Non svegliate Roberto Inglese: sembra ieri che il Chievo Verona, già salvo a gennaio, accettava di lasciar partire il bomber Paloschi, direzione Swansea City per lanciare il giovane centravanti clivense.

NON ARRENDERSI MAI
Quei sei mesi furono sciagurati per Inglese: riuscì a siglare solamente tre reti in più di venti incontri, alimentando i dubbi della società sul futuro dell’attaccante pugliese.
Nonostante la debacle e l’acquisto del Chievo di diversi attaccanti in estate, fra cui Floro Fores, Mpoku e Parigini, il giocatore foggiano si rimbocca le maniche.
Non a caso la stagione successiva si responsabilizza immediatamente: mette a segno la bellezza di 12 marcature e 4 assist, trascinando il Chievo ad una salvezza estremamente tranquilla.
Punta di diamante del 4-3-2-1 di Maran che appoggia maggiormente il proprio gioco sui centrocampisti, Inglese viene supportato da due trequartisti, quali Castro e Birsa.

Sarà proprio quest’ultimo a favorirne l’esplosione grazie ad una stagione di altissimo livello sotto il punto di vista degli assist vincenti.
LA GRANDE SERATA
La “grande serata” di Inglese, quella che ci permettere di scoprire che giocatore abbiamo difronte, avviene il 12 febbraio 2017 alle ore quindici: allo stadio Mapei il Sassuolo ospita il Chievo Verona. Entrambe le squadre sono accavallate a metà classifica.

Roberto Inglese sarà protagonista del pomeriggio di Reggio Emilia: con i clivensi sotto per il gol del momentaneo vantaggio di Matri, il centravanti di Foggia, in mezz’ora, prima pareggerà i conti con un colpo di testa preciso su assist di Birsa, poi troverà il vantaggio insaccando in tap-in un pallone vagante ed infine siglerà la rete che permetterà ai gialloblu di mettere la parola fine sul match; ancora colpendo a rete di testa su cross livellato da parte dello sloveno Valter Birsa.
Una tripletta che, ovviamente, lo inserirà di diritto fra i bomber del nostro torneo.
VIZIO DEL GOL
Se dovessimo fare riferimento al centravanti titolare del Napoli da quando i partenopei sono tornati in pianta stabile fra le big del massimo campionato, andrebbe citato Edinson Cavani, così come il Pipita Higuain o ancora l’adattato Mertens, capace comunque di segnare con una costanza impressionante.
I complimenti vanno tutti a chi è riuscito costantemente a rimpiazzare i partenti con giocatori sempre validi, capaci di dare uno scossone e di prendere in mano l’attacco partenopeo.
Alla cessione (davanti cifre altissime) di Cavani al Paris Saint Germain, ha risposto l’arrivo di Higuain dal Real Madrid, che a Napoli batterà tutti i record esistenti in Italia siglando 36 gol in 38 giornate. Pagata la clausola di 90 milioni da parte della Juventus, De Laurentiis si è subito mobilitato per portare in Campania Milik, ma il titolarissimo è presto diventato il folletto belga Mertens.

L’ALTRO ATTACCO AZZURRO
Se è vero che i titolari sono riusciti sempre a dare il massimo alla squadra del sud, è anche vero che chi veniva scavalcato nelle gerarchie qui, spesso, si è perso. Si inizia da Gabbiadini, fortissimo alla Sampdoria ma maledetto a Napoli: in due anni disputò 63 partite, segnando solamente venti reti e venendo spesso costretto ad adattarsi a punta per colpa di mister che non ne volevano proprio sapere di sperimentare nuovi moduli.

Lo stesso si può dire del centravanti più tascabile d’Italia: Duvan Zapata. Messo sotto contratto anni fa, ha sempre dimostrato qualità elevate sotto porta, ma senza mai trovare spazio a Napoli. In Campania giocò col contagocce: ebbe la possibilità di dimostrare il proprio valore solamente per 1149 minuti, circa 12 partite complete,segnando comunque otto reti e mettendo a segno 3 assist.
E pensare che all’Udinese segnò 19 gol e 9 assist.

Discorso simile si può fare per Pavoletti, pagato tantissimo durante il calciomercato di riparazione, richiesto a gran voce da mister e tifosi, ma mai utilizzato fra infortuni e scelte tecniche.

Sarri a Napoli ha portato schemi tattici precisi che premiano, però, solamente gli undici titolari. Ce la farà Inglese?
LA FORTUNA DELLO SFORTUNATO

L’unico centravanti del Napoli degli ultimi anni di cui non abbiamo parlato è Arkadiusz Milik: arrivano in Campania direttamente dall’Ajax come sostituto di Higuain, ha presto preso fiducia nei propri mezzi, dando concretezza sotto porta. Otto reti in pochissimo tempo, fra cui due doppiette importantissime contro Milan e Bologna.
Un doppio infortunio, però, lo ha costretto ai box per due stagioni intere, guardando gli altri giocare.
Ad oggi, nel gioco di Sarri, non c’è più spazio per il centravanti polacco.
L’attaccante dovrà ristabilirsi con calma e non ci sono momenti di pace nel 4-3-3 veloce del tecnico toscano.
Gli azzurri, così, spesso lungimiranti, dopo l’esplosione definitiva del centravanti ex-Carpi, decidono di versare ai gialloblu dieci milioni di euro, lasciando crescere il centravanti a Verona.
A gennaio, però, si prospetta uno scambio intrigante: per Milik si potrebbero aprire le porte del Chievo, lì dove Inglese, miglior bomber della squadra, potrebbe fare il percorso inverso. In verità, però, gli eventi sono ancora in divenire, con il Chievo ed il giocatore non troppo convinti di una soluzione che preveda l’addio anticipato. Inglese stesso, dopotutto, non sembra troppo convinto di giocarsi immediatamente questa opportunità:
“Sono di proprietà del Napoli, prima o poi andrò lì. Ma non so se succederà adesso a gennaio o a giugno. Non so neanche se sarò all’altezza, non provo vergogna a dirlo”.
Il club tergiversa e, intanto, fa i conti con uno spiacevole infortunio appena accorso al ragazzo, decisamente poco sereno e con un futuro emblematico dinnanzi.