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Pagelle Mondiali - Iran 7: brilla soprattutto Taremi, nel segno delle donne Iraniane

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Pagelle Mondiali – Iran 7: brilla soprattutto Taremi, nel segno delle donne Iraniane

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Azmoun

Alla terza partecipazione consecutiva ad un Mondiale per la nazionale persiana, il sogno era di riuscire nell’impresa solo sfiorata in Russia nel 2018: il passaggio del turno. Quattro anni fa in un girone proibitivo, con Portogallo, Spagna e Marocco (tutte nazionali che anche in questo Mondiale hanno scritto pagine interessanti della competizione), quest’anno invece si sono ritrovati contro l’Inghilterra, detentrice di fatto della rosa con valore economico più alto di tutto il torneo, gli Stati Uniti, nazione in cui il calcio sta gradualmente prendendo sempre più posizione di spicco, e il Galles, trascinato dalla last dance di due giocatori di livello internazionale come Gareth Bale e Aaron Ramsey. Un girone molto complicato, in cui l’Iran avrebbe potuto anche fare il ruolo della Cenerentola, della squadra cuscinetto dei tre punti sicuri.

LE PARTITE DEL GIRONE

E per come è iniziato il Mondiale della formazione persiana, questo sembrava il giusto presagio: un netto 6-2 contro la nazionale dei tre leoni, che nel segno della bella gioventù di talenti cristallini come Jude Bellingham e Bukayo Saka ha totalmente imposto la propria filosofia di gioco sugli avversari, che hanno invece affrontato la sfida in maniera fin troppo passivo. Si è salvato solo Taremi, talentuoso attaccante del Porto classe ’92, che in questo Mondiale ha ben figurato giocando egregiamente in tutte e tre le partite del girone, dando prova delle sue qualità. Prima di Qatar 2022 tutt’al più avevano un ricordo (brutto) di lui i tifosi Juventini, che ben ricorderanno il suo gol dopo solo due minuti negli ottavi di finale di Champions League, all’Estádio do Dragão. Assieme a lui l’altro faro di questa selezione Iraniana, Azmoun, ex Zenit e ora al Bayer Leverkusen, seconda punta di qualità, che nel corso di questo Mondiale si è visto frenato da qualche problema fisico. Subentrato solo al minuto 77, per ragioni che diventano ovvie nel momento in cui ci si ricorda la sua posizione decisa e perentoria nella questione femminile nel suo paese, ideologia che poteva costargli addirittura l’esclusione dalla lista dei convocati di mister Queiroz. Una partita giocata dunque da squadra dominata, subordinata alla furia inglese, ed un Mondiale che dopo 90 minuti sembrava già compromesso. Serve una scossa, una prestazione di livello, portata avanti con caparbietà e ostinazione.

Tutto questo si è visto nella seconda partita del girone, contro la nazionale Gallese, all’Ahmed bin Ali Stadium. L’Iran deve lanciare il cuore oltre l’ostacolo, e sperare in una vittoria che consentirebbe di sognare quel tanto agognato passaggio agli ottavi di finale, che scriverebbe il nome dei giocatori e di quella nazionale nella storia. Il possesso palla sterile del Galles è un dato ininfluente, se confrontato con la mole di gioco creata dai ragazzi di Queiroz, che arrivano al tiro con una facilità disarmante, eppure la porta sembra stregata, con il risultato fisso sullo 0-0 al 90′. Eppure il calcio, si sa, è imprevedibile, è emozione allo stato puro, adrenalina che scorre al posto del sangue nei giocatori in campo, e nel pubblico allo stadio e quello da casa. E così, il “miracolo, che poi miracolo non è, si compie, e al minuto 98 Cheshmi mette in porta il gol dell’1-0. ed ecco che subito è festa grande sugli spalti. Un intero paese, di certo non abituato a questo tipo di vittorie, si lascia andare al trasporto di tre punti in una classifica che, forse, non ha ancora verdetti da dare. La partita sembra aver detto la sua, ma non ha fatto i conti con la voglia rabbiosa di vincere dell’Iran. 90+11 segna il tabellino, gol del 2-0 uscito dal tocco morbido di Rezaeian, professione non attaccante ma terzino destro. Una prestazione corale, di squadra, dove il vero ed unico protagonista è stato il gioco di squadra, insieme alla voglia di rivalsa.

E poi, il momento decisivo, l’ultima partita del girone, l’ultima delle danze, due partite decisive per tutte e quattro le squadre. L’Inghilterra contro il Galles ha, se non la certezza matematica, la coscienza di poter tranquillamente passare il turno. Il pareggio per 0-0 contro gli USA non ha portato strascichi. Il risultato è 3-0, l’Inghilterra è agli ottavi. In contemporanea, l’Iran si gioca la sua chance di entrare, con due piedi, di diritto, nella storia dei mondiali, centrando un passaggio del turno che diverrebbe storico. Basta un solo punto per passare il turno, mentre gli avversari devono vincere per forza. E forse sono proprio queste situazioni di dentro o fuori, dove ci si gioca il tutto per tutto, che si vede l’esperienza e la fame di prendersi un risultato così importante. Il primo tempo, complici anche le scelte di Queiroz, è disastroso, si salvano solamente i soliti due, Taremi e Azmoun. Il primo è un guerriero vero anche nel secondo tempo, ma non riesce a trasmettere la sua voglia di arrivare a quel gol che profuma di storia e di impresa ai compagni; il secondo, per scelta tecnica o per un problema fisico, viene lasciato negli spogliatoi alla fine dei primi 45 minuti.

Con una sola prestazione di tenacia e coraggio non si arriva lontano in un girone del genere, e l’eliminazione ai gironi è inevitabile e sacrosanta. Il gol di Pulisic al minuto 38 è decisivo. E se i due giocatori top sono stati ampiamente citati, l’unico flop è stato Mohammadi, che ha collezionato due presenze disastrose sia nella prima sia nell’ultima partita del girone, salvandosi solo col Galles, dove ha tenuto a bada una versione di Ramsey molto opaca rispetto a quello che conosciamo. Il Mondiale dell’Iran è sicuramente sufficiente, e pure qualcosa di più visto che per la seconda volta, una squadra inferiore alle avversarie sulla carta è arrivata a giocarsi la qualificazione agli ottavi fino alla fine. Eppure non potevamo che premiare quelli che, ancora prima di essere composta da giocatori, ha dimostrato di essere un gruppo di uomini, coraggiosi e fieri delle proprie idee.

IL MONDIALE COME RISCATTO SOCIALE

Si è giocato un Mondiale sporco sotto vari punti di vista, che ha visto stadi costruiti sulle vite umane, e che resteranno probabilmente inutilizzati dopo la competizione, il numero di morti che supera i minuti giocati e giornalisti morti misteriosamente nel corso delle settimane. In mezzo al mare di ombre Qatariota, c’è stata una forte luce di speranza, talmente abbagliante che lo stato Iraniano ha provato a soffocarla in tutti i modi, si dice addirittura minacciando con le armi della morte e della tortura le famiglie di giocatori e staff tecnico. Questa luce è la squadra dell’Iran, che ha ribadito la propria posizione di protesta durante la partita contro l’Inghilterra, evitando all’unisono di cantare l’inno. Ed in questo caso, come nell’amichevole contro il Senegal, dove i giocatori hanno coperto lo stemma della nazionale con i giubbotti in segno di dissenso verso la situazione del diritto femminile nello stato Iraniano, il messaggio è stato fortissimo, tanto da mobilitare il cinismo e la follia del potere politico Iraniano, che in caso di ripetizione di un evento simile ha, come detto precedentemente, minacciato i familiari dei componenti della nazionale. Hanno fatto sognare un popolo intero, hanno fatto sognare bambini che forse hanno visto più morte e devastazione che palloni da calcio, e hanno mostrato al mondo cosa vuol dire avere coraggio, quello vero. E sono usciti ai gironi, a testa alta, con l’appoggio e la simpatia da parte delle altre nazioni. Nella speranza che il messaggio di pace e di progresso, per il quale hanno rischiato la vita, risulti efficace.

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Dove vedere Tottenham-West Ham in tv e streaming

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Dove vedere Tottenham-Chelsea

DOVE VEDERE TOTTENHAM-WEST HAM IN TV E STREAMING – In un campionato incerto e sempre pronto a regalare sorprese come la Premier League, qualsiasi gara potrebbe nascondere insidie. Potrebbe essere il caso del posticipo del turno infrasettimanale che vedrà la sfida tra Tottenham e West Ham, derby di Londra, in programma giovedì 7 dicembre alle ore 21:15 al Tottenham Hotspur Stadium.

COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE

Dopo un inizio di stagione strabiliante, gli Spurs hanno subito una battuta d’arresto: nelle ultime 4 gare hanno collezionato 3 sconfitte (Aston Villa, Wolves e Chelsea) ed un pari. Sono reduci proprio dal 3-3 in casa dei campioni in carica del Manchester City ed attualmente occupano il quinto posto a quota 27 punti, a 9 punti dall’Arsenal capolista. La parola d’ordine degli uomini di Postecoglou è vincere per tornare ad insidiare le prime posizioni in classifica.

Umore del tutto opposto per il West Ham, reduce da ben 3 risultati utili consecutivi: 2 vittorie (Burnley e Nottingham) ed un pari. Gli uomini di Moyes sono reduci proprio dal pareggio per 1-1 in casa contro il Crystal Palace. Attualmente occupano il nono posto in classifica a quota 21 punti, a 6 punti dalla zona Europa occupata proprio dagli sfidati del Tottenham.

DOVE VEDERE TOTTENHAM-WEST HAM IN TV E STREAMING

Il match TottenhamWest Ham, valido per la 15ª giornata di Premier League, si disputerà giovedì 7 dicembre al Tottenham Hotspur Stadium alle 21:15. La visione in tv del match sarà possibile su Sky, che detiene i diritti del campionato inglese in Italia. Per quanto riguarda la visione in streaming, sarà possibile grazie alle app Sky GO e NOW, che ne consentiranno la visione sui vari dispositivi mobili (notebook, smartphone, PC, tablet, ecc.).

PROBABILI FORMAZIONI TOTTENHAM-WEST HAM

TOTTENHAM (4-2-3-1): Vicario; Porro, Romero, Davies, Udogie; Bissouma, Lo Celso; Kulusevski, Johnson, Gil; Son. All. Postecoglou.

WEST HAM (4-2-3-1): Areola; Coufal, Mavropanos, Aguerd, Emerson Palmieri; Alvarez, Ward-Prowse; Kudus, Soucek, Paquetà; Ings. All. Moyes.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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L’Inter Miami all’assalto di Suarez: ruolo da giocatore o dirigenziale per l’uruguaiano

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Suarez

L’Inter Miami di Lionel Messi negli ultimi giorni sta cercando di trovare un accordo per ingaggiare Luis Suarez. Secondo quanto riportato da The Athletic, l’obiettivo della società è quello di convincere l’attaccante uruguaiano a firmare un contratto da un anno. Il bomber si ritroverebbe in squadra di nuovo con gli amici del Barcellona, ovvero Lionel Messi, Jordi Alba e Sergio Busquets, con i quali ha vinto moltissimi trofei nel suo periodo in Spagna.

RUOLO DIRIGENZIALE O CALCIATORE PER SUAREZ? 

Nulla è ancora stato deciso. Nelle ultime ore – come riportato da Tom Bogery – l’Inter Miami sta ancora decidendo, insieme al giocatore, se firmare un contratto da dirigente oppure da calciatore. Suarez in questo momento ha 37 anni e nonostante abbia trascorso un ottimo anno al Gremio, non sarà in grado di giocare ogni partita con l’Inter Miami a causa di un infortunio al ginocchio che richiede cure costanti, come ammesso dallo stesso Suarez.

Il desiderio più grande di Suarez è quello di tornare a giocare insieme a Messi. L’Inter Miami ha liberato uno spazio, lasciando andare Josef Martinez durante la offseason. Il centravanti uruguaiano, nonostante l’età, in campo fa ancora la differenza. Potrebbe essere un innesto importante per la squadra di Messi per puntare alle parti alte della classifica.

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Mezza Europa vuole Scalvini: dopo il Bayern, anche il Tottenham si inserisce nella corsa al difensore

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Scalvini

Non la stagione migliore fino a questo momento in Serie A per Giorgio Scalvini, protagonista di alcune uscite poco consone allo straordinario valore dimostrato in campo dal ragazzo classe 2003 dell’Atalanta. L’ultima in ordine di tempo contro il Torino, quando sul risultato di 1-0 per i granata, trattiene in maniera troppo vistosa Buongiorno in area di rigore portando l’arbitro a una revisione VAR, che decreterà il rigore per il Toro trasformato da Sanabria per il momentaneo 2-0.

Forse proprio per questo motivo, come riporta Nicolò Schira, tantissime big d’Europa starebbero orientando i propri radar verso Bergamo. Un basso rendimento può significare condizioni economiche migliori per un affare, sperando di poter riportare Scalvini ai livelli magnificenti dello scorso anno e rientrare dell’investimento. L’età del ragazzo è un’ulteriore garanzia, potendo contare sui suoi 19 anni che diventeranno 20 tra una settimana, sul tempo che avrà a disposizione per migliorare ancora visti i margini di crescita enormi.

NON SOLO L’ESTERO: ANCHE L’INTER INSISTE DA TEMPO PER SCALVINI

Anche l’Inter si era mostrata interessata a più riprese, e vedremo nelle prossime sessioni di mercato quale sarà il futuro di Scalvini, se in Italia con un’altra maglia nerazzurra o all’estero, in palcoscenici decisamente di primo livello. Non sarà facile convincere l’Atalanta, forte di un contratto con scadenza nel 2027, sintomo di quanto credano a Bergamo sulle qualità del giovane difensore.

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Messi: “Ho preferito gli USA all’Arabia anche se la prima scelta era…”

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Messi

Leo Messi ha parlato della sua squadra, l’Inter Miami. In modo particolare, oltre al Pallone d’Oro, la leggenda argentina ha ricevuto un altro premio: l’atleta dell’anno, datogli dal Time. Così, al margine di questa premiazione, la Pulce ha rilasciato un’intervista in cui spiega la scelta di giocare in USA, chiudendo le porte al Barcellona.

L’INTERVISTA A MESSI 

SQUADRA – “La verità è che fortunatamente avevo diverse opzioni sul tavolo che erano interessanti. Ho dovuto considerarle, pensarci e soppesarle con la mia famiglia prima di decidere finalmente di andare a Miami”.

ARABIA SAUDITA – È anche vero che poi ho pensato molto di andare in Arabia Saudita, un Paese che conosco e che ha creato una forte competizione in grado di essere un campionato importante a breve termine. Come ambasciatore del turismo, era una destinazione che mi attraeva, soprattutto perché mi piaceva ogni volta che la visitavo, anche il calcio sta crescendo”.

BARCELLONA – Sarebbe stata la mia prima scelta. Purtroppo non ho avuto la possibilità di ritornarci. Ho scritto pagine di storia indelebili in questo club”.

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