Connect with us
La predestinazione di Longo

La nostra prima pagina

La predestinazione di Longo

Pubblicato

:

La serrata lotta per la conquista del primato nella classifica di Serie B sta testimoniando come alcuni dei pronostici estivi si sono effettivamente avverati; il Frosinone davanti al Palermo e all’Empoli guida la testa della cadetteria, e solo il Parma, forse insieme al Bari, ha qualcosa in meno rispetto all’obiettivo di inizio stagione. Quindi occhi puntati sul trio di vetta, che in un coast to coast tutto italiano per la conquista della Serie A vede al momento il Frosinone di Moreno Longo di ben tre punti superiore ai siciliani secondi, a pari merito con i toscani.

La superiorità tecnica e qualitativa dei ciociari non è così maggiore rispetto alle costose rose del Palermo o del Parma. Eppure, la capacità organizzativa e lo spessore qualitativo del gioco del Frosinone sta avendo la meglio su tutti, avendo raggiunto la vetta con un bottino più che invidiabile di 46 reti fatte (secondo miglior attacco alle spalle del Palermo) e 28 subite (sesta difesa del torneo). L’artefice di questi primati è il giovane allenatore del Frosinone Moreno Longo, al secondo anno sia di Serie B che di una vera e propria panchina professionista. A quarantuno anni il tecnico piemontese è solo al suo secondo incarico come allenatore di una prima squadra, dopo che dal 2009 al 2016 era stato praticamente un dipendente fisso del Torino come allenatore delle giovanili. Prima gli allievi, poi la Primavera e una coppia di trofei vinti, e nel luglio 2016 ecco la chiamata della Pro Vercelli. Un cammino arduo ma formativo quello della Serie B italiana, che tanto come scuola di tattica e capacità che come test di carattere e personalità ha forgiato negli ultimi anni allenatori promettenti come Massimo Oddo, Davide Nicola, Maurizio Sarri e Eusebio Di Francesco. Emergere come professionista e come uomo da un torneo tosto come la cadetteria è un sintomo importante di competenza e arte del lavoro, in cui anche fra campi di provincia e nomi poco noti, chi è bravo si distingue. Come Longo.

BREVE, BREVISSIMA

La carriera da giocatore di Moreno Longo è stata un sussulto strozzato in un Sampdoria-Chievo Verona del 19 novembre del 2000, quando il terzino dei clivensi si ruppe i legamenti del ginocchio e praticamente, per sua stessa ammissione, quell’incidente strozzò la sua carriera. Un percorso calcistico che dopo la trafila nelle giovanili del Toro, sua squadra del cuore, si è diviso fra tante casacche del nord Italia, anche se quell’infortunio lo condizionò non poco. Proprio dalla formazione lunigianese partì la sua avventura verso la Serie A, che dopo un periodo lungo due stagioni in Toscana lo vide prima con la maglia del Chievo dal 1999 al 2003 e poi in parte molto limitata a Cagliari (in Sardegna solo 2 presenze). Per il resto, la pacata carriera con i tacchetti di Moreno Longo è passata sempre in Lega Pro, prima a Teramo e poi alla Pro Vercelli, chiudendo definitivamente nel 2006 con la maglia dell’Alessandria, sempre in terza serie. Un allenatore profondamente legato al Torino e al mondo piemontese, che non contento del suo passato da giocatore ha deciso di tornarvici come allenatore.

Longo ha all’attivo ben 175 presenze tra i professionisti come giocatore.

GRANATA

Longo allenò dal 2009 al 2012 gli allievi nazionali del Torino, club con cui era cresciuto calcisticamente. Il suo legame con la società lo ha esaltato negli anni come un profondo cuore granata, un dichiarato tifoso che non ha mai smesso di lavorare e dedicarsi al suo club anche quando le cose, come i dolorosi anni della Serie B, non andavano benissimo. Tuttavia, visti gli ottimi risultati, nel 2012 è promosso a tecnico della Primavera: il primo ruolo importante della sua carriera. Essenzialmente, il Torino non è mai stato celebre per il suo settore giovanile, e solo ultimamente, grazie ad alcuni membri ora in prima squadra, si è resa celebre l’accademy granata. Longo è salito alla ribalta delle cronache dopo la conquista del titolo di campioni delle fasi finali del campionato Primavere dopo 23 anni; un successo che ha riempito l’orgoglio del presidente Cairo e di tutto il popolo della Maratona, che nella stagione 2014-2015 poteva già dirsi soddisfatta per il memorabile cammino della prima squadra in Europa League. Di fatto, Longo era alla sua seconda finale nazionale con l’under 19 piemontese, che però, nella final eight di scena in Romagna, ha perso ai rigori contro il Chievo Verona, una sua vecchia conoscenza. Ma proprio i rigori seppero dare all’ottavo sigillo dagli undici metri la soddisfazione di alzare il suo primo trofeo come allenatore, che vide poi affiancarsi anche la Sueprcoppa di categoria vinta qualche mese dopo all’Olimpico di Torino, sempre contro la Lazio. Longo ha lanciato quello che oggi in prima squadra sembra far molto bene, vale a dire il giovane Simone Edera; pure l’attuale difensore della SPAL Kevin Bonfazi è una vecchia conoscenza dell’allenatore piemontese, con cui il giocatore ha condiviso la vittoria della Supercoppa Primavera.

SERIE B

L’idillio col Torino finisce nel luglio 2016 quando Longo, sazio della sua esperienza dietro casa, decide di muoversi da Torino, anche se la distanzaa dalla sua nuova destinazione non è così ampia. Lo chiama la Pro Vercelli, storico e tradizionale club dal passato glorioso che tuttavia, nonostante la gioia per la promozione in Serie B del 2015, ha abbandonato il costume tradizionale di nobile club per assumere le vesti di una modesta squadra di provincia. E infatti, la situazione non è delle più esaltanti e la salvezza, ma questo Longo lo sapeva, non sarebbe stata facile. Di fatto il club lo assume dandogli piena fiducia e con una giornata d’anticipo, al sedicemsimo posto, l’ex tecnico della Primavera del Torino salva il club di Vercelli: una salvezza dai toni drammatici e con non pochi momenti di tensione. Eppure Longo ce l’ha fatta, ha vinto il suo piccolo campionato dopo la già grande impresa di portare un trofeo giovanile in casa Cairo. Con un buon numero di reti fatte e sole 10 vittorie, la Pro Vercelli di Longo ha espresso un calcio semplice ma coordinato, senza passare per una formazione strenuamente difensivista ma sapendo lottare e giocarsela anche contro avversari più forti.

https://www.youtube.com/watch?v=6nj0MHyV6sc

Tutti attributi che hanno attirato le attenzioni dell’ambiziosa dirigenza del Frosinone, che ha chiesto a Longo di accettare l’incarico di primo allenatore affidandogli la panchina proprio nell’anno della prima stagione con il nuovo stadio. Il Benito Stirpe.

Come già detto, dopo sette mesi di Serie B lo score dei ciociari è invidiabile, e per certi aspetti, considerando anche la qualità delle rose, forse solo il Palermo ha saputo fare meglio, Tuttavia sono proprio i laziali a dettar legge in categoria, con un bagaglio tecnico notevole anche se non di prim’ordine e un calcio aggressivo ma non troppo. Un 3-5-2 che ha visto varianti solo in fase offensiva, con un’alternanza tra un trequartista e due punte o un centrocampo a quattro e tre membri offensivi. Con Longo si stanno esaltando gli attaccanti Camillo Ciano e Daniel Ciofani, anche se più in generale, tutta la squadra sta sentendo le positive vibrazioni trasmesse da un allenatore che molti già considerano un predestinato. Mancano ancora alcuni mesi alla fine dal campionato, ma Longo, da parte sua, sta già vincendo una sfida personale.

Continue Reading
Commenta

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Calcio e dintorni

Mkhitaryan contro la guerra nel Nagorno-Karabakh: “Certe cose sono inammissibili”

Pubblicato

:

Mkhitaryan

Uno dei protagonisti indiscussi dell’inizio di campionato dell’Inter, Henrikh Mkhitaryan, si è schierato su avvenimenti che vanno ben oltre il calcio. Il centrocampista armeno ha utilizzato il suo account Instagram per parlare della drammatica situazione che sta accadendo nella regione del Nagomo-Karabakh in Armenia, suo Paese natale.

Il lungo post pubblicato dal calciatore evidenzia le brutalità del conflitto in corso con l’Azerbaijan, esponendosi in prima persona anche per richiedere aiuti umanitari nel suo paese, gravemente colpito da bombardamenti. Di seguito riportiamo il contenuto di questo appello.

IL POST DI MKHITARYAN

“Dopo un blocco durato dieci mesi, il 19 settembre l’esercito dell’Azerbaigian ha lanciato un brutale bombardamento del Nagorno Karabakh. Mi si spezza il cuore quando apprendo le storie di traumi, perdite e gravi violazioni dei diritti umani di migliaia di famiglie armene che vengono sfollate con la forza dal Nagorno Karabakh e fuggono in Armenia in un esodo di massa. La situazione che le persone nel Nagorno-Karabakh stanno soffrendo in questo momento porta con sé ricordi dei momenti più bui della Storia.

Spesso guardiamo indietro a quelle pagine oscure di uccisioni indiscriminate, pulizia etnica e campi di concentramento con rimorso e con il rammarico che nessuno abbia fatto abbastanza per fermarli. Non possiamo riportare indietro le vittime delle atrocità del passato, ma siamo ancora in tempo per impedire che si verifichi un genocidio nel Nagorno-Karabakh.
Nel mezzo di questo orrore, abbiamo bisogno della mobilitazione immediata degli aiuti umanitari di emergenza attraverso il corridoio Lachine e del ponte aereo, e del dispiegamento di missioni di monitoraggio internazionali per porre fine a questi crimini contro l’umanità.

È ora urgente che i leader internazionali si oppongano alla pulizia etnica e utilizzino tutti gli strumenti politici possibili per porre fine alle azioni militari nella regione. I bambini hanno il diritto di vivere in pace nella loro patria”.

Continua a leggere

Flash News

Balotelli: “Mourinho vince sempre, è inattaccabile “

Pubblicato

:

Balotelli

Mario Balotelli ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TvPlay. L’attuale attaccante in forza all’Adana Demirspor, tra i vari temi toccati, tra l’altro, si è soffermato sulla necessità del Milan di acquistare un vice-Giroud. Il classe ’90 che, in passato ha indossato la maglia rossonera, ha ironizzato presentando la propria auto-candidatura riguardo il ruolo tanto anelato dal Diavolo.

Il centravanti, con un trascorso tra le fila del Liverpool e Manchester City, ha parlato, oltre di un’eventuale interesse dell’Arabia Saudita, anche di José Mourinho.

BALOTELLI: “MOURINHO? MAI STATO UN TECNICO DAL GRANDE GIOCO” 

Di seguito, riportiamo un estratto delle parole di Balotelli:

MILAN – “Vogliono un attaccante giovane? Eccomi qua (ride, ndr). I giocatori giovani  poi si devono confrontare con San Siro che non è uno stadio come gli altri, servono giocatori di personalità. Pioli mi piace, ma se Leao è in giornata no allora i rossoneri fanno poco e non vincono”.

MOURINHO “Mourinho non è mai stato un allenatore dal grande gioco. Lui è più carismatico, ti dà la grinta e cattiveria agonistica. Ha le sue idee di gioco, ma non va molto per la tattica. Ha un bel carattere ed è particolare. A me faceva morire dal ridere. C’erano anche scontri, però ti motivava, tirava fuori il meglio e il peggio di te. Quell’Inter in cui ho giocato era un’organico di 25 fenomeni. Mourinho è arrivato alla Roma e ha vinto la Conference League. È un allenatore che vince sempre, lo devi avere dentro. È inattaccabile. Anche Mancini all’Inter aveva la rosa, però non ha vinto come Mou”.

INTER “Tornare per fare la quarta punta e sostituire Arnautovic? Magari ottava. Sto bene in Turchia, all’Adana”.

ARABIA SAUDITA “Se funziona il progetto, vado tra qualche anno”.

Continua a leggere

Flash News

Lotito sul momento della Lazio: “Nessun dramma ma bisogna voltare pagina”

Pubblicato

:

Lotito

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha lanciato un avvertimento alla sua squadra in seguito al disastroso inizio di Serie A. I biancocelesti, difatti, nelle cinque gare fin qui disputate, hanno raccolto solamente quattro punti: con una solo vittoria, un pareggio e bene tre sconfitte.

In vista del match di domani contro il Torino, lo stesso presidente ha deciso di mandare la squadra in ritiro. Un segnale forte e decisivo in vista di questa complicatissima sfida. Di seguito, come riporta Il Messaggero riportiamo le parole del patron della Lazio.

SQUADRA – “Io sono come un padre di famiglia. L’obiettivo deve essere comune. È chiaro che se qualcuno pensa che si possa risolvere tutto da soli, interviene il presidente della squadra. Non facciamo drammi, presto ritorneremo nei livelli che ci competono”.

Continua a leggere

Flash News

Giuntoli su Chiesa: “È in crescita e ce lo godiamo”

Pubblicato

:

juventus

Si aprono le danze sul primo turno infrasettimanale con la Juventus che ospita il Lecce allo Stadium. Il Football Director dei bianconeri, Cristiano Giuntoli, ha parlato a DAZN nel prepartita della sfida contro i giallorossi parlando della sfida contro il Sassuolo e di Federico Chiesa, ecco le sue parole:

POST SASSUOLO – “È una Juve serena ma anche arrabbiata per una sconfitta che non ci ha fatto bene. Abbiamo analizzato la gara, cerchiamo di migliorare e continuare a crescere”.

CONFRONTO CON LA SQUADRA –No, è stata una gestione normale di una gara valutata per la prestazione e non per gli episodi. Ci sono cose positive e cose meno positive da non ripetere”.

CHIESA –Siamo contenti delle prestazioni di Federico. È in crescita dopo un anno difficile, ce lo godiamo. Sta prendendo la leadership dello spogliatoio e siamo contenti“.

Continua a leggere

I nostri approfondimenti

Giovani per il futuro

Esclusive

Fantacalcio

Serie A

Trending

Scarica L'App

Copyright © 2022 | Testata giornalistica n.63 registrata presso il Tribunale di Milano il 7 Febbraio 2017 | numero-diez.com | Applicazione e testata gestita da Número Diez SRL 12106070969