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Nicolas Burdisso, El leon e il suo addio al calcio

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Nicolas Burdisso, El leon e il suo addio al calcio

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Un altro grande protagonista della recente Serie A è pronto ad appendere gli scarpini al chiodo: Nicolas Burdisso ha infatti dato oggi il suo addio al calcio giocato. Lo ha fatto tramite il suo canale Instagram, con un post in cui ha ringraziato tutti e ha espresso le sue emozioni.

UN AFFETTUOSO CONGEDO

Molto bella ed emozionante la lettera che il difensore ha scritto sui social quest’oggi: ha ringraziato tutti, dalla famiglia agli amici fino ad arrivare ai suo compagni di avventura, per quella che è stata una carriera davvero significativa.

Oggi a 19 anni dal mio esordio è il momento di chiudere la mia avventura come calciatore. Grazie a tutti quelli che mi hanno accompagnato in questo percorso, a Dio e alla mia famiglia, ai compagni e le squadre, allenatori e soprattutto tifosi. Il calcio è il mio strumento per essere felice e migliorare ogni giorno come persona e continuerà ad esserlo. Sono orgoglioso e soddisfatto, ho fatto tutto quello che sognavo da bambino.

UN VETERANO

Il difensore argentino è stato come detto un volto noto nelle ultime stagioni della Serie A. Prima di approdare nel nostro paese però, iniziò la sua carriera professionistica tra le file del Boca Juniors, dove vinse due Campionati argentini, tre Coppe Libertadores e due Coppe Intercontinentali. Arrivò dunque in Italia ben quindici anni fa, quando nel 2004 venne acquistato dall‘Inter. L’esperienza in nerazzurro dura cinque stagioni, fino a quando nel 2009 non viene ceduto alla Roma. Anche la sua avventura in giallorosso dura un quinquennio, con il calciatore che diventa perfino un simbolo della tifoseria. Nel 2014 ecco poi il trasferimento al Genoa dove ci resta per tre anni, prima di approdare al Torino, per quella che sarà la sua ultima esperienza da calciatore. In quindici stagioni il bottino di Nicolas Burdisso è tutto da apprezzare: 326 presenze e 10 reti, per lui che con il passare del tempo è diventato uno dei difensori con più presenze nel nostro campionato.

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Bove si racconta a 360 gradi: “Tifo Roma da bambino, avrei voluto giocare con Nainggolan”

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Edoardo Bove è ormai diventato un giocatore importante nello scacchiere di Josè Mourinho. L’allenatore portoghese lo ha fatto esordire in Serie A il 9 maggio 2021 nel match con il Crotone e da quel giorno gli ha dato sempre più chance, dato il talento il suo e le ottime prestazioni. Il classe 2002 della Roma ha rilasciato oggi un’intervista a Dazn Talks al termine dell’allenamento pomeridiano, di seguito le sue parole riportate da Tuttomercatoweb.com.

LE DICHIARAZIONI DI EDOARDO BOVE

L’ALLENAMENTO – “È stato bello intenso. Abbiamo appena finito e quindi ho ancora un po’ di scorie dall’allenamento, ma sono contento di essere qui“.

LA CRESCITA – “La mia famiglia mi ha sempre trasmesso questa passione. Poi mio papà ha origini napoletane e mia mamma tedesche e quindi sono un pochino metà e metà. Ho preso un po’ la parte severa da mamma e la parte un pochino più giocherellona e simpatica da papà.”

LA ROMA – “La passione per la Roma però l’ho iniziata ad avere fin da bambino. Poi sono entrato a Trigoria quando avevo dieci anni adesso ne ho ventuno e questo è il dodicesimo anno e quindi sono stato più volte qui che a casa. So cosa vuol dire, più passa il tempo e cresci, capisci anche l’importanza di dove sei man mano che vai avanti. È quella la cosa più bella perché magari uno dice sono dodici anni che sei alla a Roma e magari iniziai a diventare una routine e un’abitudine. Invece ogni anno che viene è ancora meglio e spero di continuare così“.

GLI ANNI NELLE GIOVANILI – “Sicuramente hanno fatto la differenza perché sono tutti piccoli step che uno fa in una carriera. Poi ognuno ha un percorso differente, io sono stato fortunato e bravo a sfruttare un determinato tipo di occasione e a rimanere qui per tutto il tempo. Adesso, naturalmente, sono contento di quello che sto facendo. È un momento molto bello perché ti proietti sempre al futuro essendo anche giovane, quindi sei sempre molto attivo e molto energico”.

LE RESPONSABILITA’ DATE DA MOURINHO – “Il fatto di darmi tanta responsabilità mi porta ad avere ancora un rapporto di grande fiducia. Quando un allenatore dà grande fiducia a un giocatore credo che ripagarla sia la cosa più bella. Naturalmente il mister è proprio un maestro sulla mentalità che ci trasmette, sulla cattiveria che dobbiamo avere in campo e durante gli allenamenti. Il fatto che mi abbia trasmesso questa fiducia è dato questa responsabilità mi ha aiutato a crescere. Perché una cosa è giocare senza pressione e un’altra cosa è confermarsi partita dopo partitica che è la cosa più difficile”.

LA MATURAZIONE “In generale la carriera di un calciatore penso porti anche ragazzi giovani a crescere fin da subito. Perché un ragazzo di diciott’anni si trova in uno spogliatoio con anche uomini con figli e gli argomenti sono diversi e le responsabilità sono differenti. Quindi cresci già anche da altri punti di vista. Come se fosse tutto elevato all’ennesima potenza. Anche la maturazione è elevata e vedi miglioramenti. Ma è bello essere così al centro di un progetto”.

LE OPPORTUNITA’ – “Quando uno risponde ricorda sempre i sacrifici. È vero magari un determinato tipo di cose un ragazzo di diciott’anni che si affaccia alla carriera professionistica non le può fare. Non tutti possono andare a scuola fino al quinto anno nella stessa scuola senza andare nel convitto della squadra, perché allenandosi la mattina anche tutto l’ambiente scolastico, che è una parte fondamentale, rischi di perderla. Fortunatamente io sto proseguendo gli studi universitari e cerco svaganti anche un po’ con gli studi, perché se poi pensi tutto il tempo al calcio così diventa molto complicato da gestire.

LA PASSIONE – “Una cosa da gestire e si la voglia di migliorarsi ogni giorno, ma anche la gestione dei tempi perché si sei giovane ma devi stare attento a gestire il tuo corpo. Sono tutta una serie di considerazioni da fare nel momento in cui intraprendi una carriera calcistica. Sono scelte dettate, per me, dalla passione perché è la cosa che amo fare di più al mondo. Perché quando non avrò più voglia di andare al campo ci sarà qualcosa che non va e bisognerà cambiare qualcosina. L’obiettivo è alzarsi la mattina e andare a fare qualcosa che ti piace e di cui sei entusiasta”.

GLI STUDI – “Magari ho sbagliato a usare la parola svagarsi però ho anche altre passioni. Studio economia e management. Mi è capitato anche che ragazzi della Primavera mi chiedessero dell’università ed è bello pensare che puoi essere anche da esempio“.

QUALCUNO CHE E’ UN ESEMPIO PER LUI – “La mia famiglia mi ha sempre trasmesso a che lo studio fosse una parte fondamentale. Con mamma tedesca non scappi, hai un determinato tipo di equilibrio. Poi con papà si è equilibrata la severità. Lui tifa per me“.

CON CHI AVREBBE VOLUTO GIOCARE – “Calcisticamente il giocatore della Roma che mi ricordo benissimo anche abbastanza recente è Nainggolan. Mi piaceva tantissimo come tipo di giocatore ed era uno dei miei giocatori preferiti. Questo per non essere banale, perché come fai a dire che non avresti voluto condividere lo spogliatoio con De Rossi e Totti?“.

L’OLIMPICO – “La cosa che dicevo all’inizio, è incredibile come man mano che cresci e come se ti rendessi conto di tutta la parte che c’è fuori. Dei tifosi, delle persone che lavorano qui. Da chi sta in portineria ai magazzinieri. È proprio una roba che magari quando sei piccolo e cresci qui dentro nemmeno ti rendi conto. Ma man mano che che cresci e inizi a capire più cose l’emozione del vestire la maglia cresce. Perché prendi consapevolezza di dove sei, di quello che hai fatto e di quello che vuoi fare ed è davvero un’emozione che cresce. Capisco cosa rappresento perché essendo stato uno di quei bambini so cosa vuol dire ed è bellissimo“.

IL TENNIS – L’ultima volta che ho giocato è stata la pausa dopo giugno con un mio amico, Flavio Cobolli“.

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UFFICIALE – La Lega ha modificato date e orari della 19ª giornata di Serie A: la nuova programmazione

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Arrivano le feste, ma il campionato non si ferma. Le squadre di Serie A, infatti, non godranno della pausa natalizia, scelta effettuata per evitare di intasare il calendario con i turni infrasettimanali. Nella giornata odierna, la Lega Serie A ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui ha reso nota la nuova disposizione oraria e televisiva delle partite in programma per la 19ª giornata. Ciò si deve allo slittamento della Supercoppa Italiana e quindi alla possibilità per Inter, Napoli, Lazio e Fiorentina di giocare regolarmente le partite durante l’Epifania.

19ª GIORNATA: NUOVE DATE E ORARI UFFICIALI

venerdì 5 gennaio, ore 20.45 – Bologna-Genoa (DAZN/Sky)

sabato 6 gennaio, ore 12.30 – Inter-Verona (DAZN)

sabato 6 gennaio, ore 15.00 – Frosinone-Monza (DAZN)

sabato 6 gennaio, ore 18.00 – Lecce-Cagliari (DAZN)

sabato 6 gennaio, ore 20.45 – Sassuolo-Fiorentina (DAZN/Sky)

domenica 7 gennaio, ore 12.30 – Empoli-Milan (DAZN/Sky)

domenica 7 gennaio, ore 15.00 – Torino-Napoli (DAZN)

domenica 7 gennaio, ore 15.00 – Udinese-Lazio (DAZN)

domenica 7 gennaio, ore 18.00 – Salernitana-Juventus (DAZN)

domenica 7 gennaio, ore 20.45 – Roma-Atalanta (DAZN)

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Napoli, Di Lorenzo: “Una risposta a chi dice che sono infortunato”

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Di Lorenzo

Questa mattina circolava la notizia di un possibile affaticamento muscolare per Giovanni Di Lorenzo. Dunque una pessima notizia per il Napoli in vista del big match di venerdì sera contro la Juventus.

Alla fine si è trattato semplicemente di un falso allarme rientrato e smentito già nel pomeriggio attraverso il report dell’allenamento degli azzurri in cui non veniva citato alcun tipo di problema. Il terzino infatti si è allenato con il resto della squadra e un’ulteriore conferma è arrivata dal calciatore stesso attraverso un post su Instagram. La foto, che ritrae il giocatore che si allena con i compagni, è accompagnata da tale descrizione: “Una risposta a chi dice che sono infortunato. Facciamo gli scongiuri”.

Di Lorenzo dunque sta bene e partirà titolare contro la Juventus.

 

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Thuram torna a parlare: prima un commento sul Napoli, ma poi che elogio a Lautaro!

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Thuram Inter-Roma

LE DICHIARAZIONI DI MARCUS THURAM -Marcus Thuram, attaccante dell’Inter, arrivato a parametro zero in estate, sta dimostrando di essere un calciatore di altissimo livello. Il francese, figlio di Lilian,  ha parlato ai microfoni di Sky Sport, dove ha risposto a qualche domanda riguardo i primi sei mesi con la maglia nerazzurra. Ecco le parole del classe ’97:

BEL MOMENTO – “È un bel momento per me, sto facendo una nuova esperienza, è un momento di scoperta del campionato, della squadra e della città, sto cercando di imparare. Avevo già parlato con Ausilio 2 anni fa, prima di farmi male, e mi aveva visto come attaccante centrale. Questo mi ha fatto subito capire che sarebbe stata la migliore scelta per me”.

SU LAUTARO- “Lautaro è un campione, uno dei migliori attaccanti al mondo, ogni giocatore che gioca con lui può fare bene”.

LA VITTORIA A NAPOLI – “Quello stadio non lo conoscevo, me ne avevano solo parlato i compagni. E’ stata una bella partita in un bell’ambiente”.

JUVE UNICA RIVALE? – “No, non giochiamo contro la Juventus… È una lotta fra tutte le squadre che fanno bene e a fine stagione vedremo”.

L’OBIETTIVO DI QUESTO 2024: SCUDETTO, CHAMPIONS O EUROPEO? – “Se lo dico non si realizza”.

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