Il Milan di Stefano Pioli ce la fa. Dopo 9 nove anni i rossoneri centrano la qualificazione agli ottavi di finale con una secca quaterna, rifilata al Salisburgo. Lo spareggio valevole il passaggio del turno non ammette discussione. I campioni d’Italia incanalano la gara grazie a una super prestazione di Giroud, autore di una doppietta e un assist per il momentaneo raddoppio di Krunic, che intervalla le realizzazioni del francese. Lo spettacolo del Diavolo conosce una piacevole chiusura in pieno recupero grazie alla rete di Messias, il quale certifica il ritorno della compagine milanista tra le prime sedici d’Europa. Per capire come i rossoneri hanno raggiunto questo primo traguardo stagionale, andiamo ad analizzare le singole prestazioni nelle nostre consuete pagelle di Milan-Salisburgo.
LE PAGELLE DEL MILAN
Tatarusanu 6: gli attaccanti del Salisburgo gli fanno il solletico. L’unico vero squillo, a cui deve far fronte con una parata abbastanza classica, è un tiro di Sucic. Per il resto, questi gode di un’ordinaria amministrazione.
Kalulu 7: oggi il piccolo eclettico difensore transalpino si rivela più multitasking del solito. Il numero 20 milanista dimostra di applicare tutto quello che ha imparato in questi due anni e mezzo in rossonero: rapidità di passo, combinata a grande intelligenza tattica, che gli permette di essere padrone della fascia destra di difesa. (Dall’86’ Gabbia s.v.)
Kjaer 5,5: il danese sembra un po’ il lontano parente del giocatore, ammirato fino alla fine dello scorso anno solare. Le sue qualità di leader sembrano andate perdute nel corso di questo tempo. Tempo in cui sembra aver dimenticato come si faccia il difensore. La grande fortuna è che gli avanti austriaci sembrano nulla di che in quanto a pericolosità.
Tomori 7: monumentale. L’estirada, con cui si immola sulla conclusione a colpo sicuro di Kjaergaard all’11’, è l’emblema di una prestazione, fortemente connotata da un attenzione difensiva degna del miglior Tomori. (Dal 77′ Ballo-Touré s.v.)
Theo Hernández 7: gli bastano tre minuti per far capire che la gara contro il Salisburgo può essere la sua serata. Il palo colpito con il suo diagonale mancino fa sussultare tutto San Siro. Quella discesa è solo la prima delle tante di una partita semplicemente dominante.
Tonali 6.5: del duo in linea mediana, il numero 8 appare più la mente del Milan, che si aggrappa al suo “saggio” tecnico per poter incanalare il discorso qualificazione subito in discesa. La parabola, disegnata per Giroud, è una pennellata da gustare e rigustare in tutte le salse.
Bennacer 5.5: oggi c’è da fare legna e da mostrare muscoli. Il Milan deve difendere la qualificazione agli ottavi di Champions League e, per riuscire nell’intento, si affida al suo numero 4. Tuttavia, l’algerino non interpreta a dovere la partita. Quello che dovrebbe essere un compitino si trasforma in ardua missione da portare a casa. Anche nel peggiore di modi, come è successo oggi. (Dal 69′ Pobega 6: ordinaria amministrazione.)
Rebic 6: passa un primo tempo abbastanza in ombra. A quel giocatore abulico e lento sia nel passo che nel pensiero, gli subentra, però, un calciatore più incisivo. Gli basta un minuto per scrollarsi di dosso la corazza dei primi 45 minuti. Come? Imbastendo un assist, attraverso il quale arriva il 2-0. Da uno come lui ci aspetta molto di più, però.
Krunic 6.5: non si è visto per tutta la prima frazione di tempo. Poi si accende improvvisamente nella ripresa. E lo fa nella maniera migliore possibile: il colpo di testa volante è un’azione di pregevole bellezza e fattura, perchè realizza un connubio tra senso dell’inserimento e killer instinct, che ammazza la partita. (Dal 77′ De Ketelaere s.v.)
Rafael Leao 7.5: di mestiere fa l’esterno d’attacco. La sua licenza sarebbe quella di bruciare il suo settore di competenza, trasformandosi in fattore decisivo in zona gol o assist. L’ultima serata lo pone letteralmente più al centro del gioco. Questo stile di gioco gli fa perdere appariscenza negli ultimi 30 metri, ma lo tramuta in vero e proprio regista della squadra, pronto a supportare e a dare ritmo alla manovra milanista sulle corsie esterne. Tatticamente utile e appariscente. Specie quando circumnaviga tutta l’area di rigore per il momentaneo 3-0 del Milan e quando prende la traversa. (Dal 69′ Messias 7: subentra e suggella la qualificazione del Milan con una grande realizzazione.)
Giroud 8.5: la qualificazione del Milan agli ottavi di Champions dopo 9 anni è una questione di testa. La sua. Il primo quarto d’ora di partita basta e avanza al gigante francese, che coglie d’opportunismo e di precisione il pallone dell’1-0. Vero che Kohn ci mette del suo, ma il numero 9 sembra vivere la rete come istinto. Ma non importa. Perchè la doppietta arriva, così come l’assist per il 3-0, che chiude i conti. Se Pioli è on fire, Giroud incendia la serata di San Siro e porta il Milan a riveder le stelle.
LE PAGELLE DEL SALISBURGO
Kohn 5: coglie per tre volte il pallone dal fondo della propria porta. Più banalamente, però, il primo è quello che decide la contesa. E, in quella occasione, paga le sue enormi colpe.
Dedic 4.5: è vero che oggi gode della “compagnia” sgradita di due clienti scomodissimi. Ma è anche vero che Leao e, soprattutto, Theo Hernández sono due razzi, che non riesce a pilotare nel contenimento.
Solet 5: oggi ha vissuto una delle notte più brutte della sua carriera probabilmente. E Giroud probabilmente sarà il suo grande incubo. La sua opposizione nei confronti del centravanti è davvero poco consistente e per nulla efficace. (Dal 46′ Bernardo 5: non migliora il tasso qualitativo e utilitaristico di chi lo precede.)
Plavovic 5.5: forse uno dei meno peggio della non irreprensibile retroguardia del Salisburgo. Tra i quattro difensori è quello che riesce a tenere un filino botta all’uragano offensivo del Milan. Ma parliamo di pochissima roba, se si considera che anche lui manifesta delle difficoltà
Wober 5,5: gioca nella fazione milanista forse un po’ più facile da contenere. Tuttavia, mostra i suoi limiti nel momento in cui questi viene pungolato un attimino più seriamente. Rebic e Leao possono testimoniare. (Dal 77′ Ulmer s.v,)
Seiwald 5.5: inizialmente mette in grande difficoltà Bennacer, apportando pressione con la giusta aggressività. Poi si perde, strada facendo.
Gourna-Douath 5.5: cala d’intensità dopo aver iniziato bene la partita. (64′ Kameri 5: possibilmente fa anche peggio del suo predecessore)
Kjaergaard 6.5: è l’unico giocatore che negli undici titolari prova a dare un attimo di presentabilità offensiva a una squadra troppo scarna da questo punto di vista. L’unico rammarico della serata è quel pallone rasoterra su cui interviene provvidenzialmente Tomori. Chissà come avrebbe potuto girare la partita quel mancino, che avrebbe potuto garantire i presupposti del vantaggio austriaco.
Sucic 6: dopo Kjaergaard è quello che prova quanto meno a voler mettere in difficoltà il Milan con delle sortite, che vengono finalizzate, centrando lo specchio della porta di Tatarusanu.
Okafor 4,5: un fantasma. Non entra mai nel vivo del gioco del modesto canovaccio austriaco. E pensare che era il grande atteso di questo match. (Dal 77′ Koita s.v.)
Adamu 5: spaventa il Milan con la sua percussione centrale in area di rigore, su cui Kalulu interviene in maniera decisiva. Poi il nulla. (Dal 62′ Sesko 6: prova a spaventare un Milan ormai tranquillo con qualche iniziativa, che serve solo a testimoniare il suo buon impatto sulla gara.)