La Corea del Sud si era presentata al Mondiale con ben poche aspettative, la selezione coreana si era qualificata al Mondiale in maniera abbastanza agevole. Da anni ormai la Corea è una powerhouse del calcio asiatico, può contare su un campionato nazionale di buon livello e regolarmente le squadre coreane riescono a vincere la massima competizione per club dell’asia, l’AFC. Questo rende la Corea del Sud da anni presenza fissa al Mondiale, le basse aspettative sulla selezione coreana erano indubbiamente legati ai dubbi sulla condizione fisica di Heung Min Son, asso della nazionale coreana e su una difesa che fatta eccezione per Kim Min Jae del Napoli non aveva calciatori militanti in Europa. La squadra coreana era inoltre reduce dalla cocente delusione in Coppa d’Asia del 2019, dove il subentrato ct Paulo Bento non riuscì a portare la selezione coreana, che era data come favorita, oltre ai quarti di finale fermati dal Qatar futuro campione d’Asia.
IL PESO DI UNA NAZIONE SU HEUNG MIN SON
Come abbiamo detto la selezione coreana, non veniva da anni particolarmente esaltanti e l’inserimento in un girone che poteva contare su squadre di spessore come il Portogallo, l’Uruguay e il Ghana rendeva la missione passaggio del turno particolarmente complicata. Le speranze della Corea del Sud era quella di puntare sul suo capitano Heung Min Son, da molti ritenuto il più grande calciatore asiatico di tutti i tempi. Son era però purtroppo reduce da un infortunio all’occhio, di per se infortunio non particolarmente invalidante, a complicare la situazione è subentrata l’esigenza per Son di dover giocare con una maschera. Maschera protettiva che ha ampiamente limitato la visione dell’attaccante del Tottenham, durante l’esordio era evidente come il continuo dover sistemare la maschera protettiva stesse limitando l’attaccante. Oltre a Son l’altro nome atteso in casa Corea del Sud era Kim Min Jae, calciatore in forza al Napoli che è riuscito a sostituire egregiamente Koulibaly. Kim Min Jae andava a coprire quella che è storicamente una lacuna della nazionale asiatica ovvero la mancanza di difensori rocciosi e centrali di caratura internazionale.
IL MONDIALE DELLA COREA DEL SUD
La prima gara metteva di fronte la Corea all’Uruguay, nazionale che poteva contare su un centrocampo ad alto livello tecnico e a difensori molto aggressivi, in questa prima gara la Corea del Sud si è approccia con un 4-2-3-1 che dava solidità difensiva e permetteva di sprigionare nelle ripartenze la velocità di Son e di Lee Kang In. La gara terminata 0-0 si è svolta su ritmi bassi con poche occasioni degne di nota, difatti nei 90 minuti la Corea non è mai riuscita a calciare in porta, la gabbia creata su Son continuamente pressato e raddoppiato talvolta anche triplicato da giocatori come Godin e Caceres, sicuramente avanti con gli anni ma dotati come sempre di grande aggressività, non ha consentito alla squadra di Bento di sviluppare il suo gioco che era basato unicamente sulle fiammate del suo top player, ottima la fase difensiva con un buon lavoro di interdizione a centrocampo da parte di Hwang In Beom e Jung Woo Young.
La seconda gara vedeva la Corea del Sud affrontare l’avversario maggiormente alla portata della selezione coreana ovvero il Ghana, nonostante un dominio del gioco e un possesso palla schiacciante da parte dei coreani, il Ghana è riuscito a spuntarla con un pirotecnico 3-2. In questa partita come nella precedente Heung Min Son è stato immediatamente ingabbiato dai ghanesi, in previsione di ciò, Bento ha deciso di far sedere in panchina l’attaccante Hwang Ui Jo sostituendolo con Gue Sung Cho. Cho è il calciatore che più si è messo in mostra questo mondiale per la Corea, dopo il doppio svantaggio è sua la doppietta che in rapida successione rimette in partita i coreani. Nonostante la delusione di un risultato negativo rimane un’ottima prestazione in cui si è segnalato oltre a Cho anche di Woo Young, deludono le due stelle Son e Kim Min Jae invece.
Dopo la sconfitta con il Ghana, le speranze di qualificazione per la Corea calano drasticamente, l’ultima sfida decisiva gli pone davanti il Portogallo uno dei possibili pretendenti alla vittoria finale. La situazione pare subito tragica con un Portogallo subito in vantaggio, il 4-3-3 dalla Corea produce però i suoi frutti con il pareggio e successivo gol allo scadere di Hwang Hee Chan, calciatore particolarmente atteso che sino a quel momento non era riuscito a mettersi in mostra. Partita in cui nuovamente Cho si è reso protagonista di un’ottima prestazione così come Son riesce finalmente a fare la differenza con una grande ripartenza che culmina proprio nel gol di Chan. Si segnala inoltre in questa gara Kim Young Gwoon autore del primo gol e di un salvataggio in extremis che evita il raddoppio portoghese.
LA DURA LEZIONE CON IL BRASILE
Con questa vittoria la Corea riesce ad avanzare al turno successivo che pone la squadra dinanzi al Brasile di Neymar e Vinicius, questa è la gara peggiore per la Corea. Bento prepara male la gara con una Corea schierata in assetto offensivo. Il Brasile dilaga immediatamente. Dopo 36 minuti siamo già 4 a 0, disastro imputabile alle scelte del ct Bento che schiera una squadra decisamente inadatta a fronteggiare il Brasile. Alla ripresa la Corea riesce anche a trovare il gol della bandiera, che non riesce ad evitare la sconfitta agli ottavi per la selezione coreana. Gara disastrosa per la Corea, si salva solamente un ottimo Hwang Hee Chan che riesce a creare ben 3 occasione sempre respinte da Allison.
Finito il mondiale giungono le dimissioni di Bento, la Corea del Sud nonostante la rocambolesca sconfitta con il Brasile è stata ben accolta in patria. Cho è riuscito a mettersi in mostra come astro nascente della nazionale. Rimane la delusione per un Son mai al 100% e per le scelte di Bento che hanno pregiudicato il passaggio ai quarti di finale nella sfida contro il Brasile.