Dopo la straordinaria seconda parte di 2016 culminata con il primato mondiale, lo scozzese Andy Murray sta disputando fin qua un 2017 decisamente non all’altezza dei suoi standard e degli standard da numero uno del mondo.
UN PRIMATO CHE PESA
Lo scorso anno da Wimbledon in poi Murray ha giocato una stagione veramente super, vincendo o arrivando in finale in quasi tutti i tornei che ha disputato. Complice lo sforzo sia fisico che mentale però quest’anno non è ancora riuscito ad esprimersi al meglio. Sicuramente la condizione fisica non lo sta aiutando. Lui, come Djokovic, continua a portarsi dietro alcuni fastidi all’anca che non gli permettono di essere al top in campo. Anche la condizione di primo favorito in ogni torneo non sembra aiutarlo. Lo scozzese, a differenza di altri, sembra infatti patire le pressioni di essere il numero uno del mondo.
Non si sa ancora l’entità dell’infortunio all’anca, anche se Andy sembra abbia ripreso gli allenamenti regolarmente in vista del cemento americano. Dopo il forfait fino a fine anno di Djokovic, i risultati che non arrivano e gli esempi di Nadal e Federer dello scorso anno, chissà se anche lo scozzese stia meditando di prendersi una pausa per ripartire al meglio la prossima stagione.
QUANTI CAMBIAMENTI IN UN ANNO
Se il 2016 era stato dominato dalla rivalità tra Nole Djokovic e Andy Murray, il 2017 è, di nuovo, l’anno di Federer e Nadal. Una rivalità senza fine che sa di una decade passata vista la longevità dei due.
Il 2016 è stato sicuramente l’anno migliore di Murray, con il secondo titolo a Wimbledon, il secondo oro olimpico, il trionfo alle finals e ovviamente il primato mondiale, ma lo sforzo nella parte finale del 2016 pare costare molto caro allo scozzese che quest’anno ancora non ha trovato il suo gioco migliore. L’anno scorso ha fatto vedere una forma fisica invidiabile, oggi sembra un lontano parente di quel Murray che ribatteva ogni colpo. Oltre al personale sforzo fisico però c’è da sottolineare ancora una volta il protrarsi troppo a lungo dei tornei che impediscono una preparazione adeguata. Ecco quindi che i tennisti si presentano a inizio anno portandosi dietro ancora problemi dall’anno precedente.
IL NUMERO UNO A RISCHIO SUBITO
Con questi risultati il suo primato mondiale è inevitabilmente a rischio. Già a Wimbledon rischiava di essere superato da Nadal se lo spagnolo avesse fatto meglio di lui, così non è stato ma la sensazione è che questo passaggio di consegne possa avvenire da un momento all’altro. Sappiamo che la classifica ATP si basa sui risultati degli ultimi 365 giorni e che ad ogni torneo bisogna guardare i risultati dell’anno passato.
Lo scozzese quindi da qui alla fine dell’anno deve difendere la finale di Cincinnati oltre che i titoli di Bercy, Shanghai e soprattutto il master che lo consacrò numero uno del mondo. Dietro incombono Nadal e Federer che da qui alla fine dell’anno non hanno più punti da difendere in quanto l’anno scorso non hanno giocato. Ecco quindi che un passaggio di consegne è sempre dietro l’angolo con lo spagnolo che si trova a soli 285 punti, mentre lo svizzero più attardato a 1220 punti.
Per quanto fatto vedere fin qua nell’arco della stagione il primato mondiale sarà un affare tra Roger e Rafa considerando anche che è arrivata ieri l’ufficialità del ritiro dalle attività per quest’anno di Djokovic.