto diventato il sole intorno a cui ruota il sistema Juventus. Così facendo, l’argentino è diventato un esubero di qualità: il giocatore non poteva restare a Torino con un ruolo di secondo piano, così come la società, per lo stesso motivo, non voleva intaccare il bilancio economico con uno stipendio da 7,5 milioni di euro.

L’esperienza di Higuain con la Juventus resta comunque positiva. C’è più che mai il suo marchio sugli ultimi due scudetti bianconeri. Se nel 2016/17 il Pipita ha segnato reti decisive soltanto nei due derby, contro Roma e Napoli, nella stagione successiva si è superato: doppietta a San Siro con il Milan, il goal al San Paolo con la mano fratturata – dove un giocatore normale non avrebbe nemmeno giocato -, con quella rete che fu pesante come un macigno – la squadra di Sarri in quel 1° dicembre poteva andare a +7 -. E, soprattutto, il goal del 3-2 contro l’Inter a San Siro che ha regalato il settimo scudetto consecutivo alla Juventus

Ne ha approfittato il Milan e la nuova proprietà rossonera, che con il lauto investimento di Higuain, ha dimostrato subito di mettere a frutto risorse per avviare il tanto atteso programma di rilancio. Ora la palla passa a Gattuso e al campo.

TATTICAMENTE

Higuain si rimette in gioco, e lo fa per tornare la prima donna del reparto offensivo rossonero. Un po’ come accadeva a Napoli: il 4-3-3 che Maurizio Sarri aveva imbastito era il modulo perfetto per l’argentino. Si trattava, in realtà, di un sistema di gioco unico, diverso dai normali 4-3-3: era, e resta, figlio degli automatismi che il tecnico toscano faceva interiorizzare agli attori in campo, a costo di tenerli in stand-by fino alla totale assimilazione dei concetti. Se in maglia azzurra l’argentino, che faceva reparto da solo ed era il terminale di un azione che nasceva a centrocampo e si sviluppava prevalentemente in fascia grazie alle ali al suo fianco pronte a imbeccarlo, a Torino Higuain si è evoluto, muovendosi soprattutto nella trequarti in fase di possesso palla, e ripiegando in difesa per aiutare la squadra nei momenti di difficoltà, nonostante quel sacrificio che potrebbe sfiancare e rendere meno lucidi sotto porta.

Per la verità, Gonzalo il 4-3-3 l’ha visto anche a Torino, ma all’interno di frequenti rotazioni: era solo una delle opzioni di Max – che ha fatto della duttilità tattica un marchio di fabbrica -, e non un punto fermo come lo era a Napoli.

Il futuro ha aria di passato, quindi, perché Gattuso in questa preparazione offensiva sta lavorando sul già citato 4-3-3, dove Higuain – letale in area, ma allo stesso tempo in grado di partecipare alla manovra offensiva, aprendo persino spazi per i compagni – considererebbe fondamentale il potersi posizionare tra due compagni di reparto quali Calhanoglu – a sinistra- e Suso – a destra-.

TALENTO

Modulo o non modulo, tattica o non tattica, il talento del 30 enne argentino rimane palese. Hernan Crespo, suo collega di ruolo e nazionalità – che tra l’altro ha vestito anche lui la maglia del Milan – lo battezza con queste parole:

L’arrivo del Pipita in rossonero? Significa tanti goal, tanta personalità e tante soluzioni. Se il Milan, nello scorso campionato, si è piazzato al sesto posto in classifica senza i goal di Kalinic o di Andrè Silva, io dico che con Higuain può aspirare alla zona Champions.

Crespo ha le idee chiare anche sul ruolo di Gonzalo nel Milan:

Rivedremo lo stesso Higuain ammirato al Napoli. Non che alla Juve abbia deluso, ci mancherebbe altro, ma in bianconero doveva dividere le azioni offensive con altri fenomeni tipo Dybala, Mandzukic e Douglas Costa. A Napoli, invece, era il terminale di tutto il gioco. E così sarà anche al Milan: si costruiranno le azioni per arrivare alla finalizzazione del Pipita, questo sarà l’obiettivo di Gattuso.

Higuain nel Napoli ha battuto il record di Nordhal di singole reti in una sola stagione – 36 a 35 per l’argentino -; nella Juventus ha fatto faville, siglando 55 goal in 105 presenze: se le aspettative sono queste, il diavolo è in paradiso.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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