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Tempo di scommesse

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Tempo di scommesse

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In tempo di sentenza UEFA, con l’attenzione mediatica tutta lì rivolta, Mirabelli mette a segno il primo colpo estivo del Milan. Un anno fa fu Kessie ad aprir le porte del nuovo Milan. Oltre 365 giorni dopo le cose sono diverse. Cifre e recente passato di Halilovic sono quasi opposte alle premesse dell’ivoriano. Ad accomunarli è l’età. Classe 1996. Investimento quasi incognito per quello che al Barcellona veniva decantato com il “Messi croato” ma che le promesse non ha saputo mantenere. I rossoneri dunque proseguono sull’onda della linea verde. Halilovic porta con se incognite di rendimento e continuità in ossimoro alle proprietà tecniche. Poca duttilità e idee ben chiare per quello che potrebbe essere il ruolo nell’11 – forse – di Gattuso.

RISPOSTA IMMEDIATA

Mentre le attenzioni mediatiche erano tutte rivolte all’UEFA e alla sentenza già scritta, il reparto tecnico rossonero aveva occhi altrove.
Quasi come diretta risposta alla sfiducia che l’organo europeo ha poi esplicitato sulla proprietà rossonera, la stessa proprietà acconsentiva al primo acquisto della nuova stagione. Non Messi, nè Ronaldo. Sforzi economici importanti erano stati già fatti un anno fa. Oggi non si tratta di rifondare ma puntellare e migliorare. Specificando gli sforzi economici – che non saranno lauti come un anno fa – dove Gattuso ha indicato necessità di intervento. Punta, esterno destro – speranza di semplice rifiato per Suso più che di sostituzione post partenza – e mezz’ala, per far tirare il fiato a Kessie unico sempre presente in tutta la stagione.

Per il primo i profili non mancano, le voci mediatiche ad alimentarli neanche ma per l’importanza del ruolo e il bisogno che il Milan ha di un vero centravanti sarà pista più complessa e strada lunga. Prima dovranno anche sciogliersi le questioni legate a Bacca – tira e molla con il Villareal per il riscatto – e alla partenza di Kalinic.
Per gli altri due in un sol colpo si è trovata la plausibile soluzione.
Alen Halilovic.
Non una certezza ma una scommessa che, vista l’esclusione dall’Europa League – a meno di clamorosi ribaltoni dal TAS di Losanna – il Milan può anche permettersi. Non certo una scommessa economicamente impegnativa come lo è stato per esempio Andrè Silva. Prestito secco o acquisto definitivo, la cifra non sarà comunque superiore ai 3 milioni.
Primariamente come tira fiato di Suso (senza impegni europei potrà aver anche meno bisogno “respirare” di quanto Gattuso aveva effettivamente pronosticato) il 22enne croato potrà essere utilizzato anche come alternativa a Bonaventura, più simile cambio viste le qualità tecniche e offensive dei due, o Kessie, con altre caratteristiche e richieste all’occasione.

Halilovic arriva al Milan dopo tanto vagare, dopo ottime premesse non soddisfatte. Dopo tante promesse non mantenute. Esordiente giovanissimo, il più giovane nella storia della Dinamo Zagabria, colpisce il Barcellona che investe su di lui.

I dati parlano della bontà delle premesse non mantenute, sicuramente punto a favore dei rossoneri. Halilovic è stato infatti il più giovane a segnare un gol nel campionato croato, arrivato a 16 anni e 133 giorni battendo il record di Kovacic. Altro “pro” è l’altro record di gioventù nazionale: è stato infatti il più giovane croato a esordire nella Nazionale maggiore.
Ma a Barcellona non trova spazio, così i blaugrana lo mandano nella squadra B. Poi in prestito per mantenere d’occhio Halilovic, nel talento croato ci si deve credere. Poi la discontinuità diventa più forte della speranza di vederlo maturare e arriva la cessione definitiva all’Amburgo.
Anche in Germania niente, sempre discontinuo. Trova la continuità mai avuta fin qui (e 2 gol) nelle 20 presenze al Las Palmas con Boateng – forse fido sponsor rossonero.

Mancino, brevilineo, tecnico, tutto solo mancino come tanti se ne sono visti già in Italia e al Milan. Infausto Cerci prima di Suso. Perfetto sostituto dello spagnolo per caratteristiche tecniche e tattiche. Mancino come detto che, come ogni classico esterno offensivo con quel piede, predilige le diagonali dall’esterno verso l’interno del campo per sfruttare la tecnica, che certo non manca. In questo gol nell’esperienza a Las Palmas, tradotta tutta la sua essenza.

Tanto tecnico quanto – a volte – anarchico. Uno di quesi giocatori che ama toccare palla e spesso esce dalla zona abbassandosi a ricevere. Un parallelismo con l’ex Deulofeu – a piedi invertiti. Non stesso strapotere fisico ma propensione a prendere palla, girarsi e puntare.
Più difficile – ma non impossibile – immaginarlo come mezz’ala. Narcisista, avvezzo a specchiarsi in sè stesso, per un calcio, quello italiano, che non ne lascia possibilità. Risorsa quasi speculare di Bonaventura, senza grandi attitudini al sacrificio. Conciliabilità difficile con la grande tendenza al sacrificio nel Dna di mister Gattuso.

Una scommessa si diceva. Perchè negli ultimi anni, oltre che discontinuità, Halilovic è anche sparito dai radar della nazionale croata. Sintomo di flessione precoce a soli 22 anni.

Per il Milan rappresenta una ghiotta occasione di possibile exploit interno. Un colpo futuribilmente importante che concilia gioventù, tecnica a esigenze tattiche di Gattuso.
Per Halilovic un ambiente in cui poter trovare minutaggi importanti e riprendere le promesse non mantenute, agli ordini di un condottiero che con i giovani ha lavorato e che ha saputo rivitalizzare come centro del progetto tecnico. Calabria e Cutrone testimonianze reali.

In necessità di sicurezze, il tempo delle scommesse in casa Milan continua.

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Putiferio a Brescia, scandalo a Budapest – La Rassegna Social

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

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Calcio Internazionale

Sfuriata Mou, niente PSG in caso di maxi-squalifica

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Mourinho

Il futuro di Josè Mourinho è ancora da definire. Le dichiarazioni criptiche dello Special One rilasciate al termine della finale di Budapest hanno infuso nell’ambiente giallorosso forti preoccupazioni. Decisioni che si dice siano state giá comunicate al gruppo, ricostruzioni di discorsi più o meno attendibili e un gelo totale tra allenatore e proprietà: la permanenza dell’uomo di Setubal a Roma é una questione più che mai aperta. A scombinare le carte in tavola, secondo una ricostruzione fatta dal The Sun, potrebbe essere la squalifica che la UEFA infliggerá con ogni probabilità ai danni di Mourinho. Vediamo perché.

NIENTE PSG IN CASO DI MAXI SQUALIFICA

Sebbene il contatto tra le due parti sia stato smentito in diverse occasioni dall’attuale tecnico della Roma, la destinazione parigina è sicuramente tra i pensieri dell’ex Inter e United (tra le altre). Il PSG sembra voler rompere con Galtier e tra i nomi scelti per sostituirlo spicca quello di Mourinho, già cercato anche dalla Federazione Portoghese. I francesi tuttavia non sarebbero disposti a metterlo sotto contratto nel caso in cui questo riceva una maxi squalifica da parte della UEFA.

Le pesanti parole dello Special One nei confronti dell’arbitro Taylor avranno sicuramente ripercussioni e se il massimo organo calcistico europeo dovesse squalificare il mister per più di 5 partite il club di proprietà qatariota girerebbe altrove lo sguardo. Il PSG vuole la Champions e, anche se apparentemente “piccolo” come fattore, un’eventuale assenza del tecnico per tutta la fase a gironi peserebbe molto, forse troppo. 

 

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Bundesliga

Lo Stoccarda batte 3-0 l’Amburgo nell’andata dello spareggio: salvezza ad un passo

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Augsburg-Bayer Leverkusen

La gara di andata dello spareggio per conquistare l’ultimo posto nella prossima Bundesliga tra Stoccarda e Amburgo termina con un netto 3-0, che in vista del ritorno mette in chiaro le cose: lo Stoccarda è ad un passo dalla permanenza nel massimo campionato tedesco. Infatti in Germania, visto che la prima serie è a 18 squadre invece che a 20 come in Italia, le ultime due della classe (18esima e 17esima) retrocedono direttamente, mentre la 16esima, in questo caso proprio lo Stoccarda, deve giocarsi la permanenza contro la terza classificata della 2. Bundesliga, la “Serie B” tedesca, l’Amburgo.

Nella gara di andata non c’è storia: Mavropanos mette subito la gara in discesa per i padroni di casa segnando dopo appena 42 secondi, mentre Vagnoman e Guirassy siglano il secondo e il terzo gol rispettivamente al 51′ e al 54′. Al 69′ l’espulsione di Suhonen per l’Amburgo complica ancora di più le cose in vista della gara di ritorno (in programma lunedì 5 giugno alle ore 20:45) per la storica squadra tedesca che, salvo miracoli, sarà costretta a restare in seconda serie anche l’anno prossimo.

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Calcio Internazionale

Alvarez, parole che sanno di addio: “Conserverò dei bei ricordi dell’Ajax”

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Schreuder

Edson Alvarez, mediano (ma all’occorrenza anche difensore centrale) dell’Ajax accostato nelle ultime settimane a Borussia Dortmund, che sembra vicinissimo a prelevarlo, e Bayern Monaco, non smentisce l’interesse di grandi squadre nei suoi confronti in un’intervista a Vi.nl. Delle parole che sanno di addio per il calciatore messicano che dal 2019 veste maglia biancorossa. Di seguito, le sue dichiarazioni:

SUL POSSIBILE TRASFERIMENTO –C’è una possibilità che parta, ma tutto può succedere nel corso dell’estate anche se finché non ci sono le firme non possiamo sbilanciarci. Quando c’è un interesse concreto i miei procuratori me lo comunicano e poi io inizio a pensarci, ho letto e sentito delle voci che mi riguardano e non mentirò, fa piacere essere accostati a grandi club, ma anche l’Ajax lo è“.

SULL’AJAX –Sono arrivato qui che ero sconosciuto quattro anni fa e ho dovuto convincere molte persone delle mie qualità, penso di esserci riuscito come calciatore e come persona. Qui sono cresciuto tanto, sono felice di aver dato tanto alla società e ai tifosi e di aver contribuito a vincere dei titoli. Ovunque giocherò la prossima stagione conserverò dei bei ricordi dell’Ajax”.

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