Il Mondiale del Portogallo si è interrotto ai quarti di finale quando, al Al-Thumama Stadium, il Marocco si è imposto per 1-0. L’impressione di tutti è che la squadra di Fernando Santos, che poi darà le dimissioni, avrebbe potuto fare qualcosa in più, considerando anche la differenza di organico con la nazionale marocchina. Proviamo, dunque, a ripercorrere il cammino di Ronaldo e compagni.
GIRONE H
Le avversarie del girone sono state cronologicamente Ghana, Uruguay e Corea del Sud. Contro gli africani, nonostante i due gol presi, il Portogallo è sembrato fin da subito una squadra in forma. Oltre a Ronaldo, che ha realizzato un rigore da lui stesso ottenuto, si sono messi in mostra diversi giocatori: in particolare Joao Felix e Rafael Leao, i due giocatori più giovani del Portogallo ad aver segnato all’esordio in un Mondiale. Il crocevia per il passaggio del turno è la sfida con l’Uruguay. I sudamericani fanno vedere troppo poco, e quindi arriva la seconda vittoria del Portogallo, con doppietta di Bruno Fernandes. Il pareggio tra Uruguay e Ghana rende irrilevante la sconfitta per 2-1 contro la Corea del Sud.
DALLA SVIZZERA ALLA DEBACLE MAROCCO
L’ottavo di finale contro la Svizzera, vinto per 6-1, diventa simbolico per due motivi. Il primo è la scelta del CT Santos di lasciare Ronaldo in panchina. La decisione è stata giustificata come “una normale scelta tecnica”. Il secondo è la tripletta di Gonçalo Ramos, che in una sola notte realizza più gol di CR7 nella fase a eliminazione diretta del torneo. Il messaggio lanciato dal Portogallo è chiaro: con o senza il nostro totem, possiamo andare lontano. I portoghesi raggiungono i quarti contro il Marocco, dove ancora una volta Ronaldo parte dalla panchina. La gara si sblocca nel finale del primo tempo con il gol di En-Nesyri. Nel secondo tempo, l’unica occasione davvero pericolosa è un tiro di Joao Felix diretto verso l’incrocio dei pali, ma parato da uno straordinario Bounou. Al fischio finale, con le lacrime di Ronaldo, diretto a testa bassa sconsolato verso lo spogliatoio, termina il Mondiale del Portogallo.
GIUDIZIO FINALE SUL MONDIALE DEL PORTOGALLO
Il voto complessivo scelto per il gruppo di Fernando Santos è 6.5. I gironi, infatti, sono stati superati dopo aver messo in mostra buone prestazioni. La goleada contro la Svizzera, inoltre, sembrava proiettare il Portogallo verso le semifinali. Ma le partite prima vanno giocate, ed il Marocco ha reso impenetrabile il proprio muro difensivo. In particolare, sono da menzionare le prove di Joao Felix e Rafael Leao, il futuro di questa nazionale insieme a Gonçalo Ramos. Il giocatore dell’Atletico Madrid sembra aver superato il periodo buio degli scorsi mesi, e l’esperienza in Qatar gli sarà sicuramente utile in vista della seconda parte di stagione. Anche Leao, partito sempre dalla panchina, ha dimostrato di meritarsi una maglia da titolare con due straordinari gol. Un obiettivo del prossimo CT potrebbe essere, quindi, quello di trovare un modo per farli giocare insieme. E non dimentichiamoci di Bruno Fernandes, vero leader tecnico di questa squadra con due gol e tre assist. Con loro quattro, la trequarti offensiva sembra già definita: sarà compito del nuovo allenatore trovare i giusti equilibri.
E RONALDO?
La mistica del Mondiale, aveva fatto sicuramente pensare a tutti di rivedere un Cristiano Ronaldo in ottima forma e, soprattutto, determinante. Così non è stato. Arrivato in Qatar dopo la rottura con il Manchester United, Ronaldo sembrava essere arrivato all’ultimo grande ballo della sua carriera. Ma il minutaggio con il Portogallo è iniziato sempre di più a calare, fino alla perdita della titolarità, complice anche un rapporto non molto sereno con l’allenatore. L’esclusione con la Svizzera, in favore di Ramos, ha probabilmente dato inizio ad una nuova era, dove Cristiano non è più essenziale. L’ingresso con il Marocco, inoltre, è stato quasi irrilevante: troppo poco, per un ragazzo che invece ha sempre dato tanto ovunque ha giocato. L’unico gol segnato, col Ghana, gli ha permesso addirittura di ottenere un altro record: quello di essere l’unico giocatore ad aver segnato in 5 edizioni diverse dei Mondiali. Dopo il nulla, un gol “fantasma” contro l’Uruguay e un paio di occasioni mancate. La Coppa del Mondo rimane, quindi, un miraggio, ma CR7 non ha ancora dato addio alla Nazionale. Vedremo quali sviluppi ci saranno per lui e per il Portogallo.