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Milan-Roma: commento e pagelle

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Milan-Roma: commento e pagelle

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Allo Stadio San Siro di Milano va in scena il match tra Milan e Roma. Gattuso conferma dieci undicesimi della sconfitta di Napoli, mandando in campo il rientrante Calhanoglu al posto di Borini. Di Francesco si affida ad un inedito 3-4-1-2 con la coppia d’attacco Dzeko-Schick.

PRIMO TEMPO

Il Milan parte subito più convinto. Suso e Calhanoglu lavorano alla grande sugli esterni, limitando la spinta di Karsdorp e Kolarov. Higuain viene spesso incontro a fraseggiare con i centrocampisti, lasciando spazio per accentrarsi al numero 10 rossonero e a Bonaventura. La Roma dal canto suo si limita a coprire gli spazi, affidandosi ad uno sterile giropalla e cercando di verticalizzare su uno spento Dzeko. Pastore non incide e Schick è troppo solo. I terzini troppo bassi non danno apporto offensivo. Il Milan ha così gioco facile e guadagna sin da subito metri in avanti.

Il lavoro di Calhanoglu e Suso sui terzini giallorossi permette a Rodriguez e Calabria di avanzare. Con la superiorità sulle fasce i rossoneri provano a sfondare, rendendosi più volte pericolosi con i traversoni degli esterni. Il turco in particolare è imprendibile, riuscendo a giocare ad elastico tra Karsdorp e Fazio. La difesa giallorossa si arrangia come può. Abbassa ancora di più il proprio baricentro, con De Rossi e N’Zonzi che arretrano per contenere le incursioni sempre più frequenti di Bonaventura e Kessie. Il Milan ne ha di più e va al doppio della velocità della Roma, schiacciando sempre di più i giallorossi.

La superiorità dei rossoneri finalmente si concretizza al minuto ‘40. Bonaventura si libera al limite dell’aria e dá una palla filtrante a Rodriguez. Il terzino svizzero aggira Fazio e mette al centro un rasoterra tagliato di destra, che trova Kessie il quale, a porta sguarnita, deve solo spingere il pallone in rete. Vantaggio strameritato per il Milan, che chiude la prima frazione del gioco avanti. Molto male la Roma, che col nuovo modulo non ha trovato le giuste distanze e ha mostrato una evidente inferiorità a livello fisico.

SECONDO TEMPO

Di Francesco cambia subito, tornando alla difesa a 4. El Shaarawy prende il posto di Marcano, Schick va a destra nel tridente. La Roma sembra scuotersi un po’, iniziando a rendersi pericolosa. Pastore entra maggiormente in partita e prende per mano i giallorossi. Il Milan però non si scompone e si difende con ordine. La pressione dei capitolini viene premiata al minuto ‘59, quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Federico Fazio sigla il gol che riequilibria la partita.

Il Milan reagisce e trova il gol con Higuain, annullato dal Var. La rete viene poi trovata anche dai giallorossi, ma ancora una volta il gol di N’Zonzi viene annullato dal Var. La Roma cala con l’uscita dal campo di Pastore, mentre Laxalt e Castillejo danno nuova linfa ai rossoneri. Saltano gli schemi, soprattutto per la Roma che si ritrova in affanno e spaccata in due. Il Milan dá la sensazione di poter far male e all’ultimo secondo una palla geniale di Higuain mette Cutrone solo davanti ad Olsen. Il giovane bomber non sbaglia e fa esplodere San Siro.

Il Milan vince la prima davanti al suo pubblico. Convince per grinta, forma fisica e schemi di gioco. La difesa non butta mai il pallone, correndo anche dei rischi, tuttavia calcolati. A centrocampo la vita è troppo facile per le mezzali, libere di affondare a proprio piacimento. Il fulcro del gioco è però Gonzalo Higuain, che smista palloni e apre spazi per i compagni. Male la Roma, apparsa sulle gambe e senza idee. Di Francesco sbaglia modulo, ancora una volta è costretto a cambiare in corso. Ciò che preoccupa è però la condizione fisica precaria dei giallorossi, incapaci di reggere il passo dei rivali. Tanta confusione anche a livello tattico, ci sarà da lavorare per Di Fra.

PAGELLE

DONNARUMMA 6,5 : Sicuro tra i pali, non è impegnato granché da Dzeko e compagni. Da segnalare però la grandissima uscita su El Shaarawy, che gli vale una sufficienza più che piena.

CALABRIA 6 : Ordinaria amministrazione. Non soffre più di tanto Kolarov nel primo tempo, fa un po’ più fatica su El Shaarawy ma se la cava nel secondo. Non spinge moltissimo, lasciando spesso Suso isolato.

ROMAGNOLI 6,5 : Capitano e trascinatore. Guida una retroguardia perfetta, annullando Dzeko e Schick. Ormai è un leader indiscusso di questo Milan.

MUSACCHIO 6 : Al fianco di Romagnoli può giocare con tranquillità. Sembra un altro rispetto all’anno scorso, aspettando Caldara può giocarsi le sue carte.

RODRIGUEZ 7: Un martello. Finalmente il terzino che con la maglia del Wolfsburg ha incantato l’Europa. Approfitta della scarsa copertura di Schick e della forma fisica precaria di Karsdorp. Serve un assiste perfetto a Kessie. L’intesa con Calhanoglu si sta affinando, che sia la stagione della rinascita?

BIGLIA 6: Partita sufficiente. Amministra con ordine, con qualche sbavatura ma nel complesso non demerita. Aiutato sicuramente dalla scarsa pressione degli avversari.

KESSIE 7: Primo gol della stagione a San Siro. Oltre la rete, lotta come un leone e alterna perfettamente le due fasi. Strappa e riparte, rincula e sradica palloni. Centrocampista totale.

BONAVENTURA 6,5: Quando si inserisce fa sempre paura. Sfrutta il lavoro di Higuain e di Calhanoglu per buttarsi in area. Mezzo voto in più per il suo apporto nel primo gol rossonero.

SUSO 6: Tanta qualità, ma spesso sembra un corpo avulso alla squadra. Isolato a destra, rientra e crossa, ma fraseggia poco coi compagni. Quando lo fa crea pericoli, per cui deve imparare a giocare maggiormente nel campo.

HIGUAIN 7,5: Quello che mancava al Milan. Trascinatore, faro e metronomo della squadra. Veste i panni del regista avanzato, gioca un’infinità di palloni, fa reparto da solo e apre gli spazi per i compagni. L’assist per Cutrone è la ciliegina sulla torta. La prima a San Siro è memorabile.

CALHANOGLU 7: Nel primo tempo è il migliore per distacco. Imprendibile davanti, gioca un’infinità di palloni con immensa qualità. Prezioso anche in fase di ripiego. Nel secondo tempo cala, ma resta una prestazione ottima.

LAXALT 6: Dá energie fresche sulla fascia. Negli ultimi minuti accompagna sempre in avanti, creando superiorità a sinistra.

CASTILLEJO 6: Entra bene, facendo vedere ottime qualità e mettendo in mostra tantissima voglia.

CUTRONE 7: Man of the match. La solita cattiveria,  il solito Patrick. Dimostra subito di non soffrire l’ombra di Higuain e torna a San Siro continuando come aveva lasciato lo scorso anno: segnando.

OLSEN 5: Non fa errori evidenti, ma non dá mai sicurezza. Non esce mai, e quando lo fa sbaglia. L’eredità di Alisson pesa, ma così diventa tutto più difficile.

KARSDORP 5,5 : Non male in fase offensiva, ma dietro soffre troppo l’asse Calhanoglu-Rodriguez. Ha l’attenuante che non giocava da quasi un anno, per cui per ora è solo rimandato.

MARCANO 5,5: Esordio non positivo. Lascia troppo spazio a Kessie e spesso costringe Kolarov agli straordinari. A fine primo tempo viene sacrificato per ragioni tattiche.

MANOLAS 6: Higuain è un cliente ostico, ma il greco si arrangia come può. Lotta, senza troppa convinzione, ma comunque non affonda.

FAZIO 6: Rimedia la sufficienza per il gol che ha dato speranza alla Roma, ma l’errore sulla rete di Kessie è molto grave.

KOLAROV 5,5: Spinge poco rispetto al solito, limitato molto bene da Calabria e Kessie. Dietro contiene Suso, ma da uno come lui ci si aspetta di più.

DE ROSSI 5,5: Primo tempo negativo, poi un po’ migliora, ma rimane insufficiente. Qualche buona chiusura, ma manca in fase di regia e spesso arranca in mezzo al campo.

N’ZONZI 5: In realtà la prestazione non sarebbe negativa, ma l’erroraccio finale che regala il gol a Cutrone è una macchia indelebile.

PASTORE 6: Primo tempo male. Nel secondo si carica la squadra sulle spalle e il miglior momento della Roma coincide col suo miglior momento. Sostituito forse troppo presto.

SCHICK 5,5 : Qualche buona giocata, soprattutto nel primo tempo. Servito poco e male, nella seconda frazione sparisce completamente.

DZEKO 5,5: Non il solito Edin. Prova a lottare, ma si affanna tra Romagnoli e Musacchio. Davvero troppo fumoso.

EL SHAARAWY 6: Entra bene, dando verve alla squadra. Qualche buono spunto, ma non viene assistito dai compagni.

CRISTANTE 5,5: Sostituisce Pastore, ma non dá nulla alla squadra da trequartista. Ancora lontano dalla sua forma migliore.

SANTON 5,5: Entra e mostra tutta la sua insicurezza. Deve liberarsi innanzitutto a livello mentale, certo San Siro non era lo stadio ideale per farlo.

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Diez allo stadio

Ascoli-Spezia 1-2, le pagelle: Bellusci risponde al rigore di Verde, ma nel finale Hristov regala la vittoria allo Spezia

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Esposito

Al Del Duca lo Spezia batte l’Ascoli 2-1. Nella ripresa Giuseppe Bellusci risponde al rigore di Daniele Verde, ma nel finale arriva l’incornata di Hristov a decidere il match.

Il primo squillo del match arriva all’ottavo minuto quando Verde illumina per Kouda, ma trova la respinta attenta di Viviano. L’Ascoli reagisce e, dopo un rischio autorete di Muhl, Botteghin ha l’occasione da due passi, ma spreca. L’episodio chiave arriva al 20′ quando il direttore di gara Marchetti viene richiamato alla review per un tocco di mano di Di Tacchio all’interno dell’area e concede il rigore. Dal dischetto Verde spiazza Viviano. I marchigiani non si perdono d’animo, Mendes ci prova con un diagonale impreciso. Al 38′ si vede Kouda con un colpo di testa che Viviano respinge in angolo. Nel finale di primo tempo, sugli sviluppi un calcio di punizione, la spizzata di Botteghin favorisce Rodriguez che non angola a sufficienza. Prima dell’intervallo Kouda costringe Viviano al miracolo.

Nella ripresa l’Ascoli è più cattivo e trova il pareggio con Bellusci. I marchigiani inizialmente continuano a spingere ma è Kouda a spaventare Viviano che blocca senza problemi. Da lì lo Spezia prende coraggio e si espone alle ripartenze fulminee dell’Ascoli. Nel finale l’incornata di Hristov da calcio di punizione fissa il punteggio sul 2-1. Dopo un tentativo di Di Tacchio, termina così, lo Spezia batte l’Ascoli e ottiene tre punti pesantissimi.

Ecco le pagelle della gara, direttamente dalla tribuna stampa dello Stadio Del Duca.

LE PAGELLE DELL’ASCOLI

Viviano 6,5: una sua respinta sulla conclusione di Kouda prima dell’intervallo, mantiene in gara l’Ascoli.

Bellusci 7: regala il momentaneo pareggio all’Ascoli con una conclusione dal limite. Per il resto, tutto il reparto difensivo mostra una buona coesione. Riceve un’ammonizione per una sbracciata nel primo tempo. (dal 82′ Haveri s.v.)

Botteghin 6: si divora la rete del vantaggio dopo pochi minuti, ma in fase difensiva non sbaglia nulla.

Quaranta 6: anche per lui vale il discorso fatto per i compagni di reparto. Difende bene sugli attaccanti liguri.

Adjapong 6: lotta e spinge sulla destra, inizialmente crea qualche pericolo, ma viene raddoppiato per tutto il resto della gara. (dal 64′ Bayeye: Dà freschezza alla fascia destra. Apporto sufficiente).

Milanese 6: gioca solo il primo tempo, convince solo a tratti per qualità e per carattere. Giocando con continuità potrebbe diventare una buona arma per Castori, che però lo sostituisce nell’intervallo. (dal 46′ D’Uffizi 6,5: entra con coraggio e voglia di dimostrare, anche se mostra nervosismo in qualche circostanza. Approccio positivo).

Di Tacchio 5: commette ingenuamente, ma anche sfortunatamente, il fallo da rigore.

Falasco 6: insidioso palla al piede soprattutto con le traiettorie velenose da calcio piazzato.

Masini 6: il solito Masini che agisce a sostegno delle due punte, si fa vedere tra le linee, ma oggi non incide. (dal 86′ Giovane s.v.)

Mendes 6: a lui è affidata la reazione marchigiana, ma viene contenuto dai difensori avversari. Nella ripresa si trasforma in assist-man per Bellusci.

Rodriguez 6: la sua velocità mette in difficoltà i marcatori spezzini, ma manca di concretezza nella finalizzazione. (dal 82′ Millico s.v.)

All. Castori 5,5: la squadra è viva e resta in partita nonostante un avvio complicato, ma nel finale la squadra è ingenua. A gennaio urgono rinforzi.

LE PAGELLE DELLO SPEZIA

Zoet 6: trasmette sicurezza al reparto difensivo pur senza dover compiere miracoli.

Amian 6: da quella parte Milanese e Falasco spingono molto, ma lui si disimpegna senza troppi problemi.

Muhl 6: rischia un autogol nel primo tempo, ma per il resto è impeccabile. (dal 63′ Hristov 7: entra per dare freschezza al reparto e decide la sfida).

Nikolaou 6,5: sforna una prestazione perfetta nel limitare Mendes.

Elia 6,5: spinge molto sulla sinistra. Nei primi minuti fatica a mantenere le misure su Adjapong, ma viene aiutato dai ripiegamenti di Kouda.

Cassata 6: riceve un’ammonizione ingenua nel primo tempo che potrebbe condizionargli la gara, ma dà tanto al centrocampo di D’Angelo. (dal 63′ Zurkowski 6: entra per incidere nel reparto offensivo con qualche inserimento, ma nulla  di particolare da segnalare)

Salvatore Esposito 5,5: deve fare gioco, ma è impreciso nel gestire un paio di ripartenze.

Bandinelli 6: anche per lui vale la pagella di Cassata, ma senza l’ammonizione. Il contributo dell’ex Empoli è fondamentale per l’equilibrio del reparto.

Verde 7: è freddo dal dischetto portando in vantaggio i suoi. Quando si illumina crea qualche problema alla difesa marchigiana. (dal 70′ Antonucci 6: entra con tanta voglia di fare, ma il finale non gli permette di colpire.

Kouda 6,5: spazia molto su tutto il fronte offensivo arrivando più volte alla conclusione.. Importantissimo è il suo contributo in fase difensiva in aiuto ad Elia.

Pio Esposito 6: gara di sofferenza perchè viene risucchiato dal trio difensivo marchigiano, ma ha il merito di guadagnarsi il rigore del vantaggio.

All: D’Angelo 6,5: vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma poteva gestire meglio il vantaggio. Dopo un buon primo tempo, la squadra pensa ad un secondo tempo di puro contenimento e paga. Dopo il gol del pareggio cerca e trova il gol vittoria.

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Carlos Augusto: “Sono stato sempre umile, non ho mai mollato. E sull’Inter…”

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Carlos Augusto
L’Inter si prepara alla sfida di questa sera contro l’Udinese. L’obiettivo principale dei nerazzurri rimane quello di rispondere presente alla vittoria di ieri sera della Juventus, che avendo la meglio sul Napoli è balzata momentaneamente in cima alla classifica.

Alcuni dubbi di formazione per mister Simone Inzaghi, alle prese con alcune assenze pesanti soprattutto nelle retrovie. In dubbio la presenza di Alessandro Bastoni, che ha saltato la trasferta di Napoli dell’ultimo turno in via precauzionale e dovrebbe essere arruolabile per il match odierno. In caso di fortfait, spazio a Carlos Augusto.

Proprio il brasiliano è intervenuto al Match-day Programme ufficiale dell’Inter parlando della sua carriera: dai primi passi mossi in patri fino all’arrivo in Italia, l’esperienza formativa a Monza e infine il salto di qualità compiuto nell’ultima sessione di calciomercato. Di seguito le parole di Carlos Augusto.

ORIGINI – “Appena ho iniziato a giocare ho chiesto a mio papà di iscrivermi in una scuola calcio, poi a 15 anni ho capito che sarei potuto diventare un calciatore professionista. Sono stato umile, ho sempre lavorato tanto e non ho mai mollato e questo mi ha portato fino a qui. Per me l’amore per il calcio è la cosa più importante, mi piace giocare, allenarmi, poi quando si arriva allo stadio e si vedono tutti i tifosi che incitano la squadra, solo questo ti dà una carica incredibile”.

INIZI IN BRASILE – “Sono diversi i momenti che hanno segnato il mio percorso, la consapevolezza acquisita a 15 anni, poi la finale vinta con la Primavera in Brasile, ricordo che c’erano 45.000 tifosi, abbiamo vinto ed è stato importante. Il primo gol con la Prima Squadra è un altro momento che non dimenticherò, è stato nel match contro la Chapecoense, ricordo che non riuscivo neanche a parlare dopo perché ero troppo felice e sono andato a festeggiare con la mia famiglia”.

APPRODO ALL’INTER – “L’Inter è una squadra importantissima, è un onore indossare questa maglia. Da qui sono passati grandi campioni, Ronaldo è stato devastante, è quello che mi ha ispirato e poi c’è stato Roberto Carlos che nel mio ruolo è stato incredibile. Fuori dal calcio Michael Jordan è un punto di riferimento, è stato impressionante come professionista e come persona, ho letto molto su di lui. Non si è mai arreso e anche quando era il migliore del mondo ha sempre voluto migliorarsi. Cos’è importante per me? La famiglia e la squadra che sono concetti molto simili, conta essere uniti e aiutarsi, soprattutto nei momenti difficili”.

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Big della Premier pronte all’assalto per Calhanoglu: la posizione dell’Inter

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Calhanoglu

Uno degli uomini copertina dello scoppiettante inizio di stagione dell’Inter è Hakan Calhanoglu. Da quando Inzaghi lo ha reinventato regista, il turco è diventato perno inamovibile della mediana nerazzurra. Centrocampista tuttofare, infallibile dal dischetto, Calhanoglu conta già 6 gol in questo primo scorcio di campionato, di cui l’ultimo ha spalancato la strada verso la vittoria contro il Napoli. Il rendimento del giocatore ex Milan non è passato inosservato all’estero, dove non mancano le lusinghe per il turco, soprattutto dalla Premier League. Infatti, secondo quanto riferisce l’edizione odierna di Tuttosport, due big del massimo campionato inglese sarebbero pronte a farsi avanti in estate per Calhanoglu. Trattasi nel dettaglio di Chelsea e Liverpool.

La posizione dell‘Inter è però piuttosto netta: Calhanoglu non si tocca, a meno di offerte da capogiro. I nerazzurri sono tutelati da un contratto, recentemente firmato, che lega l’ex rossonero all’Inter fino al 2027. D’altra parte, il turco si è calato alla perfezione nella realtà nerazzurra e il rapporto con compagni e allenatore è ottimo. Cambiare aria significherebbe un azzardo anche per lo stesso giocatore che dell‘Inter è ormai uno dei leader tecnici. Già la scorsa estate, gli interessamenti dall’Arabia non fecero breccia nella testa di Calhanoglu che in questo momento è pienamente focalizzato sulla conquista delle suo primo scudetto.

Le intenzioni delle parti sembrano quindi ben chiare e nonostante l’Inter, per esigenze di bilancio, possa privarsi di un big quest’estate, Calhanoglu non è affatto in discussione. Il sodalizio tra il turco e l’Inter sembra destinato ad andare avanti.

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Si ferma Vlahovic: costretto al cambio in Juventus-Napoli

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La Juve si allena davanti ai tifosi

Problemi per Dusan Vlahovic durante Juventus-Napoli, il serbo è stato sostituito al 70° minuto al suo posto Milik. Secondo quanto riportato da DAZN, potrebbe essere un falso allarme e solamente questione di crampi o indurimento del muscolo.

La Juventus è in vantaggio 1-0 grazie al gol di testa di Gatti, il terzo in stagione.

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