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Nuovo sponsor e possibili rischi

Calcio e dintorni

Nuovo sponsor e possibili rischi

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Ogni parte di un’azienda è un fattore determinante per quantificare la sua potenza economica: da una prestigiosa sede, dalla tecnologia usata, dalla presentazione, dagli obiettivi, dai risultati, dall’abbigliamento, dai singoli ecc.

Più è potente il brand centrale più devono esserlo i brand che gli girano attorno. Questo vale anche nel calcio, e non si smetterà mai di ripeterlo fin quando il concetto non sarà chiaro a tutti: la squadra di calcio ad oggi è un’azienda. Gli anni 90′ ormai son finiti, le società si affidano ai mostri sacri dell’economia per far quadrare al meglio i propri conti (vedi Real Madrid con Mckinsey).

Per capire ancor di più il concetto del brand basta confrontare tre main sponsor di tre squadre italiane diverse e con una storia diversa (gli sponsor sono stati scelti, appositamente, alla rinfusa nella tabella 1).

TABELLA 1

Come si può facilmente notare la differenza fra gli sponsor è abissale ma questa cosa è facilmente intuibile: un team di successo come la Juventus ha una caratura internazionale e, specialmente, una visibilità mondiale. Poche persone non conoscono il marchio Juventus, includendo anche i non appassionati di calcio.

La nostra scelta è stata fatta appositamente: la differenza anche fra Ganten (sponsor forse meno conosciuto ma marchio leader in Cina per la produzione di acqua minerale) non è neanche lontanamente paragonabile a un qualsiasi sponsor di Genoa e Benevento.

Questo piccolo discorso deve chiarire che gli sponsor scelti sono il riflesso di un brand centrale, che non si abbassa mai davanti a qualche soldo in più e con una qualità minore/scadente (sempre legato al rapporto precedente).

MILAN E PUMA

Un titolo del genere forse fa ricordare più il “vecchio” e scarso (nel periodo rossonero) Emerson. Invece si parla di tutt’altro: oggi il Diavolo ha ufficializzato il suo accordo con la Puma, noto brand di scarpe (e non solo) nato nel 1948 e facente parte del gruppo francese Kering.

Un accordo che mette i brividi ai tifosi più nostalgici, perché esattamente dopo 20 anni il Milan chiude il suo accordo con Adidas e inizierà a vestire Puma.

Queste le parole presenti sul sito di Marco Fassone e della società:

“Esprimo particolare soddisfazione per l’annuncio di questa partnership con Puma, a cui siamo legati da reciproca stima e comune passione per i valori dello sport e del calcio. È un importantissimo brand internazionale, a cui saremo legati nelle prossime stagioni in un percorso strategico con l’auspicio e l’obiettivo di tagliare insieme nuovi e straordinari traguardi, fuori e dentro il campo”.

Oltre alle parole dell’ex dipendente Ferrero, Juventus, Napoli e Inter, son state aggiunte parole “societarie” al termine delle varie dichiarazioni:

Andremo così ad unirci con un’impressionante selezione di squadre di calcio PUMA, tra cui il Borussia Dortmund, l’Arsenal FC, le associazioni calcistiche di Italia, Svizzera, Austria, Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Repubblica Ceca e presto anche il Senegal fanno parte del portfolio di PUMA, così come alcuni dei migliori giocatori del mondo: Antoine Griezmann, Olivier Giroud, Sergio ‘Kun’ Agüero, Cesc Fàbregas, Mario Balotelli, Hector Bellerin, Marco Reus, Julian Weigl, Gianluigi Buffon e Yaya Touré tra gli altri.

Che brividi. No? I brividi vengono a veder associato il Milan (società che da sempre vanta di un brand-marchio-visibilità nella top 10 europea) a squadre come il Borussia Dortmund e l’Arsenal, che, con tutto il rispetto, non solo assolutamente paragonabili alla storia rossonera e ai suoi titoli in bacheca.

Andando a sommare le vittorie in campionato delle due squadre straniere possiamo ritrovare 21 campionati vinti (8 del Borussia e 13 dell’Arsenal). Il Milan da solo ha 18 scudetti alle spalle. La cifra ancor più clamorosa è quella legata ai trofei vinti nel panorama europeo: 1 fra le due squadre storiche della Puma e 7 del “neo” arrivato.

E’ ovvio che il nuovo acquisto Milan stona un po’ in confronto alle altre due squadre, ed è ancor più difficile immaginare una delle tre squadre vincere qualcosa di importante nei prossimi 2-3 anni.

Con questo non si vuole bocciare, assolutamente, l’operato della società e le scelte fatte. Questo dietrofront di Adidas è dovuto alle pessime stagioni passate, condotte malamente non dall’attuale società ma da quella passata. Probabilmente, senza questi nuovi acquisti non sarebbero neanche arrivati ad un accordo del genere e si poteva rischiare una stagione senza partner ufficiale sulle magliette.

Tutto sommato il brand (attuale) è stato anche rispettato, certo si poteva puntare o fare qualcosa in più, visto la storia e la gloria del Milan, ma la Puma non è proprio l’ultima dei partner a disposizione. Detto questo bisogna anche dire che non è il primo fra i primi. Il passato sponsor ha vinto la Champions, negli ultimi dieci anni, sei volte su dieci. Puma non ha mai vinto un titolo europeo negli ultimi 40 anni.

DIFFERENZA ECONOMICA

Economicamente il “change” si fa sentire, diciamo che la riserva (Puma) mette in campo meno di 1/3 a disposizione rispetto al titolare (Adidas).

Adidas nell’ultimo anno ha versato 19,7 milioni di euro con un Royalty merchandising pari a 9 milioni. Puma verserà sui 12 milioni a stagione ma con più bonus legati alle vendite. Discorso diverso, invece, vale per il Royalty, non ancora definito.

La differenza è visibile all’occhio di tutti. Basti pensare che in un possibile accordo di quattro anni (per esempio) il Milan potrebbe perdere più di 30 milioni (unendo anche le cifre del Royalty, che sicuramente faranno parte anche del nuovo accordo con Puma).

Questo non vuol dire solamente meno liquidi a disposizione ma anche una possibilità diversa di far quadrare la stagione e i conti, un dato che sicuramente non passerà di vista all’occhio attento di Marco Fassone.

Forse quest’ultima figura è il vero jolly del Milan: se un uomo così intelligente e capace ha deciso di firmare un accordo simile, in comune decisione con la proprietà, un perchè dovrà esserci.

I risvolti, come abbiamo già detto, potrebbero anche essere fortissimi: essendoci stato un abbassamento di qualità con il nuovo sponsor (cosa vera oggettivamente) anche il resto degli sponsor potrebbero risentire di questa cosa. Il rischio c’è, la qualità di Fassone proverà a tappare questo problema, o almeno così sperano tutti i tifosi rossoneri.

Il problema però potrebbe anche essere inverso: e se Puma facesse tutto questo per esplodere nel mercato legato al calcio e iniziasse questa sponsorizzazione come primo segnale importante? Tutto è possibile.

 

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Allegri trema: un ricorso rischia di cancellare un suo scudetto!

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Convocati Inter Juventus, Allegri rispolvera Bonucci e propone Sekulov

Lo scudetto 2018/2019, in cui la Juventus ha trionfato nella stagione di Serie A in un campionato sempre alla pari con il Napoli, arrivato secondo a quota 91 punti, potrebbe essere clamorosamente revocato.

Infatti, gli avvocati rappresentanti dell’Associazione Club Napoli Maradona e del Codacons hanno ufficialmente presentato un ricorso al Tar del Lazio, domandando la revoca ai bianconeri campioni e assegnando il titolo ai partenopei.

Con la seguente causa, i legali hanno richiesto al Collegio di Garanzia dello Sport una penalizzazione in classifica di 15 punti a causa delle operazioni illegittime dal punto di vista finanziario, compromettendo il regolare andamento della stagione. Nel frattempo, gli avvocati hanno richiesto anche di essere ammessi all’udienza del prossimo 19 aprile, in modo da attestare la colpevolezza della Vecchia Signora anche nei passati campionati.

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Calcio e dintorni

Lavori al Camp Nou, scelto lo stadio del Barcellona per la prossima stagione

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Barcellona

Il Barcellona e il Camp Nou viaggiano a braccetto sin dal 1957, in una storia ultra-vincente e ricca di gloria e soddisfazioni individuali, ma soprattutto di squadra. Anche in seguito alla crisi finanziaria che ha recentemente messo in difficoltà le casse dei blaugrana, lo stadio del capoluogo catalano è sempre rimasto un punto cardine della situazione. Infatti, la vendita di parte delle quote del club all’azienda Spotify ha comportato il conseguente cambio di appellativo della struttura in Spotify Camp Nou.

Tuttavia, il club guidato da Xavi non disputerà le partite della prossima stagione presso il Camp Nou, considerando che i lavori di restaurazione renderanno la struttura inaccessibile. Pertanto, il Barça ha ufficialmente comunicato alla RFEF, la Federazione spagnola, che le partite casalinghe della stagione 2023/2024 saranno disputate presso l’Estadi Lluis Company, situato nella zona di Montjuic.

Scelta sorprendente, considerando che quest’ultimo ha ospitato i match casalinghi dell’Espanyol, club concittadino con il quale sussiste un rapporto di grande rivalità, fino al 2009, prima del trasferimento all’Estadio Cornellà-El Prat.

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È già febbre per Inter-Juventus: superati i 60.000 spettatori

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La sfida tra Inter e Juventus, è sempre stato un grande classico del calcio italiano: anche in occasione della semifinale di Coppa Italia, si prevede un sold-out allo stadio San Siro di Milano.

FEBBRE PER INTER-JUVE: IL COMUNICATO DELL’INTER

Secondo quanto detto dalla società nerazzurra all’interno di un comunicato ufficiale, per la gara tra Inter e Juventus valida per l’andata della semifinale di Coppa Italia sono già stati venduti oltre 60.000 biglietti. Di seguito il comunicato dell’Inter:

Campionato, Champions League, Coppa Italia. Aprile sarà un mese di sfide dal fascino internazionale e di big match da seguire dal vivo a San Siro per spingere la squadra in tutte le competizioni. Dopo Inter-Benfica, i nerazzurri ospiteranno la Juventus per la semifinale di ritorno di Coppa Italia, gara che deciderà chi accederà alla finale della competizione. Per l’appuntamento che si giocherà mercoledì 26 aprile ore 21.00 è già stata superata quota 60.000 spettatori. I biglietti sono ancora in vendita libera su inter.it/tickets a partire da 25 Euro al terzo anello verde”.

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La moglie di Hakimi dopo le accuse di stupro annuncia il divorzio

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Hakimi

Per Achraf Hakimi, terzino del PSG, sono sicuramente tempi duri: dopo l’accusa di stupro nei suoi confronti, arriva anche la separazione dalla moglie che annuncia il divorzio tramite una lettera al quotidiano El Pais.

Di seguito le parole della moglie di Hakimi a El Pais:

Mi sento in dovere di esprimere il mio stato d’animo e fare luce in mezzo alla disinformazione che corre. Anche se il silenzio può aiutare su temi delicati, ho bisogno di spiegarmi così da poter riprendere la mia vita nel modo meno traumatico e dannoso possibile, soprattutto per tutelare i miei figli che sono la massima priorità. La realtà è che dopo delle riflessioni, qualche tempo fa io e il loro padre (Hakimi, ndr) abbiamo deciso di porre fine alla nostra relazione. Il tutto prima degli eventi di cui si parla nei media. Abbiamo deciso di separarci legalmente, smettendo di vivere insieme in attesa del divorzio. Chi avrebbe immaginato di dover affrontare questa ignominia, oltre al ben noto dolore di una separazione e il fallimento di un progetto familiare al quale avevo dedicato anima e corpo. Mi serviva tempo per digerire lo shock, ma va da sé che nella mia vita sono sempre stata e sarò sempre dalla parte delle vittime. Vista la gravità delle accuse, non possiamo far altro che contare sull’andamento della giustizia. Vi prego di rispettare la privacy mia e dei bambini in questo momento delicato. Grazie a tutti coloro che mi hanno mostrato sostegno, affetto e rispetto”.

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