Basket
Stasera al via l’NBA: tutti i numeri della Eastern Conference
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5 anni fa:
Nella notte i primi 2 matches Nba; sarà 76ers-Boston alle 2 A.M. ore italiane e Okc-Warriors alle 4:30. Dopo aver esaminato le stelle che da questa notte illumineranno i cieli della costa Ovest degli USA, oggi, in collaborazione con Dunkest, primo fantasy game dedicato al basket, passiamo sotto una lente d’ingrandimento i numeri delle grandi di Eastern.
Qui il link per iscriversi a Dunkest e creare subito il proprio quintetto:
https://nba.dunkest.com/it/dashboard
EASTERN CONFERENCE
LA GRANDE OPPORTUNITÀ DI BOSTON
Dopo l’addio in estate del King, la corte di Est è più ambita che mai; i Cleeveland hanno perso molto, forse troppo, ma avranno comunque la possibilità di godersi Kevin Love in versione leader, i Toronto spereranno invece nella rinascita di Kawhi Leonard, a Milwaukee si godono Antetokoumpo, mentre a Philadelphia si continua a credere nel ”process”. Nonostante il sostanziale equilibrio, in pole per la vittoria finale delle Conference partono i Boston Celtics che, sicuramente sfortunati la scorsa stagione, ora sono pronti ad assaltare il trono sperando nella leadership dei redivivi Kyrie Irving e Gordon Hayward. Ad accompagnare i due talenti in canotta biancoverde il talento esplosivo di Jaylen Brown e la tecnica paurosa di Jayson Tatum, il predestinato su cui Boston tanto credette cedendo due bandiere come Kevin Garnett e Paul Pierce ai Nets in cambio di quella possibilità di scambio che poi lo portò ai Celtics. A chiudere il quintetto il fenomenale Terry Rozier, indispensabile lo scorso anno dopo l’infortunio di Irving e lo strapotere fisico di Al Horford, oltre al sempre presente Smart. Chi meglio dei Boston Celtics per la vittoria finale?
Il probabile quintetto (tra parentesi la quotazione Dunkest): Irving (15,4), Rozier (10)/Smart (8,9), Tatum (13,2), Horford (12), Baynes (8,2)
DALLA SECONDA FILA
TORONTO RAPTORS
Hanno perso DeRozan, ma lo scambio con San Antonio potrebbe essere tutto a favore di Toronto se Kawhi Leonard tornasse quello di una volta. Roster di qualità indiscussa; Valanciunas è una certezza e la presenza in quintetto dell’all star Kyle Lowry porta la squadra canadese ad essere senza dubbio la maggiore indiziata al raggiungimento della finale di Conference. Fiducia a Siakam per quanto riguarda le ali, avanti a lui però parte ancora Serge Ibaka, attenzione anche a Monroe per il centro.C’è poco da dire, la squadra parla chiaro; ci sono tutti gli elementi per fare una grande stagione, lotteranno fino alla fine per la vittoria finale.
Il probabile quintetto: Lowry (14,2), Leonard (17,5), Ibaka (9,8), Valanciunas (11,1), Monroe (8)
PHILADELPHIA 76ERS
Sono senza dubbio tra le squadre più interessanti della lega; anni in crescita fino all’exploit della scorsa stagione. Inutile parlare dell’estremo valore dei singoli; Simmons (ROTY 2017/18)-Embiid è il partenza una delle coppie più solide e con Saric e Covinghton si va sul sicuro, almeno fino al rientro di Wilson Chandler. Finalmente potremo vedere di che pasta è fatto Markelle Fultz, 1° scelta dello scorso draft, fuori per infortunio tutta la stagione, salvo rientrare per qualche minuto nei playoff, male che vada per il ruolo di guardia c’è sempre JJ Reddick. Se c’è qualcosa di sicuro in questa stagione è sicuramente il fatto che coach Brett Brown avrà solo l’imbarazzo della scelta e che, cosi’ come tutti i tifosi in Pennsylvania, potrà divertirsi guardando tutti i suoi talenti giocare.
Il probabile quintetto: Simmons (17), Fultz (8,7), Saric (10,1), Covinghton (8,7), Embiid (15,6)
MILWAUKEE BUCKS
Era già tra le migliori della costa lo scorso anno, ma dopo l’ottima trade estiva, ora la squadra del Wisconsin può giocarsi tranquillamente la finale di Conference. Dentro Brook Lopez, già ottimo ai Lakers, sarebbe rimasto costantemente fuori quintetto con l’arrivo di JaVale McGee nella città delle stelle, dentro anche Ilyasova, di rientro da una grande stagione con i 76ers. Certo è che quando si parla di Milwaukee il primo nome che viene in mente ai più è quello di Giannis Antetokounmpo, mattatore lo scorso anno, sarà anche per questa stagione l’assoluto trascinatore per la squadra del Cervo, nonchè uno dei principali candidati alla vittoria del titolo di MVP. A chiudere il quintetto i favolosi Bledsoe e Middleton, già in mostra lo scorso anno durante la regoular season, in costante miglioramento nei playoff, accanto a loro Malcom Brogdon (ROTY 2016/17). Poco dietro Tornonto e Phila, ma anche loro sono per le finals.
Il probabile quintetto: Bledsoe (10,3), Brogdon (9,3), Middleton (11,1), Antetokounmpo (20), Lopez (8,6)
INDIANA PACERS
Lo scorso anno hanno dimostrato di poter lottare per posizioni importanti, hanno dalla loro un all star del livello di Victor Oladipo che, con Young e Turner forma un triangolino niente male. Il tutto è affiancato dall’esperienza di Collison e dai colpi di Bogdanovic, ma attenzione anche a Doug McDermott che lo scorso hanno s’è saputo distinguere a Dallas. Da tenere d’occhio Evans e Sabonis, quest’ultimo ha già dimostrato di poter fare la differenza, se in condizione può essere la carta in più. Indiana è senza se e senza ma una squadra che potenzialmente ha tutte le carte in regola per piazzarsi tra le 8 migliori, ma niente gli priva di andare oltre:la squadra c’è, l’assetto anche, staremo a vedere…
Il probabile quintetto: Oladipo (13,5), Collison (9,7), Young (9,4), Bogdanovic (9)/Sabonis (9,6), Turner (10,9)
DETROIT PISTONS
Delusione sul finire per il mancato accesso ai playoff lo scorso anno, questa stagione hanno più possibilità. Drummond in coppia con Griffin da sicurezza, al rimbalzo sono tutte sue, mentre dal tiro ci pensa Blake. Per le guardie è corsa a tre per affiancare Reggie Jackson; dovrebbe partire da titolare Bullock, ma attenzione a Galloway e alla sorpresa preseason Ish Smith, paurose le sue statistiche in fase di passaggio. Meno dubbi per quanto riguarda le ali; vicino a Griffin c’è Stanley Johnson, metre a dare respiro a Drummond è arrivato da San Francisco Zaza Pachulia, non il preferito dei tifosi Golden State. Le potenzialità per fare una bella stagione ci sono, ma c’è di sicuro che se la manovra veloce funziona potrebbe essere una delle squadre esteticamente più belle, ci sarà da divertirsi, attenzione comunque alla collocazione in Central Division, contro ci sono avversarie più che ostiche.
Il probabile quintetto: Jackson (9,9), Bullock (8), Griffin (15,8), Johnson (8,2), Drummond (15)
WASHINGTON WIZARDS
A Washington si respira al’aria delle grandi occasioni e la voglia di fare bene è tantissima. Lo scorso anno la gran parte della stagione è stata penalizzata dalla mancanza di un pezzo grossissimo come John Wall, ma ora con lui a disposizione, con Bradley Beal formato gigante e con il colpaccio clamoroso di mezza estate chiamato Dwight Howard non si punta in alto, di più. Come ali si può puntare sull’esplosione di Oubre Jr, ma per ora avanti parte saldamente Markieff Morris, accanto a lui Otto Porter Jr., uno dei tanti con grandi potenzialità, ma che poi effettivamente non è mai diventato un grandissimo giocatore, attenzione però, perchè con questo clima c’è la possibilità di migliorare non poco. La squadra è fortissima e a coach Brooks non mancano neanche le alternative valide, anche validissime in alcuni casi, come in quelli di Rivers e Satoransky. Attenzione ai Wizards, quest’anno incutono parecchio timore.
Il probabile quintetto: Wall (17), Beal (11,4), Porter Jr. (11,8), Morris (9,3), Howard (13,7)
CLEEVELAND CAVALIERS
Se per la Western Conference era stato difficile selezionare un’ 8° per i playoff, questa volta per le Eastern lo è ancora di più. Come visto sono parecchie le squadre ad essersi rafforzate, ma ce ne sono altrettante che con la cessione di alcuni giocatori hanno perso molto, se non moltissimo, come le caso dei Cavaliers. Inutile dirlo, lo sa anche cli il basket USA non lo segue; con LeBron James via dall’Ohio, i Cavaliers hanno perso una gran percentuale del proprio appeal e, nonostante la riconferma di Kevin Love, arrivata in estate con il rinnovo a 120mln di dollari per 4 stagioni, e la pescata Sexton al Draft, il morale è sotto ai piedi. Il coerenza con quanto detto, appare come un richio inserire proprio la squadra di Cleeveland tra le 8 candidate ai playoff, pare però altrettanto corretto dare fiducia ad un team che negli ultimi anni ha imparato a vincere. Non è da negare il fatto che anche lo scorso anno i Cavaliers erano all’80% LeBron, ma ora con più spazio in quintetto si può credere fortemente in giocatori come Nance Jr. e Clarckson su cui si è puntato molto per il cambio generazionale (arrivati infatti lo scorso anno proprio dai Lakers in cambio di uno scoparso Isaiah Thomas). Non facili i play, ma si può fare.
Il probabile quintetto: Hill (9,3), Sexton (9,5), Love (18), Nance Jr. (9,3), Thompson (10,6)
LE CONCORRENTI AI PLAYOFF
Come già fatto nel precedente articolo, pare doveroso inserire in un capitolo a se tutte le squadre che, con ogni probabilità al pari dei Cleeveland Cavaliers, possono giocarsi un posto ai playoff.
La cosa più ovvia da fare è sicuramente inserire come primo nome per i concorrenti ai playoff quello di una squadra che lo scorso anno le proprie carte per la corsa alle finals se l’è giocata: i MIAMI HEAT. Come non parlare di Miami? La squadra c’è, è l’assetta che manca da un pò. Gli interpreti sono ottimi; Dragic si riconferma ogni anno come uno dei migliori del proprio ruolo, vola lo stesso per Whiteside e, con un Wade al suo canto del cigno, i playoff sono più che fattibili.
Altre squadra che ha quest’anno la possibilità di combattere per l’ultimo posto tra le migliori sono i CHARLOTTE HORNETS. Orfani di Howard possono comunque dire la loro con un assetto niente male ed un quintetto tutto sommato discreto per il livello della lega, con Kemba Walker in forma si può fare bene. Nonostante quanto detto i Charlotte partono un paio di spanne dietro alle squadre prima nominate.
LA POSSIBILE SORPRESA
Il titolo di sorpresa lo affidamo a New York Knicks. E’ da parecchi anni che a New York, tra Knicks e Nets, non se la cavano benissimo, ma quest’anno qualcosa potrebbe cambiare. Porzingis è senza dubbio la star della squadra, ma per ora è ancora fuori per infortunio, al suo posto scalpita un promettentissimo Knox ( lo sanno anche i ragazzi di Dunkest, in preseason è stato uno dei giocatori più presenti nei roster dei fantallenatori). A creare la spina dorsale del quintetto ci sono un sempre verde Enes Kanter ed un convincente Tim Hardaway Jr. Le aspettative non sono altissime e questo rende l’ambiente leggero, ci sono tutti i margini per migliorare e, con il ritorno di Porzingis, si può sognare.
Menzione speciale va ai Chicago Bulls: una delle squadre più amate dell’NBA, ha da anni un progetto che non riesce a portare avanti con successo, che quest’anno sia quello buono? Chissà…per ora la fortuna non è dalla loro parte, Markkannen si è infortunato e ne avrà per almeno 2 mesi.
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Harden imita Beckham: vuole una stella per i suoi Houston Dynamo
Pubblicato
4 mesi fa:
Luglio 26, 2023
James Harden, cestista statunitense che ha vestito la maglia dei Philadelphia 76ers nell’ultima stagione, ha deciso di acquistare qualche tempo fa alcuni azioni degli Houston Dynamo. Harden ha trascorso ben nove anni in Texas e ha deciso quindi di investire sulla squadra di calcio di Houston che disputa la MLS. Ora, con l’arrivo di Lionel Messi all’Inter Miami di proprietà di David Beckham, il play americano sogna un colpo simile per la sua squadra. Ha infatti rilasciato recentemente alcune dichiarazioni a USA Today Sports: “Cerchiamo un campione che venga a Houston. Sappiamo tutti quanto incredibile è Messi, che a Miami insieme alla sua famiglia si sta trovando bene. Anche noi cerchiamo qualcuno che venga nella nostra franchigia e siamo sicuri che lo troveremo. Non me ne occupo io direttamente, ma il club è al lavoro”.
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Clamoroso Lebron James, le sue parole sul possibile ritiro: “Ci devo pensare”
Pubblicato
6 mesi fa:
Maggio 23, 2023
Nella nottata italiana i Los Angeles Lakers di Lebron James sono stati battuti, e eliminati per 4 a 0, dai Denver Nuggets per 111-113. Lakers che non riescono a riaprire la serie e che manda i Nuggets alle Finals aspettando la vincente di Miami-Boston.
Oltre che per la sonora sconfitta sulle 4 partite, il mondo del NBA è rimasto scosso per le dichiarazioni di Lebron James nel post partita, che lasciano pensare ad un possibile ritiro:
“Ho molto su cui pensare a livello personale sulla possibilità di proseguire con il basket, devo riflettere a fondo”
Dichiarazioni bomba del 4 volte campione NBA, che nonostante abbia ancora 2 anni di contratto, con l’ultimo opzionale, non pare più cosi certo di voler continuare a calcare i parquet della NBA. L’idea a cui tutti pensavano era quelli che il “Re” avrebbe aspettato il draft del figlio Bronny, per giocare una stagione insieme a lui. Ha poi confermato alla domanda sul possibile ritiro ai microfoni di un giornalista ESPN.
Poco prima, sempre nella conferenza stampa post partita, si è espresso così su una domanda riguardante la sua visione sulla prossima stagione:
“Vedremo cosa succede… non lo so. Non lo so. Ho molto a cui pensare a dire il vero. Personalmente, quando si tratta di basket, ho molto a cui pensare. Penso che sia andata bene, anche se non mi piace dire che è stato un anno di successo perché non sto giocando per nient’altro che vincere titoli in questa fase della mia carriera. Non mi diverto solo a fare una finale di Conference. L’ho giocata molte volte. E non è divertente per me non essere in grado di fare una finale di campionato”.
Basket
[VIDEO] Finale di Basket islandese: parte un coro contro la Juventus

Pubblicato
7 mesi fa:
Maggio 8, 2023
Simpatico siparietto quello avvenuto sabato durante la finale Scudetto del campionato islandese di basket.
Durante un momento di pausa del match tra Valur Reykjavik e Tindastoll, lo speaker del palazzetto ha fatto partire la celebre canzone dei Ricchi e Poveri, “Sarà perché ti amo”.
Finale scudetto in Islanda
Valur Reykjavik-Tindastoll, mentre arbitri consultano IR, la Var del basket,parte la musica, sentite ritornello materiale per le perle mediatiche @juventibus @massimozampini @mike_fusco pic.twitter.com/lwvcMIaUGm— Maurizio Biggi (@BiggioRef69) May 7, 2023
Fino a qui nulla di strano, ma durante il ritornello, il pubblico si lancia nel celebre coro (di matrice milanista) contro la Juventus, proprio sulle note della canzone.
Un episodio che ha già fatto il giro del mondo e che ha strappato un sorriso a molti in Italia, anche ai tifosi bianconeri.
Basket
Curry contro LeBron: sfavoriti a chi? Stanotte ritorna in scena il duello

Pubblicato
7 mesi fa:
Maggio 2, 2023
Non saranno le Finals del quadriennio 2015/2018, ma questa notte sarà di nuovo Steph Curry contro LeBron James. E la Lega già si infiamma, per la serie che questi due talenti potrebbero mettere in piedi.
Il primo guida ormai dal 2009 i Golden State Warriors, con cui ha vinto 4 anelli e segnato un’epoca. Il secondo si è legato con i Los Angeles Lakers nel 2018, laureandosi campione NBA per la quarta volta nella sua storia la stagione successiva.
I PRECEDENTI
Nel 2018 i Golden State Warriors di Curry, Thompson, Durant e Green hanno spazzato via i Cleveland Cavaliers di LeBron James nelle Finals con un nettissimo 4-0. Da un lato abbiamo, probabilmente, la squadra più forte della storia come quintetto titolare. Dall’altro lato un roaster in evidente fase calante che LeBron James, se non da solo quasi, ha trascinato alle Finals. Le sue ottave Finals NBA consecutive, tra Miami Heat e Cleveland Cavaliers.
Nonostante il risultato senza repliche, infatti, dalle parti di Cleveland, King James fu idolatrato come una divinità, quando a fine anno svestì la casacca della franchigia dell’Ohio. Il motivo di tale amore incondizionato del pubblico dei Cavs è dovuto al fatto che il primo addio, che a tutti è sembrato un vero e proprio tradimento, commercializzato all’inverosimile con “The Decision“, è stato ampiamente colmato. Nella sua seconda avventura ai Cavs, LeBron ha portato la squadra ad un livello superiore. E, soprattutto, ha portato a casa il primo anello della storia della squadra. Lo ha fatto con un’impresa degna di nota: prima e unica volta nella storia che una squadra in svantaggio di 3-1 in una serie di Finals è riuscito a ribaltare e vincere.
Quell’estate, LeBron ha lasciato la sua Cleveland e la Eastern Conference, per sbarcare ad Ovest, per la prima volta in carriera, a quasi 34 anni. Con la casacca gialloviola, LeBron ha subito scritto la storia, vincendo il titolo nel 2020 e, soprattutto, tenendo alto il nome di Kobe Bryant, leggenda e volto storico dei Lakers tragicamente scomparso nel gennaio dello stesso anno. Ma dal 2018, non ci sono più stati scontri in un play-off tra Steph Curry e LeBron James. Ci si è andati vicini, se si pensa che nella stagione 2020/21 le due squadre si sono affrontate in un play-in, in cui è stato il King ad avere la meglio.
Ma si tratta di una sfida facilmente oltrepassabile. In primis, perchè non è reputata parte della post-season. In secondo luogo, perchè è stata una sola gara disputata, non una serie.
COINCIDENZA DELLE STELLE
LeBron James è di Akron, Ohio. Per tutti ora è “Il King“, ma per anni è stato “Just a kid from Akron“. Un’etichetta nata per erssere dispregiuativa e limitante nei suoi confronti e che ora, invece, lui stesso sfoggia con orgoglio. Il ragazzo venuto dal niente, in possesso solo di un talento sconfinato, schiacciato dalle attese sin dal suo ingresso nella Lega a soli 18 anni. Ed ora diventato leggenda.
Ma se andassimo a leggere, invece, data e luogo di nascita di Steph Curry, ritroveremo un nome familiare. Anche in questo caso, Akron, Ohio.
Le due stelle più rappresentative del basket americano degli anni 2010, vincitori di 7 titoli complessivi su 1o disponibili tra il 2010 e il 2020 concittadini. Nati nello stesso ospedale di Akron, a poco più di 3 anni di distanza. Quando le stelle (in questo caso, in senso astronomico) decidono di dare alla luce altre stelle (ora parliamo di Curry e James), il risultato non può che essere esplosivo. Stanotte, dopo 5 anni dall’ultima volta, i due si guarderanno di nuovo negli occhi in una serie da dentro-o-fuori valida per i Play-off. Con la consapevolezza che solo uno dei due potrà andare avanti.
La cosa più ironica, però, è che i due fuoriclasse sono arrivati a questa sfida scollandosi l’etichetta di chi li dava come “sfavoriti“. Memphis Grizzlies (avversari dei Los Angeles Lakers) e Sacramento Kings (avversari dei GSW) avevano dalla loro un miglior piazzamento in regular season e sembravano favoriti, con una eventuale Gara 7 in casa. Per i Grizzlies questa Gara 7 non si è neanche giocata. Curry, invece, ha letteralmente vinto quella giocata contro i Kings, con la migliore prestazione della storia in termi di punti segnati (50) in una Gara 7.
Da stanotte saranno l’uno contro l’altro, in una sfida che si prospetta già elettrica e piena di colpi di scena.
TUTTO SU SKY
La diffusione dell’NBA in Italia, ormai da anni, è governata da SKY. Su SkySport NBA (ed in streaming su NOW) sarà possibile assistere alle prime quattro gare in diretta e in replica. Si inizia stanotte alle 4:00 ora italiana.
Gara 1
LIVE nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio ore 04:00
Repliche mercoledì 3 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Gara 2
LIVE nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 maggio ore 03:00
Repliche venerdì 5 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Gara 3
LIVE nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio ore 02:30
Repliche domenica 7 maggio ore 14:00 e 19:30
Gara 4
LIVE nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 maggio ore 04:00
Repliche martedì 9 maggio ore 11:00, 14:00, 19:30 e 22:45
Eventuali gara 5, gara 6 e gara 7 verranno comunicate in seguito.
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Giugno 19, 2021 at 1:22 am
That is not to say that the free tables are not without objective. Rather of utilizing the closest snow to perform a waiting around game to get excited and come to ruin the game. I don’t treatment about money, so I have no fear.