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Operazione rilancio

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Operazione rilancio

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Gennaio è arrivato, la Befana si è portata via quello che rimaneva delle feste, e per la prima volta nella storia del calcio italiano è arrivata la sosta dopo le partite giocate nel periodo natalizio. Due lunghe settimane per tutti gli appassionati di calcio, che al solito potranno consolarsi con la più classica delle sessioni invernali di calciomercato. C’è chi deve trovare il colpo per consolidare la propria posizione, chi deve rimescolare le carte per rilanciarsi in classifica, oppure ci sono anche realtà stabili che però necessitano di quell’acquisto per continuare un processo di crescita. Tra giocatori che stanno esplodendo, alcune scommesse ed altri in cerca di rilancio, gennaio può diventare un mese decisivo per tantissime squadre di Serie A.

In un’epoca che, a detta di molti, non sta dando alla luce una nuova generazione di difensori italiani, molto spesso i club tendono ad andare a ricercare i propri baluardi difensivi all’estero; a volte ci si azzecca, ma tante altre si rischia di prendere la più classica delle fregature. Non tanto per il fatto che una squadra voglia rifilare un giocatore non all’altezza, ma perché il tatticismo frenetico che viene praticato in Italia crea quasi sempre grattacapi ai difensori stranieri. E allora perché non cercare con attenzione in Italia?

Un nome che ci sentiamo di proporre è quello di Lorenzo Tonelli. Profilo interessante, poiché in cerca di rilancio dopo una stagione e mezza passate tra panchina e tribuna nel Napoli di quel Sarri che tanto lo desiderava e tanto lo voleva, un giocatore nel pieno della sua maturità – compirà 28 anni tra poco più di una settimana – e che conosce ormai a menadito il campionato italiano. Dopo le sue due prime stagioni in Serie A con la maglia dell’Empoli, il club che lo ha cresciuto fin da ragazzo, aveva trovato l’occasione della vita: andare a Napoli, magari non da prima scelta, ma comunque in una squadra che aveva – ed ha – la chiara intenzione di lottare sempre su più fronti, dentro e fuori dai confini della nazione. Invece, nonostante sia cresciuto sotto i dogmi di due maestri della linea difensiva quali Sarri e Giampaolo, lo spazio per il centrale fiorentino non è mai praticamente esistito: 3 presenze in campionato, 0 in Champions, 0 in Coppa Italia, 1 sola con la squadra Primavera. 4 presenze in un anno e mezzo, tra infortuni, poco spazio dovuto ai tanti giocatori davanti a lui in difesa (Koulibaly, Albiol, Maksimovic e Chiriches), e chi più ne ha, più ne metta.

Il Napoli di fatto non ha più bisogno di lui, e lo stesso vale per Tonelli. A quasi 28 anni è alla ricerca di una squadra che lo rivalorizzi e che gli permetta di ritrovare la continuità che ha totalmente perso nel suo periodo all’ombra del Vesuvio. Molto all’ombra. E chi potrebbe prenderselo? Noi lo consigliamo a 5 squadre, che per disponibilità economica e necessità potrebbero cogliere la palla al balzo.

SASSUOLO

I neroverdi di Beppe Iachini stanno vivendo un periodo abbastanza altalenante, che li ha visti sicuramente in ripresa rispetto alla gestione Bucchi, ma ancora non a sufficienza. La distanza dalla zona retrocessione è soltanto di 6 punti, e oltretutto ci sono già insistenti voci riguardanti la partenza di alcuni dei big, su tutti Matteo Politano. Detto del classe ’93 cresciuto nella Roma, chi ha già lasciato Sassuolo è Paolo Cannavaro, che ha deciso di lasciare il calcio per iniziare una nuova avventura al fianco del fratello Fabio sulla panchina del Guangzhou Evergrande, e lasciando a sua volta una casella libera nella retroguardia neroverde.

Ed ecco che il nome di Lorenzo Tonelli si incastrerebbe a meraviglia: al Sassuolo serve un centrale da affiancare ad Acerbi e a Goldaniga in caso di difesa a 3, o comunque per poterlo alternare ai due centrali già in rosa in un ipotetico schieramento a 4. Tonelli garantirebbe solidità in tutti i sensi, in quanto parliamo di un difensore molto capace sui colpi di testa – a dispetto dei suoi 183 cm, non un’enormità per un centrale – ed allo stesso tempo veloce e discretamente capace dal punto di vista tecnico. Iachini potrebbe trasmettergli quella fiducia che ormai manca da troppo tempo, e ritrovare il carisma di un giocatore come l’attuale numero 62 del Napoli avrebbe un enorme significato, soprattutto se inserito in una rosa giovane come quella neroverde.

Tonelli vuole ritrovarsi, e nel silenzio e nella pace di Sassuolo potrebbe farlo al meglio.

GENOA

La regina del calciomercato di gennaio. Da anni capace di ribaltare tutto il lavoro svolto durante l’estate, cedendo metà squadra, tra esuberi per pochi spiccioli e talenti a suon di milioni, per rimettersi alla ricerca di tasselli in giro per l’Europa per ricreare una rosa competitiva, al fine di salvare la stagione.

In realtà Ballardini pare abbastanza soddisfatto della sua rosa. Anch’egli subentrato come Iachini, al momento sta tenendo una media punti da metà classifica – se non qualcosa di più – e negli ultimi due mesi ha reso quella del Genoa una delle difese meno battute della Serie A. E allora direte: a cosa serve Tonelli? Serve. Perché il tecnico romagnolo gioca con una difesa a 3 composta da Izzo, Rossettini e Zukanovic, mentre l’unica riserva realmente valida è Santiago Gentiletti. Ci sarebbe anche Biraschi, ma ultimamente Ballardini lo sta schierando come esterno di destra del suo centrocampo a 4, dunque per adesso lo escludiamo dal computo dei centrali difensivi.

Tolto Izzo, tutti gli altri difensori hanno dai 30 anni in su. Visto che il centrale napoletano è corteggiato da tanti club – in Italia e non solo – e considerando anche che 4 centrali (più Biraschi) per tre posti sono pochi, Tonelli potrebbe essere il profilo perfetto; sebbene ci abbia giocato raramente, starebbe a pennello in uno schieramento a 3 per le caratteristiche già citate in precedenza, e oltretutto abbasserebbe anche l’età media del reparto.

Dall’ombra del Vesuvio alla luce della Lanterna di Genova. Potrebbe essere un’idea.

CHIEVO

Se abbiamo parlato di media età abbastanza alta per il Genoa, qua possiamo tranquillamente ragionare riguardo la prossima pensione. Scherzi a parte, la difesa del Chievo di Maran è da sempre una certezza, ma passano le stagioni, passano gli anni, ed i difensori clivensi cominciano ad invecchiare: Dainelli andrà per i 39 (anche se pare vicino all’Empoli), Gamberini ne ha 36 e Cesar 35. Si salvano soltanto Mattia Bani (24) e l’ex viola Tomovic, che ne ha comunque 30 e forse renderebbe meglio come terzino destro.

Tonelli si integrerebbe alla perfezione negli schemi di Maran, che sarebbe il terzo guru difensivo che incontrerebbe dopo Sarri e Giampaolo, i due maestri avuti ad Empoli, e soprattutto darebbe nuova linfa ad una squadra che ha come obiettivo nei prossimi anni quello di svecchiare la rosa e ritrovare nuovi talenti che diano continuità ad un progetto che, dopo ormai tanti anni, non smette mai di sorprendere.

Come detto per il Sassuolo, la casa dei mussi volanti sarebbe un luogo tranquillo dove lavorare e rimettersi in moto, rimanendo comunque in un bel contesto come la città di Verona.

BOLOGNA

Una piazza calda per un giocatore caldo. Bologna in questo momento è uno dei luoghi più focosi per quanto riguarda il calciomercato, con la questione Verdi che sta tenendo banco non solo in città, ma anche su tutti i quotidiani sportivi del paese. Ma non c’è soltanto il talento cresciuto nel Milan: si vocifera che Maietta voglia lasciare il Dall’Ara per andare a cercarsi l’ultimo contratto di valore, e andarsi a giocare le sue ultime carte da titolare; rimarrebbero Helander, Gonzalez e lo scontento De Maio, che come Maietta non sta trovando spazio, a dispetto di quanto gli era stato promesso in estate al suo arrivo.

Lorenzo da Firenze – non certo la città più adorata dalla tifoseria felsinea – sarebbe una risorsa per Donadoni, sia come rincalzo ma, a parer nostro, anche come titolare; non ha niente da invidiare né al costaricense ex Palermo, né al gigante svedese, e soprattutto potrebbe offrire la velocità che manca ad una retroguardia così fisica come quella bolognese.

Altra cosa non da poco, rispetto alle piazze sopracitate, quella di Bologna è sicuramente più ambiziosa, e per un carattere come quello di Tonelli, sarebbe senza dubbio più stimolante ed intrigante.

TORINO

The last, but not the least. Anzi, probabilmente abbiamo a che fare col progetto più interessante. Il Torino del più fresco tra i nuovi allenatori subentrati in corsa, Walter Mazzarri, potrebbe rifarsi il look in questo mercato di gennaio: non tanto perché la rosa non sia all’altezza – proprio per questo è stato esonerato Mihajlovic – ma perché il neo tecnico livornese potrebbe richiedere qualche giocatore più funzionale al suo tipo di gioco. Difficile che l’ex mister del Watford decida di passare al suo classico 3-5-2, ma sembra molto più probabile che dal 4-3-3 visto con Miha e nella sua prima uscita contro il Bologna, si possa passare ad una sorta di 3-4-2-1.

Non stiamo a dire come si evolverebbe la questione in fase offensiva, perché non è ciò che interesserebbe a Tonelli. Passare dalla difesa a 4 alla difesa a 3 significa aumentare il numero dei centrali di difesa, dunque per avere una rosa folta non bastano più quattro centrali, ma ne servono almeno cinque, se non sei. N’Koulou, Lyanco, Bonifazi, Moretti e Burdisso sono cinque difensori molto affidabili, un mix di giovani ed esperti che si amalgama molto bene, ma gli ultimi due citati hanno entrambi 36 primavere alle spalle, e vanno per le 37.

Tonelli sarebbe il rinforzo ideale, sia perché andrebbe a dare ancor più sostanza ad una retroguardia già qualitativamente valida, sia perché ha le caratteristiche del difensore che piace a Mazzarri:arcigno, veloce e abile in marcatura. Oltretutto, andare a prenderlo adesso che è un esubero, sarebbe anche un colpo intelligente e a costo relativamente basso, magari anche con un prestito con obbligo di riscatto.

Lo stesso riscatto che vuole prendersi Tonelli, dopo troppo tempo passato nelle segrete del calcio italiano, è arrivata l’ora del rilancio. E questo gennaio potrebbe essere il momento per lui decisivo.

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Parolo contro Mancini: “Retegui? Una forzatura. A lui preferisco Kean”

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Kean Juventus

Mateo Retegui è tra i giocatori più chiacchierati delle ultime settimane. Le due reti in Nazionale nelle sfida di qualificazione a Euro 2024, contro e Inghilterra e Malta, sono bastate per mettere d’accordo buona parte degli scettici di fede azzurra.

Ciononostante, al termine del match tra Juventus e Verona, Marco Parolo ha espresso, negli studi di DAZN, il proprio parere riguardo le ultime convocazioni di Roberto Mancini, soffermandosi sull’assenza di Moise Kean:

Tra Retegui e Kean scelgo Kean. Retegui è stata una forzatura, anche se ha segnato due gol, ma non so se messo in Italia possa fare i gol dei nostri attaccanti italiani. I gol li ha fatti Orsolini, Scamacca, Raspadori, Kean. Quando segnano si parla di attaccante del futuro e Immobile viene messo da parte, ma qui parliamo di qualcosa di diverso“.

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Szczesny: “Il calendario è stimolante, ora pensiamo alla semifinale”

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Szczesny

La Juventus ha superato 1-0 il Verona grazie a Kean: dopo il match, il portiete bianconero Szczesny è intervenuto ai microfoni di DAZN.

Il momento è buono, stasera forse non abbiamo brillato ma dopo la sosta le partite sono sempre pericolose. Alla fine conta portare a casa i tre punti, siamo contenti del risultato ma non molto della prestazione. Il calendario è bello e stimolante per arrivare a giocarci tutte le competizioni. Europa League e Coppa Italia sono due obiettivi: in campo abbiamo conquistato 59 punti, siamo a +9 sul’Inter, anche se nemmeno noi sappiamo quale sia la vera situazione. Ora pensiamo alla semifinale di Coppa Italia, è bello, non vediamo l’ora di affrontare questo mese. Portare a casa un trofeo europeo sarebbe stimolante“.

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Allegri: “Stiamo facendo qualcosa di importante. Inter? Non può sempre perdere”

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serie A

La Juventus ha superato 1-0 l’Hellas Verona grazie al gol di Moise Kean: le parole del tecnico Massimiliano Allegri dopo la vittoria dei suoi ragazzi.

LA GARA – “Era una partita complicata, sporca, il Verona ti fa giocare male, ti pressa a tutto campo. Siamo stati fermi nei primi 25 minuti, poi abbiamo iniziato a creare situazioni favorevoli. Forse potevamo fare meglio negli ultimi 10 minuti, senza concedere loro la possibilità di avvicinarsi all’area. In questo dobbiamo migliorare ma credo che i ragazzi stiano facendo qualcosa di importante”.

SU KEAN E LOCATELLI – “In Nazionale? Mancini ha esperienza nel chiamare i giocatori, io credo che alcuni giocatori della Juventus abbiano qualità importanti e che possano essree chiamati. Ma le convocazioni poi le fa Roberto, che chiama chi secondo lui è meglio. Locatelli? Ha reagito bene alla mancata convocazione in Nazionale, è cresciuto bene sul piano tattico, è più mobile nella circolazione della palla anche se deve ancora migliorare in certi tipi di giocate. Come tutta la squadra, anche Locatelli ha cuore e passione. Poi possiamo sbagliare e giocare meno bene, ma alla squadra sicuramente sotto questo aspetto non si può dire niente”.

LA SITUAZIONE DI CLASSIFICA – “Dopo la sentenza dei 15 punti abbiamo giocato a Salerno, poi abbiamo superato le altre davanti e in classifica reale siamo al settimo posto. Vincendo abbiamo staccato quelle dietro. La classifica vera fatta sul campo meritatamente dice che abbiamo 7 punti più della Lazio, 9 sull’Inter e 11 sul Milan. Questo è un bel risultato. L’Inter e le altre non possono sempre perdere, per ora siamo a -4 dal quarto posto ma vedremo Milan e Roma. Di obiettivi ne abbiamo tanti, l’importante è essere lucidi. Del Piero? Grandissimo giocatore, ha rappresentato la Juventus per tantissimi anni e ci ha fatto piacere che sia venuto allo stadio. In dirigenza? Queste cose spettano alla società, noi dobbiamo pensare la campo e non è facile”: 

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Zaffaroni: “Abbiamo creato seri presupposti per far gol: c’è rammarico”

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Verona

Ha parlato al termine del match tra Juventus e Verona, vinto 1-0 dai bianconeri, Marco Zaffaroni, tecnico dei gialloblù.

Di seguito, le sue parole ai microfoni di Sky Sport.

LE DICHIARAZIONI

PARTITA –Nella fase di finalizzazione, negli ultimi metri, abbiamo creato i presupposti per far gol. Purtroppo ci manca ancora cattiveria in quelle zone del campo. Abbiamo creato seri presupposti per segnare e c’è rammarico per questo. I ragazzi sono stati bravi soprattutto nel primo tempo, giocando alla pari. Poi abbiamo cercato di pareggiare in ogni modo, ma non è bastato nonostante la prestazione. I tifosi sono importanti, hanno bisogno di prestazioni di questo tipo, dove la squadra dà tutto e i tifosi lo riconoscono. Dobbiamo raggiungere la qualità che ci manca per ottenere i punti per raggiungere la salvezza“.

GAICH –È un ragazzo con voglia di lavorare e che sta crescendo. Gli manca ancora la capacità di scelta, di tenere la palla, di smarcarsi in maniera efficace. Deve crescere da questo punto di vista, ma ha qualità. Quando giochi con difensori di alto livello, però, risulta tutto più difficile“.

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