“C’arripigliamm tutto chell che è o nuostr” recitava Don Pietro Savastano, inconfondibile personaggio di Gomorra. È probabilmente il motto anche di un suo sosia, quel Maurizio Sarri che sta comandando il Napoli capolista in Serie A ma incerto in Champions League. La priorità del Napoli è sempre stato il campionato, ma una prematura uscita in un girone tutto sommato abbordabile genererebbe un imbarazzo non da poco. Dunque contro lo Shakhtar dei brasiliani bisognerà fare bottino pieno con alcuni gol di scarto per salvare la faccia.
PECCATO DI PRESUNZIONE
L’andata è stato il primo indizio delle intenzioni finali del Napoli, tradito forse da una presunzione che in Champions League non è accettabile. Quel piccolo turnover ha fatto capire che gli obiettivi erano altri. Nel frattempo Taison e Ferreyra puniscono i ragazzi di Sarri. Quella partita ha segnato da subito il cammino del Napoli, costretto a pregare per un passo falso degli ucraini con il Feyenoord e, nel mentre, provare a strappare qualche punto a un Manchester City schiacciasassi. Niente di questo è accaduto, il Manchester City ha macinato punti seppur il Napoli fosse riuscito a tenerci testa. Gli olandesi hanno provato a fermare lo Shakhtar ma senza grandissimi risultati. La situazione attuale mostra i minatori a nove punti a +6 dal Napoli.

POSSIBILITÀ
La vittoria degli ultimi due incontri è ovviamente l’essenziale per snocciolare tutto il discorso sull’ipotetica qualificazione degli azzurri. Nel contempo lo Shakhtar dovrà perdere anche contro il Manchester City che, non perdendo contro il Feyenoord, sarebbe già certo del primo posto. Proprio i Citizens saranno decisivi. Guardiola dovrà decidere se optare di nuovo per il turnover oppure rischiare i titolari, nonostante il derby contro Mourinho da disputare questo weekend. Nel più roseo dei pronostici si arriverà di fronte ad una parità di punti fra il Napoli e lo Shakhtar. Entrerà in gioco dunque il fattore differenza reti negli scontri diretti: in caso di parità, si passerà alle reti segnate in trasferta negli scontri diretti. Nel caso in cui il Napoli dovesse vincere per 2-1 allora si passerà alla maggior differenza reti, poi al maggior numero di reti segnate nell’intero girone e infine al maggior coefficiente iniziale delle due squadre.

SPAZI APERTI
Lo Shakhtar ha una visione di gioco piuttosto simile a quella del Napoli. Gli ucraini sono sempre votati all’attacco, pronti a far gioco, rischiando di concedere qualcosa all’avversario. Fonseca esplicita ancora di più questa vocazione con il 4-2-3-1 con cui schiera i suoi. Dalla cintola in su, fatta eccezione per Stepanenko, è tutto in salsa sudamericana. In mediana, di fianco all’ucraino, c’è il brasiliano Fred. Sulla trequarti si gioca a ritmo di samba, rievocando un po’ il fantastico joga bonito, con il trio Taison-Marlos-Bernard. Come terminale offensivo c’è poi Facundo Ferreyra, El Chucky, l’argentino ex Banfield e Velez che all’andata ha fatto inginocchiare gli azzurri. Dunque, per antonomasia, è difficile aspettarsi un catenaccio da parte degli ospiti. Piuttosto è verosimile come il pallino del gioco sarà in mano ai padroni di casa, aspettando per un contropiede fulmineo con il velocissimo trio brasiliano. Mancherà però il grande capitano Dario Srna, protagonista nel match di andata, ma che ha sorpreso tutti risultando, qualche giorno dopo, positivo all’antidoping; per il momento è sospeso fino a data da destinarsi.

TUTTO PER TUTTO (O QUASI)
Maurizio Sarri è ben conscio dell’importanza di questa partita, ma resta fedele al cammino scelto. Se c’è la possibilità di apportare qualche modifica per far rifiatare qualcuno, allora il mister la coglie al volo. Allan si riposerà lasciando spazio a Zielinski, che contro il Milan ha chiuso la pratica. Anche Jorginho sederà in panchina, nonostante il uso periodo di forma, per concedere l’opportunità a Diawara di mostrarsi ancora una volta in Europa. L’ex Bologna è per caratteristiche più adatto a partite del genere, il suo fisico può servire di più per compensare la mancanza di Allan. In difesa mancherà Koulibaly, squalificato dopo l’ammonizione contro il Manchester City. Al suo posto ci sarà Chiriches, preferito nettamente a Maksimovic.
Nonostante le buone prestazioni con Chievo prima e Milan poi, Mario Rui si accomoderà in panchina, venendo sostituito sulla fascia da Hysaj. Sulla destra ci sarà certamente Christian Maggio, che nonostante l’età proverà a dar manforte alla squadra con la sua esperienza. Questo forse è l’unico rischio che si prenderà Sarri, schierando un Maggio ormai al tramonto della carriera contro i razzi brasiliani. Senza contare che Hysaj, seppur sia già stato impiegato a sinistra, non è del tutto a suo agio. Questa mossa rischia anche di compromettere le sortite offensive del Napoli, che fa molto affidamento alla catena di sinistra per creare più occasioni possibili. Dunque Insigne sarà ancora più decisivo per le sorti del Napoli. Lo scugnizzo è sempre più imprescindibile per Sarri, a differenza di quanto visto con gli altri Azzurri.
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