Lo scorso anno la misura delle ambizioni del Sassuolo – accontentarsi di una salvezza tranquilla o puntare a posizionarsi nelle zone medio alte della classifica – passava dalla gestione del doppio impegno in campionato e in Europa League. Non è andata particolarmente bene. I tanti infortuni, e in particolare quelli più lunghi di giocatori chiave come Berardi, hanno ridotto la qualità e la quantità delle scelte a disposizione di Eusebio Di Francesco. La sensazione è di essere arrivati alla fine del miglior ciclo della storia neroverde. Sensazione confermata anche dal passaggio di Di Francesco alla Roma, scelto come sostituto di Luciano Spalletti.
Nonostante questo il Sassuolo può comunque essere preso a modello per la continuità del progetto tecnico-tattico e la coerenza nella scelta dei giocatori. Sono molti, infatti, quelli che hanno trovato nel Sassuolo il contesto giusto per valorizzarsi, garantendo alla società importanti plusvalenze. Ad esempio, Simone Zaza, Nicola Sansone e Lorenzo Pellegrini.
Ora è il momento di Babacar. L’acquisto più oneroso di questo sogno chiamato “mercato di gennaio”.
CALMA PIATTA
Nessun fuoco d’artificio sopra al cielo d’Italia in questi mesi di calciomercato. I grandi colpi non ci sono stati e alcuni sogni che potevano realizzarsi sono poi svaniti, come Pastore all’Inter. Il primo posto nella classifica dei campionati che più hanno speso sul mercato, è quindi occupato da qualcun altro. Per esempio, come spesso accade, dalla Premier League, seguita da Liga e Bundes. La nostra Serie A invece si trova parecchie posizioni più giù, al nono posto. Di conseguenza i colpi più importanti non sono stati acquisti ma, chiaramente, cessioni. Due in particolare. La prima è quella di Pietro Pellegri: 16 anni, 9 presenze in Serie A e 25 milioni spesi dal Monaco per il giovane attaccante ormai ex Genoa. La seconda è quella di Emerson Palmieri al Chelsea, super plusvalenza Roma.
In tutto questo, in Italia, la squadra che più ha speso è proprio il Sassuolo, seguito da Fiorentina e Cagliari. Delle prime in classifica invece nessuna traccia, e nemmeno di tutte quelle ancora impegnate in Europa League.
Per il Sassuolo, oltre agli acquisti e alle varie cessioni, una certezza su tutte: Politano. Un nome che per diverso tempo è rimasto in cima alla lista dei desideri del Napoli. Alla fine, però, dopo una serie di tentativi, tutto è sfumato. Il 24enne resta al Sassuolo, nonostante i grandi tentativi da parte della società di De Laurentis, arrivata ad offrire 28 milioni di euro più 1 di bonus negli ultimi minuti di mercato.
PER ME UNA FAMIGLIA
In questo mercato però c’è un nome che in termini di acquisti spicca su tutti gli altri (…pochi). È quello di Khouma Babacar.
“È arrivato il momento che non vorresti mai che arrivasse perché la vita di noi calciatori che per tanti versi è bellissima ha un aspetto veramente difficile da affrontare e tutte le volte che mi trovo ad affrontarlo mi scontro con questa dura realtà. La realtà di lasciare un luogo nel quale ho costruito la mia casa e mai come questa volta Firenze non era solo la mia città e la mia casa, era la mia famiglia“
L’acquisto del senegalese, alla Fiorentina dal 2014, è stato il più oneroso, in entrata, di questo calciomercato. Il contratto del giocatore si è dimostrato il fattore chiave in grado di sbloccare il prestito, in scadenza con i viola nel 2019. Poi, ad incidere nel suo passaggio in neroverde, c’è stato sicuramente anche il ruolo di secondo piano che ha avuto in queste ultime stagioni. Subordinato sempre a un attaccante titolare. E la Fiorentina, del resto, non si era mai nascosta. Se qualcuno avesse bussato alla porta della società, ogni proposta sarebbe stata ascoltata. Così Babacar va in prestito al Sassuolo con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni di euro più bonus.
IL PARADOSSO DI BABACAR
Purtroppo Babacar è uno che si deprime facilmente. Ma la speranza è che la sua nuova avventura al Sassulo rappresenti una trasformazione, l’ambiente e la dimensione giusta per a sua ripartenza. L’occasione dove finalmente può diventare grande. L’ultima, a ventiquattro anni. Con l’etichetta dell’eterno giovane. Importante sarà naturalmente ritrovare la fiducia (soprattutto in se stesso) e di conseguenza un posto da titolare, supportato dell’ambiente e dalla sua nuova squadra, che giocherà per mandarlo in porta. Il tempo delle scuse è finito: ora deve incidere. 
Ma in fondo Babacar i suoi gol li ha sempre insaccati. Quando entrava, faceva parlare di sè. In un modo o in un altro. Ora però deve pensare a cancellare quel paradosso che lo ha accompagnato in questi anni. Quello di essere l’unico panchinaro che pur facendo bene da una vita, è sempre entrato a partita in corso e non si è mai guadagnato il suo posto da titolare. Inoltre, considerando i numeri, “El Khouma” ha medie realizzative vicine a quelle di Dzeko e Mertens. Quest’anno Babacar ha una media di 4.7 tiri ogni 90 minuti, l’undicesimo della Serie A in questa classifica. Non si capisce se sono numeri influenzati dal fatto che giocava sempre in momenti della partita in cui era per certi versi più semplice o urgente segnare, oppure se effettivamente c’è qualcuno che crede troppo poco nelle sue capacità realizzative.
Finalmente il Sassuolo può darci le giuste risposte per risolvere questo dilemma.
IL TEMPO È GALANTUOMO
In un contesto in cui il calcio italiano è rimasto un po’ ai margini di questo mercato, una squadra spicca rispetto alle altre. E se, come detto, il Sassuolo può essere preso a modello per la continuità del progetto e per la coerenza nella scelta dei giocatori, ora sarà importante verificare effettivamente le scelte di mercato fatte. La sensazione è che i tifosi neroverdi possano ritenersi nel complesso piuttosto soddisfatti. D’altro canto il Sassuolo è riuscito comunque a trattenere un giocatore importante come Politano, e soprattutto a farne arrivare uno, come Babacar. Ora che questa sessione di mercato sarà lasciata alle spalle, si tornerà a parlare solo di campo.
E c’è tutto da dimostrare!