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Nona sconfitta in campionato per l'Inter: il record in negativo dei nerazzurri

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Nona sconfitta in campionato per l’Inter: il record in negativo dei nerazzurri

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Inter

Perdendo in casa 1-0 contro la Juventus nel Derby d’Italia, l’Inter ha subito la sua nona sconfitta in campionato in questa stagione. Un record in negativo, visto che solamente nella stagione 1994/1995 con undici sconfitte e nel 2011/2012 con dieci i nerazzurri avevano fatto peggio dopo 27 gare di Serie A.

Un dato che la dice lunga sul momento e che racconta la stagione in campionato dell’Inter. Inzaghi non ha saputo tenere il ritmo dello scorso anno, quando la stessa Inter con Milan e Napoli per grande parte della stagione ha saputo tenere la testa della Serie A. Nonostante il grande rinforzo come Lukaku (che ha deluso le aspettative anche con parecchi infortuni che non hanno permesso al belga di trovare la forma) e un lavoro tecnico tattico con il 3-5-2 portato avanti, come altre squadre in cima alla classifica per la zona Champions, la squadra non ha trovato la giusta continuità per competere contro un Napoli stratosferico (da sottolineare che l’Inter ha comunque battuto i partenopei nello scorso gennaio a San Siro).

LE DEBOLEZZE

Mentre l’anno scorso l’Inter ha mostrato per lunghi tratti un ottimo gioco in grado di mettere in difficoltà anche un Liverpool finalista di Champions League ad Anfield (vittoria per 1-0 con super gol di Lautaro ma mancato passaggio del turno), già da inizio anno si è vista una squadra più prevedibile e con poche sicurezze. La difesa è stato il primo grande problema.

La difesa Skriniar – De Vrij – Bastoni ha iniziato a scricchiolare, vedendo l’entrata nei titolari di Acerbi spesso al posto dell’olandese. Lo slovacco si è rivelato il più sicuro del reparto, ma la vicenda rinnovo ha un po’ macchiato la sua stagione e quello che poteva rappresentare il futuro come capitano. Il più giovane dei tre, Bastoni, ha invece iniziato l’anno con distrazioni e talvolta poca lucidità, crescendo comunque di prestazioni.

Dumfries continua a non convincere. L’esterno olandese che è chiamato spesso alla fase difensiva nella difesa a 5 nel momento di arretrare non ha mai dato sicurezza. Errori di concentrazione, marcature e semplici giocate che hanno cambiato in negativo alcuni momenti dei match.

A centrocampo l’assenza del miglior Brozovic ha condizionato gran parte della stagione e continuerà probabilmente a portare problemi. La visione e l’esperienza del giocatore croato hanno rallentato la manovra nerazzurra, spesso rapida nel gioco verticale e nell’utilizzo degli esterni.

“Abbiamo fatto tante partite contro la Juve, sapevamo che sarebbero ripartiti. Siamo stati bravi, i ragazzi a fine primo tempo hanno visto cosa era successo ma sono rimasti nella gara. Questa sconfitta ci rallenta in classifica e ci fa fare un passo indietro nella corsa Champions”.

Simone Inzaghi, post Inter-Juventus

DOVE RIPARTIRE

Non sono comunque mancate le sicurezze ed i lati positivi che porteranno la squadra nerazzurra a vivere un movimentato finale di stagione. A partire dal portiere, Onana si è dimostarto un ottimo portiere visto anche l’acquisito a parametro zero che non ha impegnato le casse della società. Darmian e Dimarco sono le vere sorprese della stagione partendo dalla difesa. Il primo si è ritrovato ad essere un uomo fondamentale per Inzaghi e la squadra, quasi da veterano e leader dello spogliatoio.

“Una sconfitta che fa male, ci tenevamo molto a fare bene contro la Juve che sicuramente ha fatto una buona partita e noi potevamo fare meglio. Ci prendiamo la responsabilità di questa sconfitta come facciamo per tutte le altre in questo campionato. Dobbiamo migliorare perché nove sconfitte sono tante per una squadra come la nostra. Dopo la sosta torneremo a lavorare e cercheremo di riprenderci nel migliore dei modi”.

Matteo Darmian, post Inter-Juventus

Federico Dimarco si è preso con grande sicurezza la fascia sinistra, mostrando grande qualità e corsa. Una vera scoperta, date le difficoltà del ragazzo classe 1997. A centrocampo, Barella nonostante il solito nervosismo è un giocatore chiave per Inzaghi. Quantità e qualità in diversi momenti della stagione, soprattutto nel primo, sono stati determinanti. Hakan Calhanoglu invece è l’altro uomo di fiducia dell’ex tecnico della Lazio. Mezzala o regista, il turco ha dimostrato di saper state bene in campo, risultando il più delle volte tra i più positivi.

In attacco, Lautaro è il grande attaccante di questa Inter. Se con l’arrivo di Lukaku si pensava ad un suo calo, il Toro si è invece preso le responsabilità di trascinatore, indossando anche nell’ultimo periodo la fascia di capitano. Potrebbe essere mancato in alcuni big match, ma un goleador con le sua caratteristiche non è quel giocatore che può inventare la giocata o saltare l’uomo. Cosa che invece ha dimostrato il jolly Henrikh Mkhitaryan. L’armeno arrivato dalla Roma quasi da giocatore in chiave tattica difficile da collocare, si è ritagliato un ottimo spazio nei tre di centrocampo.

L’Inter ha comunque tutte le possibilità di chiudere la stagione in maniera positiva vista la permanenza ai quarti di Champions League e la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus tra andata e ritorno. Dopo la Supercoppa Italiana, Inzaghi dovrà trovare il modo di far convincere tifosi e società per continuare questo progetto.

 

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Serie A Back To The Future: giornata 38

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Ultimo appuntamento di Serie A Back To The Future, la fine di una lunga cavalcata che ci ha accompagnati in questa Serie A 2022/23,

SASSUOLO-FIORENTINA 0-1 22/12/2013

Il 19 dicembre esce nelle sale “Frozen” 53’ Classico Disney, successo internazionale e film d’animazione con maggior incasso di sempre (record poi superato dal sequel nel 2019).
Tre giorni dopo la Fiorentina sbanca il Map
ei Stadium di Reggio Emilia e rifila un colpo pesante alle speranze di salvezza del Sassuolo neopromosso.
A decidere l’incontro è Giuseppe Rossi, che all’82’ mette in rete su servizio di David Pizarro.

TORINO-INTER 0-1 18/02/1996

Esce nelle sale americane “Shine”, il film che consacra il talento di Geoffrey Rush, meritatamente vincitore dell’Oscar nel 1997.
Nella drammatica stagione 1995/96 per il Torino, i granata il 18 febbraio ricevono l’Inter, alla ricerca di punti per la qualificazione europea.
La partita, molto brutta e con poche occasioni, viene decisa da una rete di Marco Branca al 16’, che consente all’Inter di mantenere a distanza le inseguitrici.

CREMONESE-SALERNITANA 2-1 10/03/1991

L’8 marzo esce nelle sale americane “Misery non deve morire”, uno dei migliori adattamenti dei lavori di Stephen King, con Kathy Bates e James Caan.
In una delle Serie B più equilibrate di sempre, che terminerà con 6 punti di distacco tra la zona retrocessione e la zona promozione, la Cremonese affronta la Salernitana, in un match aperto e che vale molto per entrambe.
L’incontro viene vinto per 2-1 dai padroni di casa, grazie alla rete di Dezotti e allo sfortunato autogol di Ceramicola, che poi accorcia le distanze nel finale.
A fine stagione, la Cremonese raggiunge la promozione in Serie A con 43 punti, mentre la Salernitana retrocede in C1 con 36.

EMPOLI-LAZIO 1-0 21/09/1997

L’8 ottobre esce nelle sale americane “Sette Anni in Tibet”, film tratto dal libro omonimo dell’austriaco Heinrich Harrer, che visse da rifugiato in Tibet durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nella terza giornata della Serie A 1997/98 la Lazio è di scena al Castellani di Empoli, contro i toscani neopromossi.
La partita, a sorpresa, la vincono proprio i padroni di casa, grazie ad una rete di Martusciello all’11’.
Nel finale Signori ha l’occasione per il pareggio dal dischetto, ma si fa ipnotizzare da Roccati.

NAPOLI-SAMPDORIA 0-2 0-2 19/04/1998

A marzo 1998 esce nelle sale americane “Il Grande Lebowski”, film che vede un immenso Jeff Bridges alle prese con una storia di scambio di persona.
La disastrosa stagione 1997/98 del Napoli, culminata con la retrocessione, vede diverse partite casalinghe perse in maniera netta e senza appello.
Una di queste arriva ad aprile, contro una Sampdoria che spera ancora nell’aggancio alla zona europea.
Il match si sblocca dopo 33 minuti, con un esterno sinistro di Laigle, leggermente deviato da Crasson, che buca Taglialatela.
Ad inizio ripresa i partenopei hanno un sussulto con l’ex di turno Bellucci, che si guadagna un calcio di rigore, ma si fa ipnotizzare da Ferron.
A chiudere l’incontro ci pensa ancora Pierre Laigle all’87’, con una super conclusione da fuori area.

LECCE-BOLOGNA 1-1 28/05/1989

Pochi giorni dopo la vittoria del Milan in Coppa dei Campioni, la Serie A 1988/89 si appresta a concludersi, con il Bologna che cerca punti salvezza a Lecce.
I salentini, artefici di una grande stagione, sono tranquilli a metà classifica, ma non rinunciano ad attaccare di fronte ai propri tifosi, passando in vantaggio alla mezz’ora con Pasculli.
Il Bologna, dopo il gol subito, si getta in avanti, rischiando parecchie volte di subire il gol del definitivo ko, che però non arriva.
Al 90’ De Marchi segna il gol dell’1-1, regalando un pareggio importantissimo per la salvezza rossoblu.

MILAN-HELLAS VERONA 1-0 1-0 01/02/1987

Il 1987 è l’anno di “Predator”, il film di John McTiernan con Arnold Schwarzenegger che diventa rapidamente un successo commerciale.
Nella Serie A 1986/87, Milan e Hellas Verona cercano punti per la qualificazione europea, nello scontro diretto dell’1 febbraio.
La partita è tirata e le due squadre pensano più a difendersi, piuttosto che rischiare il contropiede avversario.
A sbloccare l’incontro, regalando una vittoria pesante ai rossoneri, ci pensa Pietro Paolo Virdis al 75’, su corner di Donadoni.

UDINESE-JUVENTUS 1-0 05/11/1995

Il 19 maggio arriva nelle sale il terzo capitolo della saga con protagonista Bruce Willis nei panni di John McClane. “Die Hard, duri a morire” vede, inoltre, la presenza di un Samuel L. Jackson in gran forma.
Per la nona giornata della Serie A 1995/96, l’Udinese riceve la Juventus, che punta al titolo.
La Vecchia Signora, però, a fine stagione pagherà alcuni passaggi a vuoto arrivati proprio nelle prime giornate, tra cui proprio la sconfitta contro i friulani.
A decidere l’incontro è Oliver Bierhoff al 73’, con una rete che regala tre punti importanti per l’Udinese in vista del duro campionato che attende i bianconeri.

ATALANTA-MONZA 3-0 06/05/1984

Nel 1984 il cinema horror fa la conoscenza di Freddy Krueger, protagonista della neonata saga “Nightmare”, che farà furore negli anni a venire.
Nel finale della Serie B 1983/84, l’Atalanta cerca il guizzo finale per ottenere la promozione, contro un Monza che rischia nelle zone basse della graduatoria.
La partita è senza storia, con gli orobici che vincono 3-0 grazie ad una doppietta di Magrin e ad una rete di Pacione, aprendo la strada verso la Serie A per l’Atalanta.

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I Nostri Approfondimenti

Le tre salvezze più clamorose dell’ultimo millennio in Serie A

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Salernitana

Anche in questo campionato, l’emozionante lotta salvezza si potrà concludere all’ultimo turno di Serie A. Nella scorsa giornata, il Lecce ha segnato il gol della definitiva conferma in categoria, con il gol di Lorenzo Colombo nel recupero extra contro il Monza, facendo esplodere la gioia dei salentini e del suo allenatore, Marco Baroni, visibilmente emozionato:

È stato un momento di grande emozione, perché ho pensato a mio padre che ho perso da poco e mi manca tantissimo. Era un uomo meraviglioso che mi è sempre stato a fianco, in quel momento l’ho sentito vicino”.

Marco Baroni nella conferenza post-partita

Quest’anno, saranno Spezia ed Hellas Verona che, rispettivamente contro Roma e Milan, dovranno andare incontro agli ultimi 90 minuti per conquistare la salvezza. Ma in caso di punteggio invariato e quindi di un arrivo a pari punti, andrà in scena il primo spareggio di sempre per decidere l’ultima squadra a retrocedere.

Ma quali sono state invece le salvezze più clamorose della Serie A negli ultimi anni ed in generale negli anni 2000?

LA REGGINA DI WALTER MAZZARRI

La Reggina oggi in milita in Serie B, quest’anno con Pippo Inzaghi come allenatore, che dopo un buonissimo giorni d’andata non ha retto il ritmo per rimanere nelle due prime posizioni, anche per via delle varie penalizzazioni che hanno permesso comunque l’accesso ai Playoff (sconfitta al primo turno contro il Sudtirol ).

Ma negli anni intorno ai tormenti di Calciopoli, la Reggina militava nella categoria maggiore, con Walter Mazzarri tecnico della squadra amaranto. L’ex allenatore di Samp, Inter, Napoli, Torino e Cagliari fra le tante, è riuscito a conquistare due salvezze tra il 2004 e il 2006. Ma come riferito in precedenza, lo scandalo Calciopoli ha penalizzato anche il club di Reggio Calabria, con un pesantissimo -15 a inizio campionato.

Ma il campionato che andrà ad affrontare sarà ancora più incredibile rispetto ai precedenti, giungendo al 14° posto nonostante la penalizzazione, compiendo quindi il miracolo salvezza per tre stagioni consecutive. Il presidente dell’epoca della Reggina Foti, ha raccontato a Sky Sport un aneddoto riguardo quella stagione, nella sfida finita 3-3 contro l’Empoli:

“Dovevate sentirlo all’intervallo, non potrò mai dimenticarlo. Perdevamo 3-0 e il punto ci serviva per la classifica e lui fu grandioso nell’entrare nella testa dei calciatori. Era la stagione dei meno quindici, resterà sempre nella mia memoria. Speravo nella salvezza, è stato grande lui e tutti i ragazzi, feci fare uno scudetto per celebrare quell’impresa”.

Lillo Foti a Sky Sport

IL CROTONE DI DAVIDE NICOLA

Il Crotone nella stagione 2017/2018 si affacciava per la prima volta in Serie A, dopo la prima storica promozione con Ivan Juric sulla panchina. Ma la società non era assolutamente pronta ad affrontare questo grande salto. I maggiori giocatori della squadra, Ricci e Budimir, erano stati venduti in estate e non c’era grande entusiasmo per un mercato deludente vista la categoria da affrontare. A fine calciomercato però, arriveranno in sordina due giocatori che avranno un ruolo cruciale in futuro: Trotta e su tutti, Diego Falcinelli.

Per evidenziare le difficoltà del Crotone di Davide Nicola, l’impresa si può riassumere con la situazione in classifica dei rossoblu alla 29esima giornata: il diciassettesimo posto distante ben 15 lunghezze. Ma è qui che avviene il miracolo; arrivano 5 vittorie in 7 partite, con 17 su 21 punti disponibili, contro Chievo, Inter, Sampdoria, Pescara e Udinese e pareggiando in casa con la clamorosa rovesciata di Simy contro la Juventus che a fine dell’anno sarà per la settima volta consecutiva Campione d’Italia.

Si arriverà dunque all’ultima giornata con un miracolo sportivo da compiere e una promessa da realizzare in caso dell’impresa impossibile:

Se dovessimo salvarci, tornerò a Torino in bici”. 

Davide Nicola, il 7 aprile 2018

E bene, l’Empoli perderà contro il Palermo per 2-1 mentre il Crotone vincerà in casa contro la Lazio conquistando la storica salvezza. Impresa e promessa mantenuta.

LA SALERNITANA DI DAVIDE NICOLA

Non è un caso che anche nella panchina della squadra di Salerno ci sia stato seduto lo stesso uomo, Davide Nicola. Nella risalita della Salernitana, che ha affrontato una prima parte di stagione pessima con una formazione non in grado di reggere il livello della Serie A, la missione salvezza verrà compiuta per due fattori: il primo il calciomercato compiuto da Walter Sabatini con il nuovo presidente Iervolino, la seconda, il lavoro di gruppo e l’unione della squadra per raggiungere un traguardo che a metà stagione sembra difficile solo da pensare ( nelle prime 18 partite solamente 7 punti realizzati ).

Dopo un periodo comunque difficilissimo, le vittorie che sembravano non arrivare mai con solamente qualche pareggio, verso l’ultima parte di stagione come accaduto a Crotone, la Salernitana troverà energie e risorse per tentare l’impresa: in 7 partite, 4 vittorie e 3 pareggi che mettono pressione al Cagliari, altra squadra in zona salvezza con cui ha sfiorato la vittoria che poteva già essere decisiva nella 36^ giornata. Si arriva dunque all’ultima giornata, ma evidentemente il destino non dipenderà sulla Salernitana, che viene schiacciata dall’Udinese dopo uno 0-4 chiuso in 60 minuti  D’altra parte, il Cagliari non andrà oltre il pareggio in casa del Venezia, che manda in B i sardi e fa esplodere la festa all’Arechi.

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Calcio Internazionale

Pronostico Siviglia-Roma, statistiche e consigli per la partita

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Europa e Conference League

PRONOSTICO SIVIGLIA-ROMA, STATISTICHE E CONSIGLI PER LA PARTITA – Domani sera la Roma sfiderà il Siviglia in finale di Europa League alla Puskas Arena di Budapest alle ore 21. Gli uomini di Mourinho, dopo la vittoria della Conference League nella scorsa stagione, vogliono vincere anche l’Europa League. Dall’altra parte c’è il Siviglia che è la squadra regina di questa competizione. Ha vinto ben 6 volte il trofeo: 2 volte quando si chiamava ancora Coppa Uefa e 4 volte con la denominazione di Europa League.

STATISTICHE SIVIGLIA-ROMA

Il Siviglia ha vissuto una stagione molto complicata. Gli Andalusi ne La Liga sono stati fino a fine marzo a rischio retrocessione con la guida in panchina di Lopetegui prima e Sampaoli poi. Le cose per gli spagnoli sono cambiate con l’ingaggio in panchina di José Luis Mendilibar. Il tecnico spagnolo ha portato la squadra all’undicesimo posto in classifica mentre in Europa League ha eliminato il Manchester United ai quarti di finale e la Juventus in semifinale.

La Roma di José Mourinho, invece, ha avuto una stagione nettamente migliore. I giallorossi dopo un inizio difficile sono riusciti a riprendersi e da gennaio in poi hanno occupato uno dei primi 4 posti della classifica. In campionato le cose si sono complicate da fine aprile in poi con gli infortuni di alcuni top player che sono stati tenuti a riposo in Serie A per essere pronti in Europa League. Il momento più complicato nella competizione europea è stato sicuramente la sfida di ritorno dei quarti di finale contro il Feyenoord in cui un guizzo di Dybala allo scadere dei 90 minuti ha allungato il match ai supplementari in cui a prevalere sono stati gli uomini di Mourinho. In semifinale, invece, i giallorossi hanno eliminato il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso.

PRONOSTICO SIVIGLIA-ROMA

Entrambe le squadre arrivano stremate a questa finale. La stagione è stata molto lunga e complicata ma domani sera ci sarà la partita più importante per entrambe le compagini. Da una parte il Siviglia che vuole confermarsi la regina indiscussa della competizione, dall’altra la Roma che vuole vincere anche l’Europa League dopo la Conference League della scorsa stagione.
Pensiamo che alla fine il match sarà molto chiuso visto chela posta in palio è davvero alta e quindi non vorranno sbilanciarsi troppo. Il nostro pronostico è X primo tempo + Under 2.5 incontro a quota 2.50.

 

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Altri Sport

Il Giro d’Italia è di Roglic: l’ultima e decisiva settimana della Corsa Rosa

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Il Giro d’Italia numero 106 si è concluso con la vittoria di uno dei due favoriti assoluti per la vittoria. Primoz Roglic ha infatti conquistato il Trofeo senza fine dopo 3 settimane di battaglie tra i paesaggi e le montagne del Bel Paese. Lo sloveno, arrivato con una squadra decimata dagli infortuni e da alcuni malanni prima della partenza in Italia, ha dovuto fare i conti da solo, gestendo le forze, subendo anche qualche giornata no aiutato dall’unico vero gregario in salita come Sepp Kuss all’interno della Jumbo-Visma.

La terza settimana ci ha regalato finalmente quello spettacolo tanto atteso, sempre con il giusto attendismo o tatticismi dei big della gara, con qualcuno che ha tentato un azzardo che non ha pagato in termini di energie verso la fine. Per i colori italiani è stato un Giro davvero positivo, che ha visto giungere altre grandi notizie nell’ultima settimana di corsa.

IL LAMPO DI ALMEIDA ED IL CALO DI ROGLIC

Nell’avvio della prima settimana si parte subito col botto, con un grande arrivo in salita al Monte Bondone. Questa volta i grandi favoriti non hanno lasciato andare la fuga come successo spesso nelle precedenti settimane, cercando di tenere la corsa chiusa con un gap tale da agguantare la vittoria. E così è stato, grazie soprattutto all’ultimo lavoro finale di Jay Vine per l’UAE, chiudendo sui leader di tappa, con successivo forcing di Almeida seguito solamente da Geraint Thomas, Roglic, Kuss ed il sorprendente Dunbar. Dopo alcuni tentativi nell’aumentare il passo, Joao Almeida ha attaccato dopo aver visto un Roglic apparentemente non brillante. Solo Thomas è stato in grado di seguirlo.

Lo sloveno è rimasto attardato con il solo Dunbar all’inseguimento. Giunti all’arrivo, Almeida ha avuto la meglio sul futuro leader della corsa ( visto il distacco con Armirail), trovando lo scatto decisivo e la prima vittoria nei grandi giri a tre settimane. Con un Roglic in difficoltà, la Corsa Rosa si fa sempre più intrigante con i primi tre della classifica generale sempre più rinchiusi nel giro dei secondi.

Nella penultima volata della Corsa Rosa trova invece la vittoria Alberto Dainese, dopo uno sprint incredibile fra il corridore della DSM, Jonathan Milan e Michael Matthews deciso al photo finish.

GLI ARRIVI TRA LE ALPI

Nella frazione numero 18 è stata invece la fuga ad avere la meglio. Protagonisti tra i leader della tappa sono stati il francese Thibaut Pinot, giunto in grande spolvero dopo anni di sofferenze, ed il campione italiano Filippo Zana, che allo scatto finale ha trovato la decisiva accelerazione per trovare un grande successo di tappa. Nella classifica generale invece si sono registrati nuovi cambiamenti: Roglic e Thomas con un allungo nella salita finale riescono hanno staccato Almeida, aiutato ancora una volta da Vine fondamentale per non far naufragare il proprio capitano. Dopo la vittoria di due giorni prima, il campione portoghese sembra iniziare a pagare lo sforzo di fine Giro.

Cosa che succederà anche nella successiva tappa, la frazione definita Regina per già della difficoltà altimetrica e del dislivello. L’arrivo alle Tre Cime di Lavaredo rappresentano infatti un traguardo prestigioso dopo anche il passaggio sul Passo Campalongo, Valparola, l’iconico Giau ed il passo Tre Croci. Ad avere la meglio su tutti è stata ancora la fuga di giornata, con Santiago Buitrago della Barhain Victorious, scalatore colombiano e compagno di squadra del miglior italiano in classifica generale Damiano Caruso. Come anticipato in precedenza, Almeida non ha tenuto il passo di Roglic e Thomas, che così hanno definitivamente chiuso la questione Giro in una battaglia a due.

LA SCALATA PER LA VITTORIA E L’ULTIMA DI CAVENDISH

Giunti all’ultima attesissima crono scalata, sono stati tanti i cambiamenti nella classifica generale. Dunbar è stato il primo a perdere terreno, mostrando quindi la sue debolezza nell’esperienza ad una corsa a tre settimane ( prima volta da capitano ), mentre hanno guadagnato posizione Caruso, giunto quarto, ed uno straordinario Pinot che oltra alla quinta posizionerà porterà a casa la maglia blu come miglior scalatore. Ma è davanti a cambiare tutto. Almeida, che chiude la sua corsa confermando la terza posizione, diventa spettatore dell’incredibile scalata alla vittoria di Primoz Roglic.

Lo sloveno, dopo aver avuto un cambio di bici dopo un problema meccanico, si trasforma nell’ultimo tratto della salita del Lussari, invaso dai tifosi sloveni. Geraint Thomas, che deve difendere la maglia rosa, cede alla prova di forza del tre volte vincitore della Vuelta, coronando il sogno del Giro d’Italia.

Nell’ultima tappa a Roma, è andata in scena l’ultimo sprint per velocisti, che è stato vinto da un leggendario velocista dal calibro di Mark Cavendish, alla sua ultima tappa di sempre per via del ritiro annunciato per la fine di questa stagione.

Oltre alla maglia rosa e blu già annunciate in precedenza, la maglia ciclamino ( classifica a punti ) è stata conquistata da Jonathan Milan, mentre la maglia bianca di miglior giovane è andata a Joao Almeida ( classifica riservata agli under 25 ).

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