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Tutti vogliono i playoff: cinque squadre per tre posti

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Tutti vogliono i playoff: cinque squadre per tre posti

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Sta per arrivare quel momento dell’anno, il più bello, avvincente, spettacolare, emozionante e pieno di sorprese: stanno arrivando i playoff NBA. Dal 14 aprile le migliori sedici squadre della lega cestistica americana si affronteranno per decidere chi si metterà a giugno l’anello al dito, proclamandosi, come piace dire a loro dall’altra parte dell’oceano, “Campioni del Mondo”. Quest’anno la Regular Season sta lasciando più certezze del solito in ottica playoff. Infatti le otto piazze della Western Conference sono già state stabilite, con i Warriors strafavoriti per la vittoria finale, che sembrano vedere nei Rockets l’unico vero ostacolo possibile fino alle Finals. Nonostante ciò i playoff portano con sé sempre grandissime sorprese, tra cui la prima assenza di LeBron James alla post-season dopo 14 anni, a causa del negativo posizionamento con i Lakers. Ad est invece i Bucks di Antetokounmpo si sono imposti come nuovi padroni dopo l’addio del re a Cleveland. L’Eastern conference comunque rimane molto più incerta, soprattutto nelle ultime seed disponibili per i playoffs. Infatti a due settimane dal termine della stagione regolare ci sono ancora cinque squadre in lotta per tre posti, e sicuramente nelle prossime partite daranno di tutto per regalarsi una post-season magica. La battaglia sarà agguerrita e già da ora ci sta regalando incredibili sorprese, con queste cinque franchigie che vogliono accedere il prima possibile ai playoffs.

DETROIT PISTONS: 38-37(6°)

Quest’anno i Pistons si sono presentati ai nastri di partenza con grosse ambizioni. La squadra del Michigan dopo due stagioni deludenti, in cui è mancata la qualificazione alla post-season, aveva come obiettivo quello di raggiungere i playoffs, con la volontà anche di posizionarsi tra le prime quattro della sua Conference. Infatti ad inizio anno la dirigenza aveva deciso di puntare su un nuovo head coach esperto come Dwayne Casey. Inoltre la rosa poteva contare su una stella di livello come Blake Griffin e di giocatori talentuosi come Drummond e Jackson. Dopo un inizio incoraggiante con cinque vittorie in altrettante partite, è arrivato un momento di crisi che ha portato la stagione di Detroit ad essere condizionata da una forte discontinuità. Ora i Pistons hanno sette partite per confermare la loro posizione, anche se molti li vedono già come una delle favorite in questa lotta, visto il record e la maggiore profondità e valenza del roster.

BROOKLYN NETS: 38-38(7°)

La grande sorpresa di questa stagione in NBA non possono che essere i Nets. La franchigia di Brooklyn quest’anno ha sorpreso tutti per il gioco espresso e l’estrema compattezza difensiva mostrata per lunghi tratti della Regular Season. Il coach Kenny Atkinson ha incantato tutti, portando i suoi ragazzi già ad un livello ottimo dopo solo due stagioni, confermando gli aspetti positivi intravisti lo scorso anno. Oltre a ciò quest’anno a Brooklyn hanno finalmente trovato il loro uomo franchigia in D’Angelo Russel. L’ex playmaker dei Lakers sta viaggiando su ritmi straordinari (20.8 punti di media), che gli hanno permesso di diventare un All Star.
Sul più bello i Nets dovranno cercare di confermarsi e sfruttare quanto di buono fatto vedere negli scorsi mesi, per centrare dei playoff che ad inizio stagione sembravano un miraggio.

MIAMI HEAT: 37-38( 8°)

Eccoli qui, ancora loro, sempre loro: gli Heat. Sotto la gestione di Pat Riley infatti, prima da allenatore e poi da general manager, la franchigia ha sempre trovato un’ottima stabilità, centrando in quasi ogni occasione la post-season e gestendo in maniera perfetta l’addio di LeBron e il ritiro forzato di Bosh. A differenza di quanto successo a Cleveland, Miami ha reagito molto professionalmente alla decisione di James, non ricadendo mai nel tanking ma mettendo su sempre ottime squadre. In questa stagione inoltre è per gli Heat fondamentale arrivare tra le prime otto, visti i problemi con la Luxury Tax. La truppa di Spoelstra comunque è sempre venuta fuori nei momenti di difficoltà ed un calendario tutto sommato tosto ma non impossibile, in cui è prevista la sfida con Brooklyn, potrà permettere alla squadra della Florida di qualificarsi per la fase finale della stagione, anche per regalare ad una leggenda come Wade l’ultima serie di playoff della sua carriera.

ORLANDO MAGIC: 37-39( 9°)

I Magic da diversi anni non riescono più ad imporsi tra le migliori otto della Eastern Conference. Dopo gli anni celesti con Howard, Nelson e Redick, Orlando non è più riuscita a mettere in piedi un progetto serio, rimanendo sempre a metà tra i playoff e le ultime posizioni, con anche poco talento in rosa. In questa stagione però sembrava essersi intravisto qualcosa di molto interessante. Infatti l’innesto di Bamba, la crescita di Vucevic, e la maturazione di giocatori importanti come Simmons, Ross e Fournier avevano portato la squadra di coach Clifford ad ambire per una posto ai playoff che ora rischia di sfumare. La sconfitta con i Pistons però non ha fatto altro che complicare la situazione per i Magic, che ora si trovano momentaneamente fuori dai playoff, con una partita in più.
Ai posteri l’ardua sentenza.

CHARLOTTE HORNETS: 35-40(10°)

La sconfitta di questa notte contro i Lakers di LeBron ha probabilmente escluso ogni possibilità e speranza per i calabroni di provare ad accorciare e rientrare prepotentemente nel discorso playoff. Gli Hornets da anni sono contraddistinti da una discontinuità impressionante, che con grande probabilità gli farà saltare la post-season anche in questa stagione. Il vero problema per la franchigia della North Carolina continua ad essere la mancata presenza di una seconda star vicino alla stella indiscussa Kemba Walker( 25.2 punti di media), che potrebbe decidere di non riformare con Charlotte per approdare in lidi più ambiziosi come Indiana e Milwaukee.
Ora gli Hornets avranno sette partite per tentare l’impossibile o ricadranno un’altra volta in una stagione fallimentare.

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Harden imita Beckham: vuole una stella per i suoi Houston Dynamo

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James Harden, cestista statunitense che ha vestito la maglia dei Philadelphia 76ers nell’ultima stagione, ha deciso di acquistare qualche tempo fa alcuni azioni degli Houston Dynamo. Harden ha trascorso ben nove anni in Texas e ha deciso quindi di investire sulla squadra di calcio di Houston che disputa la MLS. Ora, con l’arrivo di Lionel Messi all’Inter Miami di proprietà di David Beckham, il play americano sogna un colpo simile per la sua squadra. Ha infatti rilasciato recentemente alcune dichiarazioni a USA Today Sports: Cerchiamo un campione che venga a Houston. Sappiamo tutti quanto incredibile è Messi, che a Miami insieme alla sua famiglia si sta trovando bene. Anche noi cerchiamo qualcuno che venga nella nostra franchigia e siamo sicuri che lo troveremo. Non me ne occupo io direttamente, ma il club è al lavoro”.

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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”

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Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.

Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:

“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”

Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.

Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:

Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.

 

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[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

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Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.

Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.

Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.

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Basket

Curry contro LeBron: sfavoriti a chi? Stanotte ritorna in scena il duello

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LeBron James Curry

Non saranno le Finals del quadriennio 2015/2018, ma questa notte sarà di nuovo Steph Curry contro LeBron James. E la Lega già si infiamma, per la serie che questi due talenti potrebbero mettere in piedi.

Il primo guida ormai dal 2009 i Golden State Warriors, con cui ha vinto 4 anelli e segnato un’epoca. Il secondo si è legato con i Los Angeles Lakers nel 2018, laureandosi campione NBA per la quarta volta nella sua storia la stagione successiva.

I PRECEDENTI

Nel 2018 i Golden State Warriors di Curry, Thompson, Durant e Green hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals con un nettissimo 4-0. Da un lato abbiamo, probabilmente, la squadra più forte della storia come quintetto titolare. Dall’altro lato un roaster in evidente fase calante che LeBron James, se non da solo quasi, ha trascinato alle Finals. Le sue ottave Finals NBA consecutive, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers.

Nonostante il risultato senza repliche, infatti, dalle parti di Cleveland, King James fu idolatrato come una divinità, quando a fine anno svestì la casacca della franchigia dell’Ohio. Il motivo di tale amore incondizionato del pubblico dei Cavs è dovuto al fatto che il primo addio, che a tutti è sembrato un vero e proprio tradimento, commercializzato all’inverosimile con “The Decision“, è stato ampiamente colmato. Nella sua seconda avventura ai Cavs, LeBron ha portato la squadra ad un livello superiore. E, soprattutto, ha portato a casa il primo anello della storia della squadra. Lo ha fatto con un’impresa degna di nota: prima e unica volta nella storia che una squadra in svantaggio di 3-1 in una serie di Finals è riuscito a ribaltare e vincere.

Quell’estate, LeBron ha lasciato la sua Cleveland e la Eastern Conference, per sbarcare ad Ovest, per la prima volta in carriera, a quasi 34 anni. Con la casacca gialloviola, LeBron ha subito scritto la storia, vincendo il titolo nel 2020 e, soprattutto, tenendo alto il nome di Kobe Bryant, leggenda e volto storico dei Lakers tragicamente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Ma dal 2018, non ci sono più stati scontri in un play-off tra Steph Curry e LeBron James. Ci si è andati vicini, se si pensa che nella stagione 2020/21 le due squadre si sono affrontate in un play-in, in cui è stato il King ad avere la meglio.

Ma si tratta di una sfida facilmente oltrepassabile. In primis, perchè non è reputata parte della post-season. In secondo luogo, perchè è stata una sola gara disputata, non una serie.

COINCIDENZA DELLE STELLE

LeBron James è di Akron, Ohio. Per tutti ora è “Il King“, ma per anni è stato “Just a kid from Akron“. Un’etichetta nata per erssere dispregiuativa e limitante nei suoi confronti e che ora, invece, lui stesso sfoggia con orgoglio. Il ragazzo venuto dal niente, in possesso solo di un talento sconfinato, schiacciato dalle attese sin dal suo ingresso nella Lega a soli 18 anni. Ed ora diventato leggenda.

Ma se andassimo a leggere, invece, data e luogo di nascita di Steph Curry, ritroveremo un nome familiare. Anche in questo caso, Akron, Ohio.

Le due stelle più rappresentative del basket americano degli anni 2010, vincitori di 7 titoli complessivi su 1o disponibili tra il 2010 e il 2020 concittadini. Nati nello stesso ospedale di Akron, a poco più di 3 anni di distanza. Quando le stelle (in questo caso, in senso astronomico) decidono di dare alla luce altre stelle (ora parliamo di Curry e James), il risultato non può che essere esplosivo. Stanotte, dopo 5 anni dall’ultima volta, i due si guarderanno di nuovo negli occhi in una serie da dentro-o-fuori valida per i Play-off. Con la consapevolezza che solo uno dei due potrà andare avanti.

La cosa più ironica, però, è che i due fuoriclasse sono arrivati a questa sfida scollandosi l’etichetta di chi li dava come “sfavoriti“. Memphis Grizzlies (avversari dei Los Angeles Lakers) e Sacramento Kings (avversari dei GSW) avevano dalla loro un miglior piazzamento in regular season e sembravano favoriti, con una eventuale Gara 7 in casa. Per i Grizzlies questa Gara 7 non si è neanche giocata. Curry, invece, ha letteralmente vinto quella giocata contro i Kings, con la migliore prestazione della storia in termi di punti segnati (50) in una Gara 7.

Da stanotte saranno l’uno contro l’altro, in una sfida che si prospetta già elettrica e piena di colpi di scena.

TUTTO SU SKY

La diffusione dell’NBA in Italia, ormai da anni, è governata da SKY. Su SkySport NBA (ed in streaming su NOW) sarà possibile assistere alle prime quattro gare in diretta e in replica. Si inizia stanotte alle 4:00 ora italiana.

Gara 1

LIVE nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio ore 04:00

Repliche mercoledì 3 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 2

LIVE nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio ore 03:00

Repliche venerdì 5 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 3

LIVE nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio ore 02:30

Repliche domenica 7 maggio ore 14:00 e 19:30

Gara 4

LIVE nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 maggio ore 04:00

Repliche martedì 9 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Eventuali gara 5, gara 6 e gara 7 verranno comunicate in seguito.

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