Punti: 57. LeBron sorprendentemente ma neanche troppo è in cima alla classifica per oggi. I Washington Wizards i malcapitati avversari. Cleveland che stava attraversando un periodo nero con 4 sconfitte di fila, siamo praticamente ad inizio anno. James ha deciso di dare una scossa a tutto l’ambiente e con un piuttosto esplicativo 23/34 dal campo più 7 assist ed 11 rimbalzi è riuscito nel suo intento. Ci ha provato chiunque a fermarlo quella ser, persino Wall con una spalla malandata, ma non c’è stato niente da fare. Da 3 anni e mezzo non segnava così tanto, quando ancora vestiva la canotta di Miami. Sul podio Harden con 56 contro Utah e Beal con 51.
Rimbalzi: 24. DeAndre Jordan nel derby contro i Lakers ha preso anche l’impossibile nell’opening della stagione corrente, Vittoria piuttosto netta dei Clippers per la prima volta orfani di Paul e nel debutto di Lonzo Ball in NBA, con circa 40 parenti e amici al seguito. Blake Griffin mattatore con 29 punti, sembrava un bell’inizio di stagione per i Clpis e invece…
Podio per Demarcus Cousins e basta, due partite da 23 e 22 rimbalzi contro la sua ex squadra ed i Nuggets.
Assist: 18. Controcorrente come i salmoni ma spettacolari come pochi se in serata. Vedere Davis e Cousins poi, serviti a dovere è uno spettacolo per gli occhi. Ma i quarantaquattro punti nell’ultimo quarto hanno la firma di un Rajon Rondo da far brillare gli occhi come ai vecchi tempi. Jrue Holiday gli rende merito: My points are to him. Right when he came back in, everything changed for me.” Rajon sta dimostrando quest’anno ancora una volta che quando c’è gente da mettere in condizione di segnare lui è il primo della classe. Podio per James e Harden 17 contro Atlanta il primo, proprio i Pelicans il secondo.
Rubate: 7. Una delle sorprese più grandi e per certi versi inaspettate di questa stagione. Victor Oladipo sta seriamente puntando a prendersi un posto all’All-Star Game, c’è poco da scherzare. Partita di intensità altissima contro Orlando, con 29 punti, 9 rimbalzi, 5 assist e due stoppate. Praticamente è dappertutto. Unico neo gli 11 tiri sbagliati su 19 ma comunque prestazione mostruosa. Stephenson lo ha detto, Vic si sta prendendo i galloni da leader sul campo. A pari merito c’è Tyus Jones contro i Suns. Con Teague fuori, il prodotto di Duke ha avuto molti minuti da titolare e contro Phoenix anche lui si è distinto per le stats “across the board”. Per ora è già un buonissimo energy guy dalla panchina e Minnesota sta andando piuttosto bene, un momento positivo. Terzo posto perciò per un presenzialista DeMarcus Cousins che nelle serate da 35 punti trova anche il tempo di mettere 6 steals a tabellino.
https://www.youtube.com/watch?v=CTKHW1lYyWc
Stoppate: 7. In tre a pari merito: Cousins (non fa neanche più sorpresa), Joel Embiid ed un Durant che quest’anno ci tiene molto a difendere il ferro. Embiid sicuramente il più impressionante dei tre. Il centro dei Sixers ha dato un nuovo volto all’espressione del dominio più totale. Contro i Lakers 46 punti, 15 rimbalzi, 7 assist e 7 stoppate. L’ultimo ad aver messo numeri simili, Julius Erving, lo ha fatto mentre l’Italia aveva appena vinto il terzo mondiale, 35 anni fa. Intanto, Simmons ha messo assieme una tripla doppia mancata per un rimbalzo. Le stoppate di DMC però non hanno portato i Pelicans alla vittoria contro Memphis, nell’occasione guidata da un mastodontico Conley. É stata la prima partita dell’anno per le due squadre, con la cerimonia del ritiro del numero di Tony Allen, il “grindfather” del Grit’n’Grind oggi a NOLA ed i Grizzlies che per la prima volta della storia vincono la loro opening per due anni di fila. Durant invece alza l’asticella del suo career-high con la seconda partita dell’anno dopo la prima persa con Houston. Pelicans ancora vittime dei colpi di mortaio di Thompson e Curry con 59 punti in due. KD si “ferma” a soli 22, gran parte dei quali necessari a chiudere il gap di 15 punti aperto da NOLA coronati dalla tripla del sorpasso per il 64-61. Due stoppate sono arrivate ai danni proprio di Tony Allen giocando con una scarpa di meno.
Tiri liberi tentati: 29. Numero semplicemente disumano raggiunto da Ben Simmons che ha praticamente fatto una sessione di allenamento in partita. I Sixers vincono una partita in rimonta su Washington recuperando da 22 punti di svantaggio fino a 7 negli ultimi 5 minuti. Fu così che ai Wizards venne in mente una personalissima versione dell’Hack-a-Ben costringendolo alla lunetta per 7 volte in pochissimo tempo. Simmons si presentava con il 55% dalla lunetta e più o meno ha rispettato quella media (15-29) ma il 6-8 a fine partita è bastato ai Sixers per portare la vittoria a casa. Antetokounmpo e Davis sul podio con 22 tentativi, 17 realizzati per il greco, 18 per il secondo.
Tiri liberi realizzati: 19. Harden regna come l’anno scorso se non meglio. Nonostante la “Harden rule” sui contatti volontari cercati dall’attaccante, la stella dei Rockets tenta ancora più di 9 FT a partita. In due occasioni è arrivato a 18 e 19 con il 100% di realizzazione. Terzo posto Davis nella stessa occasione citata sopra.
Nella notte LeBron James ha superato Kareem Abdul-Jabbar diventando così il miglior marcatore di tutti i tempi nella storia dell’NBA. Nella partita persa dai suoi Lakers in casa alla Crypto.com Arena contro gli Oklahoma City Thunder, il Re ha riscritto la storia: con un canestro in fade-away ha raggiunto quota 38.388 punti in carriera, aggiungendone due poco dopo, così da superare l’ex Bucks. Riviviamo insieme i cinque canestri più iconici della sua straordinaria carriera.
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – TOMAHAWK DUNK CONTRO MILWAUKEE
Probabilmente la giocata più conosciuta del Re: il celebre passaggio dal suo compagno di mille avventure Dwayne Wade a inizio partita con i Milwaukee Bucks. Questa giocata ha dato vita ad una delle foto più iconiche della storia del basket e non è un caso che ci sia proprio LeBron a schiacciare in contropiede, mentre Wade esulta già a mani aperte.
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – FADE-AWAY DEL PAREGGIO CONTRO GLI WASHINGTON WIZARDS
Come dimenticare uno dei canestri forse più complicati della sua carriera. Immaginiamo il momento: 117-120 per gli Wizards con 3.4 secondi sul cronometro. I Cleveland Cavaliers di LeBron James non hanno più timeout e devono rischiare la giocata. Sarà Kevin Love a lanciare la palla stile football americano per trovare LBJ che riceve spalle a canestro. Trova il tempo di guardare dove si trova, per poi mettere i piedi dietro la linea dei tre punti e sparare una tripla impossibile in fade-away. Risultato? Canestro con sponda sul tabellone e pareggia la partita (poi vinta 140-135) per forzare i tempi supplementari. Un canestro fuori dall’ordinario, un canestro da Re.
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – SCHIACCIATA CONTRO HOUSTON IN MEMORIA DI KOBE BRYANT
LeBron James, come in generale tutti gli amanti del basket, è sempre stato molto legato alla figura di Kobe Bryant. Dopo la sua morte il 26 gennaio 2020, l’ex Miami Heat si è mostrato tra i più commossi durante le celebrazioni allo Staples Center (ora Crypto.com Arena). Qualche giorno dopo la sua morte, esattamente il 7 febbraio 2020, LeBron ha voluto ricreare una schiacciata che fece lo stesso Kobe ben diciannove anni prima. Il Re ruba palla, parte indisturbato in contropiede e piazza una schiacciata all’indietro sullo stesso parquet, nello stesso canestro di Kobe Bryant. Un tributo apprezzato da tutti i tifosi, una schiacciata che verrà ricordata da tutti con un significato particolare.
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – POSTER SU JASON TERRY
Bisogna dire che LeBron James potrebbe riempire le pareti di casa sua con tutti i poster che ha collezionato in carriera, ma probabilmente il più iconico e “cattivo” è quello contro i Boston Celtics nel 2013. I suoi Miami Heat rubano palla e dopo aver ricevuto da Mario Chalmers, Norris Cole alza per LBJ che arriva a schiacciare sulla testa di Jason Terry. Il giocatore dei Celtics prova a saltare per contrastarlo, ma c’è poco da fare. Dopo aver aggiunto alla sua collezione uno dei poster più conosciuti della storia dell’NBA, James guarda per terra il povero Terry, spazzato via dal suo strapotere fisico. Dominante e fisicamente incontenibile sono due definizioni che probabilmente contraddistinguono il Re.
Eight years ago today, @KingJames served up one of the FILTHIEST posters on Jason Terry 😤
I 5 CANESTRI PIÙ ICONICI DI LEBRON JAMES – BUZZER BEATER NELLA VITTORIA CONTRO I MAGIC NEL 2009
Si poteva mettere il fade-away di questa notte come ultimo canestro iconico, ma sarebbe troppo scontato. La scelta ricade su uno dei buzzer beater più decisivi della carriera di LBJ. Contro Orlando nel 2009, sul punteggio di 95-93 per i Magic con un 1.0 sul cronometro, la palla arriva al Re. La serie di playoff era partita male, sotto 1-0 dopo la prima sconfitta in casa e ci pensa proprio James a pareggiare momentaneamente la serie (poi persa 2-4). Rimessa per i Cavaliers, palla a LeBron che in “catch and shoot” spara da tre punti e sancisce la vittoria dei suoi Cavs per 96-95. Un buzzer beater da ricordare, il primo della sua carriera, per LBJ, nonostante poi la serie si sia conclusa con una sconfitta alle finali di conference.
On commence par le premier buzzer beater de la carrière de Lebron face a Orlando. Le premier d’une belle série pic.twitter.com/LxBscGKl8N
LeBron James entra nella storia dalla porta principale, frantumando uno di quelli che possono essere considerati: “record dei record“. 38.387 punti. Un numero straordinario che racchiude in sè un valore ancora più incredibile. Infatti, questa è la cifra di punti segnati da Kareem Abdul Jabbar nella sua carriera in NBA, lunga 20 anni, giocata a cavallo tra anni ’60, ’70 e ’80 con le maglie di Milwuakee Bucks e Los Angeles Lakers. Il momentaneo secondo in classifica, prima di LeBron James, era Karl Malone, fermo a 36.928. Quasi mille in meno!
L’occasione è stata la sfida giocata al Paycom Center contro gli Oklahoma City Thunder, che hanno comunque esultato al termine della sfida, vincendo col il risultato di 133-130. Ma la vittoria passa in secondo piano, in questo momento, dopo il canestro che ha fatto la storia. Un tiro da due punti liberandosi dalla marcatura di Kenrich Williams che permette al King di arrivare a quota 38.388 momentanei, prima dell’ulteriore canestro che vale il 38.390 finale. Il tutto, davanti agli occhi di mister “Gancio cielo“, Kareem!
Ovviamente l’obiettivo ora, è quello di frantumare un’altra barriera: quella dei 40.000!
Cambia lo sport ma non l’entusiasmo per Rodrigo Palacio, l’argentino comincia la sua nuova avventura nel mondo del basket. Ritiratosi dal calcio giocato dopo la parentesi al Brescia nello scorso anno in Serie B, il Trenza si è subito cimentato in una nuova avventura all’età di 40 anni.
Palacio è sceso in campo nella partita di basket del Garegnano Milano, in occasione di un torneo amichevole. La società cestistica milanese milita attualmente nel campionato di Serie D. L’argentino ex Inter e Genoa ha giocato contro il Basket Trezzano, mettendo a referto 4 punti.
Dopo aver segnato 101 gol in Serie A in carriera e aver fatto cantare i tifosi con la palla tra i piedi, per Palacio adesso è giunto il momento di rimettersi in gioco con la palla tra le mani.
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