Dopo la notizia della scomparsa di Mino Raiola, avvenuta sabato scorso, in tanti hanno voluto omaggiarlo per i suoi servizi e ricordando la sua personalità fuori dagli schemi. Raiola è stato riconosciuto come una delle personalità più influenti nella storia del calcio. La sua storia è nota, le sue origini partono da un umile pizzeria ad Haarlem, poco vicino ad Amsterdam dove faceva il cameriere nel ristorante dei genitori. Con questa esperienza Raiola capii molto dalle persone e ricordava con piacere il suo passato:
“È girando tra i tavoli che ho imparato a capire le persone, e soprattutto le loro esigenze. Tendevo a far sedere i single in posti vicini, cambiavo lingua e registro a seconda di chi avevo davanti.”
IL RAPPORTO CON GLI ADDETTI AI LAVORI
Sono tante le persone che lo ricordano con grande piacere tra cui anche il DS Walter Sabatini, grande nemico in trattativa ma leale amico fuori dal tavolo:
“Abbiamo litigato abbastanza Mino, ma non posso dimenticare che nel momento in cui ero gravemente malato chiamavi mia moglie offrendogli di portarmi in America a spese tue. Un atto di generosità straordinaria, non dovuta e silenziosa. Grazie Mino.”
Le parole dell’attuale DS della Salernitana sono riferite al 2018, quando Sabatini fu colpito da una brutta crisi respiratoria.
La presenza di Raiola, però, per alcuni era molto ingombrante, basti pensare a ciò che Sir Alex Fergouson disse sul suo conto durante una conferenza stampa qualche anno fa: “È un sacco di mer*a.” L’ex tecnico dei Red Devils era indemoniato contro il procuratore che gli aveva soffiato il pupillo Pogba a parametro zero, quando approdò dal Manchester United alla Juventus.
RAIOLA-NEDVED
Ma l’affermazione di Raiola avviene quando, dopo essere stato a Praga, prende la procura di un giovanissimo Pavel Nedved che spedisce immediatamente in Italia, più precisamente alla Lazio. Con Nedved Raiola si afferma a livello internazionale, diventando un punto di riferimento per ogni giovane calciatore. Nel 2001 fu sempre l’agente di Nocera a far firmare Nedved con la Juventus dove scriverà la storia del club vincendo anche un pallone d’oro. Ecco un retroscena del suo passaggio alla Juventus:
“Andiamo da Giraudo, lui prende Pavel e gli fa: ‘Ma lei vuole venire alla Juve? No, perché il suo procuratore non è normale, quindi se vuole venire deve cambiarlo’. Pavel chiede una penna. Io sudo freddo. Pavel fa: “Dov’è il contratto?”. Gli danno un foglio, lui firma e me lo da: “Tieni Mino, questa è la firma, fai quello che vuoi. Io me ne vado”
L’INCONTRO CON IBRAHIMOVIC
Sicuramente l’evento più importante della carriera calcistica di Mino Raiola è stata la procura di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese era reduce da un annata non brillante all’Ajax e voleva cambiare aria. L’incontro si svolse ad Amsterdam nel 2003 e Ibrahimovic lo ricorda così:
“Mi presentò un foglio con le statistiche dei gol di Shevchenko, Inzaghi, Vieri e di molti altri centravanti. Poi, guardò la mia cartella e mi disse che, dal momento che avevo segnato solo 4 gol in 21 partite, vendermi sarebbe stato impossibile.”
La risposta dello svedese non tardò ad arrivare :
“Lo guardai sorridendo e gli dissi che, se avessi avuto i numeri di Shevchenko, anche mia madre mi avrebbe potuto vendere ed era per quello che mi serviva lui. Scoppiò a ridere”.
Da questo incontro scatta la scintilla tra lo svedese e Raiola, un rapporto lungo e solido basato sulla stima e fiducia reciproca. Sarà lo stesso Raiola a proporre a Zlatan di tornare in Italia dopo l’esperienza in MLS con i Los Angeles Galaxy.
DA DONNARUMMA AD HAALAND
Negli anni si sono susseguiti tanti talenti che hanno fatto parte della “scuderia” di Mino Raiola. Tra i pezzi pregiati del momento spiccano sicuramente Donnarumma ed Erling Haaland. Il portiere italiano è stato da sempre uno dei suoi assistiti migliori, Raiola ha sempre messo al primo posto gli interessi professionali del giocatore prima di quelli economici. Infatti uno dei motivi per i quali ha lasciato il Milan per andare al PSG la scorsa estate era senza dubbio la voglia di fare uno step successivo nella sua carriera. Per quanto riguarda la nuova stella del calcio Erling Haaland, Raiola ha sempre speso belle parole sul piccolo prodigio norvegese. Raiola è stato il primo a credere realmente in lui ed era pronto, quest’estate, a proporlo al miglior offerente. Oltre al prezzo per il cartellino e l’ingaggio Raiola per la commissione chiese ben 30 milioni:
“Non ho problemi a dire ciò che merito. Ho un problema con l’essere trattati come criminali, non lo siamo. Non ho nessuno qui nella mia agenzia che è un criminale. Vogliono limitare le nostre commissioni ma la FIFA non regola nemmeno le spese di trasferimento dei club. Il fair play finanziario è uno scherzo. Qual è il prossimo? Un tetto salariale per i giocatori? Questa è la responsabilità dei club, che pagano anche a noi le commissioni”.
Raiola è stato un punto di riferimento per ogni appassionato di calcio e il suo grande fiuto per gli affari e per i giovani talenti ha permesso al ragazzo, che era solamente un semplice cameriere, a diventare una delle personalità più influenti del calcio internazionale. Adesso il suo “impero” passerà nelle mani del cugino Enzo che farà di tutto pur di rimarcare le gesta di Mino.