Quando si pensa al Giappone, i primi pensieri sono rivolti alla tradizione, alla tecnologia, al sushi e ai manga. E il calcio? Per tutti il futtobōru (così i nipponici chiamano il nostro sport preferito) del Sol Levante significa Holly e Benji, l’indimenticabile anime che racconta le gesta di tanti giovani calciatori che tentano di lasciare il segno nel calcio mondiale. Oggi, però, almeno per i tifosi del Liverpool, la prima associazione che si fa pensando al calcio giapponese potrebbe essere un’altra: Takumi Minamino. Il centrocampista ex-Salisburgo, infatti, ha da poco firmato con i Reds, che lo hanno prelevato dal club austriaco per soli 8 milioni di euro. Un grande colpo sia per la cifra pagata, sia per la qualità che il nipponico può aggiungere ad un attacco che già può contare sul trio delle meraviglie, formato da Salah, Firmino e Mané, più l’uomo dei gol pesanti Origi. Andiamo, quindi, alla scoperta del nuovo talento arrivato alla corte di Klopp.
È BASTATA UNA PARTITA
Una sola partita: Champions League, Liverpool – Salisburgo 4-3. Un gol, un assist e tante magie in quella sera di Champions, hanno stregato la dirigenza dei Reds, che ha deciso di puntare sul nipponico. Klopp in lui ha visto il vice Salah ideale, anche perché Shaqiri non fornisce più adeguate garanzie. Minamino, quindi, è stato scelto sì per la necessità di un calciatore in quel ruolo, ma anche e soprattutto per le sue caratteristiche e conoscenze tattiche. Il giapponese di Izumisano, una prefettura di Osaka, è un centrocampista offensivo moderno, nato come esterno, ma che poi ha imparato anche a giocare al centro. Al Salisburgo, infatti, molto spesso ricopre il ruolo di trequartista, ma anche di seconda punta.
La rete del 3-2 di Minamino. Gran tiro al volo, sfruttando un preciso assist di Hwang Hee-chan, altro talento proveniente dall’Oriente.
Velocità, duttilità, tecnica ed ampiezza. Con queste caratteristiche Taki, questo il soprannome del nuovo acquisto del Liverpool, si presenta a Jürgen Klopp, che cercava proprio un calciatore del genere da inserire nelle sue rotazioni. Fino a qualche giorno fa le alternative al trio titolare erano due: Origi e Shaqiri. Tuttavia, Origi è un centravanti puro che, quando si allarga, esce fuori dalla sua comfort zone. Shaqiri, invece, è un esterno che ama venire a giocare al centro del campo, ma, oltre a non dare più garanzie a livello di prestazioni, non riesce a fornire profondità ed ampiezza alla manovra. Oggi, però, c’è Minamino che, quando gioca largo sulla destra, riesce sempre a dare profondità alla squadra, riuscendo anche, grazie alla sua velocità di gambe e di pensiero, a sviluppare il gioco rapidamente dalle fasce al centro. Il giapponese, a quasi 25 anni, è un calciatore non più giovanissimo, ma già formato tatticamente, pronto per l’utilizzo.
Minamino con la sua nuova maglia numero 18. Fonte: profilo Instagram ufficiale del Liverpool.
Poi c’è la sua duttilità. Come detto, può giocare sulla destra, ma anche al centro come trequartista, seconda punta, ma anche centravanti in un falso nueve alla Firmino. Un’arma tattica molto importante, quindi, per Klopp che aggiunge un’altra freccia di qualità al suo arco, già ben fornito. C’è da dire che non è un grande goleador: sono, infatti, 42 le reti siglate in 136 presenze nel massimo campionato austriaco. Numeri sicuramente da non sottovalutare, ma che in un torneo dove il Salisburgo domina da anni, non sono così eccezionali. Tuttavia, restano delle semplici cifre: la vera vocazione di Minamino è l’assist. Crea gioco, mette i suoi compagni nelle condizioni di segnare. L’esplosione del bomber di casa Red Bull, Håland, è legata anche alla vicinanza di un uomo come il talento nipponico, sempre pronto a servire il norvegese. Minamino è l’uomo ideale che Klopp stava cercando.
SODALIZIO
Non è la prima volta che il Liverpool pesca in casa Salisburgo. Era già successo in passato con Mané e Naby Keïta, entrambi lanciati dal club austriaco e poi volati in Inghilterra. Un sodalizio che oggi continua con Minamino, terzo nome di una schiera che, chissà, potrebbe essere destinata ad allungarsi in futuro. Dietro tutto ciò, però, c’è un nome ed un cognome: Ralf Rangnick. Il vero asse che collega questi calciatori ai Reds è il dirigente e allenatore tedesco, grande amico di Klopp. Se sono tre i giocatori che dall’Austria sono passati agli attuali campioni d’Europa, il sodalizio che collega Ragnick e il Liverpool conta ben cinque affari già conclusi, compresi i tre proveniente dal Salisburgo. Chi sono gli altri due? Joël Matip e Roberto Firmino. Il primo è stato allenato dall’attuale direttore sportivo della divisione calcistica della Red Bull, ai tempi dello Schalke 04. Il secondo, invece, ha lavorato con il tedesco all’Hoffenheim.
“Sicuramente non è una coincidenza che Klopp abbia in rosa quattro ragazzi (oggi sono cinque, ndr) che hanno lavorato con me. È una dimostrazione che sta cercando lo stesso tipo di giocatori, con le stesse risorse, con la stessa mentalità. In effetti il nostro stile è molto simile: le mie squadre e quelle di Jürgen vogliono determinare il contesto attraverso la pressione alta, la contro pressione in transizione; una volta recuperata palla, poi, non vogliamo perdere tempo con passaggi arretrati oppure orizzontali”.
Parole che arrivano proprio da Ragnick, in una recente intervista, a conferma del legame che esiste tra i due tecnici. Minamino, quindi, è l’ultimo frutto di questo asse che, fino ad ora, non ha mai deluso.
#DankeTaki, con questo hashtag il Salisburgo ringrazia e saluta il giapponese. Fonte: profilo Instagram ufficiale del Salisburgo.
CRESCITA DEL BRAND
Infine, c’è un ultimo aspetto da considerare. Ogni acquisto, in un calcio sempre più proiettato verso il panorama delle aziende, ha un obiettivo sia in termini sportivi, sia in termini commerciali. Minamino è il primo calciatore giapponese a vestire la maglia del Liverpool e il secondo in un grande club inglese, dopo l’esperienza di Kagawa con la maglia del Manchester United. La scelta di portare il nipponico ad Anfield, quindi, ha anche un valore in termini di crescita del brand nel vasto mercato del Giappone. Il Paese del Sol Levante, infatti, negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio importante all’interno dei mercati internazionali, attirando le attenzioni di tutto il mondo occidentale. Prendere un calciatore come Minamino significa coinvolgere il pubblico giapponese, che ammira l’ex-Salisburgo, al pari di come, in altri tempi, amava Nakata. Il nuovo sponsor tecnico Nike che dalla prossima stagione vestirà i Reds, che in Giappone conta più di 6,000 negozi, unito all’affare che ha portato il giocatore in Inghilterra, sono segnali di un forte interesse della dirigenza del club inglese, di espandere il proprio marchio verso l’Oriente.
Nello store online del Liverpool è già iniziata la vendita di gadget dedicati a Minamino. Fonte: sito ufficiale del Liverpool.
Una scelta azzeccata? Lo dirà il tempo. A noi, però, interessa di più l’aspetto sportivo e per quello sarà il campo a parlare. Minamino è pronto a vivere questa nuova parte della sua carriera, con la prospettiva di poter diventare un grande calciatore, ammirato in tutto il mondo.
Fonte immagine di copertina: profilo Instagram ufficiale del Liverpool