I brasiliani d’Europa, estro decadente, talento pigro e ribelle, queste sono sempre state le caratteristiche del popolo balcanico nel calcio. Un talento spropositato rispetto alle vittorie raggiunte, dissipato da una testa fin troppo calda e da dissidi interni. I croati, dei sette popoli che componevano la Jugoslavia, sono stati gli unici capaci di domare ed imbrigliare la vena balcanica prima con la generazione d’oro degli anni ’90, ed ora con questa nuova generazione, ormai sulla via del tramonto. Infatti questo Mondiale in Qatar è stato l’ultimo per il più grande giocatore della storia della Croazia, Luka Modric, Pallone d’Oro nel 2018 e giocatore croato dell’anno ininterrottamente dal 2016. Il centrocampista zaratino ha onorato fino all’ultimo la sua nazionale, portandola ancora una volta sul podio mondiale.
PASSAGGIO CON BRIVIDO
La Croazia di Zlatko Dalic arriva alla fase a gironi di Qatar 2022 dopo la cocente delusione di Euro 2020, conclusosi agli ottavi di finale; e lo fa nel girone di ferro di questo Mondiale. Nel Gruppo F ci sono infatti: Croazia e Belgio, le due favorite per il passaggio del turno, e le due outsiders di lusso Marocco e Canada, in testa a due movimenti calcistici in ascesa. La fase a gironi infatti si conclude con un passaggio di turno con brivido per i balcanici, secondi dietro il sorprendente Marocco e ad un solo punto di vantaggio sul Belgio. Una fase a gironi strana, caratterizzata da due pareggi a reti bianche contro Marocco e Belgio e da una schiacciante vittoria per 4-1 contro il Canada fanalino di coda del girone. Un secondo posto anonimo, poi confermato dalla vittoria contro il Giappone, arrivata solo dopo i tiri di rigore.
Tutto sembra presagire una carneficina per il match dei quarti di finale contro il Brasile; invece i croati resistono per 90′ ai singhiozzanti attacchi verdeoro, grazie anche ad un immenso Livakovic, e reagiscono con forza all’1-0 di Neymar arrivato alla fine del primo tempo supplementare. Una vittoria perfezionata ai rigori, trionfo della resilienza, della tenuta mentale contro l’emotività dei brasiliani che, dopo il pareggio di Petkovic quasi allo scadere, si presentano sul dischetto come dei condannati a morte. Una prestazione simbolo del Mondiale croato, per nulla scalfita dalla successiva sconfitta contro i futuri campioni dell’Argentina e sublimata dalla vittoria nella finalina contro il Marocco che è valsa agli scaccati il terzo posto al Mondiale di Qatar 2022.
PROMOSSI E BOCCIATI
La Croazia edizione 2022 è stata una squadra corale, dove in pochi hanno spiccato, soprattutto in attacco. Da 10 in pagella il centrocampo, ormai eccellenza del calcio mondiale e probabilmente fra i più forti del torneo. Il trio Modric-Brozovic-Kovacic ha capacità tecniche e mentali fuori dal comune, ed ha fornito alla propria nazionale capacità di palleggio e ritmo di gioco; è proprio a centrocampo infatti che gli uomini di Dalic hanno vinto la partita contro il Brasile, nella sfida fra Modric e Casemiro vinta in modo schiacciante dal capitano croato. Menzione d’onore poi per la più lieta sorpresa di questo Mondiale: Josko Gvardiol. Il difensore del Red Bull Lipsia ha fin dalla prima partita conquistato tutti grazie alle sue eroiche prestazioni al centro della difesa e alla sua immagine da irriducibile difensore mascherato, e adesso si prepara ad essere uno dei gioielli più ambiti delle prossime sessioni di mercato.
Eccellenti poi anche le prestazioni dei compagni del compagno di reparto Lovren; di Ivan Perisic, il migliore degli attaccanti croati; e del portiere Livakovic, provvidenziale con numerosi salvataggi contro il Brasile. Sufficienza poi per le tre punte Petkovic, Kramaric e Budimir che, quando chiamati in causa, hanno dato il loro contributo senza quel plus che avrebbe forse cambiato il torneo croato. Unico vero e proprio bocciato è infine il terzino Borna Sosa, arrivato in Qatar con grandi aspettative sulle spalle, poi puntualmente disattese con un Mondiale a dir poco altalenante.