Per confermarsi in Champions League servono giocatori da Champions League. È questo, probabilmente, il mantra che la famiglia Percassi si è ripetuta nel corso dei giorni che hanno preceduto l’acquisto ufficiale di Aleksey Miranchuk, il nuovo jolly dell’Atalanta.
Proprio in queste ore, infatti, il trasferimento del giovane 24enne russo è stato ufficializzato dalla Lokomotiv Mosca. L’Atalanta pagherà circa 14,5 milioni di euro. Un colpo interessantissimo, in continuità con quanto dimostrato sul campo dall’Atalanta. Reduce da un terzo posto in campionato e dall’eccitante cavalcata in Champions League, la dirigenza bergamasca ha deciso di inserire nel ricco organico a disposizione di Gasperini un altro talento purissimo.
Nel 2015, su richiesta dell’Adidas, Leo Messi è chiamato a elencare i 10 migliori giovani del futuro. Dentro, tra gli altri, ci sono Timo Werner e Jeremie Boga, due che “ce l’hanno fatta“. Poi anche Robert Kenedy, ex meteora del Chelsea, e addirittura Accursio Bentivegna, cresciuto nel Palermo e poi sparito dai radar del calcio professionistico. Nei 10 ragazzi del “Team Messi” viene inserito anche Aleksey Miranchuk. A distanza di anni si direbbe che il campione argentino ci abbia visto lungo: dal 2014 ha vestito la maglia della Lokomotiv in 228 occasioni segnando ben 45 gol.
IL FUTURO DELLA RUSSIA
Insieme al fratello gemello Anton ha trascinato la Lokomotiv al secondo posto in campionato vinto dallo Zenit. La stagione di Aleksey è stata da incorniciare: 16 reti stagionali, di cui due alla Juventus ai gironi di Champions.

(Fonte: profilo Twitter @RussianPremierLiga)
Quello realizzato allo Stadium a Torino è sicuramente il più intrigante da analizzare. Controlla una palla vagante sulla trequarti allungando la traiettoria con la testa, mandando a vuoto l’intervento di Bonucci; sulla sinistra si allarga quindi Joao Mario, con Cuadrado che prova a chiudere la linea di passaggio, ma il russo serve il suo compagno con un delizioso tunnel che mette l’ex Inter davanti il portiere avversario. A quel punto Miranchuk si stacca dalla marcatura e rimane all’altezza del dischetto dell’area di rigore.
Una scelta lungimirante perché Joao Mario calcia addosso a Szczesny e allora il giovane trequartista della Lokomotiv è abile a ribadire in rete. Tra l’altro non semplice: Miranchuk è costretto a coordinarsi in brevissimo tempo e a calciare al volo di sinistro. Ne esce un tiro violento che si insacca sotto la traversa e sopra la testa di Bonucci, giunto sulla linea di porta. La Lokomotiv resisterà per buona parte del match, salvo poi arrendersi alla doppietta di Dybala arrivata tra il 77′ e il 79′ minuto.

La prima rete di Miranchuk alla Juventus.
Il gol segnato dal trequartista classe ’95 ai bianconeri è il primo lampo all’interno di una stagione che lo ha consacrato prima di tutto in patria. Ha vissuto da panchinaro l’avventura Mondiale nel 2018, quello casalingo; questa estate era pronto a caricarsi sulle spalle la Russia agli Europei, ma la pandemia globale da coronavirus ha frenato tutto. In compenso Miranchuk avrà la possibilità, nel frattempo, di misurarsi in un campionato notevolmente più competitivo e stimolante. In Champions League ha dimostrato di saperci fare eccome, ed è esattamente quello che desiderava la dirigenza nerazzurra.
VICE-ILICIC
La maggior parte dei quotidiani e delle testate che stanno raccontando dell’arrivo di Miranchuk in Italia, hanno sempre parlato del russo come un vice-Ilicic. In attesa che lo sloveno possa recuperare dai problemi extra-calcistici cui purtroppo è andato incontro, l’Atalanta ha comprato, senza sborsare tantissimo, un giocatore squisito a livello tecnico, eccellente quando si tratta di puntare la linea difensiva avversaria e dai notevoli margini di miglioramento. Come l’anno scorso con Malinovsky, anche quest’anno con Miranchuk la Dea ha scommesso su un giocatore funzionale, duttile, “multi-posizione”. Alla Lokomotiv ha giocato prevalentemente trequartista nel 4-2-3-1, galleggiando a metà campo con compiti sia di sviluppo azione che di rifinitura. Negli ultimi mesi ha trovato una certa confidenza anche con il gol ed è stato questo fattore a fargli fare quel salto di qualità che un po’ tutti, per lo meno in Russia, si auguravano presto.

Sinistri magici e dove trovarli: Miranchuk semina il panico della difesa avversaria toccando il pallone solo con un piede.
All’Atalanta troverebbe un sistema di gioco diverso da quello a cui è abituato. Ma storicamente non è stato mai difficile per i bravi trequartisti-attaccanti inserirsi all’interno della filosofia di gioco di Gasperini. In passato è successo con Kessiè, Cristante, Gomez e Ilicic; durante la stagione 2019/20 abbiamo finalmente apprezzato le grandi qualità di Pasalic e scoperto il talento – e il super tiro – di Ruslan Malinovsky. Nei tre davanti Miranchuk potrebbe posizionarsi sia come esterno destro, con licenza di attaccare penetrando centralmente armando il proprio sinistro, sia come vertice alto alle spalle di due punte vere, che possono essere a rotazione il Papu, Zapata e Muriel. La sensazione è che l’Atalanta abbia acquistato un talento di ottimo livello che potrebbe sorprendere tutti, anche i più scettici.
Alla Lokomotiv lo chiamano tutti Lesha fin dai 15 anni, quando insieme alla madre e al fratello Anton si presentarono ai provini dopo essere stati scartati dallo Spartak. Dopo il pareggio con lo Zenit Miranchuk ha preso il microfono e salutato tutti i suoi tifosi: una scena d’addio commovente, che evidenzia anche le qualità umane di un ragazzo che ha tanta voglia di stupire e mettersi in mostra. Di continuare a lavorare e migliorare. A 24 anni ha l’occasione per diventare grande, grande come l’Atalanta.
(Fonte immagine in evidenza: zon.it)