Dopo la mancata qualificazione ai Mondiali 2018 e la pessima Copa America in Brasile, l‘Ecuador è ai minimi storici. La Federazione, però, guarda con sorriso al futuro: la selezione U20 arriva terza al Mondiale di categoria, beffando l’Italia nella finalina, e mettendo in mostra diversi giovani.
Il primo passo di Gustavo Alfaro, che dal mese di agosto 2020 prende la guida della selezione, è proprio quello di integrare la nuova linfa verde. Moisés Caicedo, Piero Hincapié e soci si uniscono ad un gruppo esperto composto dai vari Hernán Galindez ed Enner Valencia e trascinano La Tricolor alla qualificazione ai Mondiali con un quarto posto nel girone di qualificazione alle spalle di Brasile, Argentina ed Uruguay.
La banda di Alfaro, però, si trova in un girone piuttosto ostico. C’è il Qatar, padrone di casa e vincitrice della scorsa Coppa d’Asia, il Senegal, campione d’Africa in carica e l’ostica Olanda di Louis van Gaal.
PER UN PELO
Nelle tre precedenti partecipazioni al Mondiale, l’Ecuador è andato solo una volta oltre la fase ai gironi (Germania 2006, ottavi di finale) e il sogno di Quito e dintorni è quello di rivivere quelle emozioni. La prima sfida del girone A, nonché gara inaugurale della competizione, è contro il Qatar, reduce da 6 mesi di ritiro e con tanta voglia di impressionare.
La Tri di Alfaro, però, ha una grande intessa. Il 4-4-2 imbriglia subito il Qatar con una fitta rete di passaggi. La manovra parte sempre da Hincapié che si dimostra un veterano nonostante i suoi 20 anni per poi passare al coetaneo Caicedo, che disegna traccianti con il suo destro verso gli esterni Preciado ed Estupiñán, due frecce che, con la loro tecnica, servono gli attaccanti Estrada e Valencia.
Ed è proprio questi, il capitano, a regalare la prima, ed unica, vittoria alla sua Nazione nella competizione: una sua doppietta costringe i padroni di casa ad essere la prima squadra ospitante a perdere la gara inaugurale. Il 33enne attaccante del Fenerbahçe non si ferma e segna ancora contro l’Olanda. Una sfida che, seppur terminata per 1-1, mette in mostra la Tri annullando gli Orange in una gara di difesa ad oltranza.
Tutto sembra girare dalla parte dell’Ecuador a cui basta un pareggio contro il Senegal per passare al prossimo turno. I campioni d’Africa in carica, con un ottimo primo tempo, mettono alle strette i giovani di Alfaro e la terza rete in Nazionale di Moisés Caicedo non basta per evitare la sconfitta e l’amara uscita dalla competizione.
MOISES CAICEDO, IL NUOVO CHE AVANZA
Il Mondiale di Enner Valencia è stato impeccabile ma le sue tre reti, però, sono frutto anche di un grande lavoro corale guidato da Moisés Caicedo. Il centrocampista del Brighton ha dimostrato di essere un giocatore completo: diligente sia in cabina di regia, sfruttando la sua visione e il suo ottimo destro, sia come mezz’ala, nel ruolo di ruba palloni e di appoggio agli attaccanti con i suoi inserimenti senza palla.
I numeri lo dimostrano: 1 gol, 82% di precisione passaggi, 90% di precisione passaggi nella propria metà campo, in aggiunta ad una media di 3 contrasti vinti a partita. Nonostante il grande palcoscenico, in quanto si tratta del suo primo Mondiale, Caicedo è giocatore molto maturo seppur la sua carta d’identità recita 21 anni e tanti sono i suoi margini di miglioramento.
L’ex Independiente del Valle sarà uno dei prezzi pregiati delle prossime sessioni di mercato: tanti saranno gli estimatori pronti a bussare alla porta del Brighton ed offrire cifre folli per questo talentuosissimo ragazzo.
CONCLUSIONI
Alte le aspettative, ma epilogo simile a quello dei Mondiali 2002 e 2014. Nonostante ciò, l’inserimento della Golden Generation sta fruttando ottimi risultati e il futuro non può essere che roseo per l’Ecuador che punta ad essere protagonista dell’edizione 2026 che si svolgerà negli USA, Messico e Canada.