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Parametri zero e Big Data: il calcio si sta ‘’americanizzando’’?

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Parametri zero e Big Data: il calcio si sta ‘’americanizzando’’?

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Gli Stati Uniti sono sempre stati allegoria di innovazione, progresso e tecnologia. Sin dai primi anni dell’ottocento, quando milioni e milioni di europei si sono riversati in massa nel nuovo continente alla ricerca di una svolta nella propria vita. Gli USA erano diventati infatti il pretesto per voltare pagina, lasciarsi alle spalle il passato e costruire un futuro nuovo. In molti hanno abbandonato patria e famiglia, mossi solamente dal desiderio del sogno americano. Si partiva senza nulla, con appena una valigia di cartone piena di speranza ed una manciata di ricordi della propria terra. Tanti non conoscevano neppure l’inglese, eppure partivano. E lo facevano per uno splendido ideale che si è sviluppato dal 1800 in poi: The American Dream, ovvero la speranza che attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione sia possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica.

Da allora l’America e gli americani hanno conosciuto lo splendore economico, politico e sociale che conosciamo tutti e che li ha portati ad essere la fonte di ispirazione per molti cittadini europei. A partire dalla musica e passando per cinema, linguaggio, modi di fare e adesso anche lo sport: dagli USA copiamo un po’ tutto e non ce ne vergogniamo per nulla, siamo solamente dentro un complicatissimo processo chiamato globalizzazione. Ma ciò che ci interessa analizzare oggi é come sta cambiando lo sport, ed in particolare il calcio, muovendosi sempre più verso occidente.

PARAMETRI ZERO, SALARY CUP E FREE AGENT: LA SVOLTA NEL MERCATO MADE IN NBA

La prima grande svolta nel mondo del calcio la sta subendo in prima persona una frazione chiave di questo sport: il calciomercato. Siamo passati infatti dai 100 milioni per Bale ai parametri zero, il tutto senza neanche accorgercene. Gli equilibri dei trasferimenti stanno mutando velocemente, avvicinandosi sempre di più alle logiche dell’NBA. La tendenza si sta muovendo sempre di più verso le dinamiche che muovo il mercato del basket, fatto di draft, scambi e free agency.

Proprio questi ultimi stanno diventando sempre più numerosi. Si tratta dei parametri zero, ovvero coloro che hanno terminato il loro contratto e possono trasferirsi ‘’ gratuitamente’’ ad un altro club. Il gratuitamente va obbligatoriamente tra virgolette, perché tra commissioni, ingaggio e bonus si spende circa come una normale transizione. Basti pensare al recente passaggio ‘’a zero’’ di Alaba al Real, che è costato in realtà circa 130 milioni tra stipendio, bonus alla firma e commissioni all’agente. Questo esempio certifica l’accentramento del potere dalle società ai calciatori, che insieme agli agenti sono diventati i veri re del mercato. Ormai è la banconota che detta legge, non più il blasone  e nemmeno la fede.

Di pari passo si è evoluta anche la concezione sociale di parametro zero. Essere svincolato quindici anni fa voleva dire non essere stato in grado di arrivare a sè nessuna squadra, neppure tra le più sgradite. Oggi, invece, vuol dire non aver trovato (ancora) una squadra capace di soddisfare i propri bisogni economici.

Questo enorme cambiamento é stato probabilmente portato dal post-Covid. Dal 2019 le società si sono travate infatti orfane di alcuni introiti che prima erano delle entrate fisse, come per esempio i biglietti. Di conseguenza ne ha risentito il bilancio e quindi la capacità economica dei club, che si sono ritrovati inabili ad offrire cifre esorbitanti sia per i cartellini che per i rinnovi. Tuttavia questa novità ha portato con se anche un risvolto negativo, ovvero le commissioni agli agenti. Se è certo che anche pagando 10 o 15 milioni di commissioni ad un procuratore si risparmi rispetto ad acquistare da un club, é vero anche questi soldi usciranno dal sistema calcio, danneggiandolo ulteriormente.

Per questo motivo questo tornado di cambiamenti necessità di essere regolamentato al più presto al fine di preservare le società, vere protagoniste di questo sport. Ed il primo cambiamento potrebbe arrivare proprio d’oltreoceano. Parliamo del Salary Cup, ovvero il tetto ingaggi, importantissimo per frenare le richieste folli di calciatori e agenti.

BIG DATA, ANALISI STATISTICHE E MATCH ANALYST: MONEYBALL ED IL MONELLO NFL

Da ormai qualche anno a questa parte sentiamo parlare sempre più di ExG, EPV ed Expected Threat. Questi sono soltanto alcuni dei numerosi termini che stanno prendendo piede nelle analisi delle nostre partite. Si tratta di statistiche avanzate, ovvero il risultato dell’incrocio di numerosi dati secondo un algoritmo che alla fine ne rivelerà un solo valore indicativo. Queste tecniche stanno entrando a gamba tesa nel mondo del calcio, soprattutto per quanto riguarda lo scouting di calciatori e l’improvement dei metodi di allenamento. Anche in questo caso si tratta di un ‘’plagio’’, ma questa volta ad un altro famosissimo sport americano: l’NFL.

Nel baseball le società utilizzano infatti i Big Data già da decine di anni per stilare un profilo continuamente aggiornato e completo di quasi ogni sportivo, in modo da poterlo consultare immediatamente al momento del bisogno. A qualcuno di voi si starà illuminando la lampadina pensando a Mobeyball: il celebre film statunitense che ha reso universalmente conosciuti i Big Data e le analisi statistiche di un giocatore. Questa pellicola in effetti è perfetta per spiegare in modo semplice ciò che i numeri potrebbero regalarci. Grazie ad essi si potrebbe arrivare, molto più facilmente che adesso, ad individuare il calciatore più funzionale alla squadra e non il più forte o talentuoso. Bilanciando così una volta per tutte costi e benefici di un investimento che fa una società acquistando un giocatore.

Ne è un esempio attuale il modello attuato dal Milan e da Geoffrey Moncada, capo scout rossonero e maestro delle analisi statistiche. Giusto per citare qualche nome: Maignan, Kalulu, Saelaemakers, Adli, Kjaer. Tutti calciatori acquistati a cifre modeste ma che si sono rivelati estremamente importanti ed adatti alla causa dei campioni d’Italia.

Un’altra importante novità é rappresentata da una figura, sempre importata dal modello americano, che è diventata ormai pane quotidiano anche in Europa: il match analyst. Si tratta di un responsabile specializzato proprio nello studio delle partite al fine di elaborare degli importantissimi dati statistici che migliorerebbero le prestazioni singole e di squadra. La raccolta prevede una mole di dati incredibile. Perfino ciò che può sembrare più inutile, come il numero di salti effettuati o il tempo di reazione ad un contrasto, viene raccolto, selezionato, studiato e trasformato in una statistica. Grazie a ciò allenatore e staff tecnico saranno in grado di oltrepassare la “semplice” descrizione della performance in campo, grazie ad analisi predittive e suggerimenti dettagliati che permettono l’ottimizzazione di una strategia oppure di un gesto tecnico. Lo scopo è quello di individuare le carenze di un calciatore, così da potere sopperire tramite specifiche sedute di allenamento individuale.

DUNQUE, IL CALCIO SI STA ‘’AMERICANIZZANDO’’?

Questa domanda meriterebbe sicuramente una risposta complessa e lunga, in quando andrebbero presi in considerazione numerosissimi fattori. Tuttavia, se si dovesse rispondere in maniera rapida e fredda la risposta sarebbe: si, il calcio si staamericanizzando“. Ma la concezione non va intesa come negativa. Si tratta infatti di una rivoluzione necessaria del sistema che era nell’aria ormai da tanti anni. Il modo di fare calcio era rimasto infatti pressoché identico a 30 anni fa e questa ‘’americanizzazione’’ si sta finalmente andando verso una svolta progressista. Senza di essa di sarebbe andati incontro ad un modello insostenibile fatto di costi esorbitanti, poco studio e tanta incompetenza.

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Masters 1000 Miami: Sinner batte Machac e approda in semifinale

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Jannik Sinner, giocatore di tennis italiano e numero 3 ATP

SINNER MIAMI – Jannik Sinner batte anche Machac e approda in semifinale del 1000 di Miami. Adesso attenderà il vincente di Jarry-Medvedev. Partita che ha visto il portacolori azzurro soffrire un pò nel 1° set, dove ha subito un contro-break dal ceco, oltre i diversi colpi d’autore di quest’ultimo. Poi secondo set in cui il n°3 del mondo ha aumentato i giri del motore, mettendo sotto l’avversario. Match ad altissimo tasso tecnico, che però ha visto trionfare Sinner, in un 2024 da favola. Il punteggio finale recita 6-4, 6-2, con Jannik Sinner che torna nuovamente nelle semifinali del torneo che forse gli ha più sorriso nel complesso della sua, ancora giovane, carriera.

L’altotesino è giunto alle semifinali del torneo di Miami, battendo in ordine Vavassori (6-3, 6-4), Griekspoor (5-7, 7-5, 6-1) e O’Connell (6-4, 6-3). Machac, grande sorpresa del torneo americano, ha estromesso dal torneo alcuni giocatori tra i più forti del circuito come Rublev (6-4, 6-4), o storici come Murray (5-7, 7-6, 7-6). Al 1° turno ha invece sconfitto facilmente il padrone di casa Blanch (6-4, 6-2), mentre prima del match contro Sinner ha eliminato il nostro Matteo Arnaldi con un doppio 6-3.

SINNER MIAMI – 1° SET: 6-4 SINNER

Inizia subito in discesa il match del nostro Sinner. Pronti via ed è subito break in favore dell’azzurro. Machac concede subito il servizio a 15, permettendo a Sinner di partire subito in vantaggio. Vantaggio che, però, dura davvero ben poco. L’altotesino sbaglia, concede, ma arriva comunque ai vantaggi, dove il ceco prende il sopravvento e recupera subito il break. Poi il match prosegue in maniera molto equilibrata: l’azzurro domina i propri turni a servizio, Machac risponde con colpi di altissimo livello, non permettendo all’avversario di incidere come vorrebbe.

Si arriva sino al 3-3 con particolare equilibrio, con Sinner più concreto e Machac più fantasioso nella varietà di colpi e sicuro dei propri mezzi. Si conferma la legge del 7° game spesso, per tradizione, quello in cui si decide il set. Detto fatto: l’azzurro spinge e ottiene il break proprio sul 3-3, andando prima sul 4-3 e poi, con agilità, anche sul 5-3. Il 9° game è una formalità, con Sinner che sa che il game decisivo è quello successivo, quello col proprio servizio. Dopo il cambio campo l’azzurro non si lascia prendere dalla benché minima pressione, servendo magistralmente e portando a casa il primo parziale. Il primo set termina 6-4 per Sinner.

SINNER MIAMI – 2° SET: 6-2 SINNER

Stessa falsariga del 1° set anche nel successivo. Primo game subito due palle break per Sinner, che punta subito, come nel primo parziale, a partire davanti. Stavolta però, Machac sale in cattedra e annulla due palle break consecutive, per poi con 4 punti consecutivi portare a casa il primo game. Poi però sale alla ribalta Jannik, riuscendo a mettere in fila addirittura 5 game consecutivi.

Sale alla ribalta l’altotesino, che dopo l’1-1, ottiene il break ai vantaggi andando su 2-1 e servizio. Il game per il 3-1 è una formalità, mantenendo l’avversario a secco e chiudendo a 0 il game. Il game successivo è nuovamente combattuto e, nuovamente, termina ai vantaggi. Qui torna avanti l’azzurro, che porta a casa il secondo break consecutivo. Stavolta il game successivo è più combattuto, ma Sinner lo porta a casa e sale 5-1.

Machac è dunque all’ultima spiaggia, tentando almeno di mantenere il servizio e dare a Sinner la patata bollente di servire per il match. Il 6° game è lottatissimo, col ceco che tenta di salvare almeno la faccia dopo un 1° set giocato quasi alla pari. Machac, alla fine, porta a casa il servizio e il game, portandosi sul 2-5. Sta a Sinner adesso servire per il match, per un posto alle semifinali del 1000 di Miami.

Nessuna pressione, nessuna ansia. Jannik Sinner porta a casa in scioltezza anche l’ultimo game della partita ed è il primo ad approdare alle semifinali. Il secondo set termina 6-2 per Sinner.

Nella nottata italiana si giocherà Jarry-Medvedev, che deciderà chi sarà l’avversario dell’altotesino. Nella giornata di domani, invece, si dovranno comporre le altre semifinali, con Alcaraz-Dimitrov e Zverev-Marozsan che si affronteranno negli altri quarti di finale.

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CdM di Sci Alpino, il resoconto delle finali di Saalbach: ecco i verdetti definitivi

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resoconto

La stagione dello Sci Alpino 2023/24 è giunta al termine. L’ultima gara dell’anno è stata la discesa libera femminile disputatasi sabato 23 marzo. Quella maschile, invece, in programma domenica 24 marzo è stata cancellata per avverse condizioni metro. Le finali di Saalbach, tuttavia, erano iniziate lo scorso weekend con le prove tecniche. In questo pezzo ripercorriamo il resoconto di questi due weekend sulla località austriaca.

RESOCONTO SLALOM GIGANTE MASCHILE

L’ultimo slalom gigante al maschile è una vera e propria passerella d’onore per Marco Odermatt. Il fuoriclasse svizzero – già in possesso della Coppa generale e di quella di specialità – si gode la giornata e, in modo incredibile, è costretto al ritiro per un errore durante la seconda manche. Il pacchetto di atleti si allarga ed è l’altro svizzero Loic Meillard a vincere davanti all’andorrano Verdu (a +0.71) e all’altro elvetico Tumler (a +0.79). Con quest’ultimo ultimo gigante si delinea, anche, il podio della Coppa di specialità: Odermatt primo seguito da Meillard e Zubcic, rispettivamente e .

RESOCONTO SLALOM SPECIALE FEMMINILE

Dopo l’infortunio rimediato nella discesa libera di Cortina, Mikaela Shiffrin torna al cancelletto di partenza vincendo l’ultimo slalom speciale della stagione. La fuoriclasse statunitense si mette alle spalle la norvegese Holtmann e la svedese Swenn-Larsson, che non riesce a bissare l’ottima prova della prima manche. Con questo successo la Shiffrin sale a 97 vittorie complessive in CdM con 152 podi totali: per superare il grande Ingemar Stenmark (155 podi) ne mancano solamente 4. Tuttavia la Shiffrin vince per l’ottava volta la CdM di slalom dopo i successi del 2013, 2014, 2015, 2017, 2018, 2019, 2023 e, appunto, 2024.

RESOCONTO SLALOM GIGANTE FEMMINILE

Domenica 17 marzo è la volta dell’ultimo slalom gigante al femminile e della prova tra i pali stretti al maschile. Nel gigante femminile le speranze per Federica Brignone erano poche, visto che la Coppa di specialità sarebbe arrivata solamente grazie ad un suo trionfo nella gara e all’uscita della rivale Gut. Tuttavia, la fuoriclasse azzurra vince la gara con una prova straordinaria mettendosi dietro Robinson e Stjernesund. Il tutto, però, non basta perché Lara Gut chiude in 10ª piazza aggiudicandosi la Coppa di specialità. L’azzurra, così, trionfa per la 27ª volta in carriera e per la 6ª volta in stagione.

RESOCONTO SLALOM SPECIALE MASCHILE

Anche lo slalom speciale maschile si disputa rappresentando una vera e propria passerella d’onore, visto che Manuel Feller era già sicuro di trionfare in Coppa di specialità. Al termine della prova tra i pali stretti vince il norvegese Haugan che sorprende proprio l’austriaco Feller e il tedesco Strasser. L’Italia chiude l’ultimo slalom stagionale con l’ posto di Vinatzer e il 12° di Sala. Al termine della gara si delinea, ufficialmente, la classifica di specialità: Feller chiude in prima piazza a 715, seguito da Strasser a 526, chiude il podio Timon Haugan a 450.

RESOCONTO SUPER-G FEMMINILE

Il lungo weekend che va da venerdì 22 a domenica 24 vedrà lo svolgersi delle prove di velocità. La giornata di venerdì, in particolare, inizia alle 10.00 del mattino con il supergigante al femminile. Dopo una gara combattuta sul filo dei centesimi la spunta la ceca Ester Ledecka che ritorna alla vittoria in CdM dopo due anni: l’ultimo trionfo era stato nella discesa di Cortina nel 2021/22. Il podio viene chiuso da Federica Brignone e dalla norvegese Lie. Lara Gut – invece – chiude al settimo posto aggiudicandosi anche la Coppa del supergigante: per lei è la dopo i successi nel 2014, 2016, 2021 e 2023.

RESOCONTO SUPER-G MASCHILE

Anche gli uomini jet erano impegnati nella pista di Saalbach per l’ultimo Super-G della stagione. La gara, come sempre, è appesa al filo dei millesimi con tanti atleti a contendersi la vittoria e il podio. In un pendio abbastanza scorrevole la spunta lo svizzero Rogentin, che prece due compagni di squadra: Meillard 2° e Boisset 3°, a completare un vero e proprio dominio elvetico. Tuttavia, con il quinto posto, Marco Odermatt conquista anche la Coppa di Super-G, con 495 punti; precede i due austriaci Kriechmayr e Haaser rispettivamente secondo e terzo. Per lui è il secondo successo consecutivo in Coppa di specialità dopo quello dell’anno scorso.

DISCESA LIBERA FEMMINILE

Sabato 23 marzo è l’ora dell’ultima discesa libera femminile della stagione. La Coppa di specialità non è ancora chiusa con diverse atlete a contendersi il trofeo. Dopo una battaglia sul filo dei centesimi la spunta l’austriaca Cornelia Huetter, che anticipa di 17 centesimi la Stuhec e di 49 l’italiana Nicole Delago. Deludono Brignone e Gut-Behrami, rispettivamente in e 17ª piazza. Proprio l’elvetica si giocava il trofeo di specialità ma la deludente discesa lo consegna nella mani della vincitrice di giornata (Huetter) che se lo aggiudica per la prima volta. Da sottolineare, anche, che Sofia Goggia – nonostante l’infortunio – chiude in terza piazza la classifica di specialità con 350 punti.

Domenica 24, invece, doveva andare in scena l’ultima discesa libera al maschile. Quest’ultima è stata annullata a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Così viene congelata la classifica di specialità e il trofeo va a Marco Odermatt. Nulla da fare per il francese Sarrazin, che deve accontentarsi del secondo posto. Chiude il podio il nostro Dominik Paris, con 342 punti.

Termina, così, la stagione 2023/24 di CdM di Sci Alpino. Adesso, gli atleti, avranno tutto il tempo per riposarsi e per preparare al meglio le gare della nuova stagione che inizieranno ad ottobre. Tuttavia, l’anno prossimo, ci saranno i Mondiali proprio sulla pista austriaca di Saalbach. Il tutto preparerà la vetrina per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026.

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Masters 1000 Indian Wells: Alcaraz domina e vince il suo quinto 1000, Medvedev battuto 7-6,6-1

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Carlos Alcaraz, giocatore di Tennis - Indian Wells contro Jannik Sinner

Trionfa Alcaraz nel Masters 1000 di Indian Wells 2024. Lo spagnolo vince 7-6 6-3 contro Medvedev e ottiene il 13° titolo, 3° mille. Il 20enne vince un 1000 di altissimo livello, riuscendo a battere consecutivamente dai quarti Zverev (6-3,6-1), Sinner (1-6, 6-3,6-2) e poi Medvedev.

A sfidarsi in finale sono stati Danil Medvedev e Carlos Alcaraz. Il russo è giunto alla finale battendo in ordine Carballes Baena, Korda, Dimitrov, Rune e Tommy Paul. Due i set persi dal russo in 5 partite prima della finale. Lo spagnolo, invece, giunge alla finale del 1000 americano avendo sconfitto Arnaldi, Auger-Aliassime, Marozsan, Zverev e Sinner. Anche per lo spagnolo, due set persi prima dell’atto finale. Ci si gioca il primo 1000 dell’anno.

1° SET FINALE INDIAN WELLS: 7-6 ALCARAZ

A partire forte è Medvedev, che prima va sull’1-0 a servizio e poi ottiene subito il break andando sul 2-0. Pronti via, altro servizio e 3-0 per il russo. Sembrerebbe un set falsariga del match del giorno prima contro Sinner, ma lo spagnolo recupera e rialza la testa. Dopo un game lottatissimo, Alcaraz ottiene prima il 3-1 e poi il contro-break per fare 3-2 e poi 3-3. Tutto da rifare dunque per il n°4 del mondo, con l’inerzia che passa tutta verso il 2° del ranking ATP.
Inerzia che però non lo porta a vincere facilmente il set, anzi. Il set si protrae fino al tie-break, in un primo set da oltre un’ora di gioco. Tie-break punto a punto, seppur Alcaraz parta con un mini-break. Quest’ultimo viene recuperato dall’avversario sul 5-4, finendo però per riperdere il servizio e concedere il set. Il primo set termina 7-6 a favore di Alcaraz.

2° SET FINALE INDIAN WELLS: 6-1 ALCARAZ

Stavolta, spinto dal successo del tie-break, è Alcaraz ha partire fortissimo nel secondo parziale. Pronti via e c’è subito il break per lo spagnolo. Medvedev sembra soffrire le notevoli accelerate dell’avversario, che libero di testa non sembra assolutamente soffrire i colpi del russo. Sul 3-0 addirittura c’è la possibilità che si possa andare al doppio-break, ma il russo riesce a portare a casa il game al servizio e andare sul 3-1.
Epilogo solo rimandato: sul 4-1 c’è lo 0-40 a favore di Alcaraz, con un Medvedev crollato anche con la prima oltre che nel gioco. La seconda palla break è quella buona: Medvedev fallisce, non c’è più con la testa e Alcaraz può servire per match e titolo.
Alcaraz non sbaglia, domina anche l’ultimo game e vince il secondo set 6-1.

Dominio per lo spagnolo, soprattutto nel secondo set: 13° titolo, 5° titolo 1000. Il campione Indian Wells 2024 è Carlos Alcaraz.

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Sinner si ferma a 19 vittorie consecutive: Alcaraz rimonta e vola in finale a Indian Wells

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SINNER ALCARAZ INDIAN WELLS – Un anno dopo, siamo ancora qui: Jannik Sinner sfida Carlos Alcaraz. La semifinale del 2023 si ripete anche in questa stagione, con una posta in palio ancora maggiore. Non solo la finale, contro uno tra Daniil Medvedev e Tommy Paul, ma anche la posizione numero 2 del ranking ATP.

Come da pronostico, i due esponenti della nuova generazione del tennis mettono in scena uno spettacolo meraviglioso, non privo di errori ma ricco di giocate e spunti spettacolari. A spuntarla, però, è il campione in carica, Carlos Alcaraz, che rimonta l’italiano con un 1-6 6-3 6-2. Una sola semifinale, tre set, tre partite diverse al suo interno.

PRIMO SET – SINNER

Il match inizia subito senza alcuna fase di studio, solo scambi fulminei. Nessun attendismo. Poi il più grande ostacolo di questo incontro: la pioggia. Sul campo di Indian Wells le precipitazioni iniziano ad imperversare freneticamente, con i giocatori che inizialmente rimangono a bordo campo e vengono in seguito accompagnati negli spogliatoi.

Dopo più di tre ore dall’ultimo punto, i due tornano in campo, pronti a ricominciare dal 2-1 per l’italiano. Ma come è ben noto, ripartire e ritrovare il ritmo di gioco dopo uno stop così non è mai semplice, anzi. Alcaraz infatti ricomincia malissimo, faticando terribilmente a rispondere alle accelerazioni di Sinner e subendo il break con il secondo doppio fallo.

L’altoatesino poi soffre, annulla una palla del controbreak e si porta 4-1; dalle parti di Alcaraz c’è tanta confusione e si vede, con lo spagnolo che fatica ad uscire dalla ragnatela e forza in più di un’occasione la giocata. La chiusura del set è rapida e scontata: 6-1 per Jannik, visibilmente il più attento e ordinato.

SECOND SET – ALCARAZ

Il parziale inizia con l’emblematico incoraggiamento del coach al baby fenomeno spagnolo “Animo, svegliati!“.

La concretezza e la precisione di Sinner ormai non sono di certo una sorpresa, in grado di mettere in difficoltà chiunque. Arriva però la reazione di Alcaraz, attesa ma non scontata, a suon di variazioni e accelerate anche esagerate. Non a caso, il numero degli errori continua a essere troppo alto, ma la percezione è che nell’angolo spagnolo le idee inizino ad essere più chiare. Il primo a strappare il servizio è proprio il classe 2003, che trova il break e si porta 3-1.

Nonostante la garra e la posta in palio, il clima è quello di un’esibizione: due ragazzi che si divertono e fanno divertire, ma allo stesso tempo due fenomeni che giocano un tennis benedetto dagli dei della racchetta. Eulogia allo stato puro.

Rispetto al primo set, nel giro di pochi minuti la gara gira cambia radicalmente la propria inerzia: un Alcaraz libero di comandare e inventare, Sinner troppo attendista. Verso la chiusura di set Jannik accenna una minima reazione e si porta sul 5-3, ma il murciano tiene a dovere il servizio, abbassando vistosamente la percentuale d’errore e pareggiando il match.

TERZO SET – ALCARAZ

È il set decisivo e si vede. Si respira una leggera aria d’angoscia da entrambe le parti della rete. Nonostante l’assurdo livello di gioco, i problemi infatti persistono. Pochissime prime palle in campo e troppi errori col dritto per Jannik, ancora qualche giocata astrusa di Alcaraz.

Paura di sbagliare sì, ma non di colpire. I primi due turni di battuta scorrono tranquilli, con i due ragazzini che lottano, si minacciano ma non si feriscono. Il terzo gioco, però, è quello della svolta. Il servizio dell’altoatesino oggi fatica e non poco, costringendolo quasi sempre a una seconda, mentre con il dritto arrivano numerosi regali solo da scartare per lo spagnolo. Alla fine, infatti, arriva il break, in seguito a un altro scambio pazzesco, chiuso con la caduta di Sinner che si tocca il polso dolorante.

Uno cala, l’altro no. Nel terzo set sono appena tre gli errori del campione di Wimbledon (contro i 16 dell’italiano), che continua a imporre il suo gioco e a costringere il classe 2001 alla resa. In men che non si dica, arriva anche il doppio break, portandosi così sul 4-1. Tardivo, forse, il consiglio di Darren Cahill per il suo Sinner, a cui chiede di non adeguarsi al ritmo dell’avversario e provare qualcosa di diverso. Il campione in carica tiene il suo servizio e si porta 5-1, poi gestisce il vantaggio e chiude sul 6-2.

Arriva quindi la prima sconfitta stagionale per Jannik Sinner, che interrompe la sua serie di 19 vittorie consecutive. Chapeau a una delle migliori versioni di Alcaraz, sicuramente la migliore degli ultimi sei mesi.

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