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ULTIM'ORA - Nadal annuncia: "Non giocherò per i prossimi mesi. Forse il 2024 sarà il mio ultimo anno"

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ULTIM’ORA – Nadal annuncia: “Non giocherò per i prossimi mesi. Forse il 2024 sarà il mio ultimo anno”

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Nadal

La notizia, tanto temuta quanto preventivabile, è arrivata. Rafael Nadal salterà anche il Roland Garros, in cui ha trionfato per ben 14 volte nell’arco della sua carriera. Ad annunciarlo è stato lo stesso tennista spagnolo, che ha indetto una conferenza stampa straordinaria dalla Rafa Nadal Academy per annunciare il suo futuro. Di seguito le sue dichiarazioni.

ROLAND GARROS – “La lesione non è guarita, abbiamo lavorato molto per cercare di tornare in campo. Ma al momento è impossibile per me giocare al Roland Garros. Dopo molti anni è un peccato, un grande appuntamento per me. È difficile, ma il mio corpo ha deciso per me. Non giocherò anche per i prossimi mesi, visto che i risultati degli ultimi mesi sono stati di un livello basso“.

FUTURO – “Voglio prendermi il tempo per recuperare e tornare al livello più alto possibile. Non darò una data di rientro, quando sarò pronto mentalmente e fisicamente tornerò. Un obiettivo potrebbe essere tornare a giocare la Coppa Davis e iniziare bene il 2024, con la garanzia di poter essere competitivo. Forse il 2024 sarà l’ultimo anno in campo. La mia intenzione è quella di giocare i tornei che ho sempre amato nel 2024. Quello è l’obiettivo“.

SENSAZIONI – “Non voglio trovarmi in una situazione in cui non voglio stare. Da una parte il 2022 è stato positivo, ho vinto due Slam. Ma non riesco a divertirmi durante gli allenamenti, dopo la pandemia ho tenuto duro ma non è stato facile“.

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FLASH – Leclerc penalizzato di tre posizioni nelle qualifiche di Monaco: partirà sesto

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Come ampiamente prevedibile Charles Leclerc è stato penalizzato dai giudici della FIA per aver ostacolato Lando Norris durante le qualifiche del Gran Premio di Montecarlo, e partirà così dalla sesta posizione anzichè dalla terza. Altra beffa per il monegasco nel suo GP di casa, visto che in tutta la sua carriera ha concluso solo una volta la gara, peraltro al quarto posto dopo aver dominato in lungo e in largo l’edizione 2022.

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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”

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Lebron

Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.

Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:

“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”

Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.

Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:

Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.

 

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Tra polemiche e pioggia, il riassunto della seconda settimana del Giro d’Italia

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Giro d'Italia

Giunti alla fine della seconda settimana del Giro d’Italia, la Corsa Rosa può ben più che dirsi aperta. Dopo i colpi di scena della prima settimana causati per lo più da cadute e ritiri, nella seconda non sono mancate polemiche, ulteriori abbandoni alla gara e ritorni alla vittoria.

Se la scorsa si è chiusa con la maglia rosa di Geraint Thomas, questa volta grazie alla fughe di molti corridori, il francese della FDJ Bruno Armirail ha indossato inaspettatamente la maglia di leader. I favoriti alla corsa hanno preferito lasciare in gran parte la corsa ai fuggitivi, se non per una tappa in volata.

TRA RITIRI E FUGHE

Chiusa la tappa nove con l’abbandono del Campione del Mondo Remco Evenepoel, la seconda parte di gara si apre con la solita pioggia che ha accompagnato i corridori in gran parte della prima ( e che causerà parecchie difficoltà ai ciclisti in corsa). Tra questi, il russo della BORA Aleksander Vlasov, uomo da classifica generale quindi potenziale pericolo, ha sofferto sin da subito il maltempo. Il classe 1997 ha poi abbandonato dopo aver tentato di rimanere in corsa, ma i dolori allo stomaco hanno avuto la meglio.

Tra i favoriti ed i big chi ha avuto invece la peggio è Tao Geoghegan Hart, caduto in discesa in una caduta che ha coinvolti diversi uomini INEOS, compreso Geraint Thomas, uscito senza danni.

Nella tappa 10 a trionfare è stato Magnus Cort Nielsen, che come il suo connazionale Pedersen ha chiuso il tris con le tappe nei grandi giri. Nella tappa numero 11, unica chiusa senza l’arrivo della fuga, Pascal Ackermann è tornato alla vittoria, battendo la maglia ciclamino Jonathan Milan che ha quasi compiuto una rimonta straordinario dopo essere uscito male dall’ultima curva.

Nell’arrivo successo di Rivoli è invece arrivato il primo grande trionfo (non sarà l’ultimo) per Nico Denz, tedesco della Bora. Anche questa volta, gruppo maglia rosa e favoriti non interessati alla vittoria di tappa.

LA POLEMICA DELLA SETTIMANA

Ecco che si arriva poi alla grande polemica. Giunti all’attesa tappa alpina tra il passo San Bernardo al confine svizzero e con l’arrivo a Crans-Montana, i corridori decidono di protestare e dopo una votazione tra le squadre, la tappa viene tagliata pressoché a metà, con solamente 74 km disputati. Tra la rabbia degli appassionati e di alcuni ciclisti, anche al “Processo alla tappa”, storico programma post tappa del Giro sulle mittenti Rai, si è provato a chiarire la situazione con il presidente associazione corridori. Anche Gianni Moscon dell’Astana ha voluto dire la sua prima dell’inizio della tappa di montagna, intervenendo anche in maniera forte sulla questione:

“Si era già cominciato ieri sera a parlare del maltempo, di possibili cambiamenti, di una tappa diversa da quello che era previsto. È vero che c’è il maltempo, è vero che siamo stanchi ma non credo ci fossero le condizioni per accorciare la tappa. Per me si poteva correre, poi se qualcuno voleva fermarsi poteva farlo. Non ce l’ha ordinato il dottore di fare i ciclisti professionisti”.

Gianni Moscon ai microfoni di Rai Sport

Nella breve tappa dunque, a giocarsi sino all’arrivo la vittoria sono stati Thibaut Pinot, Jefferson Cepeda e Einer Rubio, con proprio l’ultimo nominato a beffare i due compagni di fuga, protagonisti di qualche screzio nella gestione dell’ultima salita. Tra i big ancora calma piatta con il solo Damiano Caruso a tentare l’attacco verso l’ultimo km senza successo.

GLI ALTRI SUCCESSI DI TAPPA

Nella tappa di sabato, ancora Nico Denz ha trovato il successo, con un enorme vantaggio rispetto al gruppo maglia rosa (arrivato con 20 minuti circa). Per questo, il francese Armirail con un distacco di 19 minuti circa ha guadagnato in maniera inaspettata la maglia di leader. Come rivelato poi anche in corsa, la Ineos ha deciso volutamente di lasciare la maglia rosa.

L’ultima tappa della settimana ha visto invece un’altra battaglia a tre: Ben Healy, già vincitore in questa edizione, Brandon McNulty e Marco Frigo hanno dovuto battagliare sino all’ultimo centimetro. Nello scatto finale della tappa definita come un piccolo Giro di Lombardia, l’uomo della UAE McNulty ha avuto lo spunto migliore. Restando in squadra degli Emirati, Joao Almeida è stato l’unico dei favoriti o per la lotta al podio a tentare un attacco che non ha avuto conseguenze per i cosiddetti uomini da generale. Solamente la maglia rosa di Armirail, cronoman e non adatto a questo tipo di arrivo ha perso del terreno. L’unico corridore della top 10 a mostrare segni di cedimento è stato Kamna, che nell’ultimo rettilineo per lo più piano ha limitato i danni.

LA CLASSFICA GENERALE PRIMA DELLA TERZA SETTIMANA

1 ARMIRAIL Bruno Groupama – FDJ 

2 THOMAS Thomas INEOS Grenadiers 1:08

3 ROGLIČ Primoz Jumbo-Visma 1:10

4 ALMEIDA Joao UAE Team Emirates 1:30

5 LEKNESSUND Andreas Team DSM 1:50

6 CARUSO Damiano Bahrain – Victorious 2:36

7 KAMNA Lennard BORA – hansgrohe 3:02

8 DUNBAR Eddie Team Jayco AlUla 3:40

9 ARENSMAN Thymen INEOS Grenadiers 3:55

10 DE PLUS INEOS Grenadiers 4:18

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Internazionali d’Italia, Medvedev diventa Re a Roma: battuto Rune in due set

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Medvedev

Contro ogni pronostico, Danil Medvedev batte Holger Rune e conquista il suo primo titolo sulla terra della sua carriera. Prima del torneo di quest’anno, il russo non aveva mai vinto una partita sul campo di Roma (3 sconfitte consecutive al primo turno); oggi, invece, Medvedev alza il sesto trofeo della sua stagione, ottenendo così altri 1000 punti in classifica.

Il primo set si apre all’insegna dell’equilibrio, con i due giocatori che si colpiscono senza ferirsi e tenendo i loro servizi. Poi il russo inizia a faticare nei propri turni di battuta, con il danese che non approfitta di due palle break e allunga il set fino al 5-5. L’ex numero uno al mondo tiene il suo servizio, poi sfrutta della prima palla break della sua gara e si aggiudica il primo parziale per un totale di 7-5.

All’avvio del secondo set, invece, sembra un altro match. La reazione di Rune, infatti, non si fa attendere: nell’arco di cinque minuti, il punteggio dice 2-0, con un break del danese già nel primo gioco. Tuttavia, la forza mentale di Medvedev si dimostra ancora una volta di eccellente valore. Prima effettua il controbreak (riportandosi in pareggio), poi rimane glaciale e torna in vantaggio. In poco tempo, ecco un’altra inversione di tendenza del match. Rune aumenta il ritmo, infila il russo e gli strappa nuovamente il servizio: ora è 5-4.

Come un fulmine a ciel sereno, però, sulla terra rossa del Campo Centrale, torna in gioco l’imperturbabilità tipica di Danil Medvedev. Altro break, mazzata al morale del danese e di nuovo parità. Da questo momento passano 6 minuti: sei minuti in cui il classe 2003 si è ormai arreso alla seconda sconfitta stagionale in una finale di un Master 1000 (dopo Monte Carlo in aprile). Altro 7-5 e seconda posizione in classifica, in attesa del secondo Slam dell’anno: il Roland Garros.

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