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Fra mal di schiena, insulti e risse: i predecessori di Kalinic

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Fra mal di schiena, insulti e risse: i predecessori di Kalinic

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Mister, non mi sento pronto per entrare in campo.

È quello che si è sentito dire per due partite consecutive Zlatko Dalic, ct della Croazia, da Nikola Kalinic. Una situazione grottesca, paradossale proprio come la stagione in maglia rossonera dell’attaccante croato: 41 partite condite da soli 6 gol. La convocazione al mondiale sarebbe già un bel risultato a questo punto: essere titolare un miracolo che non tutti i ct sarebbero disposti a fare. Dalic infatti non concede questa grazia ed esclude il rossonero dall’undici iniziale contro la Nigeria. Di tutta risposta arriva il malcontento dell’attaccante, che si rifiuta di entrare simulando un mal di schiena che non convince assolutamente il ct. La stessa scena si era già verificata qualche giorno prima nell’amichevole contro il Brasile a Liverpool.

Dalic non ha battuto ciglio in panchina, probabilmente per non destabilizzare la squadra durante una partita del mondiale. Spetta a Pjaca entrare al suo posto. Dopo due giorni dalla vittoria contro gli africani però Dalic decide di escludere dalla rassegna mondiale il disertore Nikola. Una scelta pesante quanto giusta che però non è inedita, dato che qualche allenatore si era già preso la responsabilità di mandare via un giocatore durante un mondiale.

RISSA E INSULTI IN CASA GHANA

A pochi giorni dall’ultima partita del girone del Ghana nel mondiale 2014, Boateng e Muntari vengono allontanati dal ritiro. Risultato di una situazione tutt’altro che rosea nel ritiro, in cui sono stati tanti i litigi negli ultimi allenamenti prima dell’ultima gara. Nell’ultimo di questi si è arrivati anche alle mani: Muntari si rende protagonista di uno schiaffeggio nei confronti di Moses Armah, membro della federazione ghanese, mentre Boateng insulta ripetutamente il ct Kwesi Appiah. La federazione decide così di mandarli immediatamente a casa senza pensarci troppo, nonostante una partita da giocare contro il Portogallo.

Il racconto di Boateng però differisce da ciò che è stato raccontato dalla federazione. L’ex Milan, giorni dopo, ribalta la vicenda raccontando che in verità è stato il ct Appiah ad averlo insultato ripetutamente. La verità non uscirà mai a galla.

DA FINALISTI A DISERTORI

Impossibile scoprire la verità anche nel caso scoppiato nella Francia nel 2010. C’è però da fare una premessa importante per capire la motivazione di questa continua tensione nel ritiro francese. La Francia arriva in Sud Africa contro la volontà di tutti, a causa della mano galeotta di Henry che ha deciso lo spareggio contro l’Irlanda. Il rapporto con i tifosi non è dei migliori, figurarsi con i politici, che durante tutto il ritiro osservano e commentano qualsiasi azione dei calciatori transalpini. Ad incrementare ancora di più la tensione c’è lo scandalo Zahia, la escort minorenne che ha avuto rapporti con Ribéry e Benzema. I due vengono incriminati per prostituzione minorile, per poi essere assolti per mancanza di prove sufficienti solo nel 2014.

Sul campo la Francia mostra tutta questa tensione pareggiando prima con l’Uruguay e poi prendendo contro il Messico. Proprio durante la sfida contro i centro-americani viene posta la ciliegina sulla torta. Durante l’intervallo Anelka e Domenech arrivano allo scontro verbale. L’attaccante francese arriva ad insultare il tecnico meritandosi così la sostituzione immediata.

È una cosa di campo che può capitare, e che soprattutto non dovrebbe uscire dallo spogliatoio. Il problema è che la mattina seguente i quotidiani francesi raccontano in prima pagina l’accaduto. Nella baraonda interviene anche Sarkozy, che ritiene inaccettabile ciò che è successo. La federazione francese, sia per volontà propria sia per le voci esterne, si vede costretta a sospendere ed escludere l’attaccante dalla nazionale. Il giocatore resta per altre 24 ore prima di far ritorno a casa. In quelle 24 ore probabilmente arriva lo scacco matto ai danni di Domenech, con l’ex Chelsea porta dalla sua tutta la squadra. Evra dichiarerà alla stampa:

Il problema della Francia non è Anelka, ma il traditore tra di noi. Com’è arrivata questa cosa alla stampa, se in spogliatoio c’erano solo i giocatori e lo staff?

La sera del provvedimento i giocatori si riuniscono e decidono che il giorno dopo non si sarebbero allenati in segno di protesta. Succede così che all’arrivo al campo nessuno dei giocatori scende dal pullman. Tranne Evra, che comunica la decisione a Domenech, il quale resta quasi impassibile e, anzi, deve controllare il suo preparatore atletico Duverne che arriva al faccia a faccia con il terzino. Il tutto viene tristemente ripreso dalle telecamere e, proprio davanti a queste, è lo stesso Domenech ad annunciare la decisione dei giocatori. Una situazione paradossale che diventa incredibilmente irrecuperabile. La Francia perde anche contro il Sudafrica per 2-1.

Il caso di Kalinic è però singolare poiché a differenza degli altri ha deciso automaticamente di non giocare facendo giungere Dalic alla conclusione più ovvia.

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Infortunio per Caldirola nel riscaldamento di Monza-Genoa, al suo posto ci sarà Pereira

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Caldirola Lecce Monza

A ridosso di Monza-Genoa, arrivano dei problemi per i brianzoli. Difatti nel corso del riscaldamento, Luca Cardirola ha accusato un problema fisico che lo costringe ad alzare bandiera bianca. Raffaele Palladino al posto del difensore italiano ha deciso di schierare nel terzetto difensivo Pedro Pereira.

Dunque continua l’emergenza in difesa per il Monza, che in mattinata ha visto rinunciare al match anche a Pablo Marì in seguito ad un affaticamento muscolare.

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Frosinone – Torino 0-0, le pagelle: ottimo esordio per Kaio Jorge, assente Sanabria

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Soulé

Nel lunch match della domenica di Serie A, si sono scontrate Frosinone e Torino. Gli ospiti erano, alla vigilia, un punto sopra i ciociari e il passo falso della Lazio contro il Verona era un’occasione ghiotta per il sorpasso ai biancocelesti.

Alla fine, le due squadre ne sono uscite con un punto a testa. La squadra decisamente più insoddisfatta è quella ospite, per i padroni di casa invece un altro buon risultato contro un avversario superiore. di seguito, le pagelle del match.

PAGELLE FROSINONE

Turati 6: il portiere come al solito è stato in grado di dare sicurezza ai suoi compagni, fa una parata importante su Zapata nella ripresa.

Monterisi 6: alcune chiusure importanti per arginare delle offensive del Torino. Zapata si è spesos allargato nella sua fascia, ma Monterisi lo ha messo in difficoltà, rendendolo poco pericoloso.

Okoli 6.5: il migliore del pacchetto difensivo scelto da mister Di Francesco. L’italiano di proprietà dell’Atalanta ha fornito l’ennesima prova di solidità.

Romagnoli 6: anche per lui prestazione sufficiente. L’attacco del Torino, come già detto, punta tanto sulla fisicità, ma i ciociari hanno saputo tener botta.

Oyono 5.5: come Garritano, non ha convinto la sua prestazione. In alcune chiusure difensive è stato importante, per il resto assente dal match a nostro avviso. Non ha dato la spinta che di solito da in fase offensiva.

Brescianini 6.5: è lui il migliore a centrocampo. Nella parte destra del campo domina, sia in fase di impostazione che di difesa. Sta crescendo molto.

Garritano 5.5: in mezzo al campo si è spesso e volentieri trovato in difficoltà, nel primo tempo ha sprecato un’occasione nitida dentro l’area. Prende un giallo per fermare un’azione potenzialmente pericolosa. (Dal 60′ Pol Lirola 5: come i suoi compagni subentrati, non aiuta la squadra)

Soulé 7: la Juventus si gode a distanza il suo gioiellino, che ancora oggi stupisce i tifosi del Frosinone. Tanti dribbling e occasioni create dall’argentino.

Gelli 6.5: alcuni passaggi sbagliati non cancellano la sua ottima prestazione. Onnipresente in mezzo al campo, crea varie occasioni pericolose nel corso del match. (Dal 72′ Lulic 5: non aiuta per niente i compagni, Di Francesco punta su di lui ma non viene ricompensato).

Ibrahimović 6: seppur dentro l’area non ha saputo dare una mano, in fase di impostazione è stato veramente prezioso. Il tedesco ha svariato molto in mezzo al campo, rendendosi un’arma pericolosa per propiziare i tagli dei propri compagni. (Dal 70′ Caso 5.5: in attacco qualcosa fa, ma non da il solito apporto da subentrato).

Kaio Jorge 6.5: il 9 che di Francesco ha chiesto ed ottenuto. Alla prima da titolare stupisce tutti: fisicità e tecnica al servizio del mister. Prende un giallo per proteste, ma questo non macchia la sua prestazione. Unica nota negativa al quinto della ripresa, dove M. Savic fa un miracolo sul suo tiro, ma il brasiliano poteva fare sicuramente meglio. Esce applaudito dai propri tifosi. (Dall’83’ Cheddira SV)

All. Di Francesco 6: i cambi non portano il risultato sperato, ma il suo Frosinone guadagna un altro punto importante.

PAGELLE TORINO

Milinković Savić 6.5: con i suoi rinvii è sempre un’arma in più per Juric. Tra i pali fa sempre la sua bella figura.

Tameze 6.5: in difesa aiuta molto, ma sale anche in fase offensiva. Un’ottima risorsa per Juric che continua a confermarsi nel rendimento.

Buongiorno 7: la solita ottima prestazione di un giocatore che è sempre più ricercato dalle big. Al momento, Juric se lo tiene stretto.

Rodriguez 6.5: nel pacchetto difensivo del Torino fa il suo. Esce al minuto 83 da una partita in cui ha dato tanto e sbagliato veramente poco. (Dall’83’ Zima SV)

Bellanova 6.5: macina chilometri sulla fascia ma è poco decisivo in attacco. In difesa fa chiusure importanti per i suoi.

Ricci 6: partita ai limiti della sufficienza per il centrocampista italiano, sostituito da Juric per dare più solidità alla squadra. (Dal 64′ Djidji 6: il difensore è entrato per arginare le ripartenze veloci del Frosinone e ha accontentato il tecnico del Torino).

Ilić 6.5: partita molto solida la sua, nel primo tempo prende un palo clamoroso. Nella ripresa prende un giallo per un intervento scorretto ed evitabile.

Vojvoda 7: uno dei migliori dei suoi, anche lui macina chilometri sulla fascia destra. Tanti cross verso l’area, ma l’ottima difesa del Frosinone ha sempre arginato i tentativi. (Dal 72′ Lazaro 5.5: doveva dar freschezza alla fascia ma non aiuta tantissimo i propri compagni).

Vlašić 5.5: ci ha abituato a prestazioni migliori, soprattutto considerando i due assist a referto contro l’Atalanta una settimana fa. Uno tra i peggiori dei suoi. (Dal 71′ Seck 5: fa veramente poco da quando è entrato, non si rende mai utile).

Zapata 7: chiamato a confermarsi dopo l’ottima prestazione contro l’Atalanta, non segna ma regge in piedi da solo l’attacco granata.

Sanabria 5: grande assente del match. Qualche duello aereo vinto e sponda, ma niente di più. Il 9 del Torino può fare assolutamente meglio, non a caso Juric ha deciso di sostituirlo. (Dal 73′ Karamoh 6: meglio dei compagni subentrati, si rende pericoloso in attacco, ma sbaglia un’occasione importante davanti a Turati).

All. Juric 6: come per il collega del Frosinone, anche lui non riesce ad azzeccare i cambi, o meglio, non portano ciò che sperava. Un pareggio che sa di amaro per lui.

 

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Monza e Genoa insieme per i diritti umani: la nota ufficiale

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Monza

Bella iniziativa promossa da Monza e Genoa in occasione del match domenicale delle 15.00. Le due squadre, infatti, faranno il loro ingresso in campo con delle felpe identiche, per sottolineare come al cospetto dei diritti umani siamo tutti uguali. L’iniziativa è stata spiegata nei dettagli da un annuncio ufficiale, distribuito anche in tribuna stampa all’U-Power Stadium.

LA NOTA

“Milano, sabato 9 dicembre 2023 – “Al cospetto del diritti umani siamo tutti uguali”. Questo il messaggio che, in occasione della 75esima Giornata Mondiale dei Diritti Umani e in concomitanza con la 15esima giornata del campionato di calcio della Serie A Tim di domenica 10 dicembre, AC Monza e Genoa CFC lanceranno nei momenti che precedono l’inizio della partita e che caratterizzeranno l’ingresso in campo.
L’iniziativa, ideata e promossa dal match sponsor di giornata Pulsee Luce e Gas – brand full dipital per le utenze domestiche di Axpo Italia nonché sponsor presente sulle maglie di entrambi i club – realizza qualcosa di unico: le due squadre faranno il loro ingresso in campo indossando la stessa felpa e facendosi promotori di un forte messaggio di unione, uguaglianza e difesa dei diritti umani.
Al progetto “Field For Rights” hanno aderito con entusiasmo e grande sensibilità le due squadre e i relativi sponsor tecnici e di maglia. Tutti uniti per poter vedere scendere in campo un’unica squadra, quella che lotta per i Diritti. La felpa in edizione limitata che accomuna le due squadre, vede impressa su ciascuna delle 22 maglie dei calciatori altrettante parole riprese dalla Dichiarazione dei Diritti Umani approvata dall’ONU nel 1948 per dare ancora più forza al messaggio di compattezza in una giornata cosi
importante.

PACE, LIBERTÀ, CULTURA, RISPETTO, FAMIGLIA, CURA, COMUNITÀ sono solo alcune di quelle che trovano spazio sul retro di questa speciale felpa celebrativa cui si unisce il ruolo fondamentale della sostenibilità e del rispetto per l’ambiente, temi di grande rilevanza per l’operatore energetico e che rappresentano, a buona ragione, un altro di quei diritti che riguardano tutti noi.
“Siamo abituati a vedere lo sport, e in particolare il calcio, come grande strumento di aggregazione e nei suoi aspetti più competitivi e campanilistici. Commenta Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer & Country Corporate Communication Director di Axpo Italia. “Questa volta, in un’occasione del tutto speciale e grazie alla collaborazione delle due societa cui ci lega un rapporto che va oltre la semplice sponsorizzazione, abbiamo voluto superare il concetto di competizione e ricordare che ci sono cose rispetto alle quali e indispensabile stare tutti dalla stessa parte. La maglia è un simbolo, uno dei più riconosciuti e rappresentativi del calcio. Vogliamo che questa esperienza, anche rispetto alle attuali tensioni geopolitiche che ci preoccupano, porti all’attenzione un messaggio di vicinanza, impegno condiviso e partecipazione attiva. Solo insieme possiamo fare la differenza nel sensibilizzare un pubblico, quello che segue lo sport, così numeroso, attento, entusiasta e recettivo”.
Adriano Galliani, Vicepresidente Vicario e Amministratore Delegato AC Monza ha commentato: “Ringraziamo lo sponsor Pulsee Luce e Gas per averci proposto questa iniziativa unica nel suo genere. Far entrare le due squadre in campo indossando la stessa felpa è un gesto di grande impatto e molto significativo perché quando si parla di diritti umani siamo tutti un’unica squadra. Vedere i nostri sponsor condividere gli stessi valori che contraddistinguono il nostro Club è per noi motivo di grande orgoglio”.
Alberto Zangrillo, Presidente Genoa Cricket and Football Club, dichiara: “Siamo felici di accendere i riflettori, insieme a Pulsee e AC Monza, sul principio, sempre attuale e centrale, del rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Questa campagna valoriale, all’interno della vetrina simbolica della Serie A Tim, chiama tutti all’impegno e alla necessità di adoperarsi contro le diseguaglianze sociali e le discriminazioni, nel rispetto di ideali inalienabili. Un grazie sentito a Pulsee per aver dato luce ed energia al progetto”.

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De Ketelaere sul match contro il Milan: “Sensazioni diverse, ma l’importante è aver vinto”

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Atalanta-Milan resoconto primo tempo

L’Atalanta ieri è riuscita a beffare il Milan in extremis, portandosi a casa una vittoria importante con il risultato complessivo di 3-2. Prestazione a due facce per l’ex Charles De Ketelaere, che nella prima frazione si è divorato un gol clamoroso. Nella ripresa però il belga è emerso, riuscendo a fornire l’assist per il gol del momentaneo 2-1 di Lookman. Il centrocampista belga ha parlato il giorno dopo il match ai canali ufficiali dell’Atalanta.

DE KETELAERE ANALIZZA LA VITTORIA CONTRO IL MILAN

SULLA PARTITA – “Grande soddisfazione perchè siamo andati avanti due avanti e abbiamo concesso due gol a loro. Abbiamo però sempre reagito bene e nel secondo tempo abbiamo fatto molto bene. Subire un gol a fine primo tempo è sempre difficile ma nella ripresa abbiamo fatto alla grande”.

MATCH RICCO DI GOL – “Tanti gol ma abbiamo vinto. Questo è l’importante”.

ASSIST A LOOKMAN – “Ricevo la palla e lo servo alle spalle della difesa. Ha fatto un bel gol”.
PARTITA SPECIALE DA EX – “Ho provato a fare una partita come le altre ma sono sempre sensazioni diverse”.

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