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Quattro rookie in cerca di gloria: la preseason dei nuovi volti NBA

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Quattro rookie in cerca di gloria: la preseason dei nuovi volti NBA

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All’alba della nuova stagione NBA qualche indicazione sulle prime partite le abbiamo già ricevute. Nient’altro che indicazioni, la preseason è un insieme di amichevoli e basta, ma qualche cosa di cui vale la pena parlare c’è. Per esempio, il primissimo impatto dei rookie con la cosa più somigliante ad una partita di Regular Season. Molti i “novelllini” interessanti quest’anno, dai veri e propri prospetti dall’NCAA all’attesissimo Ben Simmons fino ad arrivare a Milos Teodosic che, dopo aver abbagliato mezza Europa con il suo talento, sbarca in America all’alba dei 30 anni.

  1. Ben Simmons

L’ala di Philadelphia ha più o meno confermato le opinioni che giravano già su di lui. Fisico eccellente e visone di gioco da point guard fanno di lui un giocatore veramente solido già oggi e con ampi margini di crescita. Può migliorare il suo jumper ed in generale la precisione dall’arco ma già oggi è una potenziale macchina da tripla doppia. Palla in mano è un vero playmaker, sa leggere i tagli dei compagni e la passa veramente col contagiri. Sa penetrare in area e cercare la conclusione ravvicinata oppure scaricare in angolo, ha un buon ball handling ed un’elevazione esagerata. Coach Brown ha tra le mani un prospetto unico da plasmare per sviluppare il suo immenso potenziale. A livello tattico sarà interessante vedere come si alterneranno lui e Fultz in quel ruolo. Avendo caratteristiche fisiche molto diverse, potrebbero essere usati come portatori di palla principali, alternandosi nel ruolo di PG oppure giocando assieme. Avere due giocatori in campo in grado di poter creare mismatch con il diretto marcatore è importantissimo (vedere la Slovenia di Dragic e Doncic) e, supportato da buoni tiratori come ce ne sono a Phila e da buoni schemi, può far girare l’attacco in maniera splendida. Immaginare un trio Embiid – Simmons – Fultz in campo assieme è ciò che rende i Sixers una squadra assolutamente da seguire quest’anno. Unica vera incognita la tenuta fisica. Lo stesso Simmons ha saltato la scorsa stagione per un infortunio al piede (sebbene recuperato da tempo è stato tenuto fermo in misuca cautelare), Embiid sembra avere problemi non da poco con gli infortuni e Fultz ha iniziato la preseason con un vistoso tape alla spalla destra. “Sam Hinke died for our sins” e, grazie al “Process” da lui iniziato, Philadelphia è tornata ad essere una squadra da guardare con estrema attenzione in chiave futura.

https://www.youtube.com/watch?v=TRn1LMPp0qE

  1. Kyle Kuzma

L’ala dei Lakers è arrivata a Los Angeles a fari spenti ma sta dimostrando molto più di quanto ci si aspettasse. Molto efficace in difesa, ottimo in contropiede, jumper affidabile anche da fuori. Buono in penetrazione, sposta gli avversari avanzando la spalla verso il canestro in protezione, sa giocare anche dal post. Si gioca già il posto da starting five con il non eccellente Julius Randle e con Larry Nance. Potrebbe venire fuori un’intrigante connessione con Lonzo Ball. Ad oggi, è il principale candidato all’ufficioso premio di “Steal of the Draft” ma deve confermare le sue qualità anche in RS. I Lakers non sono ancora nella posizione di giocare per qualcosa più della semplice apparizione ai Playoffs però le prime luci del nuovo corso sembrano essere piuttosto abbaglianti. Un quintetto con Ball – Caldwell-Pope – Ingram – Kuzma – Lopez non è per niente malvagio e garantisce un potenziale offensivo piuttosto elevato. Da registrare possibilmente la difesa, soprattutto nello spot di centro.

https://www.youtube.com/watch?v=lQM6gPdzAWE

  1. Dennis Smith jr.

Presa intrigantissima dei Dallas Mavericks. Unica “red flag” di questo ragazzo: gli infortuni, gravi, alle ginocchia che lo hanno colpito prima di entrare al college. Per il resto, sembra già essere uan splendida point-guard. Terribilmente veloce, incontenibile uno contro uno, macchina da highlights. Il suo sottomano è terrificante per precisione e tempismo, trova angoli di tabellone assurdi ed il suo fadeaway è già ottimo. Anche dall’arco possiede un tiro piuttosto preciso e molto ben preparato. Ricorda moltissimo il primo Kyrie Irving e, se il fisico non lo tradisce, abbiamo sotto gli occhi un possibile All-Star in un futuro a medio termine. Per quest’anno è già abbastanza superare il “rookie wall” e crescere a livello di letture (già comunque a buon livello) e di stazza. Per il resto, Dallas non ha grossi obiettivi e lui sarà solo il primo tassello di un rebuilding piuttosto profondo.

https://www.youtube.com/watch?v=ctHzAsQEtqM

  1. Milos Teodosic

Sebbene sia un “finto” rookie, Teodosic è, a 30 anni, in lotta per questo titolo. Situazione surreale per uno dei talenti più geniali del panorama cestistico degli ultimi anni. Lo spot lasciato vacante da Chris Paul è il suo e, a livello di visione di gioco, i Clippers sono caduti in piedi. Il triangolo con Griffin e DeAndre Jordan promette spettacolo, punti ed un degno sequel della “Lob City” che abbiamo visto fino ad oggi. Da testare la sua tenuta difensiva (anche se Beverley gli risolve molti problemi) e fisica su ritmi più alti rispetto al suo solito. È da ammirare un giocatore che si mette in gioco in questa maniera, a quest’età e con un bagaglio cestistico nettamente diverso dal suo. La presenza di due lunghi eccellenti nel tagliare a canestro lo fanno somigliare quasi ad un quarterback in uscita dalla tasca. Non ha comunque paura di prendersi tiri per sé stesso, sarà molto difficile vedere avversari battezzarlo da fuori. Vedremo se Milos sarà solo una macchina da highlights o un giocatore importante anche oltreoceano, nel frattempo DeAndre Jordan sa che basta correre verso il canestro per mettere dentro due punti. Ultimamente una vita piuttosto facile la sua.

https://youtu.be/76hsKO9YSdU

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Harden imita Beckham: vuole una stella per i suoi Houston Dynamo

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Vela

James Harden, cestista statunitense che ha vestito la maglia dei Philadelphia 76ers nell’ultima stagione, ha deciso di acquistare qualche tempo fa alcuni azioni degli Houston Dynamo. Harden ha trascorso ben nove anni in Texas e ha deciso quindi di investire sulla squadra di calcio di Houston che disputa la MLS. Ora, con l’arrivo di Lionel Messi all’Inter Miami di proprietà di David Beckham, il play americano sogna un colpo simile per la sua squadra. Ha infatti rilasciato recentemente alcune dichiarazioni a USA Today Sports: Cerchiamo un campione che venga a Houston. Sappiamo tutti quanto incredibile è Messi, che a Miami insieme alla sua famiglia si sta trovando bene. Anche noi cerchiamo qualcuno che venga nella nostra franchigia e siamo sicuri che lo troveremo. Non me ne occupo io direttamente, ma il club è al lavoro”.

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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”

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Lebron

Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.

Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:

“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”

Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.

Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:

Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.

 

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[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

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juventus

Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.

Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.

Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.

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Basket

Curry contro LeBron: sfavoriti a chi? Stanotte ritorna in scena il duello

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LeBron James Curry

Non saranno le Finals del quadriennio 2015/2018, ma questa notte sarà di nuovo Steph Curry contro LeBron James. E la Lega già si infiamma, per la serie che questi due talenti potrebbero mettere in piedi.

Il primo guida ormai dal 2009 i Golden State Warriors, con cui ha vinto 4 anelli e segnato un’epoca. Il secondo si è legato con i Los Angeles Lakers nel 2018, laureandosi campione NBA per la quarta volta nella sua storia la stagione successiva.

I PRECEDENTI

Nel 2018 i Golden State Warriors di Curry, Thompson, Durant e Green hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals con un nettissimo 4-0. Da un lato abbiamo, probabilmente, la squadra più forte della storia come quintetto titolare. Dall’altro lato un roaster in evidente fase calante che LeBron James, se non da solo quasi, ha trascinato alle Finals. Le sue ottave Finals NBA consecutive, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers.

Nonostante il risultato senza repliche, infatti, dalle parti di Cleveland, King James fu idolatrato come una divinità, quando a fine anno svestì la casacca della franchigia dell’Ohio. Il motivo di tale amore incondizionato del pubblico dei Cavs è dovuto al fatto che il primo addio, che a tutti è sembrato un vero e proprio tradimento, commercializzato all’inverosimile con “The Decision“, è stato ampiamente colmato. Nella sua seconda avventura ai Cavs, LeBron ha portato la squadra ad un livello superiore. E, soprattutto, ha portato a casa il primo anello della storia della squadra. Lo ha fatto con un’impresa degna di nota: prima e unica volta nella storia che una squadra in svantaggio di 3-1 in una serie di Finals è riuscito a ribaltare e vincere.

Quell’estate, LeBron ha lasciato la sua Cleveland e la Eastern Conference, per sbarcare ad Ovest, per la prima volta in carriera, a quasi 34 anni. Con la casacca gialloviola, LeBron ha subito scritto la storia, vincendo il titolo nel 2020 e, soprattutto, tenendo alto il nome di Kobe Bryant, leggenda e volto storico dei Lakers tragicamente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Ma dal 2018, non ci sono più stati scontri in un play-off tra Steph Curry e LeBron James. Ci si è andati vicini, se si pensa che nella stagione 2020/21 le due squadre si sono affrontate in un play-in, in cui è stato il King ad avere la meglio.

Ma si tratta di una sfida facilmente oltrepassabile. In primis, perchè non è reputata parte della post-season. In secondo luogo, perchè è stata una sola gara disputata, non una serie.

COINCIDENZA DELLE STELLE

LeBron James è di Akron, Ohio. Per tutti ora è “Il King“, ma per anni è stato “Just a kid from Akron“. Un’etichetta nata per erssere dispregiuativa e limitante nei suoi confronti e che ora, invece, lui stesso sfoggia con orgoglio. Il ragazzo venuto dal niente, in possesso solo di un talento sconfinato, schiacciato dalle attese sin dal suo ingresso nella Lega a soli 18 anni. Ed ora diventato leggenda.

Ma se andassimo a leggere, invece, data e luogo di nascita di Steph Curry, ritroveremo un nome familiare. Anche in questo caso, Akron, Ohio.

Le due stelle più rappresentative del basket americano degli anni 2010, vincitori di 7 titoli complessivi su 1o disponibili tra il 2010 e il 2020 concittadini. Nati nello stesso ospedale di Akron, a poco più di 3 anni di distanza. Quando le stelle (in questo caso, in senso astronomico) decidono di dare alla luce altre stelle (ora parliamo di Curry e James), il risultato non può che essere esplosivo. Stanotte, dopo 5 anni dall’ultima volta, i due si guarderanno di nuovo negli occhi in una serie da dentro-o-fuori valida per i Play-off. Con la consapevolezza che solo uno dei due potrà andare avanti.

La cosa più ironica, però, è che i due fuoriclasse sono arrivati a questa sfida scollandosi l’etichetta di chi li dava come “sfavoriti“. Memphis Grizzlies (avversari dei Los Angeles Lakers) e Sacramento Kings (avversari dei GSW) avevano dalla loro un miglior piazzamento in regular season e sembravano favoriti, con una eventuale Gara 7 in casa. Per i Grizzlies questa Gara 7 non si è neanche giocata. Curry, invece, ha letteralmente vinto quella giocata contro i Kings, con la migliore prestazione della storia in termi di punti segnati (50) in una Gara 7.

Da stanotte saranno l’uno contro l’altro, in una sfida che si prospetta già elettrica e piena di colpi di scena.

TUTTO SU SKY

La diffusione dell’NBA in Italia, ormai da anni, è governata da SKY. Su SkySport NBA (ed in streaming su NOW) sarà possibile assistere alle prime quattro gare in diretta e in replica. Si inizia stanotte alle 4:00 ora italiana.

Gara 1

LIVE nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio ore 04:00

Repliche mercoledì 3 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 2

LIVE nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio ore 03:00

Repliche venerdì 5 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Gara 3

LIVE nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio ore 02:30

Repliche domenica 7 maggio ore 14:00 e 19:30

Gara 4

LIVE nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 maggio ore 04:00

Repliche martedì 9 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45

Eventuali gara 5, gara 6 e gara 7 verranno comunicate in seguito.

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