Con Messi e Ronaldo che si accingono ad anteporre un quattro davanti allo zero in un’ipotetica voce “età” sulla loro carta d’identità, il vincitore del prossimo pallone d’oro appare, al momento, più che mai incerto. Sì, perchè dopo 13 anni di dualismo firmato dai due totem del calcio mondiale (interrotti solo da Luka Modric nel 2018), il miglior giocatore del mondo potrebbe essere ora qualcun’ altro. Con la vittoria europea Italiana di ieri sera si è conclusa ufficialmente la stagione 2020/2021. Ora è tempo di tirare le somme, chi sarà il prossimo pallone d’oro?
LIONEL MESSI
Ecco, appunto, qualcuno ha detto che era tempo di cambiare? Nella stagione non eccezionale, anzi deludente, del Barcellona in Liga, Leo Messi, come sempre, si è comportato da alieno. Con 30 gol, pichichi del campionato, ed 11 assist, secondo miglior assistman, il merito è tutto dell’extraterrestre argentino se i catalani, poi staccati di 7 lunghezze dall’Atletico campione di Spagna, hanno combattuto per il titolo fino a due giornate dal termine del campionato. Nella stagione 20/21, comunque, la pulga è riuscito ad annoverare l’ennesimo trofeo nella sua infinita bacheca di titoli vinti in blaugrana. La Coppa del Re ( coppa nazionale spagnola) raggiunta ai danni del malcapitato Athletic Bilbao è, infatti, il trentacinquesimo trofeo vinto da Leo con la maglia dei catalani. Il 4-0 in finale contro i baschi di Bilbao porta la firma del fenomeno sudamericano, bravissimo nel realizzare una doppietta.
LA COPA
Il capolavoro della stagione, però, Messi l’ha fatto quest’estate. L’ultimo, grande, passo della sua leggendaria caririera, paradossalmente, Leo a 34 anni doveva ancora compierlo. Dopo 4 finali perse (3 in Copa America ed una ai Mondiali), la pulce non era ancora riuscito a vincere nemmeno un trofeo con la maglia albiceleste. La stessa maglia (quella dell’Argentina) con cui Diego Armando Maradona si era laureato campione del mondo entrando nella leggenda, per Messi stava diventando un’ossessione, un incubo. Alla fine Leo però ce l’ha fatta, ha vinto la Copa America! E magari in finale, contro il Brasile, Messi non avrà giocato la sua miglior partita, ma in fondo che importa? L’Argentina in finale ce l’ha portata lui con 4 gol, con 5 assist, con il premio di miglior giocatore del torneo. E alla fine ha vinto, come Ronaldo con il suo Portogallo nel 2016 e come Maradona nell’86′.
fonte: bluewin.ch
Ora, finalmente, Messi ha zittito anche i suoi ultimissimi detrattori e lo ha fatto al termine della sua, ennesima, stagione stratosferica. 47 presenze, 38 gol, 14 assist e due trofei vinti, uno dei quali, lo ribadisco, è il suo primissimo con la nazionale maggiore. C’è modo migliore di premiarlo se non con il suo settimo pallone d’oro?
KYLIAN MBAPPE
Chiudete gli occhi, poi pensate alla parola “predestinato” in relazione al calcio, a chi avete pensato? E perchè proprio a Kylian Mbappè Lottin? A dire il vero, la stagione del fenomeno francese è stata piuttosto controversa. Nello stesso anno (il 2021, appunto) abbiamo assistito ad una delle notti nelle quali la luce della sua stella si è fatta più abbagliante che mai, e ad un’altra nella quale quella stessa luce si è offuscata tra i nuvoloni di Bucharest. Nel martedì stellato del 16 Febbraio, infatti, negli ottavi di finale della Champions League, Mbappè si è consacrato. Al Camp Nou, Kylian si è svestito dei panni di enfant prodige per mettersi quelli di fuoriclasse. A tutti coloro che lo accusavano di essere decisivo solo in patria, il parigino ha risposto con una micidiale tripletta che ha schiantato il Barcellona. Tutto questo è avvenuto proprio davanti gli occhi impotenti di Leo Messi, in quello che è sembrato un autentico passaggio di consegne.
fonte: skysport.it
Il problema, però, è che la stagione di Mbappè non è finita quel 16 febbraio, magari, con il senno di poi, lui avrebbe voluto, ma non è stato così. Dopo il 16 febbraio il Psg è uscito in semifinale di Champions contro il City, dopo il 16 febbraio il Psg ha perso il campionato in favore del Lille, dopo il 16 febbraio, soprattutto, c’è stato Giugno, maledetto Giugno (che venga benedetto dal Signore per noi italiani)! A Giugno, come tutti sappiamo, ci sono stati gli Europei, manifestazione nella quale la Francia partiva da assoluta favorita. E invece per i transalpini è stato un incubo. La grande delusione del torneo è stato proprio il più atteso: Kylian Mbappè. Salvo una prima partita eccezionale contro la Germania la stellina francese ha deluso ogni aspettativa.
NOTTI MAGICHE (SI, MA PER GLI ALTRI)
Arriviamo in questo modo a quella tenebrosa notte di Bucharest che ho accennato poco fa. Ironia della sorte, siamo ancora a degli ottavi di finale, gli stessi ottavi di finale che quattro mesi prima avevano visto Kylian dominare Messi. È Francia-Svizzera, les Blues sono i favoriti assoluti, lo sono da tutto il torneo. La gara si mette bene ed i francesi vanno avanti per 3-1, poi però qualcosa cambia. Mbappè si mangia due gol, gli Svizzeri prendono coraggio e in 10 minuti fanno due gol portando la gara sul 3-3. Non bastano i 90 regolamentari, nemmeno i 30 supplementari, si va ai rigori. I primi otto rigori li azzeccano tutti, 4-4, il quinto è quello decisivo per rimanere in corsa e sperare in un miracolo di Lloris in quello successivo. Dal dischetto si presenta Mbappè, deve segnare, lo sa bene, ma non riesce, para Sommer. La Francia viene eliminata proprio dal destro del suo fuoriclasse.
Ad eccezione di un Giugno da dimenticare, la stagione del francese è stata comunque ottima. A 23 anni ancora da compiere in 47 presenze ha realizzato 42 gol ed 11 assist. Magari non sarà lui a vincere il pallone d’oro, ma ha ancora 22 anni ed ha tutto il tempo per aspettare e vincere.
N’GOLO KANTE
Per spiegare la grandezza della stagione (e del giocatore in generale) di N’Golo Kante i numeri servono a pochissimo. Le sue 48 presenze condite da 3 assist potrebbero trarci in inganno facendoci pensare ad un mediano “normale”, ma non è assolutamente così. Per capire quanto Kante sia forte devi necessariamente guardarlo giocare. Il suo lavoro a centrocampo e le sue corse a tre polmoni facilitano i lavori dei compagni, i suoi recuperi (194 palloni recuperati in questa stagione di Premier League) sono fondamentali e, di fatto, gli fanno assumere le sembianze di un muro insuperabile. Il capolavoro del mediano francese si chiama, comunque, Champions League. Con la maglia del Chelsea, infatti, N’golo è riuscito a vincere una delle poche cose che mancava alla sua illustre bacheca, conquistando la massima competizione europea a livello di club. Non pensiate però che il transalpino abbia avuto un ruolo marginale, tutt’altro: nelle due semifinali ed in finale, infatti, Kante è stato nominato player of the match, davvero impressionante.
fonte: CalcioToday.it
Se il pallone d’oro, fino a prima degli Europei, era di Kante al 90%, le percentuali ora vanno riviste. Dopo una manifestazione estiva piuttosto deludente per il mediano (come per tutta la Francia), ora il grande premio sembra più di Messi, ma N’Golo rimane in corsa a pieno titolo.
JORGINHO
Passiamo al capitolo più bello di questo articolo, il capitolo azzurro dei campioni d’Europa. Stakanovista infaticabile al servizio della squadra, Jorge Luiz Frello Filho, in arte Jorginho è quello che, a livello mediatico, farebbe meno rumore, ma il pallone d’oro lo meriterebbe maledettamente. Alla vigilia della finale di Champions tra il suo Chelsea e il Manchester City, aveva detto che, se avesse potuto scegliere, gli sarebbe piaciuto laurearsi campione d’Europa con i blues (stavolta la pronuncia è all’Inglese, non alla francese come poco fa) e campione d’Europa con gli azzurri, ebbene, eccoti servito Jorge! 43 presenze, 8 gol e 3 assist, anche qui i numeri servono a poco, vi basti sapere che è il cervello e il titolare fisso del club campione d’Europa ed il cervello e titolare fisso della nazionale (la nostra, lo dico per chi ancora non avesse capito) campione d’Europa.
fonte: CalcioMercato.com
L’unica macchia del suo impeccabile Europeo è il rigore sbagliato contro l’Inghilterra, proprio un rigore, il suo cavallo di battaglia, lo stesso con il quale aveva buttato fuori la Spagna in semifinale. Ma infondo chissenefrega, alla fine è andata bene ed ora Jorginho può riportare un pallone d’oro in Italia, a distanza di 15 anni, l’ultimo a vincerlo è stato il leggendario Fabio Cannavaro in quel leggendario 2006.
GIANLUIGI DONNARUMMA
Premessa: quando, nei giorni scorsi, ho preparato questo articolo, Gigio non c’era. Al suo posto c’era Lewandoswki, che comunque cito volentieri e che il pallone d’oro l’avrebbe vinto sicuramente lo scorso anno se non ci fosse stato questo stramaledetto Covid. Donnarumma è un portiere straordinario, probabilmente il migliore al mondo, ha vinto il premio come miglior estremo difensore della Serie A ed ha fatto un Europeo stratosferico. Fino a ieri, comunque, i titoli stagionali vinti rimanevano zero e c’erano dei giocatori più meritevoli di lui. Poi però, con la finale di ieri è cambiato tutto. Gigio non è diventato solo campione d’Europa, ma è stato eletto anche miglior giocatore in assoluto del torneo, non accadeva ad un portiere, tra europei e mondiali, dal 2002, quando a vincerlo fu Khan.
Fonte: SpettacoloMusicaSport
Voltandoci indietro e guardando il cammino azzurro in questo Europeo, non possiamo non ammettere che sul trofeo ci siano entrambe le manone del prossimo portiere del Psg. Negli occhi sono bene impressi i miracoli su Olmo e De Bruyne, i rigori parati a Morata e Sancho, le paratone su Lukaku e un grande intervento contro l’Austria. Per chi se lo fosse perso, alla fine, il trofeo ce lo ha fatto vincere lui, parando il rigore decisivo a Saka. Dopo il “tradimento” al Milan e le migliaia di critiche arrivategli questa poteva essere la sua estate più difficile, e invece si è trasformata nella più bella per lui e per noi italiani. Ora, il pallone d’oro manca ad un portiere da una vita, era il 1963 e a vincerlo fu il ragno nero Yashin. Sognare è lecito, soprattutto se sei un ragazzone di soli 23 anni e se sei il migliore al mondo.