Europa League
Allegri sul tridente: “L’assenza di Chiesa ne preclude l’opportunità”
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9 mesi fa:

Buona serata, cari amici e lettori di Numero Diez, e benvenuti alla diretta testuale della conferenza stampa congiunta di presentazione di Nantes-Juventus, valido per il ritorno dei playoff di Europa League. Questa sarà tenuta da Massimiliano Allegri, di cui riporteremo tutte le dichiarazioni LIVE di seguito.
LE PAROLE DI ALLEGRI
POGBA – “Ieri Pogba ha fatto 30 minuti di partitella. Il ginocchio ha risposto bene. Speriamo di averlo a disposizione per avere un cambio in più, che non abbiamo mai avuto“.
ATTEGGIAMENTO – “Domani non è solo Di Maria, Paredes e gli esperti, ma tutti. Conta l’approccio, la testa e soprattutto non dobbiamo concedere ciò che gli abbiamo concesso all’andata”.
PROSPETTIVE – “Quest’anno la Juve ha l’obiettivo di passare il turno visto che gli ultimi tre anni è uscita agli ottavi in Champions. Domani è una finale, una partita unica, in casa loro, dove ci giochiamo il passaggio del turno“.
NO AL TRIDENTE – “L’assenza di Chiesa preclude che possiamo giocare con i tre davanti. Poi in previsione di una partita che possa durare anche 120′ abbiamo bisogno di cambi con certe caratteristiche“.
CUADRADO – “Sta meglio rispetto a Spezia, non aveva ancora recuperato a pieno dall’influenza. Lui e De Sciglio li gestirò insieme, ho solo loro lì, non ho ancora deciso chi tra i due partirà titolare”.
NANTES – “Alla Juve abbiamo ottimi giocatori, il Nantes ha buoni giocatori e individualità. Blas ha un bel mancino. Non sarà una partita semplice come tutti dicono, sarà difficile, vincere in Europa lo è ancora di più“.
ATMOSFERA – “Sapevamo dell’atmosfera che ci sarà soprattutto all’inizio della partita, dobbiamo esser bravi a far scivolare bene soprattutto la prima parte di gara“.
LOCATELLI – “Ora fare i complimenti stasera è facile. Indipendentemente dalle qualità tecniche che ha, credo che abbia caratteristiche morali che fanno sì che sia un giocatore da Juventus, ora e in futuro. Ha un DNA specifico da uno che può stare tanti anni alla Juventus“.
ESPRESSIONE DI GIOCO – “Non c’è un modo differente, sono partite europee difficili da giocare. Giovedì scorso abbiamo fatto una buona partita, purtroppo non abbiamo fatto più di un gol e ne abbiamo preso uno. Bisognerà stare molto attenti, soprattutto in contropiede perché sono molto bravi“.
OBIETTIVO – “Non sono assolutamente serio. Ho i fari sparati negli occhi e sembra un interrogatorio. L’importanza della partita la sappiamo tutti, ci siamo preparati per 90′, speriamo che bastino, minuti con l’obiettivo di passare il turno“.
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Europa League
Dove vedere Atalanta-Sporting Lisbona in tv e streaming

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6 ore fa:
Novembre 28, 2023
DOVE VEDERE ATALANTA-SPORTING LISBONA IN TV E STREAMING – Giovedì pomeriggio alle 18:45 scenderanno in campo lo Sporting Lisbona e l’Atalanta al Gewiss Stadium di Bergamo, gara valida per la quinta giornata del Girone D di Europa League. La sfida di dopodomani sarà molto importante per capire chi riuscirà a passare per primo nel gruppo della competizione: i bergamaschi si trovano infatti a dieci punti, mentre i portoghesi a sette. Di conseguenza in caso di vittoria di quest’ultimi, i posizionamenti del gruppo sarebbero rimandati all’ultima giornata del girone.
COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE
L’Atalanta di Gasperini arriva dalla sconfitta in casa contro il Napoli del neo allenatore Mazzarri del weekend appena passato, ma l’ultima gara disputata in Europa League dai bergamaschi era stata un’ottima vittoria degli uomini di Gasperini a Bergamo contro lo Sturm Graz. La Dea però dopodomani ha bisogno quantomeno di un pareggio per mantenere il primo posto in classifica e volare agli ottavi di finale della competizione ed ritrovarsi tra le “teste di serie” per quanto riguarda i sorteggi.
Lo Sporting Lisbona si trova invece al secondo posto del girone avendo totalizzato sette punti su dodici disponibili. Dati i tre punti in meno dei portoghesi rispetto ai bergamaschi, la squadra di Amorim dopodomani ha bisogno di una vittoria a tutti i costi in quel di Bergamo. Nel caso succedesse ciò, a quel punto poi il tutto verrà rimandato all’ultima giornata del girone, in cui le due squadre che si affronteranno domani si giocheranno un posto tra le “teste di serie” ai sorteggi degli ottavi di finale.
DOVE VEDERE ATALANTA-SPORTING LISBONA IN TV E STREAMING
Il match sarà trasmesso in tv da Sky su Sky Sport Uno (numero 201), SkySport4K e Sky Sport (252) ed anche da DAZN. Inoltre sarà possibile vedere Benfica–Inter in diretta streaming su Sky Go, Now TV e DAZN, dove sarà possibile seguire la sfida attraverso l’app dedicata.
PROBABILI FORMAZIONI
SPORTING (3-4-3): Adan; Diomandé, Coates, Inacio; Esgaio, Hjulmand, Morita, Matheus Reis; Goncalves, Gyokeres, Edwards. All. Amorim
ATALANTA (3-4-1-2): Musso; Toloi, Djimsiti, Kolasinac; Hateboer, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners, Lookman, Scamacca. All. Gasperini
Calcio Internazionale
Dove vedere Servette-Roma in tv e streaming

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7 ore fa:
Novembre 28, 2023
DOVE VEDERE SERVETTE-ROMA IN TV E STREAMING – Nella settimana delle coppe europee il giovedì è il giorno designato per l’Europa League. All’interno di questo pezzo ci occuperemo di Servette-Roma; in modo particolare vi proporremo dove vedere la partita in tv e streaming. La partita, valida per il Girone G, si giocherà giovedì 30 novembre con calcio d’inizio fissato per le 21.00. Il tutto all’interno dello Stade de Genéve.
COME ARRIVANO LE DUE SQUADRE
Dopo aver riportato una breve presentazione della partita, passiamo allo stato di forma delle due contendenti. In modo particolare partiamo dai padroni di casa del Servette. La squadra svizzera è attualmente terza sia in coppa che in campionato. In quest’ultimo le possibilità di recuperare sullo Young Boys e Zurigo sono alte, mentre in Europa League le chance sembrano poche. Difatti gli uomini di Rene Weiler hanno solamente 4 punti, cinque in meno dalla Roma e dallo Slavia Praga, entrambe a 9. Per rimanere in corsa per la qualificazione servirà una vittoria.
La Roma, invece, a differenza degli sfidanti, arriva a Ginevra con la consapevolezza di qualificarsi con un turno d’anticipo. Neanche a dirlo, per farlo servirà ottenere i tre punti. La squadra di Mourinho sta vivendo un ottimo stato di forma ed è reduce dalla vittoria per 3-1 contro l’Udinese. Come noto le recenti prestazioni della tandem Dybala-Lukaku fanno sperare i tifosi che arriveranno in Svizzera.
DOVE VEDERE SERVETTE-ROMA IN TV E STREAMING
Servette-Roma, match in programma giovedì 28 novembre alle ore 21.00, sarà trasmessa su Sky Sport, ai canali Sky Sport Uno (201) e Sky Sport (252). Sarà possibile inoltre vedere la partita in streaming tramite Sky Go, Now Tv e DAZN. Per coloro che, invece, non hanno un abbonamento, la visione della partita sarà trasmessa, in chiaro e gratis, su TV8.
DOVE VEDERE SERVETTE-ROMA IN TV E STREAMING – LE PROBABILI FORMAZIONI
SERVETTE (4-4-2): Mali; Tsunemoto, Rouiller, Severin, Mazikou; Bolla, Cognat, Diba, Kutesa; Guillemenot, Crivelli. All. Weiler.
ROMA (3-5-2): Svilar; Mancini, Llorente, Ndicka; Karsdorp, Cristante, Paredes, L. Pellegrini, Spinazzola; Dybala, Lukaku. All. Mourinho.
Europa League
Atalanta, non preoccupano le condizioni di Kolasinac e Zappacosta

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2 giorni fa:
Novembre 27, 2023
KOLASINAC E ZAPPACOSTA NON PREOCCUPANO – Assicurato il passaggio del turno grazie al successo in Austria contro lo Sturm Graz, ora l’Atalanta punta a fare risultato anche contro lo Sporting Lisbona per saltare l’impegno dei play-off con una delle terze classificate di Champions. In caso di pareggio la Dea infatti terrebbe a distanza di sicurezza i portoghesi ottenendo la qualificazione agli ottavi. Questa la situazione complessiva nel girone D di Europa League: Atalanta 10 punti, Sporting Lisbona 7, Sturm Graz 4 e Rakow 1.
KOLASINAC E ZAPPACOSTA NON PREOCCUPANO
Gasperini, nella gara contro il Napoli, ha perso Kolasinac e Zappacosta per infortunio. Entrambi infatti erano stati sostituiti per due contusioni. Kolasinac al polpaccio sinistro, Zappacosta alla caviglia destra. Nulla di serio però per i due difensori.
Come riporta calciomercato.com, l’ex Arsenal dovrebbe essere regolarmente impiegato contro i portoghesi, mentre Zappacosta punta il big match contro il Milan in programma tra due settimane. Ritornerà invece De Roon, che nell’ultima di campionato ha scontato il turno di squalifica. Ancora ai box invece Palomino e Toloi, entrambi fermi da un mese per problemi muscolari.
Calcio Internazionale
Preferisco la Coppa: Coppa UEFA 1978/79

Pubblicato
3 giorni fa:
Novembre 26, 2023
L’8 dicembre 1978 negli USA viene proiettato in anteprima “Il Cacciatore”, il mitico film di Michael Cimino che racconta in maniera molto atipica la Guerra del Vietnam e, in particolare, le sue conseguenze sui reduci. Il film arriva nelle sale italiane solamente a febbraio del 1979, ma la potenza della pellicola e le prove di un cast stellare nel quale spiccano Robert De Niro, Christopher Walken e il mitico John Cazale, morto il 13 marzo ’78 a riprese ancora in corso, fanno si che il film entri immediatamente nell’immaginario collettivo degli spettatori, colpendo dritto al cuore.
Mentre il film di Cimino spopola nelle sale americane le coppe europee hanno appena terminato la prima parte della loro stagione, e la Coppa UEFA 1978/79 ha già visto diverse cadute eccellenti nei primi tre turni.
PRIMO TURNO: DISASTRO TRICOLORE
Delle consuete quattro partecipanti italiane alla Coppa UEFA, ben tre non superano il primo turno, tra rimpianti e sfortuna.
Il Torino di Gigi Radice, ormai lontano parente di quello Campione d’Italia nel 1976, cade nella trappola dell’esordiente Sporting Gijón, squadra su cui si conosce molto poco ma che impiega appena un quarto d’ora per portarsi sul 2-0 al Molinón, grazie alle reti di Ferrero e Moran, prima di chiudere i conti nella ripresa con il secondo centro personale del numero 7.
La prestazione degli spagnoli si rivela troppo per un Torino arrivato in Spagna con intenti ben diversi e che al Comunale, due settimane dopo, non riesce nel miracolo, vincendo con un misero 1-0 a firma Graziani.
Non va meglio al Napoli di Gianni Di Marzio, che dopo l’ottimo sesto posto in Serie A dell’anno precedente parte malissimo nella stagione 1978/79, con la dirigenza partenopea che silura il tecnico dopo l’uscita dalla Coppa UEFA, arrivata per mano della Dinamo Tbilisi.
I sovietici, che stanno facendo le prove generali per il momento più alto della loro storia, sono squadra quadrata e pratica, ormai presenza fissa nelle coppe europee.
Il 2-0 con cui liquidano gli azzurri alla Dinamo Arena non ammette repliche, con il Napoli che rischia più volte di naufragare definitivamente già all’andata.
Purtroppo per i partenopei, però, anche il ritorno al San Paolo non riserva gioie, visto che la Dinamo si porta avanti a metà ripresa con Daraselia e il Napoli riesce solamente ad evitare la sconfitta interna grazie al sigillo di Savoldi su rigore nel finale.
La terza, ed ultima squadra, eliminata al primo turno è un’esordiente assoluta, si tratta del mitico Lanerossi Vicenza, guidato da G.B. Fabbri in panchina e da un giovane Paolo Rossi in avanti.
I biancorossi sono reduci da un clamoroso secondo posto in Serie A, risultato irripetibile e magnifico per una squadra come il Lane, che ha saputo dimostrarsi squadra molto difficile da battere, grazie alle reti di Rossi e alla fantasia di Roberto Filippi, centrocampista magnifico che in estate lascia Vicenza per accasarsi al Napoli.
Senza il faro del centrocampo biancorosso, la squadra fatica a girare tanto da retrocedere a fine stagione, al termine di un’annata decisamente sfortunata.
Le avvisaglie del periodo travagliato per il Lane si palesano già al primo turno della Coppa UEFA, quando i veneti pescano il Dukla Praga.
Sull’onda lunga del successo all’Europeo 1976, le squadre cecoslovacche si dimostrano sempre avversari scorbutici e, molto spesso, affrontate al “buio”, viste le poche informazioni che arrivano da oltre il Muro di Berlino.
Il 13 settembre allo Stadion Juliska basta un gol nei primi minuti di Nehoda, uno dei pilastri della Cecoslovacchia e del Dukla, con il quale giocherà per ben 12 stagioni. Il centravanti riceve in area il cross di Stambachr e fredda Galli con una gran girata al volo.
Il risultato non cambia più, nonostante le offensive dei padroni di casa, con il Vicenza che non riesce a controbattere in fase offensiva, anche in virtù dei continui interventi duri dei giocatori del Dukla, in particolare rivolti a Rossi, maltrattato per tutto l’incontro.
L’1-0 subito in trasferta lascia aperto uno spiraglio in vista del ritorno al Menti, dove il Vicenza parte subito forte e trova il vantaggio dopo un quarto d’ora. Su un lancio in profondità di Cerilli, Briaschi salta un paio di avversari e conclude con un potente diagonale sul primo palo che sorprende Stromsik.
Il gol concede una nuova speranza agli uomini di Fabbri, che però non riescono a sfondare e prestano il fianco al contropiede ceco, che si concretizza al 50’ con Samek che calcia un punizione da lontano e il pallone che, deviato (forse da Guidati, forse da Gajdusek) finisce all’angolino.
Il Vicenza si riversa in avanti, conscio che ora servono altre due reti per passare il turno e al 76’ ha l’occasione più grossa per rimettersi in gioco, quando l’arbitro, il tedesco Einbeck concede un rigore al Lane per fallo di Samek su Guidati. Dal dischetto, però, Callioni si fa tradire dall’emozione e spedisce a lato.
Un pizzico di sfortuna e una dimensione europea totalmente assente, dunque, sono le principali cause della prematura uscita dalla Coppa UEFA del Vicenza, che tronerà in Europa in una sola occasione, ma ne parleremo più avanti…
OTTAVI DI FINALE: GRANDI SORPRESE
Se il secondo turno è decisamente avaro di sorprese, con le favorite che fanno il loro lavoro fino in fondo, è agli ottavi che iniziano a compiersi delle vere e proprie imprese.
Il primo risultato impensabile alla vigilia arriva da The Hawtorns, la casa del West Bromwich Albion, che torna in Europa dopo la Coppa delle Coppe 1968/69 e, dopo Galatasaray e Braga, elimina il Valencia di Mario Kempes, grazie ad una doppietta di Tony Brown.
Dall’altra parte del Continente, invece, la Honved elimina l’Ajax, vincendo con un sontuoso 4-1 in casa, per poi contenere i Lancieri al ritorno, perdendo 2-0.
La caduta più fragorosa, però, è quella del Milan di Liedholm, che viene annichilito dal Manchester City.
I rossoneri faticano già al primo turno contro gli altri cecoslovacchi del Lokomotíva Košice, che perdono 1-0 a San Siro (gol di Novellino) e poi restituiscono lo stesso risultato al ritorno, grazie al gol nel finale di Kozák, portando la sfida prima ai supplementari e poi ai rigori. Dal dischetto la spunta il Milan, al termine di una serie interminabile.
Ai sedicesimi i rossoneri eliminano il Levski Spartak e poi, appunto, pescano il City dall’urna degli ottavi.
I citizens sono tutt’altro che una corazzata, tanto che in campionato chiuderanno con un misero 15’ posto, ma in Coppa UEFA si trasformano totalmente e lo dimostrano già all’andata a San Siro.
In meno di un’ora di gioco gli inglesi sono avanti di due reti, firmate da Kidd, con un bel colpo di testa su cross di Hartford, nel primo tempo e dalla formidabile azione personale di Power, che parte dalla propria metà campo in solitaria e si invola a battere un rivedibile Albertosi.
Il doppio colpo sembra una mazzata troppo grande anche per una squadra come il Milan, ma due minuti dopo, su un cross di Novellino, la difesa del City si perde inspiegabilmente Bigon, che mette in rete da due passi e riapre la partita.
È lo stesso Bigon a trovare il 2-2, sfruttando un rimpallo derivante da una conclusione di Novellino.
Nonostante il 2-2 sia un risultato favorevole al City, la rimonta dei rossoneri viene interpretata come un segnale importante in vista del ritorno, soprattutto dal punto di vista mentale.
Il 6 dicembre a Maine Road, però, Booth, Hartford e Kidd, segnano tre reti nel primo tempo, passeggiando sulle macerie della difesa milanista, totalmente in balia degli avversari.
QUARTI DI FINALE: STRAPOTERE TEDESCO
La corsa del Manchester City si interrompe immediatamente al ritorno dalla pausa invernale, quando il terribile Borussia Mönchengladbach di Udo Lattek, che strappa un prezioso 1-1 a Maine Road e poi azzanna gli avversari al ritorno, con un facile 3-1.
I Fohlen sono solo la prima delle tre squadre tedesche che stanno cannibalizzano il torneo, infatti anche Herta Berlino e Duisburg superano l’esame dei quarti.
I biancoblu, dopo Botev, Dinamo Tbilisi e Esbjerg, superano anche il Dukla Praga, non senza patemi. I cecoslovacchi, infatti, passano in vantaggio sia all’andata in Germania, sia al ritorno in casa, ma in entrambi i casi vengono recuperati (1-1 e 1-2) dai tedeschi.
Affascinante, invece, il percorso del Duisburg, che dopo una toccata e fuga nella Coppa UEFA 1975/76, torna a competere in campo internazionale e lo fa da protagonista.
Le Zebre, guidate da Rolf Schafstall, partono molto forte, eliminando il Lech Poznań con un pesante 10-2, poi non subiscono reti contro Carl Zeiss Jena (3-0 complessivo) e Strasburgo (4-0).
Il sorteggio dei quarti mette di fronte ai tedeschi la Honved, carnefice dell’Ajax e squadra abituata a fornire ottime prestazioni offensive.
La sfida di andata, giocata in Ungheria il 7 marzo 1979 è splendida, con il Duisburg che passa in vantaggio con Worm e poi viene ribaltato dai magiari, che grazie a Varga e Weimper si portano sul 2-1. Il finale dell’incontro, però, premia le Zebre, che prima pareggiano, ancora con Worm e poi assestano il colpo del ko nel finale con Seliger, ipotecando, di fatto, la semifinale.
Al Wedaustadion, infatti, basta una rete di Büssers nel primo tempo ai tedeschi per mettersi al riparo da sorprese e a nulla servono i due gol della Honved nel finale, il Duisburg passa per i gol segnati in trasferta.
Quindi tre squadre su quattro provengono dalla Germania Ovest e sembra che nessuno possa interrompere questa egemonia… nessuno tranne la Stella Rossa.
DAL MARAKANA CON FURORE
Gli slavi non sono ancora la formidabile formazione di fine anni ’80, quando domineranno l’Europa, ma, guidati da Branislav Stankovic la Stella Rossa inizia a far tremare i propri avversari.
La Zvezda, si rende immediatamente protagonista al primo turno, quando perde 5-2 a Berlino Est contro la Dynamo, per poi ribaltare tutto al Marakana, con due reti negli ultimi 10 minuti.
Dopo un avvio del genere, la Stella inizia a figurare tra le possibili outsider della Coppa UEFA, sensazione consolidata ancora di più dal pragmatico 2-1 con cui gli slavi si sbarazzano dello Sporting Gijon.
Il vero capolavoro della Zvezda, però, arriva agli ottavi, quando il sorteggio recita: Arsenal.
I Gunners sono in una fase di transizione della propria storia, a metà tra i successi di Bertie Mee e il futuro periodo di fine anni ’80 sotto la guida di George Graham, ma restano un avversario temibile e rispettato in campo europeo.
Nella bolgia del Rajko Mitic di Belgrado, la Stella Rossa vince 1-0, grazie alla rete siglata al quarto d’ora da Blagojevic, un risultato positivo ma che lascia aperta anche la possibilità della rimonta per l’Arsenal.
In due settimane da un tempio del calcio ad un altro, dal Marakana al mitico Highbury, dove la squadra inglese si trasforma, ma non riesce a superare la strenua difesa degli uomini di Stankovic, fino al 69’, quando Alan Sunderland firma di testa il gol del vantaggio per i Gunners.
Il punteggio, dunque, è di totale parità e l’Arsenal sembra ad un passo dalla rimonta, ma all’87’ arriva il gol qualificazione per la Stella Rossa, con Savic che gira al volo un cross dalla sinistra e regala agli slavi il pass per i quarti.
Dopo la sosta invernale c’è un’altra squadra inglese sul cammino della Zvezda, il West Bromwich Albion, una delle rivelazioni del torneo.
Il copione del doppio confronto è identico alla sfida contro l’Arsenal: 1-0 per la Stella Rossa al Marakana e 1-1 a The Hawtorns, con gol decisivo di Sestic all’87’.
Gli slavi, dunque, sono in semifinale di Coppa UEFA e l’urna prevede lo scontro con l’Herta Berlino di Klötzer.
Anche in questo caso l’andata si gioca al Rajko Mitic, e si conclude con l’ormai consueto 1-0 in favore della Zvezda, stavolta a firma Savic, con un bel colpo di testa su cross di Borovnica.
Quello che cambia, rispetto agli altri confronti, è la voglia dell’Herta di conquistare la finale, tanto che all’Olympiastadion Beer e Sidka portano sul 2-0 i tedeschi in meno di un quarto d’ora.
Il copione dell’incontro, però, non cambia e la Stella Rossa ha bisogno di una sola rete per qualificarsi, rete che arriva al 74’, ancora con Sestic, ormai abituato a gol pesanti nel finale.
SFORTUNA E POLEMICHE
Un ultimo atto inatteso, dunque, decreterà la vincitrice della Coppa UEFA 1978/79, con il Borussia Mönchengladbach che torna in finale dopo la vittoria del 1975 e la Stella Rossa, per la prima volta ad un passo dal trofeo.
Il 9 maggio 1979 va in scena la finale d’andata al Rajko Mitic, e la Stella dimostra di poter effettivamente rompere le uova nel paniere ai favoriti Fohlen.
Sospinti da un tifo infernale, gli slavi colpiscono un palo in avvio con Savic e poi passano in vantaggio al 21’ con Sestic, ben servito in area dallo stesso Savic.
I padroni di casa sembrano in pieno controllo della situazione, ma al 60’, su un pallone innocuo messo in mezzo da Wohlers, il centrale della Zvezda, Jurišić mette nella propria porta con uno sciagurato tuffo di testa.
L’1-1 è un risultato pesante non solo per quel che riguarda il ritorno, ma anche dal punto di vista mentale, soprattutto per come è maturato il punteggio.
Due settimane dopo è il Rheinstadion il teatro della sfida di ritorno, arbitrata dall’italiano Michelotti, che si rivelerà protagonista della serata.
Dopo un quarto d’ora di equilibrio, infatti, il direttore di gara concede un rigore al Borussia per un fallo, molto dubbio, ai danni di Simonsen.
Dal dischetto il danese è implacabile è firma il gol che si rivelerà decisivo.
Nei restanti 75 minuti la Stella Rossa prova ad attaccare, ma la sfortuna e l’imprecisione non permettono agli slavi di trovare il gol dell’1-1. La Zvezda si ferma ad una clamorosa traversa colpita nella ripresa da Muslin che avrebbe portato la sfida ai supplementari.
Si conclude, dunque, in gloria un decennio splendido per il Borussia Mönchengladbach, che conquista la seconda Coppa UEFA della sua storia.
Nonostante gli anni ’80 siano ormai realtà, tra tre settimane sarà ancora il Borussia Mönchengladbach la squadra protagonista della Coppa UEFA 1979/80, ma il risultato per i Fohlen sarà ben diverso da quello che abbiamo appena ricordato.
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