Il suo nome era già nella storia della Bundesliga.
Negli anni scorsi, Karim Bellarabi, era pronto a conquistare anche la Germania intera.
Proprio così. C’era anche il suo nome, infatti, nella lista dei convocati da Joachim Löw per le partite di qualificazione a Euro 2016 contro Polonia e Irlanda. La prima convocazione per il classe ’90, attaccante esterno che stava imparando a fare anche il centrocampista a tutta fascia nel 4-2-3-1 del suo allenatore Schmidt.

GLI INIZI
Bellarabi, nato da padre ghanese e madre marocchina, si era affacciato sul palcoscenico del calcio internazionale da poco tempo: dopo la “gavetta” all’Eintracht Braunschweig, con la quale vinse il campionato di 3.Liga da titolare, Bellarabi venne notato notato da Rudi Völler, direttore sportivo del Leverkusen, che lo portò in Bundesliga nel 2011. La prima esperienza al Bayer però non fu felicissima: a causa di vari infortuni, Karim fu costretto a saltare gran parte della stagione. Per recuperare condizione e autostima, nel 2013 ritornò in prestito all’Eintracht Braunschweig, dove giocando (bene) e convincendo, così, portò il Bayer a puntare nuovamente su di lui.
L’avventura 2.0 di Bellarabi con la squadra rossonera parte nel miglior modo possibile.
23 agosto 2014, prima giornata di campionato: Borussia Dortmund-Bayer Leverkusen. Dopo solamente 9 secondi, segna il gol dell’1-0, che entra nella storia: rete più veloce messa a segno nella storia della Bundesliga.
Una sentenza. Che toglie il primato che apparteneva ai gol segnati da Kirsten, Elber e Freier, tutti a undici secondi. In quella stagione Bellarabi mette a segno 13 gol e 14 assist. Si rivela decisivo sia in Bundesliga sia in Champions.

A coronamento di un avvio di stagione superlativo, arriva la convocazione in Nazionale. Le ottime prestazioni del giocatore del Bayer convincono Löw a puntare su di lui:
“Bellarabi sta mostrando cose eccezionali con il suo club ed è fortissimo nell’uno contro uno. Meritava una chance con la nazionale”
Dopo le esperienze in U20 e U21, Karim poteva finalmente vestire la maglia del “Die Mannschaft”.
Ghana e soprattutto Marocco hanno provato fino all’ultimo a convincere Bellarabi a giocare per loro, ma Karim ha scelto di vestire i colori della terra nella quale è cresciuto.
Ecco, in quelle due amichevoli Bellarabi gioca benissimo ed è proprio lì che sembra nascere una nuova stella del calcio tedesco: un giocatore abile nel dribbling, veloce e tecnico. Un giocatore moderno.
Il Bellarabi stratosferico continua anche l’anno seguente, con un rendimento che aiuta il Leverkusen a piazzarsi terzo, dietro solo alle due grandissime di Germania, il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund: grandi giocate, gol straordinari e accelerazioni da capogiro che fanno impazzire sia i suoi tifosi – di gioia – che quelli avversari.
La sua incredibile stagione si può dedurre anche dalle statistiche (Transfermarkt.com)

Il giocatore sembra essere ormai pronto per il salto di qualità, quello definitivo, quello che lo potrebbe portare ad essere uno dei più grandi esterni al mondo.
Ma qualcosa va storto.
CALO A PICCO
Karim si perde.
Vuoto totale.
La stagione 2016-2017 per il Bayer è disastrosa: 12° posto con appena 41 punti, esattamente la metà del Bayern Monaco che quell’anno stravince la Bundesliga. Solo 11 vittorie (alcune delle quali maturate, inoltre, con un aiuto della buona sorte) e ben 15 sconfitte.
Il Leverkusen fa male, molto male. E il rendimento deludente di Bellarabi segue la stessa onda lunga.

Le statisiche parlando da sole: un terzo dei gol fatti rispetto alla stagione precedente.
Il problema, forse, nasce anche dalla posizione in campo: viene schierato non più come ala destra che si accentra per cercare il gol, ma come esterno di centrocampo obbligato a fare le due fasi: questo rende molto più complicato riconfermare i numeri della stagione precedente, soprattutto quelli offensivi.
ANCORA MALE
Questa volta prima le statitiche.

Ancora peggio dell’anno prima.
Bellarabi non riesce più ad esprimere il suo gioco sul rettangolo verde, quel gioco scoppiettante e divertente che faceva emozionare i tifosi. Quei lampi di genio, che facevano capire il potenziale che c’era nel ragazzo, ora non ci sono più ed hanno lasciato lo spazio a brutte prestazioni, con delle giornate nelle quali l’esterno tedesco scende addirittura in campo in ciabatte, come si dice in gergo.
Sono queste le ragioni che hanno convinto Löw a non portare Bellarabi nella lista dei 23 che andranno in Russia per il mondiale; una decisione difficile, visto che comunque Karim può sempre – ed ancora – spaccare le partite da subentrato e magari, sentendosi ispirato dal grande palcoscenico dei mondiali, trascinare la Germania fino in fondo alla competizione.
Ma così non sarà.
Bellarabi è fuori dai convocati, e lavorerà sicuramente per tornarci. Per cercare di invertire così la sua brutta, e inattesa, parabola discendente.
