Anche la 24ª giornata di Serie A è ormai alle spalle. Quello appena trascorso è stato un week-end mediamente tranquillo, poichè privo delle grandi proteste social dovute alla disputa di big match. Ciò è, tuttavia, solo in parte vero, perchè c’è stata una partita che ha infiammato particolarmente il web: SPAL – Fiorentina.
Sì, perchè quello che è successo al 74′ del match disputatosi allo stadio Mazza di Ferrara ha dell’incredibile. Federico Chiesa punta la difesa avversaria, si industria in un rapido dribbling ed entra nell’area nemica. Felipe lo stende, verosimilmente a causa di un pestone, ma Pairetto preferisce lasciar correre. Così, sul ribaltamento di fronte, è la SPAL a scardinare la resistenza dei viola: Valoti raccoglie un preciso cross dalla sinistra proveniente dal mancino di Fares, piazzando il pallone col piatto del piede destro. Il centrocampista spallino, fuori di sé per la gioia del gol trovato, va ad abbracciare un ragazzino che a bordo campo è impegnato nel ruolo di raccattapalle.

Tutto pare essere andato per verso giusto, la SPAL si è portata nuovamente in vantaggio: per la Fiorentina adesso sarà dura. E invece no, perchè il VAR Mazzoleni consiglia la on field review al collega sul terreno di gioco. Il motivo è presto detto: Pairetto non aveva ravvisato l’irregolarità del precedente contatto tra Chiesa e Felipe. Le immagini che gli vengono fornite al monitor sono chiarissime. Il pestone è evidente, non c’è alcun ombra di dubbio che quello di Felipe sia un fallo punibile con l’assegnazione di un calcio di rigore. Per questo motivo, il fischietto di Nichelino è costretto a revocare la rete assegnata alla SPAL e concedere il penalty alla Fiorentina (trasformato poi da Veretout).
GIUSTO O SBAGLIATO?
Questo episodio ha fatto sì che sui social e nei salotti dei programmi sportivi si sia tanto dibattuto in merito all’intervento del VAR. Va immediatamente precisata una cosa: nonostante fossero trascorsi diversi secondi fra il contatto incriminato e la rete di Valoti, l’arbitro e il VAR hanno rispettato al 100% quello che è il protocollo. Il pallone non era fuoriuscito dalle linee perimetrali, né tanto meno il gioco era stato interrotto per un qualsivoglia motivo. L’azione sarebbe potuta proseguire anche per diversi minuti, la decisione sarebbe stata la medesima e, soprattutto, sarebbe stata comunque corretta.

Non ci si può lamentare in situazioni del genere. È chiaro che chi è in campo o allo stadio possa perdere le staffe, non sarà stato bello vedersi revocato un gol e assegnato un calcio di rigore agli avversari. Ciononostante, è necessario fare un passo indietro e mettere da parte la passione. Quella di Pairetto è una decisione sacrosanta e ineccepibile. Seppur in Olanda fosse già successo poco più di un anno fa, la Serie A ha assistito ad un evento eccezionale, ben lontano dal poter essere definito la “deriva del VAR”. Siamo certi che questo episodio fornirà uno straordinario esempio alle future generazioni quando ci si interrogherà sulla reale efficacia e necessità del VAR.
A Ferrara questa domenica non sarà dimenticata facilmente, questo è certo.