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Parametri zero e Big Data: il calcio si sta ‘’americanizzando’’?
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2 anni fa:
Gli Stati Uniti sono sempre stati allegoria di innovazione, progresso e tecnologia. Sin dai primi anni dell’ottocento, quando milioni e milioni di europei si sono riversati in massa nel nuovo continente alla ricerca di una svolta nella propria vita. Gli USA erano diventati infatti il pretesto per voltare pagina, lasciarsi alle spalle il passato e costruire un futuro nuovo. In molti hanno abbandonato patria e famiglia, mossi solamente dal desiderio del sogno americano. Si partiva senza nulla, con appena una valigia di cartone piena di speranza ed una manciata di ricordi della propria terra. Tanti non conoscevano neppure l’inglese, eppure partivano. E lo facevano per uno splendido ideale che si è sviluppato dal 1800 in poi: The American Dream, ovvero la speranza che attraverso il duro lavoro, il coraggio e la determinazione sia possibile raggiungere un migliore tenore di vita e la prosperità economica.
Da allora l’America e gli americani hanno conosciuto lo splendore economico, politico e sociale che conosciamo tutti e che li ha portati ad essere la fonte di ispirazione per molti cittadini europei. A partire dalla musica e passando per cinema, linguaggio, modi di fare e adesso anche lo sport: dagli USA copiamo un po’ tutto e non ce ne vergogniamo per nulla, siamo solamente dentro un complicatissimo processo chiamato globalizzazione. Ma ciò che ci interessa analizzare oggi é come sta cambiando lo sport, ed in particolare il calcio, muovendosi sempre più verso occidente.
PARAMETRI ZERO, SALARY CUP E FREE AGENT: LA SVOLTA NEL MERCATO MADE IN NBA
La prima grande svolta nel mondo del calcio la sta subendo in prima persona una frazione chiave di questo sport: il calciomercato. Siamo passati infatti dai 100 milioni per Bale ai parametri zero, il tutto senza neanche accorgercene. Gli equilibri dei trasferimenti stanno mutando velocemente, avvicinandosi sempre di più alle logiche dell’NBA. La tendenza si sta muovendo sempre di più verso le dinamiche che muovo il mercato del basket, fatto di draft, scambi e free agency.
Proprio questi ultimi stanno diventando sempre più numerosi. Si tratta dei parametri zero, ovvero coloro che hanno terminato il loro contratto e possono trasferirsi ‘’ gratuitamente’’ ad un altro club. Il gratuitamente va obbligatoriamente tra virgolette, perché tra commissioni, ingaggio e bonus si spende circa come una normale transizione. Basti pensare al recente passaggio ‘’a zero’’ di Alaba al Real, che è costato in realtà circa 130 milioni tra stipendio, bonus alla firma e commissioni all’agente. Questo esempio certifica l’accentramento del potere dalle società ai calciatori, che insieme agli agenti sono diventati i veri re del mercato. Ormai è la banconota che detta legge, non più il blasone e nemmeno la fede.
Di pari passo si è evoluta anche la concezione sociale di parametro zero. Essere svincolato quindici anni fa voleva dire non essere stato in grado di arrivare a sè nessuna squadra, neppure tra le più sgradite. Oggi, invece, vuol dire non aver trovato (ancora) una squadra capace di soddisfare i propri bisogni economici.
Questo enorme cambiamento é stato probabilmente portato dal post-Covid. Dal 2019 le società si sono travate infatti orfane di alcuni introiti che prima erano delle entrate fisse, come per esempio i biglietti. Di conseguenza ne ha risentito il bilancio e quindi la capacità economica dei club, che si sono ritrovati inabili ad offrire cifre esorbitanti sia per i cartellini che per i rinnovi. Tuttavia questa novità ha portato con se anche un risvolto negativo, ovvero le commissioni agli agenti. Se è certo che anche pagando 10 o 15 milioni di commissioni ad un procuratore si risparmi rispetto ad acquistare da un club, é vero anche questi soldi usciranno dal sistema calcio, danneggiandolo ulteriormente.
Per questo motivo questo tornado di cambiamenti necessità di essere regolamentato al più presto al fine di preservare le società, vere protagoniste di questo sport. Ed il primo cambiamento potrebbe arrivare proprio d’oltreoceano. Parliamo del Salary Cup, ovvero il tetto ingaggi, importantissimo per frenare le richieste folli di calciatori e agenti.
BIG DATA, ANALISI STATISTICHE E MATCH ANALYST: MONEYBALL ED IL MONELLO NFL
Da ormai qualche anno a questa parte sentiamo parlare sempre più di ExG, EPV ed Expected Threat. Questi sono soltanto alcuni dei numerosi termini che stanno prendendo piede nelle analisi delle nostre partite. Si tratta di statistiche avanzate, ovvero il risultato dell’incrocio di numerosi dati secondo un algoritmo che alla fine ne rivelerà un solo valore indicativo. Queste tecniche stanno entrando a gamba tesa nel mondo del calcio, soprattutto per quanto riguarda lo scouting di calciatori e l’improvement dei metodi di allenamento. Anche in questo caso si tratta di un ‘’plagio’’, ma questa volta ad un altro famosissimo sport americano: l’NFL.
Nel baseball le società utilizzano infatti i Big Data già da decine di anni per stilare un profilo continuamente aggiornato e completo di quasi ogni sportivo, in modo da poterlo consultare immediatamente al momento del bisogno. A qualcuno di voi si starà illuminando la lampadina pensando a Mobeyball: il celebre film statunitense che ha reso universalmente conosciuti i Big Data e le analisi statistiche di un giocatore. Questa pellicola in effetti è perfetta per spiegare in modo semplice ciò che i numeri potrebbero regalarci. Grazie ad essi si potrebbe arrivare, molto più facilmente che adesso, ad individuare il calciatore più funzionale alla squadra e non il più forte o talentuoso. Bilanciando così una volta per tutte costi e benefici di un investimento che fa una società acquistando un giocatore.
Ne è un esempio attuale il modello attuato dal Milan e da Geoffrey Moncada, capo scout rossonero e maestro delle analisi statistiche. Giusto per citare qualche nome: Maignan, Kalulu, Saelaemakers, Adli, Kjaer. Tutti calciatori acquistati a cifre modeste ma che si sono rivelati estremamente importanti ed adatti alla causa dei campioni d’Italia.
Un’altra importante novità é rappresentata da una figura, sempre importata dal modello americano, che è diventata ormai pane quotidiano anche in Europa: il match analyst. Si tratta di un responsabile specializzato proprio nello studio delle partite al fine di elaborare degli importantissimi dati statistici che migliorerebbero le prestazioni singole e di squadra. La raccolta prevede una mole di dati incredibile. Perfino ciò che può sembrare più inutile, come il numero di salti effettuati o il tempo di reazione ad un contrasto, viene raccolto, selezionato, studiato e trasformato in una statistica. Grazie a ciò allenatore e staff tecnico saranno in grado di oltrepassare la “semplice” descrizione della performance in campo, grazie ad analisi predittive e suggerimenti dettagliati che permettono l’ottimizzazione di una strategia oppure di un gesto tecnico. Lo scopo è quello di individuare le carenze di un calciatore, così da potere sopperire tramite specifiche sedute di allenamento individuale.
DUNQUE, IL CALCIO SI STA ‘’AMERICANIZZANDO’’?
Questa domanda meriterebbe sicuramente una risposta complessa e lunga, in quando andrebbero presi in considerazione numerosissimi fattori. Tuttavia, se si dovesse rispondere in maniera rapida e fredda la risposta sarebbe: si, il calcio si sta “americanizzando“. Ma la concezione non va intesa come negativa. Si tratta infatti di una rivoluzione necessaria del sistema che era nell’aria ormai da tanti anni. Il modo di fare calcio era rimasto infatti pressoché identico a 30 anni fa e questa ‘’americanizzazione’’ si sta finalmente andando verso una svolta progressista. Senza di essa di sarebbe andati incontro ad un modello insostenibile fatto di costi esorbitanti, poco studio e tanta incompetenza.
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Masters 1000 Indian Wells: Alcaraz domina e vince il suo quinto 1000, Medvedev battuto 7-6,6-1
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2 giorni fa:
Marzo 17, 2024Trionfa Alcaraz nel Masters 1000 di Indian Wells 2024. Lo spagnolo vince 7-6 6-3 contro Medvedev e ottiene il 13° titolo, 3° mille. Il 20enne vince un 1000 di altissimo livello, riuscendo a battere consecutivamente dai quarti Zverev (6-3,6-1), Sinner (1-6, 6-3,6-2) e poi Medvedev.
A sfidarsi in finale sono stati Danil Medvedev e Carlos Alcaraz. Il russo è giunto alla finale battendo in ordine Carballes Baena, Korda, Dimitrov, Rune e Tommy Paul. Due i set persi dal russo in 5 partite prima della finale. Lo spagnolo, invece, giunge alla finale del 1000 americano avendo sconfitto Arnaldi, Auger-Aliassime, Marozsan, Zverev e Sinner. Anche per lo spagnolo, due set persi prima dell’atto finale. Ci si gioca il primo 1000 dell’anno.
1° SET FINALE INDIAN WELLS: 7-6 ALCARAZ
A partire forte è Medvedev, che prima va sull’1-0 a servizio e poi ottiene subito il break andando sul 2-0. Pronti via, altro servizio e 3-0 per il russo. Sembrerebbe un set falsariga del match del giorno prima contro Sinner, ma lo spagnolo recupera e rialza la testa. Dopo un game lottatissimo, Alcaraz ottiene prima il 3-1 e poi il contro-break per fare 3-2 e poi 3-3. Tutto da rifare dunque per il n°4 del mondo, con l’inerzia che passa tutta verso il 2° del ranking ATP.
Inerzia che però non lo porta a vincere facilmente il set, anzi. Il set si protrae fino al tie-break, in un primo set da oltre un’ora di gioco. Tie-break punto a punto, seppur Alcaraz parta con un mini-break. Quest’ultimo viene recuperato dall’avversario sul 5-4, finendo però per riperdere il servizio e concedere il set. Il primo set termina 7-6 a favore di Alcaraz.
Halfway to the title ☝️@carlosalcaraz takes the first set tiebreak over Medvedev in 70 minutes!#TennisParadise pic.twitter.com/9AQFTnA63I
— Tennis TV (@TennisTV) March 17, 2024
2° SET FINALE INDIAN WELLS: 6-1 ALCARAZ
Stavolta, spinto dal successo del tie-break, è Alcaraz ha partire fortissimo nel secondo parziale. Pronti via e c’è subito il break per lo spagnolo. Medvedev sembra soffrire le notevoli accelerate dell’avversario, che libero di testa non sembra assolutamente soffrire i colpi del russo. Sul 3-0 addirittura c’è la possibilità che si possa andare al doppio-break, ma il russo riesce a portare a casa il game al servizio e andare sul 3-1.
Epilogo solo rimandato: sul 4-1 c’è lo 0-40 a favore di Alcaraz, con un Medvedev crollato anche con la prima oltre che nel gioco. La seconda palla break è quella buona: Medvedev fallisce, non c’è più con la testa e Alcaraz può servire per match e titolo.
Alcaraz non sbaglia, domina anche l’ultimo game e vince il secondo set 6-1.
Dominio per lo spagnolo, soprattutto nel secondo set: 13° titolo, 5° titolo 1000. Il campione Indian Wells 2024 è Carlos Alcaraz.
CARLOS ALCARAZ GOES BACK TO BACK 🔥@carlosalcaraz successfully defends his Indian Wells title defeating Medvedev 7-6 6-1!#TennisParadise pic.twitter.com/3YdD7PcCcv
— Tennis TV (@TennisTV) March 17, 2024
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Sinner si ferma a 19 vittorie consecutive: Alcaraz rimonta e vola in finale a Indian Wells
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2 giorni fa:
Marzo 17, 2024SINNER ALCARAZ INDIAN WELLS – Un anno dopo, siamo ancora qui: Jannik Sinner sfida Carlos Alcaraz. La semifinale del 2023 si ripete anche in questa stagione, con una posta in palio ancora maggiore. Non solo la finale, contro uno tra Daniil Medvedev e Tommy Paul, ma anche la posizione numero 2 del ranking ATP.
Come da pronostico, i due esponenti della nuova generazione del tennis mettono in scena uno spettacolo meraviglioso, non privo di errori ma ricco di giocate e spunti spettacolari. A spuntarla, però, è il campione in carica, Carlos Alcaraz, che rimonta l’italiano con un 1-6 6-3 6-2. Una sola semifinale, tre set, tre partite diverse al suo interno.
PRIMO SET – SINNER
Il match inizia subito senza alcuna fase di studio, solo scambi fulminei. Nessun attendismo. Poi il più grande ostacolo di questo incontro: la pioggia. Sul campo di Indian Wells le precipitazioni iniziano ad imperversare freneticamente, con i giocatori che inizialmente rimangono a bordo campo e vengono in seguito accompagnati negli spogliatoi.
Dopo più di tre ore dall’ultimo punto, i due tornano in campo, pronti a ricominciare dal 2-1 per l’italiano. Ma come è ben noto, ripartire e ritrovare il ritmo di gioco dopo uno stop così non è mai semplice, anzi. Alcaraz infatti ricomincia malissimo, faticando terribilmente a rispondere alle accelerazioni di Sinner e subendo il break con il secondo doppio fallo.
WHAT A POINT @janniksin 🤯@BNPPARIBASOPEN | #TennisParadise pic.twitter.com/iitFvRbFvM
— ATP Tour (@atptour) March 17, 2024
L’altoatesino poi soffre, annulla una palla del controbreak e si porta 4-1; dalle parti di Alcaraz c’è tanta confusione e si vede, con lo spagnolo che fatica ad uscire dalla ragnatela e forza in più di un’occasione la giocata. La chiusura del set è rapida e scontata: 6-1 per Jannik, visibilmente il più attento e ordinato.
SECOND SET – ALCARAZ
Il parziale inizia con l’emblematico incoraggiamento del coach al baby fenomeno spagnolo “Animo, svegliati!“.
La concretezza e la precisione di Sinner ormai non sono di certo una sorpresa, in grado di mettere in difficoltà chiunque. Arriva però la reazione di Alcaraz, attesa ma non scontata, a suon di variazioni e accelerate anche esagerate. Non a caso, il numero degli errori continua a essere troppo alto, ma la percezione è che nell’angolo spagnolo le idee inizino ad essere più chiare. Il primo a strappare il servizio è proprio il classe 2003, che trova il break e si porta 3-1.
Nonostante la garra e la posta in palio, il clima è quello di un’esibizione: due ragazzi che si divertono e fanno divertire, ma allo stesso tempo due fenomeni che giocano un tennis benedetto dagli dei della racchetta. Eulogia allo stato puro.
THIS. IS. TENNIS.
🔥 @janniksin @carlosalcaraz 🔥#TennisParadise pic.twitter.com/TrU9ETaB7Y
— Tennis TV (@TennisTV) March 17, 2024
Rispetto al primo set, nel giro di pochi minuti la gara gira cambia radicalmente la propria inerzia: un Alcaraz libero di comandare e inventare, Sinner troppo attendista. Verso la chiusura di set Jannik accenna una minima reazione e si porta sul 5-3, ma il murciano tiene a dovere il servizio, abbassando vistosamente la percentuale d’errore e pareggiando il match.
TERZO SET – ALCARAZ
È il set decisivo e si vede. Si respira una leggera aria d’angoscia da entrambe le parti della rete. Nonostante l’assurdo livello di gioco, i problemi infatti persistono. Pochissime prime palle in campo e troppi errori col dritto per Jannik, ancora qualche giocata astrusa di Alcaraz.
Paura di sbagliare sì, ma non di colpire. I primi due turni di battuta scorrono tranquilli, con i due ragazzini che lottano, si minacciano ma non si feriscono. Il terzo gioco, però, è quello della svolta. Il servizio dell’altoatesino oggi fatica e non poco, costringendolo quasi sempre a una seconda, mentre con il dritto arrivano numerosi regali solo da scartare per lo spagnolo. Alla fine, infatti, arriva il break, in seguito a un altro scambio pazzesco, chiuso con la caduta di Sinner che si tocca il polso dolorante.
BREAK ⚡@carlosalcaraz | #TennisParadise pic.twitter.com/VXAFpx0PIr
— Tennis TV (@TennisTV) March 17, 2024
Uno cala, l’altro no. Nel terzo set sono appena tre gli errori del campione di Wimbledon (contro i 16 dell’italiano), che continua a imporre il suo gioco e a costringere il classe 2001 alla resa. In men che non si dica, arriva anche il doppio break, portandosi così sul 4-1. Tardivo, forse, il consiglio di Darren Cahill per il suo Sinner, a cui chiede di non adeguarsi al ritmo dell’avversario e provare qualcosa di diverso. Il campione in carica tiene il suo servizio e si porta 5-1, poi gestisce il vantaggio e chiude sul 6-2.
Arriva quindi la prima sconfitta stagionale per Jannik Sinner, che interrompe la sua serie di 19 vittorie consecutive. Chapeau a una delle migliori versioni di Alcaraz, sicuramente la migliore degli ultimi sei mesi.
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ULTIM’ORA – Sainz salta il GP d’Arabia per appendicite: al suo posto Bearman
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2 settimane fa:
Marzo 8, 2024SAINZ APPENDICITE GP ARABIA – Brutte notizie per la Ferrari, che perde Carlos Sainz per un’appendicite. Il pilota spagnolo sarà infatti costretto ad operarsi nelle prossime ore e a saltare le qualifiche e il Gran Premio in Arabia Saudita. Ad annunciarlo è stata la stessa Scuderia sui social, che ha anche spiegato che al suo posto ci sarà Oliver Bearman, debuttante assoluto. Di seguito il comunicato della Ferrari.
L’ANNUNCIO DELLA FERRARI
A Carlos Sainz è stata diagnosticata un’appendicite e dovrà essere operato.
A partire dalle FP3 e per il resto del fine settimana, sarà sostituito dal pilota di riserva Oliver Bearman. Oliver quindi non prenderà più parte a questo round del Campionato F2. La famiglia Ferrari augura a Carlos una pronta guarigione.
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Sci Alpino, il resoconto del weekend: Brignone vince per la 25ª volta in carriera e scrive la storia!
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2 settimane fa:
Marzo 4, 2024La CdM di Sci Alpino viaggia spedita verso la conclusione della stagione 2023/24. Mancano ancora pochi appuntamenti prima delle finali di Saalbach in Austria. In questo weekend gli uomini sono scesi negli Stati Uniti – ad Aspen – mentre le donne in Norvegia, a Kvitfjell. Il weekend è iniziato nella giornata di venerdì 1 marzo e si è concluso domenica giorno 3. Gli uomini hanno disputato due giganti e uno speciale, mentre le donne chiudono il weekend scandinavo con due Super-G.
Tuttavia, il calendario gare al femminile ha dovuto subire una modifica: la discesa libera – inizialmente in programma sabato 2 marzo – è stata annullata a causa della troppa neve. Così, la FIS, ha deciso di far disputare due Super-G recuperando anche quello di scorsa settimana non disputato in Val di Fassa. Oltretutto, all’interno di questo pezzo, vi proporremo un resoconto delle gare del weekend partendo dal gigante maschile di venerdì 1 marzo.
RESOCONTO SLALOM GIGANTE MASCHILE
Sono gli Stati Uniti i protagonisti di questi due weekend di gare al maschile. Dopo i pendi di Palisades Tahoe, adesso è il momento di Aspen, dopo si disputano le gare tecniche: lo slalom gigante e lo slalom speciale. Ad inaugurare è lo slalom gigante, l’ottavo della stagione. Manco a dirlo trionfa lo svizzero Marco Odermatt, padrone indiscusso della stagione con otto su vittorie su altrettante gare. Inoltre, il fuoriclasse ticinese vince per l’11ª volta consecutiva in questa disciplina. Il podio viene completato da Meillard e McGrath.
Anche l’Italia, finalmente, può gioire con due ottimi piazzamenti nei primi 10. Luca De Aliprandini e Alex Vinatzer chiudono rispettivamente in 5ª e 6ª piazza. Specie il primo è stato molto bravo nella seconda manche, facendo segnare il secondo miglior tempo assoluto. La delusione di giornata è, invece, Henrik Kristoffersen che chiude solamente all’ottavo posto: per il norvegese non è ancora arrivata nessuna vittoria stagionale.
RESOCONTO SUPER-G FEMMINILE
Da quando Mikaela Shiffrin e Petra Vlhova sono assenti – causa infortuni – a questa CdM, la svizzera Lara Gut-Behrami è letteralmente scatenata. La fuoriclasse ticinese vince il Super-G di Kvitfjell mettendosi alle spalle il duo austriaco Huetter-Puchner. Così, nelle ultime otto gare, ne ha vinte ben cinque testimoniando l’ottimo stato di forma. Tuttavia, con il 22° successo in Super-G, raggiunge quota 45 vittorie in CdM.
Per la spedizione azzurra una prima gara molto sottotono: la prima è Brignone solamente 6ª al traguardo, seguita da Bassino 14ª. Specie per Federica la gara di sabato poteva avvicinarla alla rivale Gut per la classifica di specialità che resta saldamente nella mani della svizzera.
RESOCONTO SLALOM GIGANTE MASCHILE
Marco Odermatt sembra non volersi più fermare. Dopo il successo di venerdì’, il fuoriclasse svizzero infila la 12ª vittoria di fila in gigante. E lo fa compiendo una vera e propria prodezza nella secondo manche, recuperando un errore che avrebbe messo fuori causa qualsiasi altro atleta. La vittoria è stata molto sudata grazie anche alle prestazioni di Meillard – secondo a +0.34 – e al norvegese Haugan terzo a 58 centesimi. L’atleta svizzero, così, vince per la 9ª volta in stagione in gigante (su altrettanti) e per la 37ª in carriera.
Inoltre, anche l’Italia può finalmente ritrovare speranza nello slalom gigante. Dopo l’ottima prova del venerdì, anche in questo gigante Luca De Aliprandini e Alex Vinatzer regalano spettacolo nella pista di Aspen. Il primo chiude 4° a 10 centesimi dal podio, il secondo quinto a poco più di un secondo dal leader. Queste ottime prove lasciano ben sperare per il finale della stagione e per l’inizio della prossima.
RESOCONTO SUPER-G FEMMINILE
La domenica, che chiude questo trittico di gare, si apre con il secondo supergigante sulla pista Olympiabakken di Kvitfjell. La gara, però, non è stata fluida e ha subito moltissime interruzioni a causa della nebbia fitta che si è abbattuta sul pendio. Un vero e proprio caso sia al cancelletto di partenza sia al parterre d’arrivo.
Tuttavia, ad addolcire questa giornata, ci pensa Federica Brignone. La campionessa di La Salle vince in 1.37.30, mettendosi dietro la rivale Gut e la ceca Ledecka, sorprendentemente in terza piazza. L’atleta azzurra è stata bravissima nella parte centrale della discesa, facendo siglare il miglior intertempo di giornata. Le altre azzurre sono Bassino 15ª, Melesi 18ª, Pirovano 22ª e Runggaldier che chiude 26ª. Tutto sommato un bilancio più che positivo in vista delle finali in Austria.
Con questo trionfo – il 25° della carriera – la Brignone conferma l’ottimo stato di forma e lascia un pizzico di speranza in più per il trionfo nella coppa di specialità. Attualmente occupa il terzo posto con 466 punti a 74 punti dalla leader Gut: il tutto, quindi, verrà deciso nell’ultimo Super-G in programma il 22 marzo. Oltremodo il risultato dipenderà anche da Cornelia Huetter, seconda della classe.
Il successo di ieri, però, rende merito anche per un altro traguardo storico. Tra gli italiani, solo Tomba ha vinto di più in Coppa (50). Staccati Goggia e il mito Gustavo Thoeni (24). Fede ora è seconda nella generale, dietro all’inarrestabile Lara Gut-Behrami che, grazie alla piazza d’onore di ieri, è sempre più vicina alla conquista della seconda Coppa del Mondo dopo quella del 2016.
RESOCONTO SLALOM MASCHILE
A chiudere questo ennesimo weekend di Sci Alpino, ci pensano gli uomini. Quest’ultimi hanno corso lo slalom speciale negli Stati Uniti, sulla pista di Aspen. Al termine delle due manche la spunta lo svizzero Loic Meillard, che vince per la prima volta in stagione e per la terza in carriera: tuttavia è anche la prima gioia sui pali stretti, visto che le recenti due erano arrivare nello slalom gigante. Il podio viene completato da Linus Strasser e da Henrik Kristoffersen.
L’Italia delude: dopo una prima manche al passo dei migliori, Tommaso Sala è solamente 16°. Vinatzer, invece, recupera dal 27° posto della prima manche chiudendo in 18ª. Tuttavia, da segnalare, che il gardenese ha siglato il quarto tempo assoluto nella seconda discesa.
Al termine di questo decimo slalom stagionale, la classifica di specialità sembra essere abbastanza delineata. L’austriaco Feller – quinto di giornata – ha 169 punti di vantaggio sul primo inseguitore Strasser. Ciò significa che, con soli due slalom da disputare, basterà fare una discreta prestazione a Kranjska Gora per avere la matematica della vittoria.
L’appuntamento con lo Sci Alpino è, adesso, per il prossimo weekend. Sia gli uomini che le donne saranno di scena con le prove tecniche: uno slalom e un gigante a testa. I primi faranno tappa in Slovenia (presso Kranjska Gora), mentre le seconde si spostano in Svezia (ad Are).
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