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Pagelle GP Australia: Vettel toglie il sorriso dalla faccia a Hamilton

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Pagelle GP Australia: Vettel toglie il sorriso dalla faccia a Hamilton

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Che non sarebbe stata una gara normale lo si era capito già ieri, nella conferenza stampa post-qualifiche dei primi tre. Hamilton, esaltato da un giro di qualifica pazzesco con cui ha rifilato quasi 7 decimi alle Ferrari, ha punzecchiato il rivale Vettel. “Voglio toglierti quel sorriso dalla faccia“, gli ha detto. “Sentiti libero di festeggiare stasera e speriamo di festeggiare io e Kimi domani”, la risposta.

Schermaglie, divertenti, di chi dal 27 novembre scorso ha fatto il conto alla rovescia in vista del ritorno alla lotta in pista. Ad Abu Dhabi, l’anno scorso, si erano lasciati con lo sconfitto (Vettel) che a fine gara aveva fatto dei cenni al vincitore (Hamilton). Gesti come per dire “bravo, quest’anno hai vinto tu, ma ora ci vediamo l’anno prossimo”. Il 2018 è arrivato e la lotta, quella del quinto titolo, quella del “vediamo chi è più forte“, si è subito infiammata.

Il campione in carica si è mostrato tale in qualifica, come già detto, e nella prima parte della corsa inaugurale in Australia. Con un gran ritmo gara l’uomo Mercedes il sorriso dalla faccia al tedesco gliel’ha tolto eccome. Il ferrarista, infatti, nonostante il suo compagno di team Raikkonen avesse un buon passo, ha accusato parecchia difficoltà. Pure nel momento in cui bisognava spingere, quando Raikkonen e Hamilton sono rientrati ai box, ha mostrato tutt’altro che brillantezza.

La bellezza delle gare però sta nel fatto che sono costituite di attimi. Ecco dunque che l’attimo più shockante per le sorprendenti Haas motorizzate Ferrari diventa il jolly per la Rossa di Maranello. C’è la Virtual Safety Car perciò Vettel intraprende una traiettoria stretta per recuperare metri e va forte nel tunnel di rientro ai box. Da quei box, dopo il pit stop, la Rossa numero 5 rientrerà in pista davvero per pochissimo davanti alla monoposto color argento. Questo è l’istante in cui è Vettel a togliere il sorriso al suo “nemico che rimane incredulo non riuscendo a capacitarsi di cosa fosse successo.

La corsa nella sua parte finale vivrà poi di momenti di forte tensione poichè i due restano talmente vicini che ad ogni curva l’inglese dà la sensazione di voler provare il sorpasso. Ma a Melbourne no, non si passa. A Melbourne non conta solo il ritmo e la velocità. A Melbourne puoi anche ribaltare tutto con la strategia che sappia indirizzare dalla tua parte la fortuna. Il Cavallino Rampante lo ha dimostrato ancora una volta. L’undercut, la mossa vincente dell’anno scorso era la più ovvia, ma nonostante ciò gli uomini in Rosso ci hanno riprovato con Raikkonen. Non riuscendoci hanno usato la pazienza con Vettel posticipando il suo pit stop. Bingo!

La lotta tra Mercedes e Ferrari, tra Hamilton e Vettel non ha avuto bisogno di molto tempo per riaccedersi nel 2018. E ha anche detto che quest’anno sarà molto più avvincente. Proprio per questo a fare la differenza sarà ogni minimo dettaglio. La presenza di entrambe le macchine lì davanti contro l’unica Mercedes ha permesso alla Ferrari di usare due differenti strategie. Questo è mancato tanto lo scorso anno alla Rossa con Raikkonen spesso lontano dalla testa della gara. Oggi, all’alba della sua sedicesima stagione in F1, il finlandese sembra essersi ritrovato.

Attenzione anche alle altri variabili. La Red Bull, ad esempio, che se non fosse stato per gli errori dei suoi piloti (Ricciardo nelle libere) poteva anche fare meglio. Occhio a non sottovalutare Alonso che, senza motore Honda, è tornato competitivo con la sua Mclaren.

Si confermano sulla buona strada anche le Renault. Deludenti, invece, le Force India, le Williams e soprattutto le Toro Rosso. Non positivo anche il ritorno dell’Alfa Romeo che ha bisogno di tempo.

Le protagoniste, nel bene e nel male, del primo GP del nuovo Mondiale sono state, però, le Haas. Sorprendenti fino al rientro ai box e decisive dopo. Lo show è ricominciato e la lotta si è subito riaccesa. Ci sarà da divertirsi…

VETTEL 9

Difficoltà a trovare feeling con la macchina dal venerdì, sempre dietro al compagno di squadra, anche in griglia, e opaco nella prima parte di gara. Ai campioni, però, basta un attimo, una scintilla per accendersi. Arriva al giro 26. Haas ferma in pista e Virtual Safety Car che entra in vigore. Il tedesco intuisce il momento, adotta una traiettoria stretta per recuperare metri e nel tunnel di rientro ai box va fortissimo per guadagnare decimi preziosi. Dai box torna in pista poco davanti ad Hamilton. Poi negli ultimi 26 giri è bravissimo a mantenere la prima posizione difendendosi dall’inglese che gli era addosso. Fortunato, ma anche geniale nel saper sfruttare l’attimo decisivo.

HAMILTON 8

Semplicemente straordinario in qualifica, mostra un gran ritmo anche in gara. Tiene a distanza di sicurezza Raikkonen, mantiene la testa timbrando interessanti giri veloci. Poi al giro 26 gli consegnano l’uovo di Pasqua in anticipo e dentro ci trova una brutta sorpresa. Non si arrende, assalta la Ferrari numero 5 passata davanti. Nonostante il gap minimo non riesce a superarla e cede nel finale. Sulla velocità è incredibile, deve migliorare con il suo team sul piano della strategia.

RAIKKONEN 7.5

Mostra una grande forma sin dal venerdì arrivando a beffare il compagno di squadra in qualifica. Partito aggressivo svolge una buonissima prima parte di gara tenendo sempre sott’occhio Hamilton. Dopo il pit stop subisce, tuttavia, un calo. Difende bene la terza posizione da Ricciardo e prova ad attaccare l’inglese nel finale, non riuscendoci. Alla sua 16° stagione in Formula 1 sembra un Raikkonen ritrovato che potrebbe fare molto bene quest’anno. Poi il fatto che sia stato lì davanti è stato d’aiuto per la Ferrari che ha differenziato le strategie dei due piloti trovando il jolly-vittoria.

RICCIARDO 6.5

Dopo il bel sorpasso ai danni di Hulkenberg è bravo a sfruttare gli errori degli altri: del suo compagno che va in testacoda e dei meccanici Haas. Si ritrova quarto a lottare per il podio con Raikkonen. Mantiene un gap minimo con il ferrarista e trova pure il giro veloce della gara nel finale. Lotta fino alla fine, ma il sorpasso non arriva. Ha mostrato un discreto passo. L’errore nelle prove libere che gli sono costate tre posizioni in griglia è stato, però, pesante.

ALONSO 7

Dato l’addio al motore Honda, Alonso è tornato tra i primi. Grande gara fatta di esperienza. Subito aggressivo con l’amico e connazionale Sainz. Poi sfrutta anche lui la Virtual Safety Car per rientrare ai box e tornare in pista in quinta piazza. Posizione che mantiene fino alla bandiera a scacchi mettendo a buona guardia Verstappen. La sua Mclaren, prima dopo i tre top team, si è dimostrata finalmente competitiva. Quest’anno lo spagnolo farà vedere grandi cose.

VERSTAPPEN 4.5

Che abbia del potenziale importante nessuno lo mette in dubbio, ma deve ancora crescere. Deve imparare a gestire i momenti di difficoltà. Dopo aver perso la quarta posizione in partenza a favore di Magnussen ha cominciato a correre troppo forte andando al limite quasi ad ogni curva. La conseguenza è stata il testacoda con cui ha perso tre posizioni importanti usurando pure le gomme. Papà Jos deve dare un altro po’ di lezioni.

BOTTAS 4

Ingenuo ieri in qualifica nel tentativo in cui è andato a sbattere contro il muro e anonimo in gara. Il suo compagno va veloce lì davanti, lui si nasconde in mezzo al gruppo. Inizio di stagione in salita.

MECCANICI HAAS 3

Se cercate il manuale di come rovinare una gara favolosa chiedete pure ai meccanici Haas. Che disastro! Prima la posteriore sinistra di Magnussen, poi l’anteriore sinistra di Grosjean. Entrambe montate male, per entrambi ritiro dalla gara. La Haas è così passata in pochi minuti da un quarto e quinto posto a zero punti portati a casa. Una storia che in futuro è meglio non raccontare ai nipotini.

FORCE INDIA 4

Qualcuno ha visto le Force India sorprendenti dell’anno scorso? Hanno gareggiato oppure erano ancora in vacanza?

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Flash News

Lotito protegge Sarri: “Non è mai stato in discussione”

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Lotito

LOTITO – Il Presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato ai giornalisti presenti alla Camera. Tra le sue dichiarazioni troviamo un commento sulla partita di ieri sera e anche sulla situazione del tecnico, Maurizo Sarri.

LE DICHIARAZIONI DI LOTITO

PARTITA “Al di là del risultato, che certamente fa piacere, abbiamo visto una squadra viva, compatta, determinata, dotata di ferocia agonistica: è quello che volevo che accadesse. Anche il 2-0 non è altro che l’espressione dell’atteggiamento con il quale è scesa in campo l’intera squadra. Cito una parabola del Vangelo secondo la quale quando uno cade l’importante è che si rialzi. Spero che ieri sia stato il segnale per far capire all’intero club che ci sono le condizioni per far bene e che, se c’è la volontà, la determinazione, lo spirito coeso, umile e la ferocia agonistica, si possono ottenere risultati”.

SARRI – “Sarri non è mai stato in discussione, l’ho detto anche in tempi non sospetti. Per raggiungere gli obiettivi si deve lavorare all’unisono: la struttura tecnica, la società, fino ai magazzinieri e ai medici, chiunque è fondamentale per creare quel clima di sinergia e un ambiente sereno e determinato a raggiungere di comune accordo gli obiettivi previsti”.

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Conference League

Italiano prima del Genk: “In Conference abbiamo numeri e spirito diverso”

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Napoli

ITALIANO – Per la Fiorentina di Vincenzo Italiano si presenta l’irripetibile occasione di potersi qualificare alla fase successiva della Conference League con un turno d’anticipo. Grazie ad una potenziale vittoria domani sera contro il Genk, infatti, i tifosi viola potranno festeggiare il traguardo europeo raggiunto. Nel frattempo l’allenatore ex Spezia ha presentato in conferenza stampa la gara del Franchi, in programma alle 21:00.

LE DICHIARAZIONI DI ITALIANO

CAMBIAMENTI EUROPA E SERIE A“È vero, in Conference abbiamo numeri e spirito diverso. Concentriamoci su questa partita che è fondamentale e decisiva. Con una vittoria possiamo ipotecare il passaggio del turno e dunque dovremo scendere in campo con la massima concentrazione. Dobbiamo riscattare un periodo non bello in campionato. Dobbiamo essere più concreti sotto porta: la posta in palio è importante e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo”.

SCONFITTA MILAN “La rabbia è non aver sfruttato le occasioni nitide e aver visto dopo qualche giorno che la classifica poteva essere più bella e soddisfacente. Avevamo cominciato bene in campionato, ora abbiamo rallentato un po’. Dobbiamo migliorare alcuni aspetti, più feroci e cattivi: questo ci manca”.

NZOLA E BELTRAN“Ok, non stanno segnando molto ma il trequartista ha 5 gol, Gonzalez sei. E all’inizio le punte lavoravano molto bene per la squadra. Se iniziamo a discutere sul fatto che un singolo debba sbloccarsi, senza che ne abbia vantaggio la squadra, non va bene. Devono migliorare in zona gol ma fino a poco fa segnavamo con tanti uomini, ora aspettiamo Nzola e Beltran: anche senza i loro gol la squadra viaggiava a mille. Pensiamo a fare punti, collettivamente”.

ANDATA “Avevamo avuto il match ball in ripartenza, Nzola non è riuscito a fare il terzo gol. Vincendo lì, questo match poteva pesare diversamente. Il Genk è organizzato, gioca e ti salta addosso. Devi togliere loro spazio e tempo. Certo, potevamo anche perderla, ma domani è un’altra storia e può essere decisiva sia per noi che per loro”.

KAYODE E CHRISTENSEN“Kayo sta molto meglio, negli ultimi allenamenti sembra che il dolore alla caviglia sia sparito. È a disposizione. Domani gioca Christensen, anche lui lo vedo molto diverso ma è una questione di adattamento”.

LE DICHIARAZIONI DI ITALIANO

GOL DEGLI ESTERNI “Ancora prima dell’allenatore o dell’ambiente, sono i ragazzi a non esserne felici. Anche perché di situazioni da gol ne abbiamo: lo sanno anche loro, potevano incidere di più. Vedo che anche loro hanno voglia di mostrare che sono diversi, ma non dobbiamo perdere fiducia ed entusiasmo: le soddisfazioni arrivano attraverso il lavoro settimanale, non rimane che continuare a battere. Possiamo dare verticalità e togliere ampiezza, ma quando arriva la palla gol ognuno di loro deve mettersi in testa di essere il calciatore decisivo. Quando arriverà questa convinzione, segneranno di più”.

BONAVENTURA “Domani non avremo Jack, Mandragora e Comuzzo. Mandragora ha la febbre, gli altri due fastidi muscolari”.

LOPEZ “A lui e ai centrocampisti chiedo cose che conoscono benissimo. È arrivato in un gruppo nuovo ma ultimamente lo trovo molto diverso, più coinvolto e libero di testa. Mi è piaciuto tantissimo come è subentrato col Milan. Gli ho detto che i minuti vanno guadagnati in settimana, lì in mezzo abbiamo tanti giocatori di qualità e che possono determinare”.

DODO “Forse deve abbassare la voglia di rientrare, deve stare calmo e molto attento. Viene da un’operazione delicata, vorrebbe già essere in campo. Sicuramente l’entusiasmo ridurrà il tempo per rivederlo in campo, ma stiamo sereni e pazienti: non vediamo l’ora di riaverlo ma deve stare bene, al 100%”.

SALTO – “Quando dico che siamo forti lo dico dopo aver visto il Milan chiuso nella sua metà campo per tutto il secondo tempo. Se non sei forte non vai a San Siro a fare quello che ha fatto la Fiorentina. Per essere fortissimo, dovevi vincere la partita rimontandola, entrando in campo con il carattere per cambiare le sorti. Spesso siamo bravi a prendere in pugno le gare e la loro inerzia, siamo cresciuti in tantissimi aspetti come quando lavoriamo nella metà campo avversaria e non concedere ripartenze. Per diventare fortissimi dobbiamo alzare le percentuali sotto porta, essere diversi rispetto a quanto visto fino ad oggi. Nelle ultime di coppa abbiamo segnato su palle verticali: sappiamo farlo, ma ci sono anche gli avversari. Ci mancano più uomini con un numero maggiore di gol, mi auguro di trovare presto questa chiave, che sta nella testa dei ragazzi”.

 

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Champions League

Non solo soldi, la vittoria dell’Inter contro il Benfica vale molto: il motivo

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Dove vedere Juventus-Inter

La gara di questa sera varrà per l’Inter più di tre punti. La squadra di Simone Inzaghi avrà infatti diversi motivi per strappare una vittoria in Europa che la proietterebbe sempre più verso il primo posto del girone, attualmente occupato dagli spagnoli della Real Sociedad. Un successo metterebbe pressione alla società di Jokin Aperribay, ma aiuterebbe anche il sodalizio nerazzurro.

Lo farebbe per una questione economica: difatti ogni vittoria in Champions ‘vale’ 2,8 milioni di euro stanziati dalla UEFA. Ma anche per una questione di ranking che negli ultimi tempi sorride particolarmente all’Inter. La Beneamata gode già del pass al prossimo nuovo Mondiale per club, ma salire in classifica aiuterebbe inoltre a ottenere la prima fascia nel sorteggio per la prossima Champions.

Al di là di ogni ragionamento o logica, gli uomini di Inzaghi dovranno comunque lottare per la vittoria perché – come ben si sa – vincere aiuta a vincere.

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Europa League

Gasperini: “Non possiamo giocare per il pareggio, domani in campo Musso”

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Dove vedere Verona-Atalanta in tv e streaming

Alla vigilia del match di Europa League tra Atalanta e Sporting Lisbona, Gian Piero Gasperini e Giorgio Scalvini hanno presentato l’incontro che potrebbe regalare alla Dea l’aritmetico primo posto nel Gruppo D.

LE PAROLE DI GASPERINI

SULLA PARTITA –Domani avremo l’opportunità di passare il girone e cercheremo di portare a termine il lavoro. Lo Sporting? È una squadra forte, prima nel proprio campionato. Ci basta un punto, ma non possiamo giocare per il pareggio. Dovremo cogliere il massimo dalla gara che ci si presenterà. Kolasinac? Domani abbiamo l’ultimo allenamento e vediamo”.

MUSSO O CARNESECCHI – “Noi abbiamo fatto molto bene nella gara di andata, poi nel secondo tempo loro ci hanno messo in difficoltà. Musso? Giocherà lui, ma era già preventivato. Senza nulla togliere a Carnesecchi”.

LE DICHIARAZIONI DI SCALVINI

ERRORI – “Con il mister abbiamo analizzato quelli che sono stati gli errori con il Napoli, per evitare di ripeterli in Europa. L’importante è usare sempre la testa per non ricadere negli stessi sbagli”.

CONCENTRAZIONE – “Sarà fondamentale fare una buona prestazione da parte di tutti, solo in questo modo possiamo portare a casa il risultato. La felicità del gruppo viene prima di quella personale. La nostra testa deve essere soltanto alla partita.

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