Il nuovo bomber del Milan Olivier Giroud è il prototipo perfetto del calciatore che non entra subito nella testa dei tifosi ma che, sul finale di carriera, riesce a far ricredere l’intera opinione pubblica circa la sua grande importanza professionale e umana.
LA CARRIERA
Olivier Giroud nasce il 30 settembre 1986 a Chambéry, in Francia, ma trascorre la sua vita nel paesino di Froges, che conta duemila abitanti nella regione dell’Auvergne-Rhône-Alpes. La sua carriera calcistica nella prima squadra inizia nel 2005 al Grenoble, vicino casa, dalla quale però va via, a causa della scarsa empatia con l’allenatore Mehmed Baždarević. L’ex CT della Bosnia e attuale allenatore del Guingamp sosteneva, infatti, che Olivier non fosse nemmeno all’altezza della Ligue 2.
Passando per Istres e Tours, arriva al Montpellier nel 2010, in qualità di capocannoniere della serie cadetta, non male per un calciatore di 24 anni. Non abbastanza per Giroud che, all’epoca, puntava a firmare per una grande squadra della Ligue 1. Ad un certo punto della sua carriera arriva con grande piacere il lungo periodo della Premier League, infatti nel 2012 approda all’Arsenal, dove rimarrà per sei anni, vincendo tre Coppe d’Inghilterra e totalizzando ben 73 reti in 180 partite. Nel 2018 passa al Chelsea e, anche in questo caso, non rimane a mani vuote, e vince una Coppa d’Inghilterra, tre Community Shield e, soprattutto, conquista l’Europa League nel 2019 e la Champions League nel 2021.
I RICONOSCIMENTI PERSONALI
Il lungo periodo inglese è anche ricco di vari premi individuali, quali il FIFA Puskás Award 2017, ottenuto grazie allo splendido gol dello scorpione messo a segno contro il Crystal Palace. Le sue doti da bomber di razza gli garantiscono anche il titolo di Capocannoniere della Ligue 2 nel 2010, e della Ligue 1 nel 2012. La stanza dei trofei di casa sua si allarga nel 2019 con il trofeo di Capocannoniere della UEFA Europa League. Inoltre, cosa che pochi sanno, bomber Giroud è anche Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore, onoreficenza conferitagli di iniziativa del Presidente della Repubblica francese dopo la vittoria degli ultimi Mondiali di Russia 2018.
L’APPRODO AL MILAN
Quest’estate, dopo aver vinto la maggior parte dei trofei individuali e di squadra, Olivier Giroud decide di mettersi nuovamente in gioco all’età di 34 anni, e sceglie di approdare nel Campionato di Serie A, nel Milan, in qualità di Vice-Ibrahimovic. Un ruolo che sembra stargli stretto fin dall’inizio al punto che, fin dalle amichevoli estive della squadra, si mette in mostra facendo reparto da solo (complice l’infortunio di Zlatan Ibrahimović) e segnando diversi gol.
Le sue abilità da rapace d’area si adattano bene con lo stile di gioco milanista che, lo scorso anno, sembra aver sofferto molto l’assenza di un altro attaccante di grande presenza oltre allo svedese. Dopo le prime due giornate di Serie A e altrettanti gol segnati dal francese, ci si rende subito conto che forse il Milan ha trovato ciò di cui aveva bisogno per concretizzare le numerose azioni da gol create durante le partite.
LA CONVIVENZA FUTURA CON IBRAHIMOVIĆ
Come se non bastasse, la sua presenza mette addirittura in discussione l’eventuale spreco nel riservagli solo un posto in panchina come sostituto dello svedese. Da qui la probabile idea di Stefano Pioli di passare da un 4-2-3-1 a un 4-4-2 per le partite più importanti, in modo da mettere in campo tutta l’esperienza di due super bomber come loro. Tuttavia la coppia delle grandi occasioni dovrà aspettare ancora un po’ prima dell’esordio, perché la positività al Covid di giovedì scorso del francese annulla la speranza dei tifosi rossoneri di vederli in campo insieme già nella gara del 12 settembre contro la Lazio. Ad ogni modo anche il francese non vede l’ora di giocare insieme allo svedese:
“Ho giocato contro Ibrahimovic qualche volta: a 40 anni gioca ancora, è un professionista eccezionale. Non puoi giocare a quell’età a questi livelli, senza quell’impegno per la tua squadra, quella determinazione. Io cerco di fare lo stesso per poter continuare a giocare fino a che il mio corpo me lo permetterà. Spero di essere esempio per i giovani. Non vedo l’ora di giocare e di allenarci insieme. Spero che ci divertiremo“.
NIENTE PAURA
Giroud è un professionista a tutto tondo, tanto da essersi presentato nell’intervista dopo la doppietta col Cagliari parlando già un buon italiano, segno ulteriore della forte volontà di calarsi con tutto se stesso nella realtà milanista. Come se non bastasse la scelta della maglia numero 9, che dopo Pippo Inzaghi sembra aver portato parecchio male agli attaccanti rossoner. La sfida non sembra spaventarlo affatto e, anzi, è un motivo in più per fare meglio in questa stagione:
“Non ho problemi, sono sicuro delle mie qualità e sono orgoglioso di giocare con questo numero che è stato di Van Basten e Papin”.
Staremo quindi a vedere se anche questa sfida italiana, che per ora è iniziata bene, si concluderà per lui nel migliore dei modi.
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