Succede molto spesso che una società non si renda conto del gioiellino che ha tra le mani. Succede molto spesso che il ‘gioiellino’ in questione finisca per far mangiare le mani al club che ha preferito cederlo. Come ben sappiamo, però, il rimpianto dopo l’esplosione di quel determinato giocatore, non ci può far tornare indietro. È un po’ il caso di Milos Kerkez.
Paolo Maldini e Ricky Massara di grandi colpi ne hanno fatti a decine. Hanno scoperto grandi talenti, hanno saputo valutare correttamente determinati profili. A tutti capita di sbagliare, le valutazioni non sempre rispecchiano ciò che poi è il potenziale vero e proprio. Kerkez è arrivato al Milan aggregandosi alla Primavera, con l’obiettivo di promuoverlo in prima squadra utilizzandolo come jolly, dato che più volte ha dimostrato di poter padroneggiare la zona mancina del campo con facilità.
I due dirigenti rossoneri, nonostante le super prestazioni del gioiellino ungherese in amichevole, hanno preferito cederlo all’AZ Alkmaar. Non è bastata la doppietta realizzata da subentrato contro la Pro Sesto, con il Milan che ha preferito un profilo come Fodé Ballo-Touré, che non ha rispettato quelle che erano le aspettative dei tifosi.
MILOS IL VAGABONDO
Il riferimento al cartone animato del 1955 ‘Lilli e il vagabondo’ è puramente per una questione di suono, ma la vita di Kerkez non ha nulla a che vedere con quella dei due protagonisti della pellicola. Milos nasce il 7 novembre 2003 a Vrbas, un paese con una storia molto tortuosa e complicata, proprio come quella del giovane Kerkez. Vrbas, infatti, è una città che fa parte del territorio serbo, ma in realtà si trova al centro della provincia autonoma della Voivodina, al confine con l’Ungheria. Già questo spiega il motivo per cui ‘Milos è il vagabondo’. Rispetto al titolo del film cambia solo un accento, che però pesa davvero tanto nella biografia del nostro protagonista.
Decide di giocare per le Nazionali giovanili dell’Ungheria, nonostante sia nato appunto in territorio serbo. Nella sua personale cartina geografica, arriverà a toccare anche Austria, Italia e Olanda, oltre che Serbia e Ungheria. La sua carriera da professionista ha preso il via da poco, ma a soli 18 anni ha già capito come gira il mondo del calcio in diversi paesi europei.
LE FASI DELL’ODISSEA
Kerkez inizia il suo percorso nell’Hajduk Kula, squadra serba. Vestirà questa maglia dalla tenera età fino agli undici anni, ma nonostante l’infanzia passata in Serbia sceglierà le Nazionali giovanili ungheresi.
Si trasferirà poi in Austria, per vestire la maglia dell’Austria Vienna. Fino a un centinaio di anni fa, avrebbe fatto semplicemente uno spostamento interno all’Impero Austro-Ungarico, mentre nel 2014 lingua, cultura e usanze sono totalmente diverse rispetto alla Serbia. A Vienna vive ancora con i genitori, che si sono trasferiti per motivi di lavoro. Viene a contatto per la prima volta con il calcio professionistico, anche se ancora a livello giovanile. Questo passaggio, con relativo periodo di adattamento, sarà fondamentale per il prosieguo della sua carriera, perché lo aiuterà molto nelle fasi successive.
Segue nuovamente la famiglia nel 2019, quando i genitori si trasferiscono in Ungheria nuovamente per motivi lavorativi. Milos ha 16 anni e decide di giocare per il Hódmezövásárhely FC. Esperienza da non professionista che dura ben poco, perché viene subito notato dal Győri ETO FC, che milita nella seconda serie ungherese.
Sarà proprio da questa squadra che il Milan lo preleverà nel mercato di gennaio del 2021. Il giovanissimo Kerkez viene lasciato in Primavera, dove trova grande spazio e acquisisce fiducia. Con i rossoneri fa il suo esordio in Youth League, trovando spazio in tutte le 6 gare del girone. Inoltre, nelle due annate in Primavera raccoglie 26 gettoni, che condisce con 2 assist per i compagni.
Il Milan però decide di non puntare su di lui per il futuro, anche se la cifra che dovrà pagare l’AZ Alkmaar per acquistarlo non sarà banale per un ragazzo che non ha mai esordito in Prima Squadra: ben 2 milioni di euro. Con gli olandesi ha esordito tra i grandi già nella scorsa stagione, trovando anche 2 assist. Il vero salto di qualità arriva però nell’annata in corso e lo confermano i dati, riportati da transfermarkt.it: 100% di titolarità e 89% di minuti giocati.
Numeri che gli sono valsi anche la prima chiamata nella Nazionale maggiore ungherese. Il ct Marco Rossi ha deciso di schierarlo due volte nei match di Nations League contro Germania e Italia. L’esordio è arrivato proprio contro i tedeschi il 23 settembre 2022, nel match vinto per 0-1 a Lipsia. Il trampolino di lancio è stato posizionato, ora sta solo a lui prendere il volo.
CARATTERISTICHE TECNICHE
Milos Kerkez era definito dai giornali come il ‘nuovo Theo Hernandez’. Probabilmente è ancora presto per fare questo tipo di paragoni, ma ad Alkmaar in questo momento si è preso la fascia sinistra. 2 gol e 6 assist in questo inizio di campionato per il treno ungherese, che si è saputo rendere protagonista anche in Conference League.
Velocissimo, straordinario anche sulle progressioni palla al piede. Doti balistiche eccezionali e i suoi cross non sono da meno. Riesce ad abbinare la sua rapidità di pensiero ai movimenti, la sua velocità alla fisicità, senza mai strafare. Insomma, parliamo di un giocatore di cui sentiremo parlare (e non poco) nei prossimi anni.
Basti pensare che, come riportato da TeamYouFirst, Kerkez è il giocatore under 18 che ha contribuito a più reti in stagione (8; 2 gol e 6 assist) nei top 15 campionati europei. “Yes, he’s a left-back” scrive con stupore il sito. Non è un caso che la Lazio si sia già mossa per provare a strappare l’ex Milan al club olandese.