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Pagelle Mondiali - Marocco 8: Amrabat è una diga, Ziyech incanta

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Pagelle Mondiali – Marocco 8: Amrabat è una diga, Ziyech incanta

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terremoto Marocco, rinviata la sfida contro la Liberia, prevista nella serata di oggi

Il Marocco di Regragui è senza dubbio la più bella favola che ci ha regalato Qatar 2022. La classica figura dell’underdog, che contro ogni pronostico va più avanti nella sua avventura ben più di quanto si potesse anche solo immaginare. Più e più volte è stato dato per spacciato contro i colossi del calcio mondiale, ma che qualcosa di magico stesse accadendo lo si doveva intuire già dal girone: classificarsi come primi in un gruppo nel quale ci sono Croazia e Belgio, facendo tornare a casa questi ultimi, è più di un indizio.

Regragui ha costruito una squadra sulla traccia di un 4-3-3 compatto, solido e roccioso con un’ovvia propensione a coprirsi, ma che appena il pallone veniva riconquistato ha potuto contare sulla qualità di alcuni suoi fenomenali interpreti come Hakimi, Ziyech e Ounahi, la sorpresa nella sorpresa. Il Marocco è riuscito ad esprimere una qualità e una fluidità nella manovra seconda a poche squadre nel corso della manifestazione iridata, che è riuscita a conquistare le simpatie di tutti coloro che nel corso del torneo si sono ritrovati di volta in volta costretti a dover rimanere senza nazionale da tifare.

TUTTI CON IL MAROCCO

Una sorta di Atalanta in versione Mondiale: come i bergamaschi potevano contare sul tifo di tutta l’Italia nel corso delle sue campagne in Champions League, così il Marocco ha avuto il sostegno di mezzo pianeta vedendola scontrarsi contro Spagna, Portogallo e Francia, facendo esplodere di gioia i tifosi presenti allo stadio o sui divani di casa per ogni parata decisiva di Bounou, per ogni accelerazione bruciante di Hakimi, per ogni carezza al pallone data da Ziyech o per ogni clangore sollevato dai contrasti di Amrabat.

La voglia e lo spirito di questo Marocco sono fotografati dal capitano Saiss, che nella semifinale contro la Francia è sceso in campo quasi zoppo per un infortunio rimediato nel corso della spedizione qatariota, ma che non ha voluto abbandonare i suoi compagni nella partita più importante della storia della sua nazionale. E poco importa se è stato costretto ad uscire dopo un quarto d’ora circa, la dimostrazione alla squadra è stata d’impatto. E infatti se è vero che contro i Bleus è arrivata la sconfitta che ha messo fine al già meraviglioso sogno che stavano vivendo in Maghreb, la prestazione offerta da Ounahi e compagni è stata di altissimo livello, e ci sentiamo di dire che almeno un gol contro gli allora Campioni del Mondo in carica lo avrebbero meritato.

Proprio Ounahi è il giocatore che più si è messo in risalto in questo Mondiale, tanto che da semisconosciuto centrocampista dell’Angers è adesso sui taccuini dei migliori club d’Europa. Qualità, quantità, intensità: tutto ciò che serve per affermarsi a livelli altissimi. A soli 22 anni.

A livelli altissimi come il suo compagno di reparto Amrabat, che invece almeno in Italia conosciamo bene. Non lo si era mai visto esprimersi in questo modo, forse solo nel suo periodo migliore al Verona. Ma l’Amrabat della Fiorentina non è nemmeno lontano parente di quello visto con la maglia del Marocco. Se è solo una questione di stimoli, fate in modo che ne abbia perché è stato uno spettacolo vederlo giganteggiare contro De Bryune, Bernardo Silva e Busquets.

LE PAGELLE MONDIALI DEL MAROCCO

Il percorso del Marocco sarebbe da 8.5, ma il mezzo voto in meno è per la finalina persa contro la Croazia, nella quale qualche scelta di Regragui sulla formazione ha fatto storcere il naso.

Ma si tratta di cercare il pelo nell’uovo, perché la storia, il Marocco, l’ha scritta per davvero.

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Al-Nassr, i tifosi del Al-Hilal stuzzicano Ronaldo: la sua reazione

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Al Nassr Messi Ronaldo

Cristiano Ronaldo ha reagito con stile alle provocazioni dei tifosi dell’Al-Hilal, che ha battuto per 3-0 il suo Al-Nassr con gol di Milinkovic-Savic e doppietta di Mitrovic.

Come riporta Nicolò Schira su X, il fuoriclasse portoghese ha rivolto ironicamente dei baci ai tifosi avversari che lo stavano provocando con cori a favore di Messi, dimostrandosi particolarmente ironico e mostrando ancora di non essere indifferente al nome del suo grande rivale argentino.

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Mascara si racconta: “Fui vicino a City e PSG, Simeone al Catania era avanti coi tempi””

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Simeone Atletico madrid

Durante la trasmissione TvPlay, Giuseppe Mascara, ex giocatore del Catania, si è raccontato. In particolare, sono stati trattati dei temi come giocatori e allenatori che ha incontrato nella sua carriera. Tanta emozione nel ricordo di quando Kakà gli diede la sua maglia. Mascara è anche entrato nei radar di due top club europei, ma l’affare non andò in porto.

LE PAROLE DI MASCARA

SU BERARDI – “Lui è uno dei pochissimi che gioca un calcio come quello che piace a me. Fa l’uno contro uno, se lo sbaglia lo rifà”.

SU POLITANO – “Un altro così è Matteo Politano. Forse un altro che si avvicina è Zaccagni della Lazio. Tutta gente che sulla fascia puntano l’uomo. Berardi farebbe bene anche alla Juve, se uno è forte si porta dietro le sue qualità anche nelle grandi squadre”.

SU SIMEONE –  “Si vedeva che il Cholo avrebbe fatto strada. Preparava le partite calcolando nei minimi particolari tutto quello che poteva succedere sia quando hai la palla che quando non ce l’hai. Nel 2011 era già avanti coi tempi”.

IL RICORDO DI MASCARA AL NAPOLI –  “Ero arrivato a 32 anni e volevo rimanere a Catania. Il contratto era in scadenza e la proposta per il rinnovo non arrivava, oggi domani, oggi domani… e alla fine ho accettato di andare al Napoli. In quegli anni avevo ricevuto diverse offerte ma sono sempre voluto rimanere a Catania. Non ho nessun rammarico verso i dirigenti però. Nel 2009, stagione in cui feci 14 gol. ebbi varie proposte, anche dal Manchester City e dal PSG, che non erano le squadre che sono oggi, ma pur sempre club blasonati. Anche il Bayer Leverkusen. Alla fine non andarono in porto. In Italia sono stato vicino alla Lazio”.

LA MAGLIA DI KAKÀ –  “Ho avuto la fortuna di affrontare diversi campioni ma tra tutti gli aneddoti quello che ricordo con più affetto riguarda Kakà. Gli chiesi la maglia a Milano dopo un Milan-Catania e lui senza nessun problema me l’ha data, poi al ritorno fu lui a venire da me per chiedermela”.

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L’Italia scivola al terzo posto nel Ranking Uefa: i rischi e l’evoluzione della classifica

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ranking uefa italia, adesso c'è il rischio di perdere il posto extra per la prossima Champions: il motivo

L’Italia è scivolata al terzo posto in classifica nel Ranking Uefa 2023/24. Il sorpasso della Spagna infatti è arrivato grazie alle vittorie di Real Madrid, Barcellona e Atletico Madrid, che hanno permesso a queste squadre di volare già agli ottavi. Il sorpasso è avvenuto per pochi punti, visto che l’Italia si trova attualmente a quota 10285, mentre la Spagna a 10,812. Prima per distacco invece la Germania, con addirittura 11,357. Occhio però, perché chi arriva nelle prime due posizioni di questa speciale classifica otterrà dei vantaggi per la prossima stagione. Ma di cosa si tratta?

RANKING UEFA ITALIA, I VANTAGGI IN VISTA DELLA PROSSIMA EDIZIONE DELLA CHAMPIONS LEAGUE

Chi riuscirà ad arrivare nelle prime due posizioni otterrà uno slot bonus per la prossima edizione della Champions League. Qualora l’Italia dovesse sorpassare nuovamente la Spagna, saranno ben cinque le squadre che potranno prendere parte alla competizione più ambita dai club. Si tratta di una situazione da monitorare con attenzione, perchè permetterebbe all’Italia di conquistare una posizione importante nel ranking, ma soprattutto in campo europeo. Adesso saranno fondamentali i risultati di Napoli e Milan: una qualificazione per entrambe ci consentirebbe di tornare già al secondo posto. In caso contrario, si andrà a vedere il cammino che le squadre delle due predette federazioni terranno dagli ottavi in poi.  È un’occasione, dunque, da non lasciarsi scappare, perchè potrebbe rilanciare ancor di più il calcio italiano.

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Il gol contro il Napoli vale due record storici per Nico Paz: i dettagli

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nico paz

Serata indimenticabile quella di ieri sera per Nico Paz. Il giovane talento del Real Madrid ha messo la propria firma sulla vittoria interna dei Blancos contro il Napoli. Il prodotto del settore giovanile del club spagnolo ha infatti segnato il gol del 3-2, il primo centro in carriera.

Qualche indubbia colpa da parte del portiere del Napoli Meret sull’azione che ha portato al gol di Paz che ha dello storico per ben due motivi. Il primo, come riporta Opta, è che grazie al gol segnato ieri contro il Napoli, il giovane talento del Real Madrid, a 19 anni e 82 giorni diventa il secondo argentino più giovane a segnare in Champions League, alle spalle di un certo Leo Messi. Il primo gol della Pulga in Champions è infatti arrivato nel 2005 in un match tra Barcellona e Panathinaikos, all’età di 18 anni e 131 giorni. 

L’altro record registrato da Paz grazie al gol segnato al Bernabeu riguarda la storia del Real Madrid. L’argentino è infatti diventato il terzo marcatore più giovane nella storia dei Blancos in Champions League. Solo Rodrygo (18 anni e 301 giorni) e Raul (18 anni e 113 giorni) hanno fatto meglio di lui. L’inizio di carriera del ragazzo promette più che bene.

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