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Ora c’è l’ufficialità: bienvenue Golovin

Flash News

Ora è fatta: bienvenue Golovin

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E’ stata un’estate calda per il centrocampista russo. Prima l’accostamento dell’Arsenal, poi la trattativa sotto traccia del Chelsea fino alla Juventus, che ha sondato il terreno valutandone le possibilità e l’apertura del Cska Mosca per qualche mese. Nessuna di queste tre big, però, è riuscita a definire l’operazione con il giocatore, che alla fine ha scelto il Monaco, con il club francese che allo stesso tempo ha scelto lui.

LE CIFRE

La squadra del principato, che ha la fama di svezzare talenti – sia che arrivino dalla primavera che dal mercato – ha raggiunto un accordo con il Cska Mosca per 30 milioni di euro, acquistando le prestazioni del giocatore a titolo definitivo. Non pochi per un calciatore 22 enne con la sola esperienza russa nel curriculum, ma allo stesso tempo neanche tanti, viste le cifre che tutt’oggi girano e gonfiano il calciomercato.

MONDIALE

Se la sua valutazione è salita alle stelle, il merito va anche alla vetrina mondiale, che ha sicuramente aiutato Golovin a mettersi in mostra. Da padrone di casa Aleksandr ha totalizzato 4 presenze – restando in panchina soltanto contro l’Uruguay, con la qualificazione già in tasca ai russi – realizzando 1 goal e 2 assist. Oltre ai dati, oltre ai numeri, la quantità di giocate ad alta velocità e mai fine a se stesse ha reso esaltante le prestazioni del giovane centrocampista.

TECNICAMENTE PARLANDO

Golovin è un calciatore che fa della poliedricità uno dei suoi punti di forza. Difatti, nonostante il suo ruolo principale sia quello del centrale di centrocampo, il giovane talento può esibirsi anche come mezzala sinistra e come trequartista. La statura nella media – alto 1,80 m – e il baricentro basso, lo rendono perfetto per esibire quelle che sono le sue caratteristiche principali: una tecnica sopraffina che esprime con ottima visione e tempi di gioco, qualità e facilità nell’arrivare al tiro e abilità nel dribbling. Fortunati i francesi che lo seguiranno da vicino, ancor di più i tifosi del Monaco. Bienvenue en Ligue 1, Aleksandr.

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Calcio Internazionale

Mourinho: “Parlerò con la società. Non posso dirvi che rimango”

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Una finale di Europa League intensa, vissuta, lunghissima, logorante per tutti quei tifosi che sono rimasti incollati alla TV. Mourinho è alla sesta finale europea nella sua carriera ed alla seconda con la Roma, uno score sicuramente non indifferente per quello che è uno dei migliori allenatori della storia del calcio. Purtroppo, alla fine si è dovuto arrendere al Siviglia. Per la prima volta, Josè Mourinho deve abdicare in una finale. Queste le sue parole nel post partita.

PARTITA – “Sono morti di stanchezza fisica, mentale. Per un risultato ingiusto con tanti episodi. Siamo orgogliosi, puoi perdere una partita ma mai la tua dignità e personalità. Ho vinto 5 finali e ho perso questa, torno a casa più orgoglioso. I ragazzi hanno dato tutto.”

RISULTATO – “Sono attaccato alla maglia, alla nostra natura. Prendiamo le cose con serenità e umiltà, lavoriamo tanto. Ognuno reagisce in un modo diverso, uno piange e l’altro no ma siamo tristissimi tutti. Arriviamo a casa morti di stanchezza e per il risultato ingiusto. Grande partita, grande finale, un arbitro che sembrava spagnolo ma abbiamo dato tutto. Lamela doveva prendere il secondo giallo, non lo prende e diventa rigorista.”

FUTURO – “Vado in vacanza lunedì. Se fino a lunedì abbiamo tempo di parlare allora parleremo, se no vado in vacanza e poi si vedrà. Devo lottare per questi ragazzi e non posso dirti oggettivamente che rimango. Sono un uomo serio, ho detto alla società che sarebbero i primi a sapere di un contatto con un club. Ci ho parlato a dicembre per la nazionale portoghese, dopodiché non ho avuto nessun contatto. Ho un anno di contratto con la Roma e al momento la situazione è questa.”

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Europa League

Lamela: “Non mi aspettavo di vincere ai rigori, orgoglioso della Roma”

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Lamela

Erik Lamela ha parlato ai microfoni della RAI analizzando la vittoria della settima Europa League del Siviglia. Una partita infinita terminata ai calci di rigore, il secondo dei quali segnato proprio da El Coco. Queste le sue parole:

“Non mi aspettavo di vincere ai rigori, volevamo evitarli e vincere prima. Abbiamo vinto e siamo molto contenti. La Roma è un avversario difficile contro cui giocare e sono orgoglioso della loro squadra. Volevo vincere per me, per la mia famiglia e per la gente che è venuta qui”.

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Europa League

Rigori amari per la Roma: il Siviglia sale a quota sette

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Siviglia

Sono stati necessari i caldi di rigore, dopo una partita che si è prolungata fino al 130′. Ma che, contando tutti i recuperi, ha sfiorato le due ore e mezza di match. Una partita che, col passare del tempo, è diventata una vera e propria gara di resistenza e di nervi saldi. Alla fine, tra Siviglia e Roma, sono stati gli spagnoli, che alzeranno il trofeo per la settima volta nella loro storia. La seconda consecutiva contro una squadra italiana: nel 2020 fu l’Inter a lasciarci le penne.

I rigori sono stati calciati sotto il settore dei tifosi del Siviglia e Ocampos, con una rete, ha aperto le danze e risponde subito Cristante. Lamela e Rakitic non sbagliano, a differneza di Mancini e Ibanez. Non fallisce neanche Montiel, già decisivo nella finale mondiale in Qatar.

La sfida era iniziata all’insegna dell’equilibrio sia delle giocate che dell’umore. Dopo 35′, alla prima vera occasione da gol, Dybala ha sbloccato il match con un mancino letale che ha trafitto Bounou. Nella ripresa, però, il Siviglia viaggia ad una veloci9tà diversa e al 55′ l’autogol di Mancini riporta la parità.

Montano le polemiche per alcuni episodi dubbi nelle due aree di rigore, mentre la Roma perde Dybala per affatticamento ed è costretta a sostituire Abraham. I supplementari diventano una vera e propria sfida di nervi, con nessuna occasione da gol degna di questo nome ed un recupero che si prolunga fino al 130′ e oltre. Ai calci di rigore, infine, gli andalusi hanno fatto valere la loro maggior bravura.

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Europa League

Roma-Siviglia è la partita più lunga di sempre con 146 minuti

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Roma

Una finale tesa e combattuta quella tra Roma e Siviglia che è durata 146 minuti. Diventa a tutti gli effetti la partita più lunga della storia del calcio superando anche la finale dei Mondiali tra Argentina e Francia. La sfida verrà decisa ai calci di rigore.

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