Il Senegal è stata una delle 32 partecipanti al Mondiale 2022 in Qatar. Per essa è stata la terza partecipazione ad un Mondiale. Le prima è stata nell’edizione del 2002, ospitata da Giappone e Corea del Sud. In quell’edizione, i Leoni della Teranga si fermarono ai quarti di finale, battuti, dopo i tempi supplementari, per 1-0 dalla Turchia. A decidere la sfida fu un gol di Mansiz. In quel Senegal giocava l’attuale loro allenatore, ossia Aliou Cissé, in carica dal 2015. Di ruolo difensore, era il capitano di quella squadra. Questo del Qatar è stato il suo secondo Mondiale da allenatore. Il primo è stato nel 2018.
I quarti di finale sono il punto più alto raggiunto dal Senegal ad un Mondiale. Prima dell’inizio di questo Mondiale, i quarti di finale erano il traguardo più alto raggiunto da una squadra africana in un Mondiale. Questo traguardo lo hanno raggiunto anche altre due nazionali africani: il Camerun nel 1990, battuta poi dall’Inghilterra, dopo i tempi supplementari, per 3-2; ed il Ghana nel 2010, battuta poi dall’Uruguay dopo la lotteria dei calci di rigore. In questa edizione della rassegna iridata, il Marocco ha alzato l’asticella arrivando a giocarsi la semifinale, poi persa contro la Francia, per 2-0, e poi perdendo anche la finale 3°/4° posto contro la Croazia, per 2-1, concludendo quindi questo Mondiale in 4° posizione.
La seconda edizione della rassegna iridata, a cui il Senegal ha preso parte, invece, è stata nel 2018, ospitata dalla Russia. Il suo percorso, però, si fermò nella fase a gironi. Finì 3° nel girone, a pari punti e a pari differenza reti con il Giappone, secondo (4 pt., 1 V, 1 P, 1 S; 4 Gol fatti, 4 gol subiti, 0 differenza reti per ambedue le squadre), ma eliminata per i punti fair play, avendo esso preso più cartellini (il Giappone ne presi 4, il Senegal 6).
TURNO DI QUALIFICAZIONE SENEGAL
Il percorso nelle qualificazioni Mondiali del Senegal è partito dalla seconda fase, ossia la fase a gironi. I Leoni della Teranga furono sorteggiati nel Girone H con Repubblica del Congo, Togo e Namibia. Le ultime due squadre ottennero l’accesso alla seconda fase, superando la prima fase del torneo. In questa fase preliminare, partecipavano le 28 peggiori nazionali africane del Ranking FIFA. Le due nazionali prima citate, avevano battuto, rispettivamente, il Comore, per un totale di 3-1 (1-1 all’Andata e 2-0 per il Togo al ritorno); e l’Eritrea, per un totale di 1-4 (sia la partita d’andata, conclusasi 1-2, che quella di ritorno, conclusasi 2-0, furono vinte dalla Namibia).
Il Senegal vinse il girone ottenendo 16 punti sui 18 disponibili, rimanendo imbattuta, e finendo avanti al Togo, secondo con 8 punti (2 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte, con 5 gol fatti e 6 subiti); alla Namibia, terza con 5 punti (1 vittoria, 2 pareggi e 3 sconfitti, con 5 gol fatti e 10 subiti); e alla Repubblica del Congo, quarta ed ultima con soli 3 punti conquistati (0 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte, con 5 gol fatti e 10 subiti). 5 vittorie ed 1 pareggio in 6 partite, con 15 Gol fatti e 4 gol subiti, è il bottino raccolto dai Leoni della Teranga. Vincendo il girone, il Senegal si qualificò alla terza fase.
La terza fase della qualificazione della zona africana comprende tutte le 10 vincitrici dei 10 gironi della seconda fase, che si sfidano in partite andata e ritorno. Le 5 vincenti andranno al Mondiale.
Per l’accesso al Mondiale, il Senegal dovette affrontare l’Egitto di Momo Salah, in una riedizione della finale della Coppa d’Africa 2021 (giocatasi nel gennaio – febbraio 2022 per problemi legati alla pandemia Covid e alle condizioni climatiche del paese ospitante, ossia il Camerun, che non potevano ospitarla nell’estate 2021, essendo che si era pensato di spostare il torneo da gennaio – febbraio 2021 a giugno – luglio 2021), giocatasi un mese prima (il 9 febbraio), vinta proprio dal Senegal. In quell’occasione, la squadra allenata da Aliou Cissé, battè il Senegal dopo i calci di rigore, per 4-2. Dopo i tempi supplementari il parziale era ancora sullo 0-0.
Alla lotteria dei rigori, si è conclusa anche la sfida delle qualificazioni tra le due nazionali, essendo che il totale dopo 210’, era ancora sul risultato di 1-1. Risultato di parità maturato dall’1-0 in favore dell’Egitto, dell’andata, per un autogol di Ciss, e dell’1-0 in favore del Senegal, realizzato da Dia, e che è resistito per tutti e 120 i minuti. Ed ai rigori, ha sempre vinto il Senegal, che si è assicurato così il pass Mondiale.
IL PERCORSO MONDIALE DEL SENEGAL
Il Senegal fu sorteggiato nel girone A con Qatar, Ecuador ed Olanda. Nella prima sfida venne sconfitta dall’Olanda per 2-0. Gakpo all’84’, e Klaassen al 99’ sono stati i marcatori. Un risultato però bugiardo perché il Senegal aveva comunque fatto un’ottima partita fino al momento del gol del vantaggio Orange. Un’ottima partita soprattutto in fase difensiva, grazie soprattutto all’ottima leadership del capitano Kalidou Koulibaly. Fase difensiva che però è caduta sotto i colpi olandesi per gli errori in uscita di Edouard Mendy. Per il portiere del Chelsea, eletto nell’ultima Coppa d’Africa giocata, miglior portiere del torneo, non è stato un ottimo Mondiale. Non ha offerto prestazioni alla sua altezza, e di questo, un pochino, il Senegal ne ha risentito. Come ha risentito la mancanza di Sadio Manè, uomo simbolo e top player della nazionale senegalese, in attacco. Negli ultimi giorni che hanno preceduto l’inizio della rassegna iridata, si pensava che l’attaccante del Bayern Monaco, nonché anche miglior calciatore dell’ultima Coppa d’Africa, potesse rientrare dall’infortunio. Ma alla fine, ha dovuto alzare bandiera bianca, ed abbandonare anzitempo, il sogno Mondiale. Contro l’Olanda, infatti, è mancata quella fantasia necessaria per mettere in pericolo seriamente la difesa Orange, che a parte qualche grande intervento difensivo, e qualche parata del portiere, ma non ha tremato particolarmente.
Fase offensiva che però si è sbloccata nella seconda partita del Mondiale contro il Qatar.
Partita che i senegalesi hanno vinto per 1-3. Sblocca il risultato al 41’, Boulaye Dia, conoscenza del calcio italiano, essendo che milita tra le fila della Salernitana, e colui che nei momenti difficili della sua nazionale, esce sempre. Non a caso è stato uno dei top della sua nazionale in questa rassegna iridata, sopperendo, per quello che si poteva sopperire, in qualche modo, alla mancanza di Sadio Manè, anche grazie ai suoi compagni di reparto che, a rotazione, lo han saputo sostenere e lo han saputo servire al meglio. Raddoppia Famara Diedhiou, al 48’. L’attaccante dell’Alanyaspor, fu, a sorpresa, il capocannoniere del Senegal nelle qualificazioni, con 4 gol, grazie soprattutto alla tripletta segnata contro il Namibia, alla quarta giornata. Match questo, conclusasi per 3-1 in favore del Senegal. Diedhiou, però, ha giocato solo 2 partite nella rassegna iridata, ossia questa contro il Qatar, e agli ottavi di finale contro l’Inghilterra, entrando al posto di Dia. Un po’ poco per quanto ha fatto prima di arrivare al Mondiale. Ha accorciato le distanze, per i qatarioti, al 78’, Muntari, per poi chiuderla definitivamente, dando la certezza dei 3 punti al Senegal, Dieng, all’84’.
A prescindere dall’avversario che era battibile, ma, come poi aveva dimostrato in precedenza contro l’Olanda, ed in seguito anche contro l’Ecuador e l’Inghilterra, il Senegal ha sopperito alla mancanza di Sadio Manè grazie all’unione del gruppo. Il CT Aliou Cissè, infatti, nelle 4 partite affrontate, ha sempre cambiato almeno un uomo in tutte le 4 partite, rispetto alla partita precedente. Cambiava un addendo, ma il risultato era sempre lo stesso, perché tutti giocavano per tutti. Tutti giocavano con un grande carattere, anche quando l’avversario era tecnicamente superiore e sembrava una montagna, ed anche quando il Senegal era sotto nel punteggio. Ha cambiato anche modulo, proponendo per 3 volte il 4-2-3-1 e per una volta, contro il Qatar, il 4-4-2.
Mancanza di Sadio Manè, però sopperita anche grazie ad Ismaila Sarr. L’attaccante del Watford classe 1998, che gioca come ala destra, ma può giocare anche come ala sinistra ed al centro dell’attacco (in questo mondiale il CT, lo ha utilizzato solo come ala) ha giocato tutte le partite di questo Mondiale, tutte da titolare. Già dalle qualificazioni aveva incantato, segnando ben 3 gol, tra cui anche una doppietta al Congo.
La sua miglior partita in questo Mondiale, è stata contro l’Ecuador di Enner Valencia, decisiva per il passaggio del turno. Le due squadre erano arrivate a questa sfida, che era l’ultima del girone, con l’Ecuador in una situazione di vantaggio, in classifica, di un punto rispetto al Senegal, essendo che i sudamericani avevano vinto la prima partita contro il Qatar, e pareggiato la seconda contro l’Olanda, avendo quindi raccolto 4 punti. Gli ecuadoregni erano anche i favoriti principali per il passaggio del turno, essendo che, avevano dimostrato anch’essi, di essere una bellissima realtà, capace di tener testa alle grandi nazionali, come l’Olanda, candidandosi quindi, per un posto tra le rivelazioni di questo Mondiale. Quindi, per il Senegal, l’Ecuador era una sorta di esame di maturità. Sarr sbloccò questa partita, al 44’, su calcio di rigore. Poi pareggiò per l’Ecuador, al 67’, Caicedo. Per poi deciderla, al 70’ capitan Kalidou Koubaly. L’ex difensore del Napoli, portò così il Senegal per la seconda volta nella sua storia alla fase ad eliminazione diretta di un Mondiale, superando così, inaspettatamente, questo esame di maturità. Concluse il girone in seconda posizione con 6 punti conquistati, con 5 gol fatti e 4 gol subiti.
Agli ottavi di finale, però, i Leoni della Teranga han dovuto arrendersi all’Inghilterra. Non sono bastati la forza di volontà di squadra ed allenatore, che nell’intervallo, sul passivo di 2-0, aveva inserito nuove frecce offensive, per provare a ribaltarla. Non è bastata neanche un’occasione avuta da Dia ad inizio partita, che poteva dare più forza alla sua Nazionale, per fermare la nazionale del CT Southgate. La partita si è conclusa con un mesto 3-0 in favore degli inglesi. Al 39’ la sblocca Jordan Henderson, poi raddoppia, nei minuti di recupero del primo tempo, Harry Kane, ed al 57’, la chiude Bukayo Saka.
CONCLUSIONI CON ANNESSE VALUTAZIONI ED ULTIME RIFLESSIONI
Il Senegal si merita, quindi, un 7 in pagella. In questo Mondiale hanno davvero dimostrato che il soprannome “Leoni” non gli è stato affibbiato per caso, ma che c’è un motivo dietro. Una squadra che ha saputo andare avanti oltre le difficoltà e che non ha mollato un centimetro, anche quando era già finita. Aliou Cissè, che ha accompagnato il suo Senegal in tutt’e 3 edizioni del Mondiale a cui la sua nazionale ha preso parte (2 volte da allenatore ed 1 da calciatore, di cui, come detto prima, ne è stato capitano), ha fatto capire, dal 2015, anno in cui ha preso le redini di questa squadra, quanto sia importante la maglia della Nazionale, e quanto bisogna lottare per averla, e bisogna onorarla partita per partita. Ma soprattutto ha fatto capire quanto tutti siano importanti alla stessa maniera, diventando così indispensabili. Tutti guidati in campo da Kalidou Koulibaly, capitano ed il miglior giocatore di questo Senegal a questo Mondiale.
Questa Nazionale ha un futuro roseo avanti a sé. Ed infatti speriamo vivamente che il Senegal torni ad un Mondiale, e ci stupisca ancora di più, correggendo anche qualche cosina che, come detto nell’articolo, non è stata perfetta. Così che questa Nazionale col “cuor di leone”, possa scrivere altre pagine della sua storia