I Nostri Approfondimenti
Chi è Duda, l’erede di Hamšík acquistato dal Verona

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2 mesi fa:

Quella appena conclusa sì è rivelata una sessione di calciomercato non particolarmente ricca di sorprese per quanto concerne la nostra Serie A, ma diversi trasferimenti sono comunque andati in porto. Tra questi vi è anche quello di Ondrej Duda, che qualche giorno fa è passato in prestito dal Colonia all’Hellas Verona. Dopo un lungo peregrinaggio in giro per l’Europa fra Slovacchia, Polonia, Germania e Inghilterra, la carriera di Duda fa finalmente tappa nel Bel Paese, dove giocherà tra le fila degli scaligeri.
L’EREDE DI MAREK HAMŠÍK
Duda è un centrocampista offensivo, che predilige agire come trequartista alle spalle delle punte. Tuttavia, spesso è stato schierato anche in posizione più avanzata e come centrocampista centrale. Fa del dribbling uno dei suoi cavalli di battaglia. Per caratteristiche tecnico-tattiche, oltre che per la provenienza, viene considerato in patria l’erede naturale di Marek Hamšík.
INIZI IN SLOVACCHIA E TRASFERIMENTO AL LEGIA VARSAVIA
La carriera di Ondrej Duda inizia con la maglietta del Kosice, club slovacco fallito nel 2017. Nel suo paese di nascita, il centrocampista esordisce a 17 anni dopo l’esperienza nelle giovanili del club. L’avventura in patria gli permette di crescere nel migliore dei modi, fin quando nel 2014 il classe ’94 si trasferisce al Legia Varsavia, club di Ekstraklasa che sborsa 300 mila euro per ottenere le prestazioni del giocatore. In Polonia, Duda si fa notare, segnando 16 reti in 99 presenze con la maglia dei Legionari. L’opportunità offertagli dal Legia gli permette di mettersi in mostra anche in competizioni internazionali, come l’UCL e la UEL, esperienza che segnerà in maniera negativa il giocatore. La motivazione risale ad un match contro gli albanesi del Kukesi, i cui tifosi lo colpiscono alla testa con un sasso. Complici le buone prestazioni, durante la permanenza presso i polacchi, Duda è convocato dalla nazionale maggiore della Slovacchia, nella quale tutt’oggi è un tassello molto importante.
ESPERIENZE IN GERMANIA E INGHILTERRA
Nell’estate del 2016 viene ceduto all’Hertha Berlino per 4,4 milioni di euro più bonus, diventando il terzo trasferimento più costoso del calcio polacco. Nella capitale tedesca resta fino al 2020, dopo 71 presenze condite da 13 reti. Nel mentre, anche un breve prestito al Norwich, in Premier League, in cui milita da gennaio a settembre 2020. In Inghilterra non trova fortuna, totalizza solo 12 presenze senza reti, quindi nella sessione di mercato estiva fa ritorno all’Hertha Berlino. Tuttavia, nemmeno nella capitale tedesca ha opportunità di riscatto, quindi si trasferisce a titolo definitivo al Colonia. Con la maglia dei Die Geißböcke, in cui ha militato fino a gennaio 2023, fa il salto di qualità definitivo. Realizza 11 reti in 88 gare disputate, con diverse presenze all’attivo anche in Europa e Conference League.
L’APPRODO ALL’HELLAS VERONA
Proprio alla fine della finestra del calciomercato invernale 2023 arriva un cambio di maglia importante per la carriera del giocatore. Ondrej Duda diventa un nuovo giocatore dell’Hellas Verona di mister Zaffaroni. L’acquisto da parte degli Scaligeri è una richiesta esplicita del suo attuale allenatore, il quale gli ha concesso qualche minuto con la maglia gialloblù contro l’Udinese. Riferendosi proprio al trequartista slovacco, Zaffaroni ha recentemente dichiarato: “Duda è entrato bene e sapevamo che con la sua esperienza avrebbe potuto darci una mano fin da subito. Con il suo inserimento mi sembra che le cose abbiano funzionato, siccome con il gioco siamo andati vicini a fare il secondo gol”.
Ora sta proprio all’ex Colonia ripagare la fiducia rivoltagli, cercando di trascinare i suoi alla permanenza in Serie A, condizione che farebbe scattare l’obbligo di riscatto fissato a 2,5 milioni di euro. La tecnica e l’abilità nei piazzati, così come nei rigori, sono le caratteristiche di cui l’Hellas ora ha bisogno, sia nel caso in cui sia schierato come mediano che come trequartista.
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DOVE VEDERE SERBIA U21-ITALIA U21 – Gli ‘Azzurrini‘ di Paolo Nicolato si preparano in vista dei Campionati Europei di categoria in Romania e Georgia, in programma dal 21 giugno all’8 luglio. L’under 21 azzurra, durante questa pausa per le nazionali, se la vedrà in amichevole contro Serbia e Ucraina. Nicolato sfrutterà queste due amichevoli per consolidare le sue idee, provando a inserire volti nuovi. Infatti, per la prima volta, sono stati chiamati tra i ventotto convocati, 5 nuovi debuttanti: i difensori Diego Coppola e Niccolò Pierozzi, i centrocampisti Bruno Zapelli e Giovanni Fabbian e l’attaccante Tommaso Baldanzi.
Il primo impegno verso l’Europeo si giocherà domani, ore 18.00, a Backa Topola, contro la Serbia, la quale, al contrario dei nostri ‘Azzurrini‘, non si è qualificata alla fase finale del torneo, arrivando terza nel girone H con Francia e Ucraina.
DOVE VEDERE SERBIA U21-ITALIA U21
Non ci sarà copertura televisiva a Backa Topala. Tuttavia, sarà possibile seguire il match tra Serbia U21 e Italia U21 in diretta streaming su dispositivi mobili come tablet e smartphone o ancora su pc e notebook.
Sarà possibile farlo attraverso il sito della FIGC e sui profili social della Nazionale Maschile (Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e TikTok).
LE PROBABILI FORMAZIONI
Possibile chance subito dal primo minuto per Baldanzi, gioiellino dell’Empoli, sull’esterno a sinistra. Centrocampo confermato con Bove, Ricci e Fagioli. Sul centrocampista della Juventus, inoltre, sono state sollevate diverse polemiche. Il suo rendimento con la maglia bianconera faceva presupporre a una convocazione con la Nazionale maggiore. Discorso analogo per Udogie con l’Udinese. Curiosità anche per Fabbian, di proprietà dell’Inter, che sta crescendo partita dopo partita con la Reggina, partendo però dalla panchina. Inamovibili davanti Cancellieri e Colombo a guidare l’attacco.
SERBIA (4-3-3): Micovic; Bjekovic, Drezgic, Lukic, Rogan; Mitrovic, Ivezic, Belic; Ajdinovic, Durasovic, Pantovic.
ITALIA (4-3-3): Carnesecchi; Bellanova, Okoli, Pirola, Udogie; Fagioli, Ricci, Bove; Cancellieri, Colombo, Baldanzi.
I Nostri Approfondimenti
Transfermarkt, ecco i nuovi valori! Osimhen quota 100, crollano Lukaku e Pogba
Pubblicato
23 ore fa:
Marzo 23, 2023
Transfermarkt, con la Serie A alle porte di aprile ed una stagione entrata nel vivo, ha modificato ed aggiornato i valori di mercato dei calciatori del nostro campionato. Le scoperte più piacevoli riguardano sicuramente la straordinaria stagione del Napoli, mentre tra le squadre di Milano e di Torino sono stati evidenziati alcuni inevitabili cali.
IL NAPOLI GONGOLA: NUMERI DA CAPOGIRO
Primi in Serie A a +21, primi nel girone di Champions e… prima favorita per il lato destro del tabellone, quello con Milan, Inter e Benfica, tra le quali svetta un Napoli ambizioso e coscienzioso circa la possibilità di raggiungere la prima finale di Coppa dalle grandi orecchie della sua storia. Transfermarkt non poteva far altro che certificare nero su bianco questo dominio e ciò si riflette, naturalmente, sulle valutazioni di mercato dei suoi protagonisti.
Victor Osimhen è la stella non solo del Napoli ma del campionato intero. Il suo valore di mercato tocca ora una quota pari a 100 milioni di euro. Un record, per la Serie A, raggiunto in passato solo da Dybala (110 di vdm) e Lukaku (100 di vdm).
#SerieA multi-padrone. Victor Osimhen è il settimo MVP 👑 degli ultimi 8 anni di campionato e il terzo a toccare quota 💯 Mio. € 💶. Riuscirà a fine stagione a superare il record di #VdM di Dybala, il massimo per il calcio italiano?#TMdatabase #VdM #TMopinion pic.twitter.com/TPimZudVZy
— Transfermarkt.it (@TMit_news) March 21, 2023
Al secondo posto l’altro diamante più brillante di questo splendido Napoli, Khvicha Kvaratskhelia. E la sua crescita rappresenta davvero un unicum in questo campionato di Serie A: sbarcato in azzurro con un valore di 15 milioni di euro, il georgiano ha prima visto la sua quotazione toccare i 35 a settembre, i 60 a novembre e ora gli 85 milioni di euro a marzo 2023. Con l’impatto avuto ed uno score di 14 gol e 16 assist in 30 partite, d’altronde, era inevitabile.
Un altro straordinario esempio in tal senso è Kim Min-Jae. Arrivato dal campionato turco con un vdm di appena 14, oggi, dopo meno di un anno, vede il suo valore toccare meritatamente la quota Transfermarkt di 50 milioni. Una quotazione indiscutibile, visto il rendimento straripante del sud-coreano.
In generale, però, è tutto il Napoli ad essere cresciuto nei suoi interpreti: Lobotka, che fino a qualche tempo fa sembrava addirittura fuori dal progetto Napoli vale ora 38 milioni, Zambo Anguissa, con le sue straordinarie doti atletiche vede il suo vdm stimato in 40, Eljif Elmas, riserva di lusso della formazione di Spalletti ben 26, mentre Meret e Olivera 18.
Un tripudio sotto ogni punto di vista.
MILAN, INTER E JUVE TRA CROLLI E SORPRESE INATTESE
La stagione delle strisciate non è andata come sperato sotto diversi punti di vista: la Juventus tra problemi giudiziari, una Champions fallimentare e un avvio di stagione horror ha immediatamente rinunciato alla corsa scudetto; l’Inter, che vive una stagione benevola dal lato Coppe, è comunque protagonista di un’annata contraddistinta dal nervosismo e dalla scarsa costanza, con 9 sconfitte in campionato; il Milan è un viavai di alti ma soprattutto di bassi, con una buona campagna europea sovrastata dal terribile rendimento nelle coppe nazionali e da continui cali in campionato che hanno fatto scivolare il club al quarto posto. Ciò, ovviamente, si riflette sui valori dei giocatori, sebbene ci siano alcuni punti interessanti da considerare.
Rafael Leão, precedente MVP di Serie A, vede la sua valutazione Transfermarkt scendere sensibilmente di cinque milioni, da 90 a 85. Il cambio di posizione in campo non gli ha giovato e, come molti, paga il momento opaco del Milan che fatica a trovare un’identità e una veste tattica convincente. Lo seguono a ruota nei cali una lunga serie di giocatori tra cui De Ketelaere, ad esempio, che ora è quotato 27, una valutazione tutto sommato ancora alta per un giocatore offensivo con 0 goal e 1 assist in stagione. Nella lista, Tomori, Calabria, Pobega, Dest, Rebic, Vranckx, Origi e Bakayoko. Fa ben sperare la crescita di Malick Thiaw: l’ex-Schalke 04 ha toccato quota 15 milioni di euro di valore.
Sulla sponda nerazzurra di Milano non ci sono grandi sconvolgimenti, fatta salva l’eccezione Romelu Lukaku. Il belga era tornato all’Inter con una valutazione di 70 milioni di euro che, ad oggi, è inevitabilmente crollata – e non potrebbe essere altrimenti – a quota 40. Una discesa verticale che ben racconta la deludente stagione dell’ariete di proprietà del Chelsea, destinato a far ritorno a Londra a luglio 2023. A seguirlo negli abbassamenti di vdm ci sono Brozovic, – autore di una stagione anonima – Correa, – sempre più fuori dal progetto – de Vrij – in scadenza a fine anno – e Bellanova – di probabile ritorno al Cagliari. Piccole note d’incoraggiamento arrivano da Carboni (ora vale 4 milioni), Onana la cui titolarità ha portato ad una quotazione di 20 milioni e Lautaro, tornato al suo peak di 80 milioni.
In casa Juventus vige una situazione simile. Se è vero che l’inizio di stagione è stato da film horror, è altrettanto vero che una ripresa c’è stata, nel segno dei giovani. Partendo dai cali, il primo della lista è indubbiamente Dušan Vlahović: un anno fa valeva 85, oggi registra una quotazione scesa a 75 milioni di euro. Un crollo che certifica lo scarso momento di forma del centravanti serbo, il quale tra acciacchi fisici e scarsa prolificità in zona gol sta vivendo una stagione tra luci e ombre. Problema simile per Federico Chiesa: il percorso di recupero dall’infortunio non sta andando come sperato e i soli 645′ minuti giocati – sebbene di qualità – sono testimoni di una stagione in cui il ragazzo non sta ripagando le aspettative in termini di presenza. Pre-infortunio valeva 70, ora sono solo 50.
La vera delusione, tuttavia, risponde al nome di Paul Pogba. 35′ minuti in stagione, infortuni a catena, ritardi agli allenamenti e tanta, tanta sfortuna contribuiscono ad alimentare una situazione paragonabile a quella di Lukaku – ma che probabilmente è ben peggiore. Al momento della firma con la Juventus il suo valore si attestava sui 48; ora, quella cifra, è scesa a 20.
Non mancano, però, anche le incoraggianti note positive: tra queste Adrien Rabiot, il quale vede il suo valore risalire lentamente verso quelle cifre che vantava solo quando vestiva la maglia del PSG. Da 22, il francese è passato ad un vdm di 30 milioni di euro. Sempre a centrocampo, aumentano le sorprese positive con Nicolò Fagioli il cui valore si attesta ora sui 20 milioni e Barrenechea che tocca quota 900mila. In controtendenza c’è Leandro Paredes, sempre più escluso dalle rotazioni, con un vdm crollato a 12. Crollano a 2.5 Bonucci e a 3 Kaio Jorge, appena ripresosi dall’infortunio.
IN GENERALE…
Non ci sono poi grossi sconvolgimenti nel resto del panorama di mercato della top five di Serie A. In casa Lazio segnaliamo la promettente crescita dei valori Transfermarkt di Casale (17 di vdm) e Zaccagni (25 di vdm) mentre sponda giallorossa, troviamo la quota di Roger Ibañez salita a 30 milioni.
In casa Atalanta, invece, c’è molto di cui parlare e i profili da segnalare non mancano. La scommessa Rasmus Højlund, ad esempio, è stata brillantemente vinta: il classe 2003 ha appena raggiunto il suo momentaneo peak a 35 mln, grazie ad una stagione da protagonista assoluto in nerazzurro. A ruota seguono Ademola Lookman, grande intuizione del club orobico e Giorgio Scalvini, prodotto del vivaio della squadra di Bergamo: secondo Transfermarkt, accaparrarsi entrambi vorrebbe dire spendere almeno 30 milioni per ciascuno.
Scendendo di posizione in classifica trova spazio l’ex-Ajax Perr Schuurs (20 di vdm), la sorpresa Laurienté (18 di vdm), lo straordinario Vicario (16 di vdm), Arthur Cabral (14 di vdm), Carnesecchi (13 di vdm) e la baby-sorpresa dell’Empoli, Tommaso Baldanzi (10 di vdm).
I trend sembrano segnalare grosse possibilità di crescita per i giovani, un inevitabile calo per i calciatori più anziani e un giustificato scetticismo verso i cavalli di ritorno. Nella grafica sotto, invece, breve panoramica circa i calciatori più cresciuti in Serie A fornita da Transfermarkt.
La 🔝1⃣1⃣ dei giocatori col maggiore aumento di #valoredimercato 📈💶 dopo l'aggiornamento della #SerieA mette le ali ✈. Da un lato il Napoli di #Osimhen, #Kvaratskhelia, #Lobotka e #Kim, dall'altro l'Atalanta di #Scalvini, #Lookman e #Hojlund. #TMtop11 #TMdatabase #VdM pic.twitter.com/HnoSnV3Psn
— Transfermarkt.it (@TMit_news) March 22, 2023
Calcio Internazionale
Chi è Khephren Thuram: l’ultimo della “dinastia”

Pubblicato
2 giorni fa:
Marzo 22, 2023
CHI È KHEPHREN THURAM: L’ULTIMO DELLA “DINASTIA” – Si sa, alla volte il calcio è una questione di famiglia. Di padre in figlio direbbe qualcuno. È questo il caso della dinastia Thuram: dopo Marcus, attaccante ormai affermatissimo al Borussia Monchengladbach, ecco esplodere Khephren, ultimo della dinastia, centrocampista del Nizza. E in Costa Azzurra si coccolano il loro gioiello, sapendo che presto gli dovranno dire addio.
BUON SANGUE NON MENTE
Nato a Reggio Emilia nel 2001, quando il padre Lilian militava ancora nel Parma, ha iniziato a giocare fin da piccolissimo nell’Olympique de Neuilly ed ha completato il suo percorso prima nelle giovanili del Boulogne-Billancourt e poi in quello del Monaco. A 13 anni ha superato i test d’ingresso per l’INF Clairefontaine, che lo ha considerato tra i migliori venti giocatori transalpini nati nel 2001. L’esordio tra i grandi è avvenuto nel 2018, quando l’amico fraterno del padre, Thierry Henry, decise di farlo debuttare in una partita di Champions League persa contro l’Atletico Madrid.
L’ESPLOSIONE
La vera esplosione arriverà l’anno successivo. Non avendo spazio nel Monaco, nel 2019 firma il suo primo contratto professionistico con il Nizza dove troverà come allenatore Patrick Vieira, un altro amico di vecchia data del padre ai tempi della Nazionale. Sarà proprio il tecnico francese a dargli tanta fiducia ed a renderlo imprescindibile per la squadra. In quella stagione collezionerà ben 16 presenze. Khephren a soli 22 anni, si ritrova con 156 presenze, 10 gol ed 11 assist. Un bottino che farebbe invidia a chiunque, a maggior ragione a quell’età.
UNA VERA E PROPRIA DIGA
Come detto poc’anzi, a differenza di suo padre Lilian che è stato un difensore e del fratello maggiore Marcus che gioca da attaccante, Khephren Thuram è un centrocampista. Di lui i suoi istruttori hanno sempre parlato un gran bene. Oltre alle qualità dal campo, sa distinguersi per il suo carattere gentile, educato e anche già con spirito da leader: la personalità non gli manca. Paragonato spesso in Francia a Patrick Vieira, a cui ha dichiarato di ispirarsi, è dotato anche di buona velocità, di grande accelerazione e di un buon tiro dalla distanza. All’ottima capacita di interdire le linee di passaggio avversarie, unisce grande abilità nel gioco aereo. Una vera e propria diga.
L’ARRIVO IN NAZIONALE MAGGIORE
Dopo stagioni di alto livello, anche Didier Deschamps si è accorto di lui: Khephren è stato convocato per le prime partite di qualificazione ad EURO2024. Assieme al fratello, Marcus, farà parte del “nuovo gruppo giovane” della Nazionale francese. I vicecampioni del Mondo affronteranno l’Olanda (il 24 marzo 2023) e l’Irlanda (il successivo 27 marzo). Thuram ha collezionato 47 presenze totali in tutte le Nazionali, ora si aspetta solo l’esordio tra “i grandi”.
Flash News
Gli ultimi 5 azzurri a segno all’esordio in Nazionale

Pubblicato
2 giorni fa:
Marzo 22, 2023
ESORDIO GOL NAZIONALE – Domani sera tornerà in campo la nostra Nazionale per la prima partita dell’anno nuovo. Allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli andrà in scena Italia-Inghilterra, il primo match valevole la qualificazione ad Euro 2024.
Complici gli infortuni di Raspadori ed Immobile, Mancini ha sorpreso tutti convocando in azzurro Retegui, attaccante in forza al Tigres ma di proprietà del Boca Juniors. Con Scamacca non al meglio della condizione, il classe 1999 potrebbe addirittura partire dal 1′. In caso di rete all’esordio, diventerebbe il novantunesimo giocatore italiano ad andare in gol alla prima presenza. Ma quali sono i cinque casi più recenti di questo curioso traguardo? Andiamo a scoprirlo insieme.
GLI ULTIMI CINQUE AZZURRI A SEGNO ALL’ESORDIO
EDER, 28/03/2015. Alla prima presenza con la maglia azzurra, l’attaccante allora in forza alla Sampdoria sigla un gol da urlo, con un destro a giro da fuori area, ai danni della Bulgaria. Quella partita finì 2-2, proprio grazie alla rete del nuovo arrivato. Circa tre mesi dopo, lo stesso Eder diventa protagonista indiscusso della cavalcata della Nazionale targata Antonio Conte all’Europeo, che si è dovuta solo arrendere alla Germania dopo i calci di rigore ai quarti di finale.
PAVOLETTI, 26/03/2019. Nella partita di qualificazione ad Euro 2020, Leonardo Pavoletti trova la gioia personale nella goleada contro il Liechtenstein, partita finita 6-0. A pochi minuti dal suo ingresso in campo per Fabio Quagliarella, il bomber casteddu va in gol con un tap-in facile facile in porta vuota. Da quella presenza, il trentaquattrenne non ha più vestito la maglia azzurra.
ORSOLINI, 18/11/2019. Uno dei giocatori attualmente più in forma del campionato che – nella passeggiata contro l’Armenia per 9-1 – riesce a togliersi lo sfizio del primo gol in maglia azzurra. Imbeccato perfettamente da Zaniolo, trafigge il povero Airapetyan con un preciso colpo di testa da centro area.
CAPUTO, 7/10/2020. In quegli anni, Caputo tocca l’apice della sua carriera, tanto da convincere Mancini a convocarlo in Nazionale. Nella sua partita d’esordio da titolare contro la Moldova, sigla uno dei gol più facili nella sua vita da calciatore. Anche in questo caso, la partita finisce con una goleada per l’Italia: 6-0 il risultato.
FERRARI, 28/05/2021. In questo speciale elenco, spunta anche un difensore. L’attuale capitano del Sassuolo, corona il sogno di una vita, esordendo nella goleada con San Marino e, addirittura, trovando la via del gol. Questo il giusto premio per uno dei difensori più continui nel rendimento degli ultimi anni.
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