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Natale a casa dell'Imperatore

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Natale a casa dell’Imperatore

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Il Santo Natale è dolce in terra turca, soprattutto per i tifosi del Galatasaray, che poco prima del 25 dicembre vedono avvicendarsi in panchina, per la quarta volta, il loro unico e vero imperatore: Fatih Terim.

A farne le spese è stato l’ex difensore juventino Igor Tudor (per lui sicuramente un Natale meno gioioso) esonerato dal Galatasaray, dopo la sconfitta in casa dello Yeni Malatyaspor nella 16ª giornata della Super Lig turca. La squadra di Istanbul è comunque seconda in classifica, a +2 sul Fenerbahce e a -1 dalla capolista Basaksehir. Ingaggiato il 15 febbraio il croato, a quanto sostiene la stampa turca, riceverà un indennizzo di 400 mila euro per il licenziamento. Nella scelta del club turco pesano le ultime 3 sconfitte in 5 partite: in particolare, i netti ko nei derby con Besiktas (3-0) e Basaksehir (5-1).

MA CHI È L’IMPERATORE?

Il suo vero segno distintivo è la camicia bianca con le maniche tirate su, con la quale segue le partite da bordo campo.
Il suo calcio, come il suo carattere, è tutto grinta e orgoglio con una naturale propensione all’attacco. È chiamato l’Imperatore, un regnante che però non porta stabilità ma il caos ovunque sia chiamato a lavorare. Non a caso nell’ultima sua annata al Galatasaray è riuscito a collezionare 9 giornate di squalifica per insulti durante una partita.
Nelle nostre terre lo ricordano i tifosi di Fiorentina e Milan, soprattutto per un derby contro l’Inter vinto con 3 gol segnati in 6 minuti, ma è in dubbio che i tifosi a lui più legati siano proprio quelli del club turco.
Con il Galatasaray, Terim ha vinto 12 titoli nazionali e una storica Coppa Uefa, primo e tuttora unico trofeo europeo per un club turco.
Il capolavoro di Terim è comunque la Nazionale turca, guidata alla prima storica qualificazione ai Campionati Europei nel 1996 e trascinata in semifinale nel 2008. Le gare in Austria e Svizzera con rimonta nei minuti finali, contro Repubblica Ceca e Croazia, rappresentano il suo manifesto calcistico.
Nonostante questo però, lo scorso giugno è riuscito a farsi cacciare come CT proprio, nemmeno a dirlo, per il suo carattere. Terim è finito nella bufera dopo essere stato coinvolto in una rissa con il proprietario di un ristorante nel centro turistico di Alacati, nella Turchia occidentale, a quanto pare per una vecchia rivalità con il genero del tecnico, anch’egli proprietario di una struttura nelle vicinanze.
Il filmato della rissa ha avuto ampio risalto sui media turchi, tanto da spingere la Federcalcio turca alla risoluzione del contratto per “questioni non legate al calcio”.
Rimasto a luglio senza impero, Terim ora finalmente può tornare a regnare nella sua vera casa.

IL VERO MIRACOLO DI NATALE

Il mondo del calcio è fatto di sfarzi e di lussi, ma a volte questo paradiso si trasforma in un inferno, come nel caso di Emmanuel Eboué. L’ex giocatore dell’Arsenal, squadra in cui ha giocato per sei anni, ha vissuto nel lusso, tra ville imponenti e supercar. Poi la caduta all’inferno e la lenta discesa verso la rovina in cui si trova oggi.

Il giocatore della Costa d’Avorio ha attraversato momenti difficili negli ultimi anni, ha pensato anche al suicidio dopo la sanzione della FIFA arrivata perché non pagava il suo agente.

Dopo tutto quello che ho guadagnato, mi guardo indietro e penso che sono stato ingenuo. È dura, i problemi con la FIFA sono arrivati a causa delle persone che mi hanno consigliato male. A causa loro la FIFA mi ha multato. […] Ci sono molti giorni in cui non voglio alzarmi dal letto. Un giorno ho pensato di uccidermi.

Il calciatore ha dovuto affrontare anche il divorzio dalla moglie Aurelie ed è stato condannato a consegnare la sua villa all’ex moglie.

Non posso pagare i soldi per un avvocato. È la mia casa. Ho sofferto per comprarla e ora sono spaventato. Non ho intenzione di vendere i miei vestiti o quello che ho e combatterò fino alla fine perché non è giusto.

Dopo la sua permanenza all’Arsenal, si era trasferito in Turchia, al Galatasaray, dove aveva firmato un contratto faraonico da 8 milioni di euro complessivi:

Questo è molto difficile. I soldi che ho guadagnato li ho mandati a mia moglie per i nostri figli. In Turchia ho guadagnato otto milioni di euro. Li ho inviati tutti a casa.

Una storia triste, toccante, destinata apparentemente a nessun lieto fine. È invece di questi giorni la notizia che Il Galatasaray, club in cui l’ivoriano ha militato dal 2011 al 2015 per un totale di 101 presenze, ha offerto ad Eboué un ruolo da assistente allenatore della formazione Under 14, in modo tale da aiutarlo a risolvere i problemi finanziari. Oltre al contratto dovrebbe esserci compreso anche l’usufrutto di una casa.

Sono le parole dello stesso Terim a confermare questo bellissimo regalo di Natale:

Conosciamo la situazione di Ebouè e ne abbiamo parlato nello spogliatoio e all’interno del club, faremo in modo di poter dare una mano d’aiuto ad un amico in difficoltà.

Un grande festa in casa Galatasaray insomma, soprattutto per Ebouè che nel giorno di Natale si vede recapitare la possibilità di cambiare vita e voltare, finalmente, pagina.

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Calcio Internazionale

La Rassegna Social del Diez – Il Siviglia vince l’Europa League

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Punto d’informazione, di impressioni e passioni condivise, i social network oggi più che mai raccontano le emozioni dei tifosi. Numero Diez vi presenta la rassegna dedicata ai più importanti messaggi della giornata di ieri.

 

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Le partite del giorno – Giovedì 1 giugno

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Il calcio, si sa, non si ferma mai: ogni giorno, da ogni angolo del pianeta, giocatori di tutto il mondo sono pronti, con le proprie giocate sul rettangolo verde, a regalare emozioni ai tifosi. Numero Diez vi presenta quindi le principali gare che ci attendono nella giornata di oggi.

SERIE B

Ore 20:30 Brescia-Cosenza

EREDIVISIE

Ore 18:45 Heerenven-Twente

Ore 21:00 Utrecht-Sparta Rotterdam

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Calcio Internazionale

Mourinho: “Parlerò con la società. Non posso dirvi che rimango”

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Una finale di Europa League intensa, vissuta, lunghissima, logorante per tutti quei tifosi che sono rimasti incollati alla TV. Mourinho è alla sesta finale europea nella sua carriera ed alla seconda con la Roma, uno score sicuramente non indifferente per quello che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Purtroppo, alla fine si è dovuto arrendere al Siviglia. Per la prima volta, Josè Mourinho deve abdicare in una finale. Queste le sue parole nel post partita.

PARTITA – “Sono morti di stanchezza fisica, mentale. Per un risultato ingiusto con tanti episodi. Siamo orgogliosi, puoi perdere una partita ma mai la tua dignità e personalità. Ho vinto 5 finali e ho perso questa, torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto.”

RISULTATO – “Sono attaccato alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo le cose con serenità e umiltà, lavoriamo tanto. Ognuno reagisce in un modo diverso, uno piange e l’altro no ma siamo tristissimi tutti. Arriviamo a casa morti di stanchezza e per il risultato ingiusto. Grande partita, grande finale, un arbitro che sembrava spagnolo ma abbiamo dato tutto. Lamela doveva prendere il secondo giallo, non lo prende e diventa rigorista.”

FUTURO – “Vado in vacanza lunedì. Se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare allora parleremo, se no vado in vacanza e poi si vedrà. Devo lottare per questi ragazzi e non posso dirti oggettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società che sarebbero i primi a sapere di un contatto con un club. Ci ho parlato a dicembre per la nazionale portoghese, dopodiché non ho avuto nessun contatto. Ho un anno di contratto con la Roma e al momento la situazione è questa.”

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Europa League

Siviglia-Roma 1-1 (4-1 d.c.r.), le pagelle: brilla Dybala, male Gudelj

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Lamela

Il Siviglia vince l’Europa League. Percorso straordinario dei ragazzi di Mendilibar, con il club spagnolo che si conferma una sentenza della competizione. Infatti, è la settima volta che il Siviglia porta a casa l’Europa League. Decisiva la vittoria ai calci di rigore.

LE PAGELLE DEL SIVIGLIA

Bono 7: incolpevole sulla rete di Dybala. Un paio di parate monstre che proteggono il risultato.

J.Navas 6: molto propositivo in fase offensiva, mette in difficoltà Spinazzola sulla fascia (Dal 94′ Montiel 6: prova a creare insidie ma il tempo non gli concede di prendere ritmo).

Badé 5.5: si fa fregare dallo scatto di Dybala in occasione del gol dell’1-0. Diverse sbavature nel corso del match.

Gudelj 5: si trova un po’ in difficoltà negli attacchi della Roma, soprattutto perché dalla sua parte si aggira uno scatenato Dybala. Rischia un rigore ingenuo, dando un calcio in testa ad Abraham a metà del primo tempo (Dal 126′ Marcao sv).

Telles 6.5: soffre Dybala, ma in fase offensiva riesce a creare pericoli sulla fascia mancina. Sale molto nel secondo tempo (Dal 94′ Rekik 6.5: entra con voglia e fa ammonire Zalewski. Molto dinamico e pericoloso.).

Rakitic 6: fatica a contenere gli attacchi giallorossi. Trova, tuttavia, un palo clamoroso alla fine del primo tempo.

Fernando 6: uno dei pochi che prova a rendersi pericoloso, seppure il suo ruolo non sia poi così offensivo (Dal 128′ Jordan sv).

Ocampos 6: inizialmente sembra poter diventare pericoloso, si spegne e si accende a tratti.

O.Torres 6.5: molte azioni passano da lui. Si sacrifica e corre molto, dando una mano anche in difesa (Dal 46′ Suso 6.5: molto frizzante, riesce a rendersi pericoloso e a pochi minuti dal suo ingresso fa ammonire Mancini).

Gil 5.5: un totale fantasma. Non riesce ad incidere, così come i compagni di reparto nel primo tempo (Dal 46′ Lamela 6: incontenibile, riesce a svariare su tutta la trequarti con una super dinamicità. Rischia un rosso molto molto ingenuo sbracciando su Ibanez).

En-Nesyri 5.5: un po’ in ombra. Qualche sponda, ma c’è poco di concreto. Costantemente ingabbiato.

All. Mendilibar 5.5: squadra che imposta in maniera sterile e astratta, senza riuscire a concretizzare le occasioni.

LE PAGELLE DELLA ROMA

Rui Patricio 5.5: viene beffato dalla deviazione di Mancini in occasione del pareggio. Rischia di buttare tutto nel finale con una papera non concretizzata dal Siviglia.

Mancini 6.5: palla da visionario servita a Dybala per il gol dell’1-0. Sfortunato nel trovare la deviazione che si trasforma in autogol.

Smalling 7: il solito muro. Imponente al centro della difesa, mette in tasca gli attaccanti del Siviglia e sventa tutti i palloni che insediano l’area.

Ibanez 6.5: prestazione solida, come tutta la difesa della Roma. Bravissimo in fase di copertura e di impostazione.

Celik 6.5: passa da lui l’azione del gol dell’1-0. Bravo nel spezzare il gioco per non far prendere ritmo al Siviglia (Dal 91′ Zalewski 6: prova a creare qualche insidia offensiva, con poco successo).

Cristante 6: prestazione sufficiente del centrocampista giallorosso che si dimostra un valore aggiunto nei calci piazzati.

Matic 7: importantissimo in entrambe le fasi di gioco per la Roma. Strappi offensivi e chiusure importanti in difesa (Dal 119′ Bove sv).

Spinazzola 6: si divora la rete dell’1-0 nelle battute iniziali del match. Prova a rendersi pericoloso e cerca di salire in cattedra (Dal 106′ Llorente sv).

Pellegrini 6.5: prestazione di sacrificio del capitano giallorosso che svolge la doppia fase in maniera buona ed efficiente (Dal 106′ El Shaarawy sv).

Dybala 7.5:  indescrivibile. Elegante in fase offensiva, un pericolo costante per la difesa del Siviglia. Il gioiellino della Roma brilla e porta i giallorossi in vantaggio dopo la mezz’ora di gioco (Dal 68′ Wijnaldum 5.5: soffre con tutta la squadra un Siviglia che cerca la vittoria a tutti i costi. Non entra mai in partita).

Abraham 7: molto ispirato, va ad un passo dal gol più di una volta ma Bono e la sfortuna si oppongono (Dal 75′ Belotti 6.5: prova a mettere lo zampino vincente, seppure sia una partita che ha difficoltà a sbloccarsi).

All. Mourinho 6: la squadra parte molto bene, ma poi soffre tanto nel secondo tempo.

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